Che premessa dovrei scrivere? La mia esistenza si può suddividere in due diversi periodi:
1) Periodo pre-terapia. Oltre dieci anni di vita segnati dalla depressione e dalla fobia... cioè, disturbo evitante... cioè, insomma, non lo so manco io come si chiami lo stare tappato in casa e aver il terrore di qualunque cosa. Penso che il termine più appropriato sia "tempo buttato nel cesso".
2) Periodo quello che è, in sostanza da quando piglio i farmaci e faccio psicoterapia (che in realtà ho smesso dopo due anni).
Entrambi i periodi sono strettamento legati al mio disagio, in quanto ora sto relativamente bene, ma la mia vita è una merda. E d'altronde non potrebbe essere diversamente dopo non aver costruito nulla per oltre dieci anni.
Ma passiamo alle cose serie.
La mia famiglia:
Quote:
Originariamente inviata da LesPaul
è la serata dei racconti anti genitori? Bene.
Mia madre mi stressa continuamente con il discorso "e se tuo padre muore, cosa fai?". Io cerco di farle presente che:
1) se mio padre muore eredito la casa, il che sommato ad un ipotetico lavoro mi fa stare tranquillo
2) se sono in questa situazione orrenda è per colpa loro al 90% e di tutto quello che mi hanno fatto passare, roba che se parlavo con qualcuno mi toglievano da questa famiglia.
Allora lei la butta sul sentimentale, e io di solito le faccio presente che se crepano entrambi sono contento, fondamentalmente perchè sono lei un'isterica senza cuore, lui una specie di autistico che lavora 14 ore al giorno e non ha manco un amico. Come dite? Lavora tanto e quindi io ho tanti soldi? No, io non ho un cazzo, solo il diritto ad ereditare casa mia. A mio padre fotte tanto di me che si è creato una seconda famiglia, dopo non avermi cagato per dieci anni.
Ah si, poi c'è mia zia che da ragazzino veniva di pomeriggio a casa mia per insultarmi, in sostanza mia madre le raccontava in maniera distorta quello che succedeva in casa, lei stupida come una capra ci credeva e veniva ad accusarmi di picchiarla e trattarla male, quando in pratica mi sono scappati dei ceffoni da ragazzino, per difendermi da lei che mi prendeva a pugni (e comunque mi ha sempre picchiato).
Altro da dire? Non so, ci sarebbero tanti piccoli dettagli sordidi che mi tengo per me. Ora mi raccomando, scrivete che i genitori sono sacri e anche se vi hanno fatto soffrire volete loro tanto bene.
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Ah si, c'è da aggiungere che la nuova famiglia di mio padre è composta da approfittatori moldavi, maleducati e senza un euro (da dare a mio padre, perchè lui paga i conti e loro mettono da parte).
La mia adolescenza:
Picchiato, umiliato, deriso, isolato. Questo per qualche anno. C'è altro da dire? No, il bullismo lo conoscete bene. Ah, figo che quei bulli poi successivamente mi abbiano ricontattato e chiesto di uscire con loro, e al momento sono liberi di circolare e si stanno creando una vita.
Balbuziente per una "semplice" questione emotiva. Balbettavo perchè dopo anni che vieni picchiati e schiacciato psicologicamente sia in famiglia che fuori, non je a fai più. Ricordo ancora il giorno in cui iniziai a balbettare, le prime parole di conforto che ricevetti furono quelle della mia maestra alle elementari, mi disse di smetterla e che ero scemo. Questa balbuzie mi ha impedito di condurre con profitto la mia carriera scolastica, per ovvi motivi. A dir la verità sommata ai miei problemi psicologici mi ha impedito di condurre un'esistenza normale. Zero amici da sempre, zero ragazze fino a quando non ho inziato a curarmi. C'è altro da dire? No, niente che lo zoccolo duro del forum già non conosca.
Per il resto, dai 16 anni poi sono stato ignorato da tutti.
La mia vita adulta (20-27):
Tanti psicofarmaci, tante liti con i medici idioti che NON mi credevano, dato che i miei genitori mentivano a loro e alla polizia. E ovviamente credevano a loro. Aldilà della questione morale, il loro mentire mi ha fatto sprecare tot anni in cui mi hanno curato malamento pensando fossi schizzato come uno scoiattolo fatto di coca e soffrissi di disturbo psicotico, quando i miei disturbi erano ovviamente causati da traumi e motivi psicologici vari.
Il lavoro, una merda. Quasi tre anni di lavoro d'ufficio, schernito e odiato da tutti, un collega mi ha persino messo le mani addosso. Ora cerco come commesso, un lavoro che sicuramente mi offrirà la possibilità di sfruttare il mio quoziente intellettivo e la mia passione per la musica. Ah già, la musica, non avendo potuto studiare causa ovvi problemi legati alla mia instabilità mentale, mi sono ritrovato a tipo 25 anni senza alcun tipo di percorso di studio serio e/o riconosciuto in mano. In due anni ho studiato batteria, chitarra, e ora anche basso, pagandomi tutto da solo, il tutto ovviamente sentendomi ripetere almeno una volta a settimana che con la musica non vado da nessuna parte (e me l'han detto anche tanti musicisti, dato che "a musica se studia da piccoli, hai gabito?").
Le ragazze: c'è poco da dire, le odio ma senza di loro sento un vuoto affettivo che la mattina quando mi sveglio mi provoca un malessere psico-fisico tangibile. Comunque attualmente sono senza, dopo che la mia migliore amica (con cui, parole sue, c'era un legame che andava oltre l'amore) mi ha insultato e umiliato, per poi darmi il benservito e sparire.
Che altro dire? Quì va tutto in malora per i motivi già ampiamente descritti. Boh, ciao.