Hor

Sto leggendo The Psychology of Genocide, Massacres, and Extreme Violence - Why "Normal" People Come to Commit Atrocities.
Il titolo spiega tutto... spero che anche il libro spieghi bene ciò che di spiegare si propone.

Yumenohashi

Sto leggendo Scritti sulla questione della lingua di Graziadio Ascoli

Noriko

Hor, mamma mia che letture .... sono curiosa..... mi piacerebbe un riassuntino.

cancellato17797

The Ink Dark Moon: Love Poems by Onono Komachi and Izumi Shikibu, libro per il weekend, sperando che mi abbiano consigliato bene.

Yumenohashi

Ahhhh l'hai recuperato, bravo bravo spero non te ne pentirai, ma scommetto di no

cancellato17797

Decisamente no, non me ne sono pentito. Ottimo consiglio.
(e se me ne fossi pentito, avrei chiesto il reso ad Amazon spiegando che era colpa di Yumenohashi.)

TheProphet

"Nessuno" di De Crescenzo

Hazel Grace

Molto bello, belle atmosfere gotiche e decadenti. La protagonista è una stordita come me, è fantastico!! comprato ieri son già al 3°capitolo. Mi ha fatto passare l'inedia del lettore

Immagini allegate

hhhhhhhhhhh.jpg‎ (59.9 KB, 6 visite)

Hazel Grace

Poi a un certo punto se non sbaglio finisce la serie di Arcadi?

Hor

Mah, è stato un po' una delusione.
Più di metà libro è dedicata alla descrizione (pure inutilmente dettagliata) di celebri massacri (Nanchino, My Lai, ecc.), linciaggi o genocidî (Armeni, Ebrei, ecc.).
Per il resto l'autore non fa altro che citare teorie altrui, e non esattamente innovative (i soliti esperimenti di Milgram e Zimbardo...).
Alla fine non chiarisce quello che proponeva il titolo, cioè come mai persone "normali" si prestino alla violenza estrema. Sembra suggerire che, di solito, nei gruppi che la praticano ci sono tre gruppi: 1) una piccola percentuale di individui predisposti al sadismo, quindi già "pronti" ad agire così 2) un'ampia fetta che non fa altro che "obbedire agli ordini", pur subendone in seguito gravi conseguenze psicologiche (PTSD, sostanzialmente) 3) un'altra percentuale variabile che non obbedisce agli ordini e cerca di aiutare le vittime.
Per il resto dice che il fenomeno è ancora bisogno di altrui studî e approfondimenti. Fine.
È un libretto corto, non misura più di duecento pp.

cancellato17797

Il castello dei destini incrociati, Italo Calvino.

Ippocrates

"Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?" di Jonathan Safran Foer.

Ippocrates

Fa sempre parte della saga di The witcher?

Orion

L'erede dell'Impero di T. Zahn.

E' il primo libro di una trilogia uscita negli anni Novanta, come sequel dell'Episodio VI di Star Wars.

Da amante del genere, e di Star Wars in particolare, devo dire che mi sta piacendo davvero parecchio.

zoe666

la ragazza del treno.
Finora tematiche fobic a gogo.

Yumenohashi

Qualcuno ha mica già letto A little Life di Hanya Yanagihara? È uscita l'edizione italiana per Sellerio ed oggi in libreria ero li li per acquistarla, mi ha un po' frenato il prezzo e il fatto che Ilenia Zodiaco ne avesse parlato ma luccio, sostenendo che portasse personaggi estremamente stereotipati e macchiettistici e che risultasse inconcludente e talvolta forzato. Però ha sollevato un polverone tale che la curiosità mi è rimasta. Se qualcuno avesse opinioni di prima mano...

cancellato17797

La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, Hannah Arendt.

(Una grave lacuna che mi sono deciso finalmente a colmare )

L'ho letto l'anno scorso perché a suo tempo mi era piaciuto The People in the Trees, che obiettivamente era davvero un bel libro. La sensazione positiva non si è ripetuta, purtroppo; non so esattamente cosa dirti senza ricadere in spoiler grossi, ma diciamo che è un libro esasperatamente drammatico (in maniera quasi teatrale e irreale). Esasperante, ecco.
Il modo in cui si sviluppa la trama, per quanto piuttosto ben scritta, mi ha coinvolto ben poco (e il libro è piuttosto lungo quindi la mancanza non è da poco). E, per intenderci, io sono piuttosto generoso nel valutare i libri; questo è il mio modo per dire che era noioso.
Sulla versione italiana non so dirti, il libro in sé, comunque, non te lo consiglierei, fermo restando che è tutta una questione di gusti. Ti suggerirei invece il precedente, se non lo hai già letto.

Yumenohashi

Grazie della risposta sto andando adesso in libreria, pensando di prendere Una vita come tante ma mi hai confermato decisamente le perplessità che avevo quindi direi che virerò verso People in the trees che leggendo la trama, tral'altro, pare essere scritto per me. E promette di essere meno dispersivo e peso di A little life dato che il focus è su un solo personaggio e sulla sua vicenda, giusto? Magari darò un assaggio all'autrice e poi vedrò se recuperare l'altro, che comunque ha qualcosa che affascina che non mi spiego

just92

Il bambino che parlava con i cani - Eva Hornung

ocelot83

venerdì ho finito Montecristo, oggi cambiamo genere e autore con la raccolta di Poe