cancellato16573

In fondo è semplice. Conosco qualche persona che se l'è presa con me (non senza prima aver piantato qualche bel casino...).

Prima mi dava fastidio, ma poi ho pensato: "beh, se si sente infastidito, che si senta pure indispettito! Perché dovrei rispondere emotivamente? Perché dovrei indispettirmi a mia volta, che è proprio quello che l'altro vuole? Che si tenga la sua indignazione, che, in realtà , gli si ritorce contro, senza che io faccia nulla.

La mia risposta è : un bel sorriso

Morale: quando qualcuno ti tiene il muso, bisogna fregarsene.
(poi se la fa passare. Ma è affar suo: io non c'entro)

Inosservato

vero, però dipende dai, giusto non colpevolizzarsi senza motivo, però a volte può succedere di avere colpe per aver fatto qualcosa di male a qualcuno

altrimenti negando sempre e comunque le proprie responsabilità si diventa arroganti, difetto che oggi riscontro nel 80% della popolazione mondiale

cancellato16573

Il punto è che il musone vuole proprio farti sentire in difetto, in colpa.

L'essere indispettiti , è una funzionalità. Questa funzionalità va lasciata a sé stessa. La persona no, mantiene la sua dignità; solo i suoi dispettucci non vanno cagati di pezza.

SamueleMitomane

Sono d'accordo, però non bisogna farlo con arroganza (o non con troppa) come se fosse un modo per provocare, potresti recare altri fastidi.
Ecco, fregarsene è la parola giusta, cioè far finta di nulla da momento in cui non hai niente contro di lui (se non per il fatto che ti tiene il muso).

Ninfee

Non sarebbe il caso di fare qualcosa per rimediare invece che fregarsene?

cancellato15324

Gli estremi sono sempre sbagliati.
Fregarsene sempre e comunque non va bene, come colpevolizzarsi continuamente per tutto.
Ogni situazione fa storia a sè e va contestualizzata.

cancellato16573

E'vero; infatti credo che occorra distinguere i dispetti dalla persona. Se una persona mi esprime un modo indispettito, non raccolgo. Se lo facessi, innescherei una catena infinita di ripicche, anche solo mentali.
Ma devo altresì considerare che una persona non va ridotta a una certa.modalità, specie se questa è infantile.

cancellato16573

E' quello che ho tentato. Ma alcuni ne fanno un occasione per mostrarsi offesi. Cosa si può costruirci sopra?
Io mostro solo che il broncio non ottiene l'effetto desiderato.

cancellato16573

Ma io me ne frego dell'atteggiamento, non della persona.
Mostrarsi offesi, in fondo, è una provocazione. E le provocazioni si ignorano.

cancellato16573

Certi atti sono manipolatori: mirano a suscitare nell'altro disagio, rabbia, sensi di colpa. Perché stare a questo gioco?

I bambini possono tenere il muso per una giornata, ma guai a quella mamma che se ne fa governare!

sparatemi

bisogna vedere il contesto, le dinamiche e i precedenti. troppo facile tirare l'acqua al proprio mulino

cancellato16573

Non di tratta di tirare l'acqua al proprio mulino, ma di non cadere in una trappola emotiva.
Posso anche essere io quello che fa l'offeso, l'indignato e così ottengo di farmi del male e di farne all'altro. Che giova?
Così sarà preclusa la possibilità di chiarirsi o di comprendere le reciproche ragioni.

cancellato15324

Chiaro, l'ideale sarebbe che se qualcuno si è offeso per qualcosa che abbiamo detto/fatto, lo comunicasse in modo assertivo e quindi parlarne, in modo da vedere bene la dinamica e scusarsi se necessario o spiegare.
Ripicche, dispetti, ricattini emotivi, musi lunghi, silenzi, toni arroganti e compagnia danzante, sono effettivamente fastidiosi, ne convengo con te.
Poi dipende anche dal rapporto che abbiamo con la persona, se capire e cercare di andargli incontro (una volta ciascuno però, sennò la cosa è squilibrata) o lasciarlo cuocere nel suo brodo di rancore.

cancellato15324

Esatto. Alcune persone vanno in sfida e la sfida innesca queste dinamiche da asilo nido.
Si chiama "sistema di rango" l'ho trattato spesso con la psico.
E' un modo altamente disfunzionale di esprimere disagio/rabbia/tristezza/altro. Chi non riconosce le proprie emozioni e/o non sa esprimerle, cade spessissimo in questo giochetto.

Noriko

Bè ci rimango male in ogni caso anche se lui è in torto, penso che forse ho sbagliato perché quando ne parlo con qualcuno mi sento dire, "mettiti nei panni degli altri".

Ehi tu, coso...

Eppure mia madre si comparta proprio così, e di anni ne ha 50.

sparatemi

invece si, ribadisco quanto scritto prima e aggiungo:
se l'offesa è ritenuta molto grave ci si aspetta che sia l'altro per primo a chiarire la sua posizione e a ricucire i rapporti perchè l'altra persona si è sicuramente resa conto della situazione creatosi a suo vantaggio, chi affferma di non essersi accorto di nulla dice bugie belle grosse!
in caso contrario ci mancherebbe solo che la vittima si metta a spiegare i propri sentimenti e quello che è successo nei dettagli,chi è dall'altra parte già lo sa!
io in episodi significativi se non c'è la minima iniziativa di chiarire le cose taglio i ponti, ciao ciao che tanto quello non è ne amico ne un conoscente