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Vecchio 28-05-2024, 17:36   #1
Non registrato
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Non so niente al riguardo

1.Come si sceglie un professionista? E dove lo trovo? E come si distinguono quelli bravi dai mangia soldi?

2,Differenza tra pubblico e privato?

3.Costi? immagino sia cosa da ricchi

4.Ogni psicologo avrà i suoi approcci quindi come si fa a saperli prima?

5.Andare in terapia vuol dire andare dallo psicologo o sono cose diverse?

6.Posso scegliere il metodo d'approccio del tipo che non voglio assumere farmaci? Perchè ho l'impressione che sia la cosa più facile per la maggior parte dei professionisti, t'imbottiscono con le pasticche e tanti saluti con gli occhi sul cruciverba

7.Esistono professionisti che possono portare all'eutanasia?

8.Si possono fare colloqui online?

9.Si rimane macchiati? nel senso che poi l'informazione che si è in cura a chi arriva perchè non ci credo al fatto che non lo possano sapere i datori di lavoro o persone che lavorano nella sanità o in farmacia e ti cercano sui loro portali e lo scoprono, ma anche per la richiesta di un porto d'armi lo sanno e poi te lo negano
Vecchio 29-05-2024, 13:07   #2
Esperto
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Provo a rispondere, sperando che se dico cose sbagliate (in buona fede) gli altri utenti mi correggeranno per darti una mano nella tua scelta.

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Originariamente inviata da Non registrato Visualizza il messaggio
1.Come si sceglie un professionista? E dove lo trovo? E come si distinguono quelli bravi dai mangia soldi?

Un tempo si veniva indirizzati dal medico di base verso una figura utile al nostro caso specifico, oggi non so se funziona ancora così. Forse il metodo migliore di scelta è quello del consiglio di qualcuno che ci è già stato.
Purtroppo per distinguere se bravo o mangiasoldi credo l'unica sia provare almeno un paio di sedute.

2,Differenza tra pubblico e privato?

Oltre alla ovvia differenza di costo, dipende molto, non dare per scontato che nel pubblico siano meno preparati perché non è così. Forse però gestendo spesso una mole più ampia di pazienti, nel pubblico, se la tua non è una situazione estrema di bisogno, i tempi sono dilatati e a me è capitato di sentirmi dire, una volta trovata una sorta di stabilità, di proseguire con altri "più liberi" il percorso.

3.Costi? immagino sia cosa da ricchi

E' una vita che non vado, si passa dal pubblico in cui paghi il ticket (ipotizzo 40 euro), al privato onesto (70/80?) per poi salire a cifre vertiginose.
Qui chiedo l'aiuto del pubblico, non vorrei dare info errate.

4.Ogni psicologo avrà i suoi approcci quindi come si fa a saperli prima?

Come dicevo prima, prima di andarci se conosci qualcuno che te lo consiglia e ci è stato potrà dirti che ha per esempio modi gentili o è severo ecc., ma l'unico modo è sperimentarlo sulla tua pelle. C'è poco da fare.

5.Andare in terapia vuol dire andare dallo psicologo o sono cose diverse?


Credo che andare in terapia o in analisi si riferisca a un percorso più lungo e intimo che all'andare per un breve periodo da uno psicologo, ma non sono sicuro di darti la risposta esatta, vado a braccio (aiuto da casa per favore).

6.Posso scegliere il metodo d'approccio del tipo che non voglio assumere farmaci? Perchè ho l'impressione che sia la cosa più facile per la maggior parte dei professionisti, t'imbottiscono con le pasticche e tanti saluti con gli occhi sul cruciverba

Certamente, puoi dire subito che non intendi far uso di farmaci e vuoi fare un percorso del genere. Anche se, questa è mia opinione personale, puoi scegliere anche la via di mezzo, ovvero dire, voglio usare per il più breve tempo possibile farmaci, una volta che supererò il momento culminante voglio risolvere in altro modo. Ma questo è molto soggettivo e dipende anche da molti altri fattori.

7.Esistono professionisti che possono portare all'eutanasia?


In Italia no, almeno credo, visto che non è una scelta praticabile. Magari esistono pure, che si appoggiano all'estero.
Ma sinceramente credo che quella sia l'ultima carta per un professionista, per definizione lui dovrebbe spingere verso l'altra riva.

8.Si possono fare colloqui online?


Sì, esistono diversi servizi con conversazioni in videochiamata (tra l'altro in alcuni la prima è gratuita). Potrebbero essere un modo di spezzare un po' il ghiaccio se ti trovi meglio.

9.Si rimane macchiati? nel senso che poi l'informazione che si è in cura a chi arriva perchè non ci credo al fatto che non lo possano sapere i datori di lavoro o persone che lavorano nella sanità o in farmacia e ti cercano sui loro portali e lo scoprono, ma anche per la richiesta di un porto d'armi lo sanno e poi te lo negano

Sono medici e sono tenuti alla riservatezza, ovviamente se poi vai in farmacia a prendere gli psicofarmaci e ti vede la gente hai poco da farci.
Vecchio 30-05-2024, 09:51   #3
Ex registrato
Guest
 

1.Come si sceglie un professionista? E dove lo trovo? E come si distinguono quelli bravi dai mangia soldi?

Io ho chiesto al mio medico di base il nome di uno psichiatra bravo nella mia città. Poi lo psichiatra mi ha assegnato ad una psicoterapeuta. Altrimenti ci si può avvalere di servizi online. Per capire se siamo di fronte a unobravo bisogna almeno fare un po' di sedute e vedere se ci sono miglioramenti e se si viene a creare l'alleanza terapeutica.

2,Differenza tra pubblico e privato?

Io nel pubblico mi sono trovato male, ma ho una sola esperienza. Credo che una delle differenze principali siano i tempi di attesa.


3.Costi? immagino sia cosa da ricchi

Io pago tanto ma perché vado in un centro privato quindi bisogna contare che parte di quello che pago va alla psicoterapeuta, il resto va per le spese di gestione del centro.


4.Ogni psicologo avrà i suoi approcci quindi come si fa a saperli prima?

Ci sono vari orientamenti che prevedono approcci differenti al problema. Di solito l'orientamento di un determinato psicologo è indicato su internet, sul suo sito o su qualche pagina dei vari servizi di psicoterapia. La cognitivo-comportamentale viene spesso definita la migliore, però io ad esempio non mi sono trovato bene. Conta anche l'alleanza che si crea con lo psicoterapeuta.

5.Andare in terapia vuol dire andare dallo psicologo o sono cose diverse?


Psicologo e psicoterapeuta hanno conseguito percorsi di studio differenti. Lo psicoterapeuta dopo la laurea in psicologia si è formato presso una scuola di psicoterapia. Lo psicologo può fornire un sostegno o una consulenza. Se ci si vuole curare bisogna invece andare dallo psicoterapeuta. Per vedere se uno psicologo è abilitato alla psicoterapia bisogna guardare sull'Albo degli psicologi.

6.Posso scegliere il metodo d'approccio del tipo che non voglio assumere farmaci? Perchè ho l'impressione che sia la cosa più facile per la maggior parte dei professionisti, t'imbottiscono con le pasticche e tanti saluti con gli occhi sul cruciverba.

Gli psicologi non possono prescrivere farmaci. Se proprio dovessero fare le cose per convenienza, converrebbe di più tenerti in terapia anni che mandarti a spendere soldi da uno psichiatra per farmaci miracolosi. Comunque, non so che tipo di problema tu abbia, ma quando servono i farmaci di solito sei tu stesso a implorare ti diano qualcosa oppure sono gli altri che ti circondano che ti dicono che hai bisogno di uno psichiatra.

7.Esistono professionisti che possono portare all'eutanasia?

Non credo. Ma non sono informato.

8.Si possono fare colloqui online?

Certamente.

9.Si rimane macchiati? nel senso che poi l'informazione che si è in cura a chi arriva perchè non ci credo al fatto che non lo possano sapere i datori di lavoro o persone che lavorano nella sanità o in farmacia e ti cercano sui loro portali e lo scoprono, ma anche per la richiesta di un porto d'armi lo sanno e poi te lo negano.

Penso siano cose che rimangono solo in ambito medico. Ma il problema è più che altro se assumi farmaci. Ogni volta che vado a fare visite di altro tipo mi chiedono se assumo farmaci e quando elenco gli psicofarmaci che prendo mi chiedono anche che diagnosi ho. Oppure quando ho fatto l'elettrocardiogramma mi hanno chiesto come mai e ho detto che mi era stato prescritto dallo psichiatra. Però i medici hanno tutti il segreto professionale quindi al di fuori della loro cerchia non si viene a sapere. Per il porto d'armi credo sia prevista anche una valutazione psicologica, ma non credo che andare dallo psicologo sia un vincolo. Dipende perché ci vai.
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