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ci vergognamo della nostra fobia ma....
penso che molti qui (me compreso), fatichino a trovare una soluzione o a voler guarire dalla fobia, perchè si vergognano di avere un problema.
Supponendo che uno guarisca, poi come spiega il cambiamento di vita? |
Io non vedrei l'ora di poterlo spiegare!
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Re: ci vergognamo della nostra fobia ma....
Se avessi un cancro di certo non mi vergognerei a dirlo perché è socialmente trattato in modo molto diverso.
Una delle componenti più importanti della FS è il fatto di avere paura del giudizio degli altri, sappiamo già che al 99% non capirebbero il problema e verremmo solo trattati come gente da manicomio. |
Re: ci vergognamo della nostra fobia ma....
io mi vergogno solo quando mi espongono chiaramente certi fatti, zero interazioni sociali, zero sesso, zero interessi. Sono tutto casa e lavoro e di tutto il resto non me ne frega nulla. Mi vergogno perchè non è accettato socialmente essere isolato su ogni fronte, la gente è incredula nello scoprire che un essere umano come me può rimanere isolato per anni e non soffre nemmeno
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Re: ci vergognamo della nostra fobia ma....
Parlo per me, io non so se la mia situazione fosse una vera e propria fobia sociale o una timidezza molto radicata, a livello patologico. Non essendo mai stato da uno psicologo o professionista del caso, non posso parlare per fatti, ma in base a ciò che viene descritto come FS penso di averceli avuti buona parte delle condizioni necessarie.
Anch'io come la maggior parte degli utenti del forum somatizzava ansia e blocchi correlati appena aveva da approcciarsi, volente o nolente, ad altre persone, (ovviamente col sesso opposto la somatizzazione d'ansia era a livelli massimi), quindi evitando situazioni per me fortemente ansiogene ho per un periodo molto lungo della mia vita -parlo di diversi anni, l'adolescenza insomma- evitato questo di genere di situazioni, risultando a essere fondamentalmente SOLO, non uscivo la sera anche qualora potessi essere invitato a una serata,a un aperitivo, perché i miei 'blocchi' me lo impedivano , poi finivo comunque per non spiaccicare parola... (ma questo è sempre correlato ai blocchi e alla difficoltà nel relazionarsi con altre persone). ma come si sa 'non è evitando che si risolve il problema (fobia sociale), anzi è evitando che il problema (FS) si somma ad altri problemi correlati e non'. Quindi è l'evitamento delle situazioni sociali che crea una mancanza d'esperienza in campo sociale-emotivo che mina severamente la capacità successiva di creare una "vita sociale", degli amici,delle relazioni ecc ecc. a causa del mancato sviluppo della propria capacità relazionale. se ne si esce, ci vuole tempo, io ci misi un anno intenso, ma se ne si esce esponendosi gradualmente e continuamente a situazioni considerate ansiogene, quelle che si evitano , stare il meno tempo possibile nella propria zona confort e stringere i denti. ma alla fine del cammino, i risultati si vedono. 'Supponendo che uno guarisca, poi come spiega il cambiamento di vita?' perchè dovresti spiegare ad altre persone il tuo 'cambiamento' personale ?! insomma se tu-generico- non parlavi manco sotto tortura e dopo un anno o meno riesci a stringere amicizia con tutti, ad approfondire le proprie relazioni amicali/ sentimentali... dovresti come prima cosa essere orgoglioso di questa vittoria con te stesso e fregandotene di quello che la gente possa o meno pensare, di quello che gli altri pensano di come tu eri e come tu sei è un fatto loro a meno che non sia tu a voler per forza condividere ciò con qualcuno. Ti dirò di più, una volta che si riesce, che riesci a uscire da situazioni come una fobia sociale o timidezza esagerata- patologica e non ti rapporti più con le persone in maniera impacciata, con ansia ecc; di che cosa possa pensare la gente di quello che eri e di quello che sei te ne può fregar di meno, anzi non quella 'domanda' passa in secondo piano perchè il tuo obbiettivo diventa consolidare i miglioramenti e continuare a farne altri. e finisco, si migliora per se stessi non per gli altri |
Re: ci vergognamo della nostra fobia ma....
Per me smettere di avere la fs non vorrebbe dire cambiare vita,ma non aver paura di quella che faccio.
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Re: ci vergognamo della nostra fobia ma....
La mia ormai non è più fobia ma odio…
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Re: ci vergognamo della nostra fobia ma....
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Detto questo, resta comunque il fatto che, migliorando, si ammette con se stessi e con gli altri, di aver sprecato del tempo preziosissimo. Ok, tutti ci rendiamo conto di questo, ma provando veramente la differenza tra il non vivere e il vivere, non potrebbe poi subentrare, al posto delle ansie, la depressione? |
Re: ci vergognamo della nostra fobia ma....
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Re: ci vergognamo della nostra fobia ma....
Sinceramente, io per primo, mi rammarico tantissimo di aver perso così tanto, - tanto tempo -7/8 anni- e non è così importante il numero di anni fondamentalmente 'non vissuti' quanto le esperienze che quei anni portavano dietro e che non si sono mai fatte proprie a causa delle paure,blocchi e quant'altro.
Esperienze che positive o negative, ti forgiano, ti servono come base per affrontare 'l'età successiva'. Ed è evidente che arrivare a non averne mai avute o comunque averne avute un numero molto esiguo rende le cose molto più complicate. i rimpianti di un'età non vissuta fanno male, sicuramente e su questo non si può controbattere; quante volte, mi domando, ci siamo posti la domanda sempre a posteriori: 'e se mi fossi buttato invece di rimanere bloccato tra me e me, come sarebbe il mio "io" di adesso ? sarei nelle stesse condizioni di adesso o no ?' O anche, e per rispondere alla tua domanda, è vero, io mi domando spesso, fantasticando, siccome è irrealizzabile: 'se potessi traslare e sostituire il "mio io" di adesso con tutti i miglioramenti con il "mio io" del passato con tutti i blocchi... le cose cambierebbero ? darei un senso a quegli anni e esperienze mai colte ?' se fosse possibile, sicuramente. Sarebbe fin troppo bello per essere vero :D A parte le fantasticherie, la consapevolezza rimane ed è che 'indietro non si può più tornare e nemmeno tornare e rivivere le stesse esperienze con i miglioramenti acquisiti' e sinceramente arrivare a conclusioni come quella mia precedente è un po' troppo fuori dalla realtà. I miglioramenti, il lavoro su se stesso, lo superamento di certi blocchi paure come nella Fs richiede tanto tempo, tanto investimento e sopratutto,cosa fondamentale, tanta volontà sopratutto quella necessaria a non buttarsi giù di morale alle prime batoste... 'provando veramente la differenza tra il non vivere e il vivere, non potrebbe poi subentrare, al posto delle ansie, la depressione?' il rimpianto e il rammarico di quegli anni non vissuti adeguatamente ti rimarranno sempre, bruceranno dentro di te, perché è una ferita che non si potrà mai del tutto guarire, dato che il tempo andato non può ritornare una seconda volta indietro, è proprio l'ineluttabilità della cosa a far 'male'. Pero, nella vita, come si dice si va avanti, quindi il rammarico e il rimpianto lo combatti con la consapevolezza che 'hai perso tot tempo per i blocchi, ora che questi non ce li hai più, devi solo vivere,fare esperienze su esperienze, sfruttare il tempo presente e futuro'. altrimenti poi si ricade in quella spirale di ansia-rimpianto e siamo di nuovo punto a capo, perchè con i 'se', i 'ma',i 'solo se' ci si fa solo del male gratuitamente. |
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Re: ci vergognamo della nostra fobia ma....
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