|
|
03-12-2019, 20:08
|
#121
|
Esperto
Qui dal: Jul 2016
Messaggi: 1,375
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
Ti faccio un esempio: c'è un alunno che dalla prima picchia i compagni.
|
Un po' OT ma mi viene in mente questo video che ho visto qualche tempo fa
altra epoca ma forse le due madri non sono così diverse?... cioè al di là dell'essere permissivi vs. punire i comportamenti sbagliati (quella del video puniva suo figlio ma non serviva cmq).
|
|
03-12-2019, 20:15
|
#122
|
Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
|
Quote:
Originariamente inviata da onisco
Un po' OT ma mi viene in mente questo video che ho visto qualche tempo fa
https://www.youtube.com/watch?v=LCtUT3keczg
altra epoca ma forse le due madri non sono così diverse?... cioè al di là dell'essere permissivi vs. punire i comportamenti sbagliati (quella del video puniva suo figlio ma non serviva cmq).
|
Non so l'inglese.
É proprio o.t. però.
|
|
03-12-2019, 20:17
|
#123
|
Esperto
Qui dal: May 2019
Messaggi: 2,247
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
Non so l'inglese
|
Fingi almeno, inserisci in firma una frasetta a caso come facciamo noialtri.
|
Ultima modifica di idk; 03-12-2019 a 20:22.
|
03-12-2019, 21:09
|
#124
|
Banned
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 3,779
|
Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
Penso che se avessi commesso un tale delitto non potrei vivere serena neanche un attimo della mai esistenza, non dormirei, non mangerei, mi sarei chiusa in un monastero a vita, altro che sposalizi, non so come facciano le persone a dimenticare e andare oltre a cose così terrificanti. Vorrei avere tale capacità di stare così serena e tranquilla nonostante tutto.
|
Il motivo per cui va avanti e si realizza è perché non si pente di quello che ha fatto, questa altro che carcere a vita...... occhio per occhio
|
|
03-12-2019, 21:21
|
#125
|
Banned
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 3,779
|
Quote:
Originariamente inviata da Kitsune
Chi è d'accordo con il loro reinserimento nella società li terrebbe come amici? come vicini di casa?
|
Se i vicini fan schiamazzi... chiama Olindo e Rosa Bazzi
|
|
03-12-2019, 21:47
|
#126
|
Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 512
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
L'ho detto: le regole non le insegna solo la mamma e a 18 anni non hai scuse per non averle acquisite, a meno che tu non sia stato costretto a vivere su in eremo senza mai venire a contatto con le regole del vivere civile e con persone che le hanno acquisite e te le comunicano quotidianamente.
|
Perché non le ha recepite se gliele comunicavano quotidianamente? Magari perché era stupido? Anche in questo caso è un fattore genetico. Era menefreghista? Perché io, pur non essendo mai stato educato in tal senso, non lo sono mai diventato? Le regole si filtrano attraverso il setaccio del temperamento, che è innato.
Quote:
Originariamente inviata da claire
Questa deresponsabilizzazione totale a cui tu fai riferimento, a me non convince.
Sono per la riabilitazione ma essa passa anche attraverso la punizione, o chiamiamola come vogliamo, detenzione, castigo.
Se non hai capito che le azioni comportano conseguenze, la legge te lo fa capire con una sanzione.
Poi gli altri metodi di rieducazione e reinserimento ben vengano.
|
Come si fa a scegliere di sentirsi responsabili? Lo si è o non lo si è, è una condizione, non una scelta. Ripeto che non nego i provvedimenti o la detenzione, bensì il considerare il criminale un vizioso che se solo avesse deciso di comportarsi diversamente avrebbe potuto evitare di commettere certi reati, in quanto è falso.
|
|
03-12-2019, 22:05
|
#127
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,855
|
Quote:
Originariamente inviata da Idiota
Come si fa a scegliere di sentirsi responsabili? Lo si è o non lo si è, è una condizione, non una scelta. Ripeto che non nego i provvedimenti o la detenzione, bensì il considerare il criminale un vizioso che se solo avesse deciso di comportarsi diversamente avrebbe potuto evitare di commettere certi reati, in quanto è falso.
|
in parte capisco e concordo con quel che dici
e' che quando si ha la tentazione di fare qualcosa di negativo e poi non lo si fa si pensa di avere alla fine scelto il bene, la via piu' scomoda, di essere moralmente meritevoli rispetto a se si avesse agito, non che era gia' nella natura delle cose
o lo stesso quando si fa un grosso sacrificio
cioe' se no l'individuo non ha mai una sua arbitrarieta' di comportarsi meglio o peggio
|
Ultima modifica di cancellato2824; 03-12-2019 a 22:08.
|
04-12-2019, 00:42
|
#128
|
Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 1,854
|
Quote:
Originariamente inviata da Idiota
Sì, ma deve andare in carcere in quanto è pericoloso per gli altri, non perché la deve "pagare".
|
beh però se gli obbiettivi fossero soltanto l'isolamento dalla società e la rieducazione allora non avrebbe proprio senso la struttura carceraria in quanto il delinquente lo si potrebbe isolare e rieducare anche in un comunità dotata di vari confort oppure addirittura ai domiciliari.... quindi il carcere è stato concepito innanzitutto per infliggere una punizione!
|
|
04-12-2019, 01:20
|
#129
|
Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 512
|
Quote:
Originariamente inviata da untipostrano
quindi il carcere è stato concepito innanzitutto per infliggere una punizione!
|
È quello che dico anch'io e le conseguenze di questa mentalità (che danneggia alla fine l'intera collettività) si vedono. Le percentuali le ho già postate prima: nelle carceri tradizionali, dove c'è chi spera che il detenuto soffra il più possibile, il tasso di recidiva è del 68%, mentre in quelle che adottano misure alternative è del 19%. In più ho cercato di dimostrare come la libertà di scelta sia l'illusione umana più grande; la facoltà di scegliere è sempre fondata su parametri che sfuggono al nostro controllo, cioè fattori biologici e ambientali.
|
|
04-12-2019, 07:17
|
#130
|
Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
|
Quote:
Originariamente inviata da Idiota
È quello che dico anch'io e le conseguenze di questa mentalità (che danneggia alla fine l'intera collettività) si vedono. Le percentuali le ho già postate prima: nelle carceri tradizionali, dove c'è chi spera che il detenuto soffra il più possibile, il tasso di recidiva è del 68%, mentre in quelle che adottano misure alternative è del 19%. In più ho cercato di dimostrare come la libertà di scelta sia l'illusione umana più grande; la facoltà di scegliere è sempre fondata su parametri che sfuggono al nostro controllo, cioè fattori biologici e ambientali.
|
Comunque il senso di giustizia è un qualcosa che non si può trattare solo in termini utilitari. Ad esempio, anche se si dimostrasse che la pena di morte rappresenta un deterrente che ha un certo impatto ed è un rimedio che non crea ovviamente problemi di reinserimento, perché un morto costa molto di meno di una persona viva, io sarei contrario lo stesso.
Le persone che hanno subito certe angherie difficilmente accetterebbero l'idea che si prenda un delinquente alla Alex di
Arancia Meccanica e lo si rieduchi e reinserisca, anche far osservare che conviene alla società in termini utilitari non riuscirebbe a convincere completamente.
Una persona potrebbe anche mettersi nei panni delle vittime, e se sei vittima, il colpo subito alla fine vuoi anche restituirlo, c'è poco da fare. Se il senso di giustizia a monte ha degli elementi alla "occhio per occhio, dente per dente" ogni discorso utilitario non riuscirà a convincere completamente. Il principio che la mente segue forse è del tipo "tu hai tolto qualcosa a me, io la tolgo a te". Penso che una persona si disinteressi del fatto che l'altro sia libero di scegliere qualcosa o meno, torni poi a delinquere se lo si tratta male in certi modi, e così via, vuole solo restituire all'altro un male analogo a quello subito.
Ha qualcosa di sadico 'sta cosa? Probabilmente sì, ma sotto sotto alla fine queste pulsioni (e idee) base ci spingono a fare qualcosa, la ragione diventa solo un mezzo per incasellare queste spinte ed idee che vengono prima e non possono essere trattate in termini utilitari perché sono dei fini e non dei mezzi per ottenere qualcos'altro.
Probabilmente sotto certi aspetti dà più soddisfazione punire che rieducare, soprattutto là dove una persona ha subito un torto, anche se punire in termini sociali potrebbe avere maggiori costi su altri versanti.
|
Ultima modifica di XL; 04-12-2019 a 11:07.
|
04-12-2019, 12:29
|
#131
|
Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 512
|
Quote:
Originariamente inviata da XL
Comunque il senso di giustizia è un qualcosa che non si può trattare solo in termini utilitari. Ad esempio, anche se si dimostrasse che la pena di morte rappresenta un deterrente che ha un certo impatto ed è un rimedio che non crea ovviamente problemi di reinserimento, perché un morto costa molto di meno di una persona viva, io sarei contrario lo stesso.
|
Completamente d'accordo.
Quote:
Originariamente inviata da XL
Le persone che hanno subito certe angherie difficilmente accetterebbero l'idea che si prenda un delinquente alla Alex di
Arancia Meccanica e lo si rieduchi e reinserisca, anche far osservare che conviene alla società in termini utilitari non riuscirebbe a convincere completamente.
Una persona potrebbe anche mettersi nei panni delle vittime, e se sei vittima, il colpo subito alla fine vuoi anche restituirlo, c'è poco da fare. Se il senso di giustizia a monte ha degli elementi alla "occhio per occhio, dente per dente" ogni discorso utilitario non riuscirà a convincere completamente. Il principio che la mente segue forse è del tipo "tu hai tolto qualcosa a me, io la tolgo a te". Penso che una persona si disinteressi del fatto che l'altro sia libero di scegliere qualcosa o meno, torni poi a delinquere se lo si tratta male in certi modi, e così via, vuole solo restituire all'altro un male analogo a quello subito.
Ha qualcosa di sadico 'sta cosa? Probabilmente sì, ma sotto sotto alla fine queste pulsioni (e idee) base ci spingono a fare qualcosa, la ragione diventa solo un mezzo per incasellare queste spinte ed idee che vengono prima e non possono essere trattate in termini utilitari perché sono dei fini e non dei mezzi per ottenere qualcos'altro.
Probabilmente sotto certi aspetti dà più soddisfazione punire che rieducare, soprattutto là dove una persona ha subito un torto, anche se punire in termini sociali potrebbe avere maggiori costi su altri versanti.
|
Il punto è che lo Stato di diritto, se vuole tutelare tutti i cittadini (e anche i criminali lo sono), non può assecondare le pulsioni delle persone senza basarsi su un metro di giudizio razionale, ossia comprensibile da tutti, altrimenti potrei sancire che è giusto picchiare chi indossa una maglietta gialla perché ho sempre schifato i colori sgargianti; un ragionamento così non farebbe una piega secondo questi criteri.
Bisogna capire che se un padre di famiglia venisse ucciso da un assassino o morisse colpito da un masso franatogli addosso da una montagna, non farebbe alcuna differenza: entrambi sono cause determinate a monte da altre cause. La volontà dell'assassino è vincolata da innumerevoli variabili a commettere il delitto tanto quanto il masso è costretto a percorrere la propria traiettoria dalla forza di gravità. La famiglia dell'uomo avrebbe tutto il diritto di soffrire per l'effetto, cioè la perdita di una persona cara, ma se odiasse l'assassino a rigor di logica dovrebbe essere disposta ad odiare pure il masso, il che mi sembra improbabile.
|
Ultima modifica di Idiota; 04-12-2019 a 12:39.
|
04-12-2019, 16:51
|
#132
|
Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,714
|
comunque rispondendo al vero tema del thread, sicuramente il tizio non se l'è sposata perché è una omicida e una "cattiva ragazza", semplicemente si sarà innamorato di lei, gli sarà piaciuta come persona, magari ha visto che in qualche modo è cambiata e non è più la stessa persona che ha ammazzato mamma e fratello, ma una persona che ha fatto un percorso di vita.. per dirne qualcuna
|
|
04-12-2019, 18:19
|
#133
|
Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 512
|
Quote:
Originariamente inviata da Purple rain
Mi sembra un'affermazione estrema, secondo me la realtà è più sfumata e complessa.
La possibilità di scelta esiste anche in presenza di squilibri mentali.
Tornando all'esempio del pedofilo o della persona in preda alle pulsioni: avrà degli sprazzi di lucidità in cui si rende conto di stare male?
A me è capitato di avere delle pulsioni/compulsioni (non a quei livelli di gravità e non con oggetto i bambini), e in alcuni momenti mi domandavo "Perché sento il bisogno di mettere in atto questa compulsione?"
Bene, in risposta a questa domanda si può indirizzare la propria volontà verso la comprensione dei motivi per cui ci si comporta in un certo modo.
Anche questo è un modo per esercitare la propria libertà di scelta.
|
Gli sprazzi di lucidità non puoi farli avvenire volontariamente, non si possono percepire le cose diversamente da come si percepiscono. Guarda il post 126 sulle caramelle: in che cosa il soggetto dell'esempio poteva essere libero di scegliere?
|
|
04-12-2019, 18:58
|
#134
|
Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 512
|
Quote:
Originariamente inviata da Purple rain
Siamo in disaccordo sul fatto che non esista nessun motivo razionale per cui piacciono di più le caramelle rispetto ai cioccolatini. Secondo me un motivo esiste, anche se all'apparenza nascosto. Bisogna approfondire per cercare di farlo emergere (rispondendo alla domanda: "perchè ho queste pulsioni/compulsioni?").
Sul fatto che non a tutti viene da farsi questa domanda, non saprei, non sono nella testa degli altri, che ne sappiamo noi, alla fine? Non sappiamo nè se hanno avuto sprazzi di lucidità, nè se non li hanno avuti.
Ad ogni modo, la tua affermazione sulla libertà di scelta mi sembra troppo netta. Si può affermare che la possibilità di scelta è limitata, ma che non esista per niente, non me la sento di affermarlo, perchè sarebbe come andare contro me stessa, dal momento che credo di avere un margine di libertà, altrimenti non avrei la spinta per continuare a vivere.
|
La scelta esiste, ma a parità di condizioni esterne, in un preciso frangente di tempo, si compierà sempre la stessa scelta. "Avrei potuto fare diversamente" è un ragionamento possibile solamente a posteriori, quando si sono visti i risultati dell'azione. In pratica la possibilità di avere alternative fra cui scegliere è illusoria.
|
|
04-12-2019, 18:59
|
#135
|
Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
|
Interessante quanto ricorra il tema del libero arbitrio su questo forum.
|
|
05-12-2019, 01:18
|
#136
|
Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 512
|
Quote:
Originariamente inviata da Purple rain
a volte mi sento spaesata, a causa delle numerose possibilità e scelte che ho davanti.
|
Qui è il succo della faccenda. Metti che tu sia una ragazzina e debba scegliere in che scuola superiore iscriverti: un professionale, un tecnico o un liceo. Sembra di avere tre possibilità. Come funziona però il processo di scelta? Nel giorno X, all'ora X, quando dovrai compilare il modulo d'iscrizione, saranno in gioco diversi fattori...
Nessuna delle tue compagne delle medie si iscriverebbe in una scuola professionale (fattore ambientale) e, siccome temi il loro giudizio (fattore temperamentale), non prendi in considerazione quest'opzione. Il tecnico non ti interessa perché non sei una smanettona (fattore temperamentale) e hai sempre visto i tuoi genitori enfatizzare l'importanza di avere una cultura elevata (fattore ambientale). Questo loro comportamento ti ha colpito particolarmente (fattore temperamentale) e perciò restringi il campo di scelta fra liceo classico e scientifico. Avendo in casa una piccola biblioteca in cui si trovano classici latini (fattore ambientale) che hanno stimolato la tua curiosità (fattore temperamentale) e avendo avuto alle medie un insegnante di matematica incapace (fattore ambientale) che ti ha indotta ad odiare la materia (fattore temperamentale), alla fine scegli il classico.
Premettendo che sia i fattori temperamentali che quelli ambientali non dipendono dalla tua volontà, in quanto gli uni scaturiscono dalla genetica e gli altri da ciò che ci circonda, nel giorno X, all'ora X, al momento di compilare il modulo di iscrizione, non potrai che compiere una "scelta" che è il risultato della somma di quei fattori in quel momento.
Potrai dire che avresti avuto la possibilità di scegliere diversamente solo quando il momento in cui hai effettivamente preso la decisione sarà già trascorso e i fattori in gioco saranno cambiati.
|
Ultima modifica di Idiota; 05-12-2019 a 01:28.
|
05-12-2019, 07:38
|
#137
|
Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
|
Quote:
Originariamente inviata da Idiota
Bisogna capire che se un padre di famiglia venisse ucciso da un assassino o morisse colpito da un masso franatogli addosso da una montagna, non farebbe alcuna differenza: entrambi sono cause determinate a monte da altre cause. La volontà dell'assassino è vincolata da innumerevoli variabili a commettere il delitto tanto quanto il masso è costretto a percorrere la propria traiettoria dalla forza di gravità. La famiglia dell'uomo avrebbe tutto il diritto di soffrire per l'effetto, cioè la perdita di una persona cara, ma se odiasse l'assassino a rigor di logica dovrebbe essere disposta ad odiare pure il masso, il che mi sembra improbabile.
|
E' che penso che alla base a certi criteri non fondati da nulla si arriverà comunque.
Ad esempio se bisogna dare un risarcimento e l'evento dove c'è un tizio che ti devasta l'auto è equiparabile all'evento del masso che te la schiaccia, nessuno dovrebbe dare alcun risarcimento a nessuno in entrambi i casi?
Secondo me la vendetta è una forma di risarcimento morale equiparabile a quello economico.
Ma in tutti questi discorsi qua per me non c'entra nemmeno di striscio la questione relativa al libero arbitrio, e nemmeno si può razionalizzare la questione relativa al risarcimento morale (non è semplicemente un deterrente), libero o meno tu se fai la tal cosa in determinati stati psicologici la legge può costringerti a risarcire sia moralmente che economicamente la persona colpita.
Non basta il risarcimento economico secondo me, né il rimettere le cose a posto, l'altro deve pagare anche in altri sensi.
Buona parte del senso di giustizia diffuso là dove c'è un agente che danneggia altri, per me ruota attorno alla questione del risarcimento, sia materiale che morale, ed è chiaro che queste cose possono andare in conflitto con certi scopi rieducativi.
Certi principi che si reputano giusti, il giusto risarcimento ecc. non sono un qualcosa che si può rendere oggettivo ed esaminare alla luce della ragione, vengono prima secondo me, poi a partire da questa cosa che non si fonda su nulla si cerca di regolare tutto con certe leggi e accordi sociali.
Dubito comunque che si troverà un accordo unanime in materia di giustizia.
|
Ultima modifica di XL; 05-12-2019 a 13:27.
|
05-12-2019, 12:05
|
#138
|
Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
|
Tempo fa era stato postato questo articolo in materia di libero arbitrio che secondo me esaurisce abbastanza il discorso (salvo nuove scoperte scientifiche): http://www.lescienze.it/news/2014/01...atura-1950046/.
Alla fine il succo del discorso mi sembra che sia del tutto irrilevante che le proprie scelte siano predeterminate già dal momento in cui l'Universo si è generato o meno. Siamo comunque noi che prendiamo le decisioni e noi siamo responsabili delle stesse. E non cambia molto che si riesca a dimostrare che il libero arbitrio esiste o se le scelte sono una combinazione di casualità e causalità.
|
|
05-12-2019, 14:00
|
#139
|
Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
|
Però aspettate un attimo, ritratto tutto. Ho pensato ad un esempio immaginario in cui riescono ad inventare una macchina capace di "costringere" una persona a fare certe scelte sentendosi però psicologicamente libera nel farle.
Se si inventasse una macchina del genere e un tizio ammazzasse qualcun altro in base alle istruzioni del tizio che possiede la macchina, l assassino materiale pur avendo scelto lui di fare certe cose, va punito o no?
Qua secondo me ognuno si fa (ed ha a monte) idee un po' diverse in relazione al senso di responsabilità di questo o quell agente, non è una cosa oggettivabile e riducibile a qualcosa di causale.
Nel caso specifico io me la andrei a prendere con chi usa la macchina e deresponsabilizzerei totalmente il tizio "pilotato".
Se questo non sapesse che c è l altro tizio direbbe come noi altri che scegliamo qualcosa liberamente.
Ma è solo una sensazione psicologica questa.
|
Ultima modifica di XL; 06-12-2019 a 00:11.
|
05-12-2019, 14:02
|
#140
|
Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 512
|
Quote:
Originariamente inviata da XL
E' che penso che alla base a certi criteri non fondati da nulla si arriverà comunque.
Ad esempio se bisogna dare un risarcimento e l'evento dove c'è un tizio che ti devasta l'auto è equiparabile all'evento del masso che te la schiaccia, nessuno dovrebbe dare alcun risarcimento a nessuno in entrambi i casi?
|
Il risarcimento dovrebbe essere dato in entrambi i casi perché l'effetto, cioè il danno all'automobile, è il medesimo.
Quote:
Originariamente inviata da XL
Secondo me la vendetta è una forma di risarcimento morale equiparabile a quello economico.
|
Questo accade perché si pensa che la persona che ha danneggiato agisca deliberatamente quando invece non avrebbe potuto fare diversamente.
Quote:
Originariamente inviata da XL
Ma in tutti questi discorsi qua per me non c'entra nemmeno di striscio la questione relativa al libero arbitrio, e nemmeno si può razionalizzare la questione relativa al risarcimento morale (non è semplicemente un deterrente), libero o meno tu se fai la tal cosa in determinati stati psicologici la legge può costringerti a risarcire sia moralmente che economicamente la persona colpita.
Non basta il risarcimento economico secondo me, né il rimettere le cose a posto, l'altro deve pagare anche in altri sensi.
Buona parte del senso di giustizia diffuso là dove c'è un agente che danneggia altri, per me ruota attorno alla questione del risarcimento, sia materiale che morale, ed è chiaro che queste cose possono andare in conflitto con certi scopi rieducativi.
Certi principi che si reputano giusti, il giusto risarcimento ecc. non sono un qualcosa che si può rendere oggettivo ed esaminare alla luce della ragione, vengono prima secondo me, poi a partire da questa cosa che non si fonda su nulla si cerca di regolarla con certe leggi.
|
I crimini si pagano con la reclusione o il risarcimento pecuniario. Lo Stato non deve soddisfare i sentimenti di vendetta e le pulsioni di nessuno perché non sono basati su criteri di valutazione oggettivi, sennò sarei autorizzato a strangolare il bambino che mi rompe il vetro della finestra con una pallonata perché mi fa arrabbiare oppure a sterminare gli ebrei perché li considero una razza inferiore.
|
|
|
|
|