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Vecchio 21-11-2012, 21:23   #21
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E' un lavoro che ho cominciato a fare parallelamente all'iscrizione su questo forum, e il ripresentarsi di una mia sofferenza interiore.

Mi sono accorto che ad essere assertivi ci si guadagna in considerazione, si ottiene meno disconoscimento e si migliora in autostima.
Un esempio concreto?
Di recente un mio amico mi ha chiesto conto delle foto che ho messo su fb: verona, bologna, roma, torino, ecc. In altri tempi gli avrei inventato una panzana. Invece sono riuscito a parlargli di questo forum, del perché mi ci sono iscritto e del perché continuo a scriverci.

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Continuo a chiedermi: che significa essere se stessi, avere una personalità, un'autenticità? Per me sono costrutti culturali che creano soltanto sofferenza psicologica.
Come già sai sono stato un fervente critico della frase sull' "essere se stessi", ma ultimamente mi sono trovato a rivalutarla.
Diciamo che è sovente usata a sproposito, ma non in questo caso.
"Essere se stessi" inteso come riconoscere validità alle proprie istanze interiori, ai propri desideri, ai propri pensieri, alle proprie congetture e ai propri processi decisionali.
Riconoscere che se pensiamo determinate cose c'è un motivo. Possiamo sbagliare, possiamo commettere errori di valutazione. Non per questo tuttavia è necessario anteporre il pensiero altrui al nostro.

Aneddoto triste, che forse è già stato raccontato.
Cambiato da poco lavoro e colleghi, compreso il socio estroversone: mi metteva sempre più in difficoltà, con le sue battute pungenti e a volte sardoniche (volutamente? alcune volte ne ho ricavato quest'impressione di intenzionalità).
Mi sono iniziato a sentire sempre più in giudicato, e quindi insicuro su ogni mia singola azione. Un giorno andiamo a pranzo al bar, io ordino un piatto, ma dopo un po' me ne portano un altro. Tanta era la paura che il collega mi facesse la battuta "ah che sfigato, ti servono pure il piatto sbagliato, ste cose succedono solo a te!", che non ho detto niente.
Senonché ad un certo punto sto qua mi dice "Ma tu non avevi ordinato un piatto diverso?".
"Sì."
"E come mai non hai detto nulla?"
....(scena muta-> rossore-> alienazione).

Ecco, lì non sono stato me stesso.

Scena simile qualche settimana dopo, a tavola col socio e altri colleghi. Ad un certo punto faccio una battuta a una collega. Lei dice "eh?" e mi viene subito da pensare che non le sia piaciuta la mia uscita, che forse era fuoriluogo ma non riuscivo a capire perché, bla bla bla, ad un certo punto mi rendo conto che se avessi reagito come mio solito (alienazione e sguardo in basso) tutti loro avrebbero evinto che avevo detto una cazzata, e ci sarei rimasto male.
Nel frattempo s'erano tutti azzittiti perché volevano sentire quello che dovevo dire. L'imbarazzo era alto, ma sono riuscito a contenerlo.
Penso a riformulare la battuta, e la dico spiegandola. Le battute spiegate non fanno ridere, e infatti riesco a strappare giusto un sorriso. Ma tuttavia non era una stronzata. Ci ho creduto che non lo fosse. E ho difeso la mia istanza comunicativa. Mi sono sentito "salvo in corner", e la conversazione nel tavolo è proseguita scorrevolmente.
Vecchio 21-11-2012, 22:30   #22
Banned
 

Di natura sono assertivo, ad ogni modo sono anche molto diplomatico e tendo ad evitare lo scontro diretto con un po' di passività.

Se la persona mi attacca oppure se devo vendicarmi divento aggressivo.

Ciò nonostante, amo l'assertività perché mi piace la coerenza ed il coraggio nei pensieri.


Aneddoti di comportamenti contrari non ne ho, così su due piedi.
Vecchio 21-11-2012, 22:52   #23
Esperto
L'avatar di Dedalus
 

Quote:
Originariamente inviata da Allocco Visualizza il messaggio
L'assertività, invece, non è altro che l'affermazione di sé stessi: se credo abbia ragione, gliela do, altrimenti no.
Semplice vero?
Anche troppo.
È il punto mediano tra i due estremi, cioè il solito vecchio (e accettato senza metterlo in discussione) buon senso. Grazie che sia l'ideale.

Il problema è che il concetto di assertività, posto in questo modo, cioè senza il dispiegamento di un'ampia e chiara direttrice indagante nel verso di quel che potremmo chiamare verità, cioè mancando della capacità di fornire dei criteri razionali al confronto, è totalmente vuoto; ovvero lo applichi quando vuoi e dove vuoi.
Ed è di vasta eco temporale: Platone, Omologhia. Dir di sì e dir di no dell'anima. Ora ridotto a semplice credo che costui abbia ragione.

La soggettività deplorata da Muttley.
Vecchio 22-11-2012, 00:05   #24
Banned
 

Per essere assertivi/aggressivi ci vogliono sicurezza e controcazzi, fermezza delle proprie idee e convinzioni, chi non ha un'opinione chiara e schietta su tutto o quasi è destinato a soccombere, non riesco a pensare al contrario francamente, mi risulta difficile.

La mia assertività è diventata pensare come pensano gli altri..
Vecchio 22-11-2012, 00:45   #25
Esperto
 

Dipende dai momenti, dalle persone con cui mi confronto e dal mio stato d'animo, cosi'a grandi linee. Generalmente tendo a ricercare il sano confronto che prevede l'espressione del proprio punto di vista e di quello altrui.
Vecchio 22-11-2012, 01:01   #26
Esperto
L'avatar di Allocco
 

Uno psicodramma:

Tizio esprime un'opinione controversa in pubblico, con intento ironico.
Un paio di persone non colgono l'ironia e lo attaccano.
Tizio trasforma l'opinione originariamente ironica, iniziando a sostenerla con (finta) convinzione.


---

Poi vedo se domani riesco a ordinare gli spunti interessanti usciti fin'ora (e ce ne sono diversi)

Ultima modifica di Allocco; 22-11-2012 a 01:07.
Vecchio 22-11-2012, 04:01   #27
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

Quote:
Originariamente inviata da Allocco Visualizza il messaggio
Gli atteggiamenti verso gli altri si possono dividere in passivi, aggressivi o assertivi.
I primi due potrebbero definirsi "di principio", nel senso che esiste una posizione a prescindere da chi si esprime:

Pinco Pallo mi chiede/dice qualcosa?
PASSIVO - gli do ragione, se ce l'ha ma anche se non vorrei.
AGGRESSIVO - gli do torto, se lo penso ma anche se penso abbia ragione.


L'assertività, invece, non è altro che l'affermazione di sé stessi: se credo abbia ragione, gliela do, altrimenti no.
Semplice vero?


Non credo proprio che questa sia la giusta definizione di passività, assertività e aggressività.
Vecchio 22-11-2012, 09:26   #28
Esperto
L'avatar di barclay
 

Quote:
Originariamente inviata da Allocco Visualizza il messaggio
L'assertività, invece, non è altro che l'affermazione di sé stessi: se credo abbia ragione, gliela do, altrimenti no. Semplice vero?
Ennesimo parto della TCC, immagino: è ASSOLUTAMENTE IRRILEVANTE che uno si COMPORTI in modo assertivo se poi DENTRO si autodistrugge. Questo forum è un esempio chiarissimo di quello che sto dicendo: molti di noi nei propri post esprimono le proprie opinioni e si dichiarano d'accordo o in disaccordo con altri utenti e, dopo averlo fatto, PROBABILMENTE si sentono ancora delle nullità.

Ultima modifica di barclay; 22-11-2012 a 09:31.
Vecchio 22-11-2012, 11:00   #29
Esperto
L'avatar di Allocco
 

Duuuunque! Questo topic si scrive da solo! Troppo bello, complimenti a tutti i partecipanti fin'ora!
Primo punto: la definizione di assertività.
Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
Non credo proprio che questa sia la giusta definizione di passività, assertività e aggressività.
Quote:
Originariamente inviata da Sverso Visualizza il messaggio
dubito che l'assertività esista realmente
Quote:
Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Ma assertività significa anche saper ascoltare l'altro in maniera piacevole e disinteressata, no?
Diamola una definizione più accurata! Qui si costruiscono le definizioni! Mica ve la devo dare io
Dedalus puntuale come al solito:
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
È il punto mediano tra i due estremi, cioè il solito vecchio (e accettato senza metterlo in discussione) buon senso. Grazie che sia l'ideale.
Questa è la definizione definitiva? "Buon senso"?
Quote:
Originariamente inviata da Raskolnikov Visualizza il messaggio
in realtà dipende anche da come ti do ragione o torto. Se penso che hai torto e te lo dico, non necessariamente significa che sono assertivo. Perché se ti faccio notare quanto sei imbelle, inadeguato, che l'idea che sostieni è un'idiozia ecc... non sono affatto assertivo, pur dicendo esattamente quello che penso.
L'assertivo è uno che nel dar torto comunque sottolinea che rispetta la tua opinione, o in certo qual modo ti capisce, insomma lavora di eufemismi, circonlocuzioni...
E' un modello a cui tendere, è un superuomo.
Assertività is the way (cit.)
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
Il problema è che il concetto di assertività, posto in questo modo, cioè senza il dispiegamento di un'ampia e chiara direttrice indagante nel verso di quel che potremmo chiamare verità, cioè mancando della capacità di fornire dei criteri razionali al confronto, è totalmente vuoto; ovvero lo applichi quando vuoi e dove vuoi.
In sostanza, ci muoviamo tra i poli passività/aggressività.
Definendola come "buon senso" in funzione altrui, si tratta di un "parto della TCC", in cui l'attore esprime sé stesso con rispetto, in maniera ideale.
Se diamo un criterio di "verità", cioè... se consideriamo che esistono degli eventi per cui il "buon senso" va limitato... l'assertività come "affermazione di sé stessi" esclude la gentilezza a tutti i costi e la manipolazione tramite circonlocuzioni.
Se uno si comporta da stupido.. è aggressivo dirgli che si è comportato da stupido?

Per ora mi fermo, qui, ma mi sto leccando le sopracciglia nell'attesa delle prossime risposte

Ultima modifica di Allocco; 22-11-2012 a 11:02.
Vecchio 22-11-2012, 11:07   #30
Esperto
L'avatar di paccello
 

Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo Visualizza il messaggio
Cambiato da poco lavoro e colleghi, compreso il socio estroversone: mi metteva sempre più in difficoltà, con le sue battute pungenti e a volte sardoniche (volutamente? alcune volte ne ho ricavato quest'impressione di intenzionalità).
Mi sono iniziato a sentire sempre più in giudicato, e quindi insicuro su ogni mia singola azione. Un giorno andiamo a pranzo al bar, io ordino un piatto, ma dopo un po' me ne portano un altro. Tanta era la paura che il collega mi facesse la battuta "ah che sfigato, ti servono pure il piatto sbagliato, ste cose succedono solo a te!", che non ho detto niente.
Senonché ad un certo punto sto qua mi dice "Ma tu non avevi ordinato un piatto diverso?".
"Sì."
"E come mai non hai detto nulla?"
....(scena muta-> rossore-> alienazione).
Della serie: come fai, sbagli Conosco almeno una persona che sembra attirare magicamente su me questo tipo di situazioni/imbarazzi.
Vecchio 22-11-2012, 11:23   #31
Esperto
L'avatar di Dedalus
 

È diverso.

In sintesi: se interviene la verità, ci muoviamo in una dimensione che non esclude il referenziale, ma non è subordinato al referente. Si accetta implicitamente che quel che venga detto, tutto, possa essere messo da parte.
Con assertività, passività e aggressività, il rapporto è istituito tra me e te, e la validazione è pragmatica, cioè positiva (positum, ciò che è posto; porre, tenere per fermo, af-fermare). Vale a dire: dipende da quel che riesci a fare. Essendo assertivo raggiungi dei risultati? Ma questo non vuol dire nulla: anche ad essere aggressivi o passivi si trova il modo di farlo. Col che l'assertività diventa una funzione senza scopo.
È un semplice punto di partenza di sé* stessi, di cui non sa farne a meno.

* Voluto.
Vecchio 22-11-2012, 11:30   #32
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
Ennesimo parto della TCC, immagino: è ASSOLUTAMENTE IRRILEVANTE che uno si COMPORTI in modo assertivo se poi DENTRO si autodistrugge. Questo forum è un esempio chiarissimo di quello che sto dicendo: molti di noi nei propri post esprimono le proprie opinioni e si dichiarano d'accordo o in disaccordo con altri utenti e, dopo averlo fatto, PROBABILMENTE si sentono ancora delle nullità.
piccolo OT:
Si però la parte cognitiva della tcc prevede l'eliminazione dei pensieri disfunzionali e autodistruttivi. Essendo l'approccio quello di far disabituare dall'interno il paziente al disturbo.
Poi a seconda di quanto siano radicati e autogiustificati questi pensieri disfunzionali il lavoro del terapeuta sarà più o meno complesso. Non si limita tutto all' "esci e comportati da persona normale", quanto piuttosto all' "esci e pensa da persona normale"(...). Il che ovviamente implica un approccio al paziente scalabile rispetto a quest'ultimo.
fine OT.

In questo caso, a mio parere, l'assertività ha a prescindere (obiezioni di muttley e dedalus) valore utile. -> Che la tesi che io sto sostenendo sia fondata o meno, poca differenza fa se il problema è appunto quello di dare ragione a se stessi.
(ciò non è sempre confondibile con aggressività o passività)
Vecchio 22-11-2012, 11:37   #33
Esperto
L'avatar di Dedalus
 

Quote:
Originariamente inviata da JohnDoe90 Visualizza il messaggio
In questo caso, a mio parere, l'assertività ha a prescindere (obiezioni di muttley e dedalus) valore utile. -> Che la tesi che io sto sostenendo sia fondata o meno, poca differenza fa se il problema è appunto quello di dare ragione a se stessi.
Io non dico che non sia utile, anzi. La sua unica funzione è quella di servire, farci qualcosa.
Se non c'è manco quello, andiamo bene.

Giusto dico che non c'è nessun serio criterio che la rende preferibile ai due estremi, se non in quanto si pone come aurea medietà.

Ultima modifica di Dedalus; 22-11-2012 a 12:35.
Vecchio 22-11-2012, 11:56   #34
Esperto
L'avatar di barclay
 

Quote:
Originariamente inviata da JohnDoe90 Visualizza il messaggio
piccolo OT: Si però la parte cognitiva della tcc prevede l'eliminazione dei pensieri disfunzionali e autodistruttivi. Essendo l'approccio quello di far disabituare dall'interno il paziente al disturbo […] Non si limita tutto all' "esci e comportati da persona normale"
Lo so, ma certi discorsi mi sembrano troppo sbilanciati verso la parte comportamentale della terapia
In altre parole, se uno non ha familiarità con certe tecniche terapeutiche, potrebbe fraintendere, secondo me

Ultima modifica di barclay; 22-11-2012 a 12:01.
Vecchio 22-11-2012, 12:32   #35
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

Quella volta sono stato assertivo!

http://www.fobiasociale.com/pampered...viziata-14413/

Uhm... no, ripensandoci forse era aggressività (però con stile )
Vecchio 22-11-2012, 12:35   #36
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
Giusto dico che non c'è nessun serio criterio che la rende preferibile ai due estremi, se non in quanto si pone come aurea medietà.
l'imperativo categorico? se agissimo tutti come assolutamente passivi saremmo un mondo di idealisti, se agissimo tutti da assolutamente aggressivi saremmo un mondo di idioti farfuglianti
L'obiezione razionale comunque è l'unica che mi viene in mente (anche se il buon vecchio Joseph mi bastonerebbe per questo)
Quote:
Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
Lo so, ma certi discorsi mi sembrano troppo sbilanciati verso la parte comportamentale della terapia
In altre parole, se uno non ha familiarità con certe tecniche terapeutiche, potrebbe fraintendere, secondo me
Concordo
Comunque penso dipenda anche dal terapeuta poi..
Vecchio 22-11-2012, 12:47   #37
Esperto
L'avatar di Dedalus
 

Quote:
Originariamente inviata da JohnDoe90 Visualizza il messaggio
l'imperativo categorico? se agissimo tutti come assolutamente passivi saremmo un mondo di idealisti, se agissimo tutti da assolutamente aggressivi saremmo un mondo di idioti farfuglianti
No. Approfitto del tuo commento per l'ultima integrazione: alla base di 'sto discorso sull'assertività c'è un ragionamento del genere:
“A rimanere passivi non si combina granché, si vede; d'altra parte diventare aggressivi vorrebbe dire dover cambiare radicalmente, e non si sa come si dovrebbe raggiungere 'sto punto. Cerchiamo una via di mezzo.”

Ma questo non significa niente. È un come se, giusto un pretesto per iniziare a fare qualcosa. Una soluzione, l'ennesimo tentativo un po' più su misura. Non è garantito, non è un valore, non è in sé buono.
Vecchio 22-11-2012, 12:55   #38
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

L'assertività in fondo è solo una forma di aggressività. Solo un po' più mitigata.

Questo perché io penso che il rispetto reciproco ci dovrebbe essere a priori, non perché qualcuno "si fa rispettare", e ogni gesto attivo nella direzione della posizione di sé è in fondo un atto di aggressività.
Vecchio 22-11-2012, 13:04   #39
Esperto
L'avatar di Allocco
 

Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
No. Approfitto del tuo commento per l'ultima integrazione: alla base di 'sto discorso sull'assertività c'è un ragionamento del genere:
“A rimanere passivi non si combina granché, si vede; d'altra parte diventare aggressivi vorrebbe dire dover cambiare radicalmente, e non si sa come si dovrebbe raggiungere 'sto punto. Cerchiamo una via di mezzo.”

Ma questo non significa niente. È un come se, giusto un pretesto per iniziare a fare qualcosa. Una soluzione, l'ennesimo tentativo un po' più su misura. Non è garantito, non è un valore, non è in sé buono.
Io direi che dietro c'è un ragionamento legato a questa attitudine:
Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo Visualizza il messaggio
riconoscere validità alle proprie istanze interiori, ai propri desideri, ai propri pensieri, alle proprie congetture e ai propri processi decisionali.
Riconoscere che se pensiamo determinate cose c'è un motivo. Possiamo sbagliare, possiamo commettere errori di valutazione. Non per questo tuttavia è necessario anteporre il pensiero altrui al nostro.
e viceversa, aggiungo.
That's assertività

(comunque non ho mai detto che sia "in sé" buona.. effettivamente anche io me lo domando genuinamente Dedalus..)
Vecchio 22-11-2012, 13:05   #40
Esperto
L'avatar di berserk
 

Affermare se stesso? E chi è costui? e se il te stesso fosse una scatola vuota(per non dire peggio), affermeresti ancora te stesso? Ce la cantiamo e suoniamo come vogliamo, ma chi siamo magari proviene dall'esterno ,dai tanti vituperati "altri" e al di fuori dell'interazione ben poco rimane o meglio si definisce.

N.B.

-il te è generico

-le frasi sono poco mediate ovvero pensate.
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