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11-05-2011, 13:37
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#1
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Intermedio
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 175
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..ho sempre pensato al lavoro in modo perlomeno particolare;l' ho sempre visto come una rottura di palle,un qualcosa che ti da stress(di cui ho abbastanza timore)..non ho mai approvato il detto ''il lavoro nobilita l' uomo'',ne giustificato il dare il tuo tempo quotidiano...per ricevere a fine mesi dei soldi..e sinceramente l' idea della stessa routine tutti i giorni per 5/10/20anni... mi deprime abbastanza.
ora mi chiedo se a 23anni..la mia e' solo una mancanza di maturità,e devo crescere per interpretare il discorso lavoro in modo più equilibrato..oppure se c'e' di fondo un ragionamento malato..che puo' rientrare in qualche patologia?
datemi un vostro parere..magari qualche parere diverso dal mio puo' farmi vedere la situazione da 1punto di vista diverso..e magari smussare 1po' il mio concetto del lavoro.
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11-05-2011, 13:50
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#2
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Il lavoro per me è una totale perdita di tempo(nonchè una rottura di palle). Una perdita di tempo utile soltanto a riempire il proprio portafogli e di conseguenza pagarsi i propri vizi, le proprie serate con gli amichetti e le proprie passioni.
La maggior parte dei lavori sono la testimonanza della schiavitù moderna. Ti rubano 8 ore al giorno, anche di più, ti levano qualsiasi diritto, ti fanno credere che lavorare sia fonte inesauribile di sacrifici. Ti fanno credere che il lavoratore che si spacca il culo tutti i giorni sia una persona da stimare perchè onesta. In realtà è solo uno schiavo come tanti che non ha tempo libero e non sa come spendere il proprio tempo libero, così è ben contento di sottostare alle leggi del padrone e sprecare così la propria vita a lavorare.
Il lavoro serve solo per campare, per il resto è un sistema di cui è meglio non far parte, se ci fosse anche solo una possibilità.
Ecco come la penso, orgogliosamente fiero di pensarla così, alla faccia di tutti i bigottoni che mi derideranno.
PS : Non preoccuparti della tua visione! Non c'è nessuna patologia in te...Quello è quello che gli altri voglion farti credere perchè ti vedono con gli occhi del "diverso". Quello che dici è verità, non lasciarti condizionare dagli altri. Maiii E complimenti per il topic, finalmente un argomento serio.
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Ultima modifica di maury25; 11-05-2011 a 13:56.
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11-05-2011, 15:04
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#3
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Banned
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: PURTROPPO NAPOLI
Messaggi: 4,470
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Chi lavora lo fà esclusivamente per i soldi, proviamo a togliere i soldi dalla faccia della Terra e vediamo veramente chi si prodigherebbe a fare quello che fà attualmente per passione, quasi nessuno in pratica.........
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11-05-2011, 15:33
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#4
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Esperto
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 612
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le cose sono due...una persona per non essere risucchiata nel meccanismo del lavoro solo per guadagnare dovrebbe o fare per l'appunto un lavoro che lo appassioni e quindi non sarebbe più solo una fonte di reddito ma addirittura un piacere, un hobby o andarsene tra i monti come il nonno di Heidi e vivere come vuole realmente producendosi da se il sostentamento di cui ha bisogno. La maggior parte delle volte tutte e due le cose son pura utopia.
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11-05-2011, 15:49
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#5
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Banned
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Palermo
Messaggi: 243
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Lavoro ? quale lavoro?
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11-05-2011, 16:05
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#6
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Principiante
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 62
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Beh io vedo il lavoro come la chiave per la mia libertà mentale e d'azione sostanzialmente! E' vero, si fa per i soldi, ma scusate che male c'è in questo? Ho fatto diversi lavori; la maggior parte per un'indipendenza economica, ma non tutti. Ho lavorato per 10 mesi in una libreria ed è stato fantastico! E' sempre stato il mio sogno! Anche da normale cliente potrei passarci delle ore, figurarsi se ci aggiungo anche la scusa "motivi di lavoro". Certo, a differenza di quanto crede molta gente, non è che ci pagano per leggerli i libri, magari, quindi non siamo dei sapientini umani che sanno tutto il catalogo a memoria o tutti i libri recensiti su un giornale che ho letto la settimana scorsa , ma mi è piaciuto molto! E poi quel lavoro mi offriva quotidianamente nuovo materiale per la mia vena polemica! L'unica cosa che mi delude è che fra poco bisognerà esser laureati anche per pulire i bagni, che chi non lo è viene precluso da un sacco di posti di lavoro. La soluzione è trovare un lavoro che ti piace e stare attento che non ti freghino! Non è che la tua idea sul lavoro sia in qualche modo strana, una parte di me la condivide pure, ma purtroppo se vuoi avere del cibo per mangiare devi lavorare..in qualche modo, che sia sfruttamento fisico o mentale ci deve essere per forza uno scambio...
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11-05-2011, 17:44
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,334
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Il lavoro per me è l'unico modo per essere in contatto con la società, fingere o illudermi di farne parte in maniera attiva. (L'aspetto economico è a parte perchè ovvio, ma importante pure lui).
Nei tre mesi da disoccupato che ho fatto ero sempre a casa, ormai in avanzato stato di mummificazione...
Insomma il lavoro mi mantiene "vivo" e mi obbliga a non staccare definitivamente la spina dal mondo esterno.
Quote:
e sinceramente l' idea della stessa routine tutti i giorni per 5/10/20anni... mi deprime abbastanza.
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Per me invece è un'ottima cosa... più il lavoro è ripetitivo, e più facilmente puoi pensare ai cavoli tuoi mentre lavori, perchè con la routine ti viene tutto automatico.... anche l'ansia sparisce, sei tranquillo a fare il tuo lavoro che sai a memoria, al contrario di dover ricominciare da zero a imparare una nuova mansione ogni 2x3.
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11-05-2011, 19:02
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#8
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Banned
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 2,115
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Beh io, molto semplicemente, se non lavorassi non potrei sopravvivere...
Prescindendo dal lato economico mio padre mi butterebbe fuori di casa a calci (non aspetta altro) come ha minacciato ripetutamente di fare nel brevissimo periodo in cui rimasi senza lavoro anni addietro (tre mesi)...
Il mio lavoro non lo vivo un granchè bene (sono a contatto con la gente e con l'obbligo di sorridere a comando) ma ringrazio tutti i santi che me l'han fatto trovare..
Relativamente alla domanda di apertura topic rispondo ad ansioso85...
Le tue considerazioni possono anche essere giuste ma a meno che tu non riesca a trovare la maniera di procurarti la materia prima in modo alternativo (una vincita al superenalotto x esempio) direi che ti tocca metterti l'anima in pace e pensare alla tua vita extralavoro cercando di renderla migliore possibile...
Almeno questo è quello che faccio io...
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11-05-2011, 19:03
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#9
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Principiante
Qui dal: Jan 2011
Ubicazione: Novara
Messaggi: 90
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Quote:
Originariamente inviata da maury25
Ti fanno credere che il lavoratore che si spacca il culo tutti i giorni sia una persona da stimare perchè onesta.
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Sono piuttosto d' accordo con tutto quello che hai scritto, in particolare volevo sottolineare questo punto. Mi ha sempre fatto ridere (amaramente) quanto di una persona si dice "e' un gran lavoratore!" intendendo che questo lo rende automaticamente una pesona perfetta, a posto, e il corollario "e' uno che lavora tantissimo" come se piu' tanto lavori=tanto vali come persona.
Ora, massimo rispetto a chi lavora e si fa il mazzo dalla mattina alla sera (in fondo, pur se solo mezza giornata, lavoro pure io ), ma direi che ci sono tantissimi altri fattori per valutare una persona.
Nei lunghi anni che ho passato senza lavorare (un po' per scelta, un po' per vera e propria paura del lavoro), ogni volta che notavo che i protagonisti dei casi di cronaca nera erano quasi sempre gente con un lavoro e sentivo dire "una brava persona, un gran lavoratore", pensavo a quelli che ti trattano e ti considerano come un paria solo perche' sei disoccupato o peggio che mai non stai cercando lavoro...
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11-05-2011, 19:03
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#10
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Banned
Qui dal: Dec 2010
Messaggi: 2,132
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Abbastanza bene, se non lo faccio mi sento inutile, inutilizzato, sprecato. Quando lavoro sento di far parte di un raggio di una ruota che gira.
Se nessuno lavorasse, voglio proprio vedere se oggi come oggi avremmo potuto avere certi servizi, certe comodità, certe scoperte, le strade, i ponti, le case, le auto, il cesso....anche nell'antichità era così, anzi direi che era peggio, niente veniva regolamentato.
E poi odierei essere mantenuto, ma da chi poi?... per cui faccio la mia parte rendendo al meglio delle mie possibilità
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11-05-2011, 19:08
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#11
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Banned
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 2,115
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Quote:
Originariamente inviata da LostInNowhere
Nei lunghi anni che ho passato senza lavorare (un po' per scelta, un po' per vera e propria paura del lavoro), ogni volta che notavo che i protagonisti dei casi di cronaca nera erano quasi sempre gente con un lavoro e sentivo dire "una brava persona, un gran lavoratore", pensavo a quelli che ti trattano e ti considerano come un paria solo perche' sei disoccupato o peggio che mai non stai cercando lavoro...
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Si in effetti questa parte è vera...
Non è che chi lavora dalla mattina alla sera sia automaticamente migliore di chi è disoccupato anzi...
Il mio capo è abbastanza capace nel suo lavoro e non ha mai fatto un giorno di mutua in cinque anni che lo conosco ma se appena può (credo lo faccia per sfogare la sua frustrazione per una vita extralavorativa non soddisfacente) mi salta al collo insultandomi anche pesantemente...
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11-05-2011, 19:23
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#12
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Quote:
Originariamente inviata da LostInNowhere
Sono piuttosto d' accordo con tutto quello che hai scritto, in particolare volevo sottolineare questo punto. Mi ha sempre fatto ridere (amaramente) quanto di una persona si dice "e' un gran lavoratore!" intendendo che questo lo rende automaticamente una pesona perfetta, a posto, e il corollario "e' uno che lavora tantissimo" come se piu' tanto lavori=tanto vali come persona.
Ora, massimo rispetto a chi lavora e si fa il mazzo dalla mattina alla sera (in fondo, pur se solo mezza giornata, lavoro pure io ), ma direi che ci sono tantissimi altri fattori per valutare una persona.
Nei lunghi anni che ho passato senza lavorare (un po' per scelta, un po' per vera e propria paura del lavoro), ogni volta che notavo che i protagonisti dei casi di cronaca nera erano quasi sempre gente con un lavoro e sentivo dire "una brava persona, un gran lavoratore", pensavo a quelli che ti trattano e ti considerano come un paria solo perche' sei disoccupato o peggio che mai non stai cercando lavoro...
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Probabilmente perchè il lavoratore medio che lavora tutto il giorno è l'ideale del buon padre di famiglia da sposare. Mentre il poco di buono che cerca di lavorare il meno possibile è un balordo non in grado di mantenere una famiglia.
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11-05-2011, 19:32
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#13
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,538
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Lo vivo male. FAccio un lavoro che no nmi da soddisfazioni e che male si adatta la carattre timido ed è per questo che sono molto depresso sul luogo di lavoro, pechè il confronto con gli altri mi deprime, mi sento sminuito, non valorizzato, che in sto tipo di lavoro le mie capacità no nvengono fuori, mentre mergono le qualità tipiche degli estorversoni.
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11-05-2011, 20:08
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#14
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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Quote:
Originariamente inviata da PriccoPracco
Abbastanza bene, se non lo faccio mi sento inutile, inutilizzato, sprecato. Quando lavoro sento di far parte di un raggio di una ruota che gira.
Se nessuno lavorasse, voglio proprio vedere se oggi come oggi avremmo potuto avere certi servizi, certe comodità, certe scoperte, le strade, i ponti, le case, le auto, il cesso....anche nell'antichità era così, anzi direi che era peggio, niente veniva regolamentato.
E poi odierei essere mantenuto, ma da chi poi?... per cui faccio la mia parte rendendo al meglio delle mie possibilità
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quoto......siamo gli unici due a pensarla così
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11-05-2011, 21:55
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#15
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Esperto
Qui dal: Jun 2005
Messaggi: 973
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Mi ritengo un privilegiato, il mio lavoro mi piace. Se volevo essere indipendente per forza dovevo lavorare. Ci sono riuscito. Risultato? Posso masturbarmi senza avere il rischio che mi entri qualcuno nella stanza. Sono ironico naturalmente. L'indipendenza doveva portare qualcos'altro, ma va bene così, meglio che stare ancora a casa coi genitori.
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11-05-2011, 22:08
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#16
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Principiante
Qui dal: Jan 2011
Ubicazione: Novara
Messaggi: 90
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Quote:
Originariamente inviata da PriccoPracco
Abbastanza bene, se non lo faccio mi sento inutile, inutilizzato, sprecato. Quando lavoro sento di far parte di un raggio di una ruota che gira.
Se nessuno lavorasse, voglio proprio vedere se oggi come oggi avremmo potuto avere certi servizi, certe comodità, certe scoperte, le strade, i ponti, le case, le auto, il cesso....anche nell'antichità era così, anzi direi che era peggio, niente veniva regolamentato.
E poi odierei essere mantenuto, ma da chi poi?... per cui faccio la mia parte rendendo al meglio delle mie possibilità
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Ma ovvio, e' necessario che la gente lavori, altrimenti andrebbe tutto a catafascio. Detto questo, lo so che e' utopico, ma mi piacerebbe vivere in un mondo dove lavorassimo un po' meno tutti, ma ci fosse lavoro per tutti, dove chi lavora viene SEMPRE pagato, dove la gente non muore sul lavoro magari per una paga da fame.
Beato te e chi come te si sente bene quando lavora, anche a me sono capitati dei periodi cosi', in cui il lavoro e' anche fonte di piccole/grandi soddisfazioni, come ogni volta in cui riesci in qualcosa. Ma molte volte il lavoro (come per me da molti mesi) e' anche fonte di stress, di tensione, di depressione, di voglia di mollare tutto, di angoscia, di sentirsi incapace e fallimentare, quindi magari non mitizziamolo troppo, come diceva un mio amico tanti anni fa "Il lavoro e' un male necessario", perche' come si diceva dobbiamo pur guadagnarci da vivere e far funzionare tutto quello che ci circonda, ma non e' certo tutto rose e fiori, e soprattutto mi sembra lecito che uno ambisca a lavorare per vivere, non a vivere per lavorare (a meno che il lavoro non coincida con una passione, in questo caso non e' neanche piu' un lavoro vero e proprio secondo me).
Scusate lo sfogo ma l' argomento mi tocca molto
@ PriccoPracco : lo sfogo non e' diretto contro di te, mi sono solo ricollegato
alle tue parole per esprimere il mio punto di vista
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11-05-2011, 22:19
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#17
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Quote:
Originariamente inviata da LostInNowhere
@ PriccoPracco : lo sfogo non e' diretto contro di te, mi sono solo ricollegato
alle tue parole per esprimere il mio punto di vista
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Che condivido in pieno.
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12-05-2011, 09:26
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#18
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 958
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Male, grazie.
Quando è stressante, sottopagato e poco gratificante... beh insomma, non lo vivo benissimo, così come stare a stretto contatto con dei colleghi rompi.
Però serve per campare. Solo ultimamente ho pensato al lavoro come fonte di soldi. Nel senso che prima pensavo alla soddisfazione, la gratificazione, ecc. Ma uno va a lavorare per i soldi. Se poi c'è anche soddisfazione, meglio. Certo non voglio rovinarmi la salute per il lavoro. Prima viene la salute dei soldi.
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12-05-2011, 10:05
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#19
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Banned
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: PURTROPPO NAPOLI
Messaggi: 4,470
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Quote:
Originariamente inviata da sway
Male, grazie.
Quando è stressante, sottopagato e poco gratificante... beh insomma, non lo vivo benissimo, così come stare a stretto contatto con dei colleghi rompi.
Però serve per campare. Solo ultimamente ho pensato al lavoro come fonte di soldi. Nel senso che prima pensavo alla soddisfazione, la gratificazione, ecc. Ma uno va a lavorare per i soldi. Se poi c'è anche soddisfazione, meglio. Certo non voglio rovinarmi la salute per il lavoro. Prima viene la salute dei soldi.
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eccerto come speri di sentirti mai gratificata in mezzo a gente stupida ignorante ed individualista che è pronta a metterti lo sgambetto non appena fai un passo falso???? soddisfazione di cosa????? fanno bene quelli che da un giorno all'altro vanno sul posto di lavoro e fanno una carneficina di stronzi, eccheccazzo qua il lavoro ti dà quel fottuto stipendio a fine mese ma ti toglie salute a go go............io ribadisco il concetto eliminiamo il Dio denaro e poi vediamo chi veramente lo fà per passione e soddisfazione personale.........sono stanco di tutte le risposte ipocrite delle persone.....ciao sway
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12-05-2011, 11:46
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#20
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Banned
Qui dal: Dec 2010
Messaggi: 2,132
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Quote:
Originariamente inviata da LostInNowhere
Ma ovvio, e' necessario che la gente lavori, altrimenti andrebbe tutto a catafascio. Detto questo, lo so che e' utopico, ma mi piacerebbe vivere in un mondo dove lavorassimo un po' meno tutti, ma ci fosse lavoro per tutti, dove chi lavora viene SEMPRE pagato, dove la gente non muore sul lavoro magari per una paga da fame.
Beato te e chi come te si sente bene quando lavora, anche a me sono capitati dei periodi cosi', in cui il lavoro e' anche fonte di piccole/grandi soddisfazioni, come ogni volta in cui riesci in qualcosa. Ma molte volte il lavoro (come per me da molti mesi) e' anche fonte di stress, di tensione, di depressione, di voglia di mollare tutto, di angoscia, di sentirsi incapace e fallimentare, quindi magari non mitizziamolo troppo, come diceva un mio amico tanti anni fa "Il lavoro e' un male necessario", perche' come si diceva dobbiamo pur guadagnarci da vivere e far funzionare tutto quello che ci circonda, ma non e' certo tutto rose e fiori, e soprattutto mi sembra lecito che uno ambisca a lavorare per vivere, non a vivere per lavorare (a meno che il lavoro non coincida con una passione, in questo caso non e' neanche piu' un lavoro vero e proprio secondo me).
Scusate lo sfogo ma l' argomento mi tocca molto
@ PriccoPracco : lo sfogo non e' diretto contro di te, mi sono solo ricollegato
alle tue parole per esprimere il mio punto di vista
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Guarda anchio ho fatto tanti lavori prima di arrivare a quello che è adesso il mio attuale lavoro. In ancuni mi sò trovato male, in altri così così, in altri bene.
Anchio sarei d'accordo sul lavorare tutti x lavorare meno, ma tutti dovrebbero produrre però, cioè il lavoro non deve essere inteso come prendere lo stipendio e basta...e anche giusto che chi produce di più (perchè vuole o perchè ne ha la necessità in quel momento) deve poterlo anche fare. C'è chi il lavoro lo cerca ma non lo trova e ce chi il lavoro lo cerca ma non lo vuole trovare. Non siamo tutti uguali purtroppo, molti semplicemente non vogliono produrre ma vogliono avere lo stesso la ricompensa.
Quello che manca, soprattutto nel nostro paese de MMerda è una giusta valutazione del lavoratore, non cè meritocrazia e molti si sentono frustrati quando il figlio smidollato della gallina bianca ha il posto di lavoro, mentre il figlio competente, voleteroso e produttivo di nessuno rimane a casa a guardare lo smidolatto che lo snobba, incazzandosi amaramente.
Ognuno dovrebbe fare bene la sua parte, ma purtroppo non è così e x cambiare questo sistema di cose l'unico metodo a mio parere sarebbe na rivoluzione. Dato che non vedo soldati x far la guerra allora o ti adatti a questo stato di cose o vai via. L'importante e non restare fermi a lamentarsi, ma reagire concretamente.
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