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28-08-2008, 21:25
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,118
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Ricordo un dirigente che rievocando le sue momerie giovanili e scolastiche, si lanciò in un divertito excursus sulle "marachelle" e sui tiri mancini giocati ai compagni di scuola. In questa sapida retrospettiva non poterono mancare le offese ai compagni più sfigati, e qui il supermegadirigente andò avanti per un bel po' a raccontare le "trovate" più feroci organizzate contro i soggetti debolucci tra l'ilarità generale.
Del resto si capiva subito che quel brillante professionista aveva avuto un passato da bulletto alle spalle: sul lavoro era sempre pretenzioso, non si lasciava sfuggire niente e nessuno, donnaiolo con le impiegate, doppiogiochista coi clienti, spietato con la manovalanza.
Sono esempi come questi che mi portano a pensare che la maggioranza dei bulletti sia destinata ad un luminoso futuro, professionalmente parlando: se il lavoro esige da noi spietatezza e cinismo, per loro è come sfondare una porta aperta. Ecco perché non mi trovo d'accordo con chi sostiene che molto di loro finiscano prima o poi allo sbando con certe intemperanze: a mio avviso è proprio il loro carattere turbolento a trasformarli in soggetti vincenti, tipo il Beef Tannen di Ritorno al futuro. Sembra che il mondo professionale di oggi sia tagliato su misura per i loro atteggiamenti tracotanti e nel regno dell'aggressività (il mondo del lavoro) sono i dominatori incontrastati.
Se così non fosse, avete mai visto una persona pacata e remissiva occupare qualche alta carica?
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28-08-2008, 21:54
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,953
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Io ho conosciuto persone che venivano prese in giro ed erano eccessivamente timide e adesso ricoprono posti di "comando".
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28-08-2008, 22:47
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#3
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Intermedio
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 213
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Io no, e comunque Prodi ha fatto una brutta fine.
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28-08-2008, 23:05
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#4
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Ubicazione: Ortaggiolandia
Messaggi: 441
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Mi chiedo, forse ingenuamente, se sia possibile invece rivedere il concetto di "soggetto vincente" in ambito lavorativo.
Lo è solo chi ricopre un'alta carica? Tutti gli altri, quelli che magari svolgono il proprio lavoro egregiamente ma non sono su una poltrona, sono dei perdenti?
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28-08-2008, 23:32
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#5
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Esperto
Qui dal: Sep 2006
Messaggi: 5,489
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Sono esempi come questi che mi portano a pensare che la maggioranza dei bulletti sia destinata ad un luminoso futuro, professionalmente parlando: se il lavoro esige da noi spietatezza e cinismo, per loro è come sfondare una porta aperta.
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8)
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29-08-2008, 00:42
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#6
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Intermedio
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 213
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Quote:
Originariamente inviata da TristanII
Mi chiedo, forse ingenuamente, se sia possibile invece rivedere il concetto di "soggetto vincente" in ambito lavorativo.
Lo è solo chi ricopre un'alta carica? Tutti gli altri, quelli che magari svolgono il proprio lavoro egregiamente ma non sono su una poltrona, sono dei perdenti?
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Compagno Tristan, finché non faremo la rivoluzione del popolo oppresso dai padroni, sarà per forza così 8)
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29-08-2008, 01:22
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#7
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Principiante
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 44
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ecco perché non mi trovo d'accordo con chi sostiene che molto di loro finiscano prima o poi allo sbando con certe intemperanze...
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Credo sia infatti una patetica illusione, questa...anche volendo ammettere che c'è caso e caso.
Quote:
Originariamente inviata da TristanII
Mi chiedo, forse ingenuamente, se sia possibile invece rivedere il concetto di "soggetto vincente" in ambito lavorativo.
Lo è solo chi ricopre un'alta carica? Tutti gli altri, quelli che magari svolgono il proprio lavoro egregiamente ma non sono su una poltrona, sono dei perdenti?
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Non sono dei perdenti ma è possibile che stiano subordinati a uno che è meno capace o qualificato di loro.
E questo...può rompere un pò le palle .
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29-08-2008, 08:34
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#8
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 666
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ti racconto 'na cosa per farti capire...
presente un Hitler qualsiasi? a modo suo era "bullo". Aveva fame di potere e lo voleva a costo di distuggere centinaia di migliaia di persone per le sue contorte idee...
effettivamente per anni ha avuto il via libera...
però prima o poi l'americano e il russo di turno è arrivato.
Stessa cosa nella vita di tutti i giorni.
Il ragazzo a 15,18,20 anni bullo/delinquente sicuramente saprà arrivare al suo scopo meglio del ragazzo timido e arrendevole.
Prima o poi però arriverà anche in questo caso "l'americano" o "russo" di turno....e saranno volatili per diabetici per lui...
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29-08-2008, 12:40
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da 1giova88
presente un Hitler qualsiasi? a modo suo era "bullo". Aveva fame di potere e lo voleva a costo di distuggere centinaia di migliaia di persone per le sue contorte idee...
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Hitler ebbe un padre violento che lo picchiava spesso, voleva fare l'artista, ma fu deriso e respinto due volte dall'Accademia delle Arti di Vienna. Si ritrovò senza un soldo, a cercare di vendere per strada i suoi quadri.
Ognuno può essere vittima o carnefice, credo dipenda più dalle opportunità che da un'indole caratteriale. D'altra parte i bulli sono spesso dei codardi mascherati, non penso ci vorrebbe molto a farli passare dall'altra parte della barricata. Siamo tutti un po' vittime e un po' carnefici...
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29-08-2008, 12:55
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#10
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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29-08-2008, 14:45
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#11
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 666
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Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Quote:
Originariamente inviata da 1giova88
presente un Hitler qualsiasi? a modo suo era "bullo". Aveva fame di potere e lo voleva a costo di distuggere centinaia di migliaia di persone per le sue contorte idee...
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Hitler ebbe un padre violento che lo picchiava spesso, voleva fare l'artista, ma fu deriso e respinto due volte dall'Accademia delle Arti di Vienna. Si ritrovò senza un soldo, a cercare di vendere per strada i suoi quadri.
Ognuno può essere vittima o carnefice, credo dipenda più dalle opportunità che da un'indole caratteriale. D'altra parte i bulli sono spesso dei codardi mascherati, non penso ci vorrebbe molto a farli passare dall'altra parte della barricata. Siamo tutti un po' vittime e un po' carnefici...
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non c'era bisogno che me lo dicevi...lo sapevo...(ma era anche evidente...per diventare da adulti così idioti o psicologicamente ti hanno distrutto o sei stato educato come un cane).
Punti di vista....io ho avuto una famiglia che ho sempre faticato a vedere con affetto e intimità...ordini e non educazione, rapporti ipocriti, uso spesso e volentieri di mani, una figura paterna che considero poco più di un animale (a livello di emotività e si sensibilità).
Eppure....eppure non credo di essere diventato nè un bullo, nè altro...
volere è potere...
se vuoi puoi sempre cambiare verso un tuo meglio...
sicuramente il carattere potrà essere stato influenzato, ma la vera differenza (grazie a Dio) la fa la mia testa.
Daccordissimo con Who:
è ben diversa la situzione in cui tutti ti riconoscono per quel che sei e valo, sei rispettato perchè gli altri vedono in te qualità da rispettare (che sia la sicurezza o viceversa sia la sensibilità...o entrambe o altro ancora) e quella in cui tu esigi il rispetto e senza esigerlo non sei più così sicuro di riceverlo.
Ecco...mio padre...mio padre da quello che mi raccontava da piccolino esigeva rispetto (con atti di forza/prepotenza sia verso i coetanei e addirittura schermendo la polizia quando lo beccavano a fare marachelle da 14enne).
E' stato educato da una figura che ordinava (e non viceversa che educava...cioè ti faceva capire i passaggi logici necessari) e da padre ha fatto altrettanto.
Fino a quando sono diventato adolescente io il suo esigere rispetto l'ha sempre portato in alto dovunque (l'ha fatto sentire importante, temuto e una figura quasi da adorare dagli stessi familiari)....quando io ho iniziato a sentire influssi anarchici a questa forma di subordinazione e sottomissione...quando le mani non servivano più perchè io reagivo un po' come reagirebbe un sacco di patate o Rocky in un suo film (tanto non fai male...colpisci...); quando poi ho iniziato ad usare le parole....quando ho iniziato a reagire alla sua violenza psicologica e fisica il suo castello ha iniziato a dissolversi.
E a proposito Who sono sicuro che la destra italiana non è l'eccezione che conferma la regola...semplicemente da qualche anno a questa parte non ha mai incontrato qualcuno capace di interpori (e succederà....prima o poi è scritto che succederà).
Il bullo...il prepotente è questo.
Esige, ma quando percepisce che c'è qualcuno che non china la testa cade anche lui nell'impotenza...
E' solo questione di non cadere nella sua trappola...
prima o poi sarà lui ad avere la peggio
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29-08-2008, 15:48
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#12
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Esperto
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Ortaggiolandia
Messaggi: 960
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Compagno Muttley 8), torno al punto di partenza, in fondo non sono comunque sicuro di aver capito dove vuoi andare a parare (col tuo post iniziale, intendo). Stavo per farti un esempio di un bullo di mia conoscenza che per quanto ne sappia bullo è rimasto, di sicuro non è dirigente e anzi ha avuto pure non molto tempo fa problemi con la legge. Si tratta in ogni caso di un esempio contro un altro e con nessuno dei due credo sia possibile generalizzare.
Who dice bene, le caratteristiche del leader (se con questo intendiamo chi ricopre cariche importanti) non coincidono con quelle del bullo, fermo restando che la categoria di bullo è abbastanza labile e fluttuante nel tempo (la vittima che diventa carnefice e viceversa).
Detto questo mi sorge un dubbio (che non c'entra tanto coi bulli ma sulle doti che di riflesso gli attribuiamo forse sì).
Quote:
Originariamente inviata da muttley
se il lavoro esige da noi spietatezza e cinismo
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Mi chiedo se quello che un timido introverso con l'indole remissiva percepisce come aggressività, spietatezza (e perfino cinismo) spesso non sia altro che quella fermezza che è il gioco delle parti, in quel momento, a richiedere. Cioè, ho come l'impressione che non siamo così bravi a inquadrare bene certi atteggiamenti nel loro contesto.
Io ricordo che nella mia esperienza lavorativa vivevo con grande angoscia certi compiti che dovevo svolgere. Mi pareva di dover stravolgere la mia natura completamente se appena la situazione richiedeva di mostrarmi deciso, fermo nelle mie posizioni. Quando poi la raccontavo ad altri (perché sono un chiacchierone 8)), mi accorgevo, anche sentendomi mentre lo facevo, che ad essere svonvolgente era più che altro la mia reazione, il mio modo di viverle.
(Ti/Vi convince?)
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29-08-2008, 16:11
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,118
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No, non mi convince 8)
In realtà sono anche in parte d'accordo con te: hai messo in campo implicitamente la questione dei pensieri e delle idee disfunzionali, tutto quel complesso di cognizione che ci fa percepire la realtà in maniera più problematica di quanto sia realmente e che è la causa principale della nostra ansia. Niente di più giusto, ma qui il problema è che io ho assistito nella mia (limitata e personalissima) esperienza a scene che mostravano come fosse l'aggressività brada e belluina a fare la differenza al posto della semplice fermezza. E i bulli di cui parlo, quelli che hanno ottenuto un successo notevole nell'ambito lavorativo, non sono i classici bulletti germogliati in mezzo allo sbando famigliare e morale, parlo di persone che hanno trascorso un'infanzia serena in famiglie della media borghesia intellettuale, figli di professionisti o comunque di agiati "self made men". Insomma non sto parlando del classico Franti di DeAmicisiana memoria, ma di persone più aggressive e spavalde dei loro coetanei che per questo sono state premiate in sede professionale.
A Giova invece dico che forse dovremmo soltanto abbassare il livello degli esempi e passare dai "modelli" storici a quelli più quotidiani 8)
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29-08-2008, 19:17
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#14
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Principiante
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 40
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Intanto dobbiamo distinguere le tipologie di bullo, essi hanno in comune arroganza e prepotenza, ma alcuni di loro non sono degli sbandati, anzi provengono e vivono in famiglie borghesi e magari anche 'rispettabili' e ci tengono a mantenere questo tipo di immagine all'esterno.
Nel lavoro ad esempio la prepotenza paga eccome, perchè può permetterti di prevaricare gli altri, in primis i fobici remissivi, metterti in mostra, ottenere gli incarichi più interessanti, questo spiega perchè certi (molti?) 'capi' sono degli esseri spregevoli o abusivi e in parte sono scelti per questo motivo, in modo che tengano sotto scacco i sottoposti.
Il pensiero che i bulli finiranno male è per me una pia illusione inventata per consolare le vittime, in realtà quelli che si sanno giocare le loro spregevoli caratteristiche caratteriali e la loro capacità di mettere sotto gli altri, dirigendole verso un preciso scopo, e lo dico con tristezza, possono proprio essere vincenti nel lavoro e nei rapporti sociali, poi in un contesto come quello Italiano ancora di più.
Quote:
Siamo tutti un po' vittime e un po' carnefici...
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Si, però bisogna vedere carnefici ... in che modo. Involontariamente ci si può ritrovare nella condizione di fare del male a qualcuno moralmente, magari durante un litigio, ma il bullo è carnefice in modo volontario e il suo abuso è ben progettato e consapevole.
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05-09-2008, 15:02
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#15
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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05-09-2008, 15:09
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#16
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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il binomio bullo/successo lavorativo-----timido/perdente mi sembra banale e sbagliato.
A volte ci sono bulletti da giovani che al lavoro sono delle fave, e poi ci sono dei timidoni che non spiccicano parola in una situazione da estroversi quando si ritrovano al lavoro diventano dei dominatori(l'esempio di hitler è calzante, uno sfigato represso che poi è diventato uno spietato assassino).
Non fatevi preconcetti, nè consolandovi dicendo che i bulli saranno dei perdenti nè deprimendovi pensando che i bulli vinceranno sempre...la realtà è sempre più complessa di quel che si crede.
morale: tutti hanno una possibilità!
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05-09-2008, 15:33
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#17
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Principiante
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 36
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
(l'esempio di hitler è calzante, uno sfigato represso che poi è diventato uno spietato assassino)
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Ah beh, lui si che l'ha scalata per bene la gerarchia sociale.
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05-09-2008, 20:09
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#18
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Siamo tutti un po' vittime e un po' carnefici...
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Scontato come i mocassini (cit.)
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Poveraccio chi ha bisogno di essere originale ad ogni costo.
Molto più scontato è continuare a dividere le persone tramite le solite categorie: introversi/estroversi, belli/brutti, bulli/vittime, uomini/donne, sensibili/insensibili...le persone sono molto più mutevoli di tutto ciò. Ragionando in modo così rigido e schematico non si arriverà che a conclusioni rigide e schematiche.
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05-09-2008, 21:10
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#19
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Esperto
Qui dal: Sep 2006
Messaggi: 5,489
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Siamo tutti un po' vittime e un po' carnefici...
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Scontato come i mocassini (cit.)
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Mi sa di familiare 8)
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16-05-2009, 20:09
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#20
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Esperto
Qui dal: Feb 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 964
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ricordo un dirigente che rievocando le sue momerie giovanili e scolastiche, si lanciò in un divertito excursus sulle "marachelle" e sui tiri mancini giocati ai compagni di scuola. In questa sapida retrospettiva non poterono mancare le offese ai compagni più sfigati, e qui il supermegadirigente andò avanti per un bel po' a raccontare le "trovate" più feroci organizzate contro i soggetti debolucci tra l'ilarità generale.
Sono esempi come questi che mi portano a pensare che la maggioranza dei bulletti sia destinata ad un luminoso futuro, professionalmente parlando: se il lavoro esige da noi spietatezza e cinismo, per loro è come sfondare una porta aperta. Ecco perché non mi trovo d'accordo con chi sostiene che molto di loro finiscano prima o poi allo sbando con certe intemperanze: a mio avviso è proprio il loro carattere turbolento a trasformarli in soggetti vincenti
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- Non sempre il bullo è un bambino con problemi. Alcuni godono di una certa popolarità e hanno buona attitudine al comando. Sono circondati da amici e sfruttano il sostegno del gruppo. Credono che le prepotenze li rendano più benvoluti o meglio accettati dai coetanei, specialmente se tali comportamenti sono tollerati dalla scuola. Alcuni addirittura sanno quale atteggiamento tenere per riuscire simpatici anche agli insegnanti.
- Spesso, genitori e insegnanti credono che il bullo si stia semplicemente divertendo. Gli adulti descrivono questi comportamenti come "una bravata da ragazzi".
- Descrivendo il suicidio di una giovane studentessa di Tokyo, un giornale locale riferiva che i bulli che l'avevano presa di mira avevano affermato di non poter credere che il loro comportamento avesse potuto ferirla perché non l'avevano attaccata fisicamente, né le avevano estorto dei soldi. Si erano semplicemente limitati a prenderla in giro. Alcuni bulli si autoconvincono che si tratti solo di un gioco; negano l'evidenza, cioè che fanno soffrire un'altra persona.
- In genere il bullo trova difficile gestire i propri sentimenti, perciò si concentra su quelli altrui. Il bambino debole potrebbe addirittura ricordargli la sua vulnerabilità interiore; il bullo allora rovescia i propri sentimenti negativi su un individuo più debole, ricorrendo alla violenza. Per alcuni, la presa in giro potrebbe essere un tentativo (o un surrogato) di stabilire un contatto affettuoso.
- Le prepotenze attirano sul bullo l'attenzione del gruppo dei coetanei, a spese della vittima.
- Alcuni bulli non hanno nozione di come si presentano agli altri. Non sanno rapportarsi con il prossimo né capiscono le sue sensazioni.
- Ancora, alcuni ritengono che l'aggressività li renda importanti, dia loro controllo, potere, senso di appartenenza, prestigio. Alcuni pensano che un comportamento aggressivo sia l'unico modo di risolvere un conflitto. A molti piace approfittare della loro forza e manipolare gli altri, amano dominare e fare del male. A livello inconscio, il bullo si sente spesso frustrato e impotente.
- Gli studi più recenti sulla figura del bullo vero e proprio mostrano che si tratta di bambini le cui tendenze aggressive si manifestano sin dai due anni di età. Man mano che crescono, cambiarli diventa sempre più difficile. Bulli non si nasce, si diventa. Alcuni hanno difficoltà emotive e di socializzazione profonde. Se hanno un temperamento impulsivo, qualsiasi cosa può scatenare la loro rabbia.
- E' stato dimostrato che il bullo è più grosso, più forte, più aggressivo dei coetanei. In alcuni casi si tratta di un ragazzino che ha subito prepotenze quando era più piccolo: fare lo stesso con gli altri gli sembra un'occasione per pareggiare i conti oppure per riacquistare prestigio. Di solito, a causa del suo atteggiamento negativo, non rende bene a scuola, soprattutto nelle classi più alte.
- Anche se, nell'intimo prova infelicità e rabbia, dà di sé un'immagine positiva, di persona forte, e di solito del tutto sicuro di sé. Alcuni mettono un notevole impegno per mantenere questo status.
- Sappiamo che il bullo ama prendersela con i più giovani, i più deboli, i più sensibili e i più piccoli. Questi solitamente sono più silenziosi, più guardinghi e più ansiosi, si fanno valere di meno con gli altri. Se vengono attaccati verbalmente o fisicamente, alcuni reagiscono e si fanno giustizia, altri rimangono paralizzati dalla paura ed evitano il confronto.
- Spesso il bullo agisce di nascosto dagli insegnanti, i quali a volte non si rendono conto che il bullo sta spingendo la vittima verso i guai. Tuttavia, non tutte le mosche restano impigliate nella tela del ragno: ogni anno il bullo va alla caccia di potenziali bersagli.
- I prepotenti, talvolta, agiscono solo per noia e non si rendono conto del danno che stanno causando, lo fanno per divertimento. In certi casi, i dispetti sono solo la ricerca di una reazione. Forse il prepotente ha avuto una brutta giornata e preferisce scaricare la propria frustrazione su qualcun altro, anziché affrontarla direttamente.
Evelyn M. Field, Difendere i figli dal bullismo, TEA
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