niky

sono d'accordo con molte vostre risposte, soprattutto sul gioco globale
Molto sinteticamente, sono dell'idea che "come la fai la sbagli", detto sempre valido ma oggi come oggi ancora di più, nella società dell'improvvisazione e dell'incertezza totale.
E questo vale anche per gli estroversoni, che sicuramente riescono a mascherare e farsi scivolare addosso le cose meglio degli altri, ma difficoltà ne incontrano di sicuro!

inconstant_moon

wow,ho coniato una nuova espressione

you're wrong if you do, you're wrong if you don't. quindi forse il problema non è solo nostro,ma dipende anche dalle aspettative nel mondo nei nostri confronti.

ecco,hai espresso meglio quello che cercavo di concettualizzare anch'io.

stuntmanmike

io invece spero di non svegliarmi più

Stasüdedòs

C'è chi dice che la realtà è come un meraviglioso, ordinato e perfetto disegno di un grande tappeto, di cui noi però (al momento) possiamo vedere solo il rovescio, col suo intreccio caotico e apparentemente senza senso.

clementina

..........

JUNE

spesso ho questa impressione

barclay

Anche questa è una buona idea

Triplalien

una realtà dei luridi porci

lizbon

io la realtà credo di comprenderla ma non riesco ad adattarmici e gran parte di essa non mi piace.

Venom

La parte non può comprendere il tutto.

Essendo dentro la realtà non la riusciremo mai a cogliere per come è ma solo per come si presenta deformata dai nostri sensi e dalla nostra mente.

La cosa interessante è che sul piano interiore non riusciamo a comprendere bene nemmeno noi stessi il più delle volte, quasi a significare che la realtà del nostro essere sia più veloce del nostro apparato cognitivo e sia capace di sorprenderci

Come quando ci diciamo: "non pensavo di riuscirci" oppure "non era da me" o "mi sono piaciuto per come ho affrontato la situazione" o "sono deluso da me stesso".

Forse non c'è un senso in nessuna cosa ma per una questione di igiene dello spirito è bene pensare a un senso e a una causa per ogni cosa.

Melodia

Secondo me, niente è mai compreso veramente...
Anche se esistesse un manoscritto con su di esso parole che descrivano la realtà non penso la capirei. Non credo che qualcuno sappia quale sia la chiave della sua comprensione in quanto differente da individuo ad individuo, e ognuno se provasse a "leggere" quella di un'altro, non appartenente a lui, probabilmente non ne carpirebbe il senso...

Gummo

A volte ho il dubbio che internet sia un'arena di tanti uomini-computer pronta a testare il mio cervello. A volte ho il dubbio che i miei genitori siano attori e che i buchi nel soffitto siano occhi di telecamere che mi spiano ventiquattro ore su ventiquattro; ho il dubbio che mettendo piede fuori di casa stia camminando su una realtà tridimensionale proiettata e allargata da un computer. A volte ho paura di vedere entrare un mostro dalla porta pronto a sconvolgere d'un tratto tutte le mie fragili convinzioni. Non ho nessuna fiducia nell'oggettività della storia, e non credo a nulla di quello che viene detto alla televisione, mi appoggio soltanto su quello che dicono per aver qualcosa di cui parlare con qualcuno ogni tanto, o dovrei tacere in eterno. La maggior parte del tempo in realtà vedo il mondo per com'è: un posto freddo e casuale in cui siamo capitati per caso, inquinato dal male concreto e mentale, sempre più impiantato con forme di tecnologia e degrado che ci stanno uccidendo e sottomettendo a chi ha davvero capito come funziona ogni cosa; non vedo quindi grossi complotti su scala familiare o di relazioni sociali, ma la potenza di quelle sporadiche paranoie che mi attanagliano riescono a sconvolgere la mia calma, e posso affermare che non vivo in serenità per più di qualche ora da tre anni.

lizbon

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