Salve! sono una ragazza di 22 anni e mi è spesso capitato di imbattermi in questo forum già prima di registrarmi. Devo ammettere che scoprire che ci sono altre persone come me, costrette a convivere da sempre con disagi, paranoie, ansie, paure e frustrazioni (e qualche altra serie infinita di difficoltà) mi ha in parte rincuorato e aiutato a farmi sentire un po' meno 'anomala' e difettosa. Da che ho memoria, sono sempre stata così..timida decisamente oltre il normale, incapace di reagire a tutto ciò che mi piomba davanti, incapace di preservare qualsivoglia rapporto affettivo per colpa di questo disagio che mi sta addosso e che mi preclude un sacco di cose, incapace di farmi sentire, far valere le mie ragioni, dar voce alle mie idee, ai miei pensieri.. mi costringe in uno stato di perenne insoddisfazione e la cosa peggiore è che (nonostante gli alti e bassi) stringe sempre più la sua morsa attorno a me. Mi sento sempre più di vivere, anzi..di osservare, passivamente la mia vita. E' come se mi scivolasse addosso e se prima nutrivo speranze per un futuro migliore, libero da tutte queste ossessioni, inibizioni e inadeguatezze, mi rendo conto che il tempo passa e sento di stare sprecandolo; mi immagino vecchia e sola, rammollita per aver vissuto la mia vita in una sorta di isolamento forzato dentro quattro mura. So che questa mia visione del mondo, degli altri e di me stessa è errata, infondata, insensata e non può portare ad altro che ad una lenta autodistruzione (arriverà prima o poi l'implosione), non so cosa realmente accada nella mia testa, ma comunque non posso far nulla per evitarlo.
In ogni caso, prima brancolavo nel buio..mi sentivo diversa da tutti, mi autocommiseravo, mi facevo domande su domande e il mio cervello lavorava (e lo fa ancora) incessantemente, senza ottenere mai risposte e diciamo che ad alti e bassi andavo avanti (con annessi periodi di totale abbandono verso me stessa, sbalzi di umore e periodi di depressione alternati a periodi di euforia). Poi circa un anno e mezzo fa un brutto episodio mi ha portato ad avere una altrettanto brutta ricaduta, provocando il crollo di quelle gia fragili e scarse certezze a cui mi aggrappavo e che mi motivavano ad andare avanti. Così lentamente sto precipitando sempre più in basso, mi sembra di rivivere tante brutte sensazioni che con fatica mi ero quasi-lasciata alle spalle. Ho iniziato a farmi seguire da una specialista che mi ha molto aiutato a dare forma ai miei problemi, a delinearli e ad individuare cause ed effetti (un altro mio grande problema è l'incapacità di esprimermi, di raccontare agli altri quello che sento e di conseguenza di farmi aiutare; così tutto dentro di me rimane inespresso e soffocato e questo mi provoca una tremenda frustrazione. Mi pare di essere invisibile, o peggio, di non esistere per nessuno. Inoltre sento come se i miei problemi fossero inesistenti, sciocchi o addirittura ridicoli agli occhi degli altri).
Conclusione: una già innata tendenza ad essere timorosa di tutto e di tutti, estremamente timida e in serie difficoltà nell'approcciare e relazionarmi con gli altri, ha scaturito, a causa di una serie di fattori, soprattutto quelli ambientali in cui sono cresciuta (non serve che dica che al primo posto c'è la famiglia) in un disturbo evitante che mi porta appunto...ad evitare! Ora ho iniziato una sorta di terapia che si chiama EMDR, che consiste nell'individuare vecchi ricordi che hanno provocato forti disagi, in un certo senso riviverli insieme a tutte le sensazioni (anche fisiche) che ho provato in ogni singolo episodio ed esorcizzarle, svuotare i ricordi delle loro negatività e portarmi a considerare quegli avvenimenti non più come dannosi. Spero che questo lavoro possa portare a qualcosa di positivo. Per ora continuo a vivere situazioni di difficoltà anche nelle piccole cose, come mettere una firma o alzarmi e uscire da una stanza piena di gente, o scendere da un bus..per non parlare di quando incontro gente nuova. Vorrei fuggire. Le mie relazioni sentimentali sono state scarse e tutte più o meno brevi, e di questo continuo ad incolpare me stessa, continuando a considerarmi poco stimolante, silenziosa e poco interessante. Le amicizie..sono poche e quelle più strette sento che mi stanno scivolando di mano per lo stesso motivo. Insomma, vivo in uno stato di perenne insoddisfazione, sono frustrata e non mi sento realizzata, mi sento incapace di tutto. Questo mi porta ad essere ancora più timorosa e non fare, non provare, non affrontare, perchè il fallimento non farebbe altro che buttarmi ancora più giù. Ma la cosa peggiore è che mi sento in lotta con me stessa, sento che ci sto stretta in questa situazione, non so più chi sono (forse non l'ho mai saputo) e come sono fatta davvero e non sono spontanea con nessuno. Non sono me stessa, sono inibita. Quel che è peggio, non riesco a reagire.
Detto questo, e visto che mi sono dilungata (chiedo venia per questo), posso concludere dicendo che mi sono iscritta perchè forse leggere le esperienze degli altri, o confrontarmi con chi so che può capirmi, possa aiutare me (e gli altri) a sentirsi meglio, ad avere l'opportunità di poterne parlare con qualcuno che senz'altro sa bene cosa vuol dire 'disagio', 'inadeguatezza', 'paura', 'insoddisfazione' e può capire davvero quello che stai dicendo.
Ringrazio per l'attenzione. Un saluto!