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Vecchio 21-10-2018, 18:06   #1
Esperto
L'avatar di ansiolino
 

penso che molti qui (me compreso), fatichino a trovare una soluzione o a voler guarire dalla fobia, perchè si vergognano di avere un problema.
Supponendo che uno guarisca, poi come spiega il cambiamento di vita?
Vecchio 21-10-2018, 18:14   #2
Principiante
 

Io non vedrei l'ora di poterlo spiegare!
Vecchio 21-10-2018, 23:24   #3
Esperto
L'avatar di Ogard
 

Se avessi un cancro di certo non mi vergognerei a dirlo perché è socialmente trattato in modo molto diverso.
Una delle componenti più importanti della FS è il fatto di avere paura del giudizio degli altri, sappiamo già che al 99% non capirebbero il problema e verremmo solo trattati come gente da manicomio.
Vecchio 21-10-2018, 23:30   #4
Esperto
L'avatar di Gio.solo
 

io mi vergogno solo quando mi espongono chiaramente certi fatti, zero interazioni sociali, zero sesso, zero interessi. Sono tutto casa e lavoro e di tutto il resto non me ne frega nulla. Mi vergogno perchè non è accettato socialmente essere isolato su ogni fronte, la gente è incredula nello scoprire che un essere umano come me può rimanere isolato per anni e non soffre nemmeno
Vecchio 22-10-2018, 01:49   #5
Principiante
 

Parlo per me, io non so se la mia situazione fosse una vera e propria fobia sociale o una timidezza molto radicata, a livello patologico. Non essendo mai stato da uno psicologo o professionista del caso, non posso parlare per fatti, ma in base a ciò che viene descritto come FS penso di averceli avuti buona parte delle condizioni necessarie.
Anch'io come la maggior parte degli utenti del forum somatizzava ansia e blocchi correlati appena aveva da approcciarsi, volente o nolente, ad altre persone, (ovviamente col sesso opposto la somatizzazione d'ansia era a livelli massimi), quindi evitando situazioni per me fortemente ansiogene ho per un periodo molto lungo della mia vita -parlo di diversi anni, l'adolescenza insomma- evitato questo di genere di situazioni, risultando a essere fondamentalmente SOLO, non uscivo la sera anche qualora potessi essere invitato a una serata,a un aperitivo, perché i miei 'blocchi' me lo impedivano , poi finivo comunque per non spiaccicare parola... (ma questo è sempre correlato ai blocchi e alla difficoltà nel relazionarsi con altre persone).

ma come si sa 'non è evitando che si risolve il problema (fobia sociale), anzi è evitando che il problema (FS) si somma ad altri problemi correlati e non'.
Quindi è l'evitamento delle situazioni sociali che crea una mancanza d'esperienza in campo sociale-emotivo che mina severamente la capacità successiva di creare una "vita sociale", degli amici,delle relazioni ecc ecc. a causa del mancato sviluppo della propria capacità relazionale.

se ne si esce, ci vuole tempo, io ci misi un anno intenso, ma se ne si esce esponendosi gradualmente e continuamente a situazioni considerate ansiogene, quelle che si evitano , stare il meno tempo possibile nella propria zona confort e stringere i denti. ma alla fine del cammino, i risultati si vedono.

'Supponendo che uno guarisca, poi come spiega il cambiamento di vita?'
perchè dovresti spiegare ad altre persone il tuo 'cambiamento' personale ?! insomma se tu-generico- non parlavi manco sotto tortura e dopo un anno o meno riesci a stringere amicizia con tutti, ad approfondire le proprie relazioni amicali/ sentimentali... dovresti come prima cosa essere orgoglioso di questa vittoria con te stesso e fregandotene di quello che la gente possa o meno pensare, di quello che gli altri pensano di come tu eri e come tu sei è un fatto loro a meno che non sia tu a voler per forza condividere ciò con qualcuno.

Ti dirò di più, una volta che si riesce, che riesci a uscire da situazioni come una fobia sociale o timidezza esagerata- patologica e non ti rapporti più con le persone in maniera impacciata, con ansia ecc;
di che cosa possa pensare la gente di quello che eri e di quello che sei te ne può fregar di meno, anzi non quella 'domanda' passa in secondo piano perchè il tuo obbiettivo diventa consolidare i miglioramenti e continuare a farne altri.

e finisco, si migliora per se stessi non per gli altri
Ringraziamenti da
ansiolino (22-10-2018), Maca (22-10-2018)
Vecchio 22-10-2018, 02:54   #6
Banned
 

Per me smettere di avere la fs non vorrebbe dire cambiare vita,ma non aver paura di quella che faccio.
Vecchio 22-10-2018, 03:49   #7
Esperto
L'avatar di Sickle
 

La mia ormai non è più fobia ma odio…
Ringraziamenti da
hermit94 (22-10-2018)
Vecchio 22-10-2018, 13:46   #8
Esperto
L'avatar di ansiolino
 

Quote:
Originariamente inviata da artz Visualizza il messaggio
Parlo per me, io non so se la mia situazione fosse una vera e propria fobia sociale o una timidezza molto radicata, a livello patologico. Non essendo mai stato da uno psicologo o professionista del caso, non posso parlare per fatti, ma in base a ciò che viene descritto come FS penso di averceli avuti buona parte delle condizioni necessarie.
Anch'io come la maggior parte degli utenti del forum somatizzava ansia e blocchi correlati appena aveva da approcciarsi, volente o nolente, ad altre persone, (ovviamente col sesso opposto la somatizzazione d'ansia era a livelli massimi), quindi evitando situazioni per me fortemente ansiogene ho per un periodo molto lungo della mia vita -parlo di diversi anni, l'adolescenza insomma- evitato questo di genere di situazioni, risultando a essere fondamentalmente SOLO, non uscivo la sera anche qualora potessi essere invitato a una serata,a un aperitivo, perché i miei 'blocchi' me lo impedivano , poi finivo comunque per non spiaccicare parola... (ma questo è sempre correlato ai blocchi e alla difficoltà nel relazionarsi con altre persone).

ma come si sa 'non è evitando che si risolve il problema (fobia sociale), anzi è evitando che il problema (FS) si somma ad altri problemi correlati e non'.
Quindi è l'evitamento delle situazioni sociali che crea una mancanza d'esperienza in campo sociale-emotivo che mina severamente la capacità successiva di creare una "vita sociale", degli amici,delle relazioni ecc ecc. a causa del mancato sviluppo della propria capacità relazionale.

se ne si esce, ci vuole tempo, io ci misi un anno intenso, ma se ne si esce esponendosi gradualmente e continuamente a situazioni considerate ansiogene, quelle che si evitano , stare il meno tempo possibile nella propria zona confort e stringere i denti. ma alla fine del cammino, i risultati si vedono.

'Supponendo che uno guarisca, poi come spiega il cambiamento di vita?'
perchè dovresti spiegare ad altre persone il tuo 'cambiamento' personale ?! insomma se tu-generico- non parlavi manco sotto tortura e dopo un anno o meno riesci a stringere amicizia con tutti, ad approfondire le proprie relazioni amicali/ sentimentali... dovresti come prima cosa essere orgoglioso di questa vittoria con te stesso e fregandotene di quello che la gente possa o meno pensare, di quello che gli altri pensano di come tu eri e come tu sei è un fatto loro a meno che non sia tu a voler per forza condividere ciò con qualcuno.

Ti dirò di più, una volta che si riesce, che riesci a uscire da situazioni come una fobia sociale o timidezza esagerata- patologica e non ti rapporti più con le persone in maniera impacciata, con ansia ecc;
di che cosa possa pensare la gente di quello che eri e di quello che sei te ne può fregar di meno, anzi non quella 'domanda' passa in secondo piano perchè il tuo obbiettivo diventa consolidare i miglioramenti e continuare a farne altri.

e finisco, si migliora per se stessi non per gli altri
innanzitutto grazie per aver riportato una storia di successo visto che, qui tutti dicono che non si può uscirne.

Detto questo, resta comunque il fatto che, migliorando, si ammette con se stessi e con gli altri, di aver sprecato del tempo preziosissimo. Ok, tutti ci rendiamo conto di questo, ma provando veramente la differenza tra il non vivere e il vivere, non potrebbe poi subentrare, al posto delle ansie, la depressione?
Ringraziamenti da
Masterplan92 (22-10-2018)
Vecchio 22-10-2018, 14:49   #9
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da ansiolino Visualizza il messaggio
resta comunque il fatto che, migliorando, si ammette con se stessi e con gli altri, di aver sprecato del tempo preziosissimo. Ok, tutti ci rendiamo conto di questo, ma provando veramente la differenza tra il non vivere e il vivere, non potrebbe poi subentrare, al posto delle ansie, la depressione?
io penso che un eventuale drastico cambiamento, per quanto positivo, dopo anni ed anni di vita vissuta in un certo modo anzi diciamo pure non vissuta, risulterebbe cmq traumatico sotto vari punti di vista....infatti a mio avviso dovrebbe esserci un processo più o meno graduale nonostante uno abbia già una certa età....!!
Vecchio 22-10-2018, 14:55   #10
Principiante
 

Sinceramente, io per primo, mi rammarico tantissimo di aver perso così tanto, - tanto tempo -7/8 anni- e non è così importante il numero di anni fondamentalmente 'non vissuti' quanto le esperienze che quei anni portavano dietro e che non si sono mai fatte proprie a causa delle paure,blocchi e quant'altro.
Esperienze che positive o negative, ti forgiano, ti servono come base per affrontare 'l'età successiva'. Ed è evidente che arrivare a non averne mai avute o comunque averne avute un numero molto esiguo rende le cose molto più complicate.

i rimpianti di un'età non vissuta fanno male, sicuramente e su questo non si può controbattere; quante volte, mi domando, ci siamo posti la domanda sempre a posteriori: 'e se mi fossi buttato invece di rimanere bloccato tra me e me, come sarebbe il mio "io" di adesso ? sarei nelle stesse condizioni di adesso o no ?'

O anche, e per rispondere alla tua domanda, è vero, io mi domando spesso, fantasticando, siccome è irrealizzabile: 'se potessi traslare e sostituire il "mio io" di adesso con tutti i miglioramenti con il "mio io" del passato con tutti i blocchi... le cose cambierebbero ? darei un senso a quegli anni e esperienze mai colte ?'
se fosse possibile, sicuramente. Sarebbe fin troppo bello per essere vero

A parte le fantasticherie, la consapevolezza rimane ed è che 'indietro non si può più tornare e nemmeno tornare e rivivere le stesse esperienze con i miglioramenti acquisiti' e sinceramente arrivare a conclusioni come quella mia precedente è un po' troppo fuori dalla realtà.
I miglioramenti, il lavoro su se stesso, lo superamento di certi blocchi paure come nella Fs richiede tanto tempo, tanto investimento e sopratutto,cosa fondamentale, tanta volontà sopratutto quella necessaria a non buttarsi giù di morale alle prime batoste...

'provando veramente la differenza tra il non vivere e il vivere, non potrebbe poi subentrare, al posto delle ansie, la depressione?'
il rimpianto e il rammarico di quegli anni non vissuti adeguatamente ti rimarranno sempre, bruceranno dentro di te, perché è una ferita che non si potrà mai del tutto guarire, dato che il tempo andato non può ritornare una seconda volta indietro, è proprio l'ineluttabilità della cosa a far 'male'.
Pero, nella vita, come si dice si va avanti, quindi il rammarico e il rimpianto lo combatti con la consapevolezza che 'hai perso tot tempo per i blocchi, ora che questi non ce li hai più, devi solo vivere,fare esperienze su esperienze, sfruttare il tempo presente e futuro'.

altrimenti poi si ricade in quella spirale di ansia-rimpianto e siamo di nuovo punto a capo, perchè con i 'se', i 'ma',i 'solo se' ci si fa solo del male gratuitamente.
Vecchio 22-10-2018, 15:32   #11
Esperto
L'avatar di NatoMorto
 

Quote:
Originariamente inviata da ansiolino Visualizza il messaggio
penso che molti qui (me compreso), fatichino a trovare una soluzione o a voler guarire dalla fobia, perchè si vergognano di avere un problema.
Supponendo che uno guarisca, poi come spiega il cambiamento di vita?
Capisco cosa intendi ma sono stufo di vivere nel terror
Vecchio 22-10-2018, 15:58   #12
Esperto
L'avatar di redone
 

Quote:
Originariamente inviata da Gio.solo Visualizza il messaggio
io mi vergogno solo quando mi espongono chiaramente certi fatti, zero interazioni sociali, zero sesso, zero interessi. Sono tutto casa e lavoro e di tutto il resto non me ne frega nulla. Mi vergogno perchè non è accettato socialmente essere isolato su ogni fronte, la gente è incredula nello scoprire che un essere umano come me può rimanere isolato per anni e non soffre nemmeno
Avrei potuto scriverla io sta cosa!
Vecchio 22-10-2018, 16:00   #13
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da ansiolino Visualizza il messaggio
penso che molti qui (me compreso), fatichino a trovare una soluzione o a voler guarire dalla fobia, perchè si vergognano di avere un problema.
Supponendo che uno guarisca, poi come spiega il cambiamento di vita?
Quando sei guarito di quello che pensano gli altri non te ne frega più nulla
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