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25-05-2019, 13:58
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#1
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Esperto
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 1,485
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La facilità, davvero estrema, di spostamento e la differenziazione delle tipologie di percorsi professionali cagiona una troppa grande diversità che, a mio avviso, si ripercuote sui rapporti sociali. L'eterogeneità delle esperienze di vita di ognuno genera delle differenza, che, per quanto riguarda me, tende a far allontanare anzichè unire.
Ecco, il fatto che gli altri se ne siano andati viae quindi il fatto di non sentirmi parte di nulla è un problema solo mio? O anche altri lo sentono?
Io penso che sia una conseguenza del fatto che siamo una società complessa e non semplice, o non so come si posso dire, l'individuo non è più parte di qualcosa.
C'è troppa istruzione a fronte di un bisogno di appartenenza che in un caso come il mio non viene soddisfatto.
Forse sono stato un po' confuso nell'esposizione.
Grazie in anticipo a chi risponderà.
no quote, è il post di apertura
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25-05-2019, 14:02
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 2,473
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Siamo solo carne da macello, è una società malata a misura di robot non per essere umani, animali, piante...
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25-05-2019, 14:09
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#3
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Esperto
Qui dal: Feb 2019
Ubicazione: WindGap
Messaggi: 6,022
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Non la sento, non mi frega.
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25-05-2019, 14:17
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#4
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,883
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Il tessuto sociale e' sempre piu' disintegrato , questo anche a causa delle famiglie piu' ristrette (genitori che lavorano, devono lavorare per tirare avanti e quindi mettono figli all'asilo+ doposcuola ecc. e nonni in ospizi, poi l'idea che meno rilevante la famiglia, single, meno figli e quindi fratelli,cugini ecc, divorzi) e dei lavori precari che non permettono di costituire rapporti duraturi coi colleghi, una tolleranza forzata dal sapere che si dovra' passare tutta la vita a contatto che puo' anche diventare affetto, comunque familiarita'.
Quindi in linea teorica son d'accordo con quanto dici.
Per quanto riguarda l'aspetto pratico del tuo caso pero' no perche secondo me e' una gabbia che ti costruisci tu o magari causata dalle tue gia' precedenti difficolta' a interagire. Per esempio mia mamma si trova bene con tutte le vicine di casa e chiacchierano e c'e' whatsapp e mica hanno gli stessi studi o stesso lavoro! In realta' per vivere sereni basta avere buoni rapporti col vicinato, coi negozianti, colleghi se si lavora... poi ci si puo' inserire in qualche attivita', volontariato, sport, gruppi di escursioni... mai sentito che venga richiesto un certo titolo di studio o lavoro svolto. Certo se uno e' medico magari lo dira' con piu' fierezza che uno che e' spazzino, bidello, muratore o disoccupato ma francamente non so nemmeno quanto vero... il mio vicino e' spazzino e non si fa problemi a dirlo, e' fidanzato e ha sempre amici a casa con cui guardano le partite. Cioe' magari con quelle persone non ti trovi tanto o senti a disagio, che parta da te o meno e lo capisco, pero' in se' non e' che non avere la mente per proseguire studi prestigiosi precluda i rapporti sociali.
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Ultima modifica di cancellato2824; 25-05-2019 a 14:51.
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10-09-2019, 23:38
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Caro mio mettiti in testa che vivere di rimpianti e soffrendo quello che non hai è autolesionista e stupido
Accetta una buona volta la situazione, se non fai questo passo non potrai star meglio
Accetta e inizia procurarti piccoli piaceri con quello che hai
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10-09-2019, 23:42
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Non volevo dire che sei stupido, l'autolesionismo me lo sono portato dietro una vita e posso dire che è un comportamento stupido
Che almeno la metà del dolore è solo inventato dalla testa, non è reale se non vogliamo che lo sia
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10-09-2019, 23:43
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#7
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Esperto
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 1,485
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Ma chi ha parlato di rimpianti?
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11-09-2019, 00:13
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da Anonimo.
Ma chi ha parlato di rimpianti?
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Rimpianti per quello che non hai. .
Scusa se ho frainteso
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11-09-2019, 00:17
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#9
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Esperto
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 1,485
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
Rimpianti per quello che non hai. .
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Ah, se si riferisce a quello che non ho ora, sì. Perchè rimpianti credevo si riferisse al passato.
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11-09-2019, 01:28
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#10
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Esperto
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 1,485
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Quote:
Originariamente inviata da stellina0391
Scusa ma non sono sicura di aver capito bene "per chi se n'è andato, ha tradito".. intendi chi lascia l'Italia?
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Chi lascia il paese e va in città.
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11-09-2019, 05:37
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Nn ho capito cosa ha tradito? Chi?
Perché tradimento?
Nn si capisce nulla
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11-09-2019, 09:21
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Ecco, io sto rimanendo nel paesino in cui vivo perché, tra le varie, tutto sommato ci si campa tranquilli e con pochi euro raggiungo varie cittadine o volendo pure città.
Però, dopo esser giunti alla conclusione che a raggiungere quelle cittadine/città si è praticamente costretti per qualsiasi cosa, prima tra tutte la ricerca di un lavoro, o il fare la spesa, o il comprare un oggetto specifico che so la camera d'aria di una bici, o il trovare un qualche posto in cui passare il tempo che non sia un bar pieno di soli scorbutici e giudicanti vecchietti che passano i pomeriggi a tracannare alla passatella, o anche solo per fare una passeggiata tra strade che non ricordino la route 66 e nelle quali non si può neanche portare a passeggio il cane senza il rischio di venire investiti entrambi minimo 4/5 volte a giro, ecco, a quel punto il trasferirsi in una cittadina/città è più che normale che diventi un desiderio per un qualsiasi o quasi "giovane".
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Ultima modifica di utopia?; 11-09-2019 a 09:23.
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11-09-2019, 11:12
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#13
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Anonimo.
E la colpa per me è anche di chi se n'è andato. Ovvero di chi è cresciuto diversamente, meglio di me. (?)
Chi se n'è andato, ha tradito.
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Quasi vera la prima, discutibile la seconda (NB: non sto facendo cadere dall'alto perle di saggezza, mi piace l'incipit e basta , ora dettaglio un po').
Chi se ne va fa venire meno le proprie capacità a migliorare il posto che ha voluto lasciare; su questo ci sono pochi dubbi. Ma lo vedo più come un nesso di causalità (se se ne va le cose hanno un motivo in meno per migliorare), non riesco a dargli una dimensione morale come quella che investe il concetto di "colpa". E questo mi porta dritto al secondo punto: io credo che chiunque abbia diritto a sfruttare le proprie capacità per migliorare la propria situazione fino a che non è danno diretto per gli altri. Insomma, se il piccolo genio se ne va da zio Sam a lavorare per una fabbrica d'armi convenzionali è un conto, certo che ha tradito ma non solo la comunità di provenienza, ha tradito tutto il resto del mondo.
Ma che dire di un genio dell'architettura che qua si vede sorpassato da scalzacani che fanno il castello con i merli e un tempietto neogotico nel paesetto dove il riccastro ignorante è tornato in pensione? Che male fa se se ne va in un posto dove lo fanno esprimere mentre qui non troverebbe alcun committente dato l'abisso di cattivo gusto e ignoranza in cui siamo precipitati? Ecco, per me quello non ha tradito; è stato "solo" fortunato e lo invidio come pochi. Ogni giorno su FB nei gruppi degli italiani nei paesi che mi interessano vedo la stessa storia quasi esatta alla virgola, mi sale un senso di invidia e, ammetto, di odio per non essere così. Ma non posso rimproverare niente e nessuno se non ho lo stesso talento; il problema è in me e solo in me.
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11-09-2019, 11:16
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#14
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Anonimo.
Ok, bravi, andatevene tutti, così poi la colpa di chi rimane è che è rimasto e che è coglione.
Io non so come cazzo si fa a spostarsi avete capito o no?
Tutto facile è : spostarsi , cercare lavoro..................
L'unico coglione sono io
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Guarda che non è come credi: è difficilissimo spostarsi e richiede un coraggio che hanno in pochi. Altrimenti l'Italia avrebbe un quarto della popolazione dato che credo grossomodo che 3/4 siano persone insoddisfatte di vivere qui e ora, 4/5 delle quali opportunamente educate potrebbero vivere in un paese civile e il restante 1/5 potrebbe andarci direttamente.
A mio padre capitò l'occasione da giovane; era amico del gruppo di architetti personali del capo di uno stato e gli volevano bene, a quest'ora la mia famiglia avrebbe l'equivalente di una trentina di milioni di euro di oggi. Ma non se la sentì, era troppo legato al posto dove era nato, negato per le lingue, inadattabile sul cibo tanto quanto era uno dei migliori nella sua professione. E sai quanti ce ne sono così? Tanti, non sei affatto solo. Il coraggio "naturale" ce l'ha una persona su 50 oppure 50 su 50 quando si è spinti dalla disperazione della fame.
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11-09-2019, 11:36
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#15
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,713
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Chi l'ha detto che chi non si sposta è un coglione? A me sembra che molti emigrano solo per far vedere di essere indipendenti, fanno una vita di sacrifici guadagnando quattro soldi (però fa figo dire di essersi traferiti all'estero).
Non è che tutti quelli che vanno all'estero poi hanno chissà quale carriera, te lo assicuro.
Poi, che c'entra il tradimento? La gente fa quello che ritiene meglio per se stessa. Legarsi alle persone è sempre sbagliato, perché oggi ci sono e domani non si sa. Anch'io avevo compagne di università che ormai vivono all'estero da anni, hanno deciso così, e amen.
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11-09-2019, 12:48
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da brisbian
Non sono d'accordo
Spostarsi è nella natura umana tanto quanto accamparsi, mi pare
Poi si ricerca un equilibrio e si tende a scegliere un luogo in cui restare, ok
Adesso il fenomeno è accentuato, ma ci si sposatava anche decenni fa
Bisognerebbe chiedere a degli antropologi, non si possono fare statistiche a caso
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Ma essere sradicati da un ambiente culturale ed esser trapiantati in un altro isolati, è cosa ben diversa rispetto allo spostarsi in branco come le popolazioni nomadi.
Ci sono miriadi di canzoni che parlano del disagio che si prova e anche della nostalgia del luogo natìo nonostante fosse tutt'altro che perfetto.
Anche chi se ne va non è detto che lo faccia a cuor leggero, conosco persone che vivono altrove e provano sempre nostalgia e talvolta poi se possono tornano.
Forse è anche soggettiva la cosa, non si può generalizzare né in un senso nè nell altro.
Comunque non penso siano dei.traditori le persone che vanno via per necessità, spesso questa cosa produce tanti disagi.
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Ultima modifica di XL; 11-09-2019 a 13:00.
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11-09-2019, 13:42
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#17
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,981
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Pensavo che il titolo fosse riferito al forum.
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11-09-2019, 13:53
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#18
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,748
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È piu la gente che rimane che quella che parte. Poi comunque ognuno della propria vita fa quello che sente. Ognuno di noi ha esigenze, ambizioni e sogni. Quindi non mi pare proprio un tradimento. E verso chi poi?
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11-09-2019, 14:10
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#19
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,635
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Esistono tanti tipi diversi di solitudine.
Per dire, la solitudine della persona anziana è diversa da quella di un ragazzino. Le cause sono molteplici.
Ad ogni modo perché parlare di tradimento?
Il tradimento sussiste in caso di raggiro e/o di mancato rispetto di un accordo vincolante.
Però pensaci, i coetanei in realtà non ti devono nulla. Sono liberi di fare quello che vogliono della propria vita.
Ad ogni modo Anonimo, secondo me ti senti molto vittima degli eventi.
Il problema è che facendo così finisci anche per essere in balìa del tuo stato d'animo, delle tue convizioni e di una sorta di immobilità generale.
Cerca di credere un pochino di più nelle tue possibilità. Provaci.
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11-09-2019, 14:24
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#20
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da brisbian
Non sono d'accordo
Spostarsi è nella natura umana tanto quanto accamparsi, mi pare
Poi si ricerca un equilibrio e si tende a scegliere un luogo in cui restare, ok
Adesso il fenomeno è accentuato, ma ci si sposatava anche decenni e secoli fa
Bisognerebbe chiedere a degli antropologi, non si possono fare statistiche a caso
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L'antropologo ti darà ragione come del resto è giusto che sia; sappiamo che nonostante il mondo fosse immenso e praticamente non popolato, 40000 anni fa un gruppo di gente si fece dall'Africa all'Australia passando - mi voglio rovinare - pure un braccio di mare piuttosto impegnativo. Non c'è altro modo di darsi conto di questi spostamenti se non con la curiosità e poco altro (il rendimento dei terreni e dei mezzi di sussistenza era bassissimo e questo in parte giustificava spostamenti molto notevoli man mano che la popolazione aumentava).
Ma come è stato detto un conto è spostarsi in gruppo, un conto è da soli con al massimo qualche conoscenza nel posto di destinazione. A meno di capitare in affitto da qualche connazionale (cosa che comunque non è risolutiva) si sarà soli, ed è proprio tutta un'altra cosa. Se io non avessi legami e sapessi che almeno 10 persone con cui vado d'accordo stanno formando un gruppo per andare a vivere nella Bay of Islands, lo farei di sicuro, ma da soli dopo i 30 è del tutto diverso.
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