Il nostro essere non è monolitico: ci sono in noi forze diverse, spesso contrapposte, ognuna delle quali cerca di prevalere sulle altre. Si è coraggiosi quando una di esse (che ci spinge all'azione) prevale sulle altre (che ci spingono all'inazione e alla fuga). Non si tratta quindi di una "scelta", allo stesso tempo però non è neanche vero che o lo si è o non lo si è, perché la dialettica tra le strutture del nostro inconscio ha un esito incostante nel tempo. Coraggiosi, insomma, si può diventare. Il desiderare di esserlo, specchio di un conflitto interiore piuttosto acceso, è spesso il primo passo. E raramente, da quanto mi è dato di vedere, si torna indietro.
|