Suttree

Anche io spesso la penso così

tersite

non vi autoflagellate ...
certamente oggi trovare lavoro è diventato difficile , negli a'70 -80 trovarlo purchè si avesse voglia , era relativamente facile , bene ho passato intere estati senza far nulla
il sistema non c'entra ero io a essere ergofobico , tornassi indietro farei diversamente
ma da questo a distribuire sensi di colpa se ne corre

Genesis_R

A me risulta che il mondo del lavoro sia pieno di persone che o vengono licenziate, o non riescono a trovare lavoro, o lo devono lasciare per sfortune familiari. Quindi direi di andarci piano con le generalizzazioni.

Krieg

Il tasso di occupazione italiano è più alto di quello di disoccupazione.
Quindi no, non è una generalizzazione ma un dato statistico. La maggioranza delle persone riesce a lavorare in questo sistema.

Wolferstein

Per quanto riguarda il lavoro, devo dire che non amo particolarmente..quello che ho, però se non altro lo accetto con maggiore tranquillità di prima per il fatto che tengo in considerazione non solo il lavoro in se (che può essere di sicuro ripetitivo, noioso e poco gratificante) quanto per quello che mi permette di fare...come ad esempio passare qualche weekend fuori dalla mia città....Vedendolo con questa prospettiva diventa sicuramente maggiormente sopportabile.

Genesis_R

Prima però hai parlato di "stragrande maggioranza" contrapponendola a una persona sola, come se gli altri non ci fossero.

Gummo

Perché sennò andrebbe a vivere sotto i ponti.

Dividete troppo il mondo in categorie. Neet o Hikikomori, timidi o estroversi, impegnati o nullafacenti. In realtà ci sono molte persone che lavorano e sono tristi, però fanno qualcosa quindi dovrebbero sentirsi in pace con la società, al tempo stesso ce ne sono molte altre che non fanno nulla ma sono felici, solo che a detta di altri sono da criminalizzare. Ma scusate, perché fare queste generalizzazioni? Si rischia solo di urtare gli altri, di creare discussioni inutili. Di forgiare azzuffamenti sul nulla, come spesso si fa, perché evidentemente si trova troppo noioso confrontarsi civilmente.
In realtà viviamo in un mondo alquanto disperato, dove c'è una consistente fascia di popolazione che termina la propria vita in solitudine, suicidandosi o venendo uccisa; questa è tutt'altro che una società confortevole. Questo però è un fatto trasversale. Alla fine, colpisce un po' chiunque, sia chi secondo alcuni è da rispettare, sia chi secondo altri è da colpevolizzare. C'è un problema alla radice. E' difficile individuarne le cause, certo che dare contro a una categoria di persone comuni piuttosto che un'altra non credo risolverà la situazione.

cancellato17651

Aggiungiamoci l'incremento demografico crescente e la carenza di risorse idriche.
I nostri discendenti (magari non nostri in senso biologico) non avranno certo il migliore dei mondi possibili dinanzi a loro.
Solo forme di vita aliena possono salvare le umane genti. Che si sbrighino a invadere la Terra!

Ansiaboy

in tanti casi colui che fa la chemio ha vissuto in ambienti familiari relativamente sereni, troppo facile esser "ottimisti" in clima simili

vorrei vederlo se oltre alla chemio fosse cresciuto in ambienti ostilissimi
si sarebbe suicidato anche se i medici gli avessero detto che gode di ottima salute

Centauro

Su questo non sono d'accordo,probabilmente sono già qui e sono in contatto con gli esponenti dei governi.

Vabbe lasciamo stare che siamo OT.

cancellato17651

Alla prossima, Agente Mulder!

Centauro

Lol

dotrue

Questo è ovvio, e quindi? Mica tutti in età lavorativa hanno problemi...quello che più mi da fastidio è considerare le disabilità fisiche più considerevoli d'attenzione rispetto a quelle psichiche, come se queste fossero dovute alla volontà della persona o chissà cosa...a proposito, x rispondere alla tua domanda di prima: cosa fanno quando nn hanno più nessuno che gli para il culo?semplice...si ammazzano, o ammazzano anche quelli che gli stanno intorno...o delinquono, che costa meno fatica e generalmente rende di più

Ogard

La nascita dei problemi è una cosa al di fuori della nostra volontà e responsabilità ma il perseverare in essi lo è. Ad una certa età non ha neanche senso parlare di chi sia la colpa e bisogna cercare di fare il meglio possibile con gli strumenti (molte volte pochi) che abbiamo.

Suttree

Eh appunto..se non riesco a garantirmi la sopravvivenza adesso..figuriamoci in futuro

Ilsaggio

Topic che calza a pennello..sono laureato ho provato a lavorare un po' ma non ci riesco,è più forte di me.Mi sento fuori luogo.Oltre ad un disagio mio evidente mi rendo conto che non sento il bisogno di lavorare,non sento il bisogno di indipendenza non sento il bisogno di togliermi delle soddisfazioni.Per questo motivo io non sto cercando lavoro.
Sinceramente mi pesa molto, vorrei tanto iniziare a lavorare o almeno cercare ma non ci riesco.
Se mi chiedo a cosa sia dovuto penso che sia per via della mia famiglia dove non c'è stata una figura forte che temprasse il mio carattere.

cancellato17651

Beh, gli scenari sono infausti, ma pure incerti. Potrebbe esserci, ad esempio, una guerra nucleare (e, se tra qualche mese, Lui dovesse avere accesso allo Studio Ovale, con il bottone rosso a portata di dito indice, potrebbe pure premerlo, così, per giuoco). E e tu potresti essere tra i sopravvissuti, dunque chiamato a ripopolare il mondo unitamente alle donne sopravvissute all'apocalisse.

Dunque, non disperare, solerte Suttree.

I miei saluti, Dottor Strangelove Divago.

tersite

potrebbe essere una Lei anzichè un Lui

cancellato17651

Dici che pure Ilaria potrebbe voler sperimentare l'ebbrezza del bottone rosso?
Lui mi sembra più incline all'idea, ma nella vita, come si suol dire, mai dire mai.

tersite