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Vecchio 28-11-2017, 20:48   #1
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L'avatar di Claire93
 

Ciao a tutti. Ho da poco scoperto di soffrire di questo disturbo, seppur non in modo grave. Fin da bambina sono sempre stata super timida, introversa, ansiosa. Crescendo, alcuni aspetti sono peggiorati, in quanto non riesco in alcun modo a socializzare a meno che non si tratti di persone che conosco da molto tempo e con le quali ho tanti punti in comune (ma anche in questi casi è raro che riesca ad instaurare un rapporto "sereno" senza il tipico imbarazzo del non sapere cosa dire, sembrare goffa ecc...).
Le uniche persone con le quali riesco ad essere naturale sono i miei parenti più stretti e il mio fidanzato. Premetto che non ho mai avuto relazioni sentimentali prima di conoscere il mio attuale ragazzo, perchè appunto ho sempre fatto fatica ad approcciarmi con altre persone, ma nel suo caso è stato tutto molto diverso forse perchè avendo un carattere praticamente opposto al mio (ovvero estroverso, chiacchierone, socievole) riusciva a farmi stare a mio agio facendomi evitare l'ansia del non sapere di quali argomenti parlare.
Con l'arrivo di un partner, la mia vita ha preso una svolta: ho iniziato a frequentare i suoi amici (coi quali però ad oggi, dopo quasi 4 anni, non sono riuscita ad entrare in confidenza), andare a feste ed eventi, uscire e svagarmi. Durante i primi anni era tutto abbastanza piacevole, forse perchè per me era una novità e comunque quello su cui avevo sempre fantasticato (il fatto di avere una vita "normale" nella quale facevo quello che fanno tutti) a parte la solita sensazione di disagio quando mi trovo al centro di un discorso e l'attenzione si focalizza su di me, oppure quando mi vengono poste domande troppo dirette che riguardano la mia vita, il mio modo di essere e le mie abitudini; in questi casi inizio ad agitarmi e arrossisco visibilmente attirando ancor più l'attenzione su di me e peggiorando il mio disagio... perchè quando capisco di stare per arrossire e avere queste "vampate", cerco in tutti i modi di evitare di farlo notare ottenendo però il risultato di sembrare ancora più goffa.
Sono riuscita ad individuare tutte le situazioni che scatenano in me ansia e disagio, come ad esempio parlare davanti a tanta gente, esprimere opinioni personali che potrebbero non essere condivise da tutti, far emergere certi lati del mio carattere ecc... insomma, tutte quelle situazioni nelle quali devo mostrare la mia personalità.
Ultimamente la mia ansia è aumentata a dismisura, credo sia anche per il fatto che non sto riuscendo a superare gli ultimi due esami che mi mancano per concludere l'università e il fatto che mi trovo in una brutta situazione economica e non riesco a trovare un lavoro che mi permetta di sostenere le spese universitarie. Ho sbalzi d'umore esagerati, riesco a passare dalla depressione più totale alla positività ed euforia nel giro di poche ore. Da qualche mese ho iniziato ad evitare di uscire e incontrare gente (cosa che invece facevo prima, nonostante qualche disagio), a parte il mio fidanzato, il quale non sapendo che io soffrissi di tutto ciò ha iniziato a pensare che qualcosa fosse cambiato nel nostro rapporto e io non lo amassi più come prima. Mi sono finalmente resa conto di dover fare qualcosa, che questo disturbo di ansia sociale mi stava facendo sprofondare in un abisso e che dovevo fare qualcosa prima che fosse troppo tardi. Così ho letto un pò su internet di persone che soffrivano del mio stesso disturbo, e ho finalmente potuto dargli un nome: sociofobia. Ho letto di gente che è arrivata al punto di non poter più neanche rivolgere la parola al vicino di casa, al postino o chiunque non rientrasse nella "cerchia". Nel mio caso, questo disturbo non è di grave entità, in quanto riesco a parlare con estranei (anche se a volte un pò imbarazzata), sostenere esami senza troppi problemi (a parte il fatto di arrossire e agitarmi) ma vorrei tenerlo sottocontrollo e non farlo progredire.
In questi giorni ho parlato al mio ragazzo del mio problema, e sta cercando in tutti i modi di aiutarmi a superarlo anche se non può capire a fondo come ci si senta dato che lui ha un carattere totalmente diverso. Mi sono sforzata di uscire la sera e frequentare i suoi amici, parlare un pò di più, affrontare la solita battuta ironica che mi viene fatta ogni volta: "Ehi, stai parlando troppo!", ho trovato un rimedio cosmetico per camuffare il rossore del viso che compare dopo una situazione "imbarazzante" e devo dire che inizio a sentirmi leggermente meglio, ma un'altro ostacolo si è parato in mezzo al mio percorso. All'interno di questo gruppo di amici, tutti fumano sia sigarette che spinelli ogni tanto. Io non ho mai fumato in vita mia, solo l'odore del fumo (anche di sigaretta) mi mette nausea e ogni volta che mi trovo in una situazione in cui tutti in gruppo fumano faccio finta che non mi dia fastidio per non fare ulteriormente la parte di quella "esclusa". Fin qui nulla di strano, ma ogni volta (succede praticamente sempre) arriva qualcuno che insiste sul fatto di farmi "provare un tiro" e cerca di convincermi nonostante sappia già che rifiuterò. Tutto questo mi rende emarginata più che mai, in quanto queste persone fanno tutte la stessa cosa, si divertono, sono euforici e si crea una "connessione tra loro" , io invece me ne sto in un angolo a guardarli distraendomi magari col cellulare. In questo modo, do ulteriore dimostrazione a tutti di essere strana. Fin da piccola non mi è mai piaciuto fare qualcosa che veniva fatta dalla maggioranza delle persone, non so, forse soffro di un altro disturbo psicologico, ma ho come questo istinto anticonformista che mi vieta di fare qualcosa per seguire la massa. Se qualcuno soffre di questo disturbo può dirmi come cercare di uscirne? Vorrei semplicemente vivere una vita serena, fregarmene del giudizio altrui ed esprimere liberamente i miei pensieri. Grazie a tutti per la pazienza e l'attenzione, e mi scuso per essermi dilungata così tanto. Vi auguro una buona giornata
Vecchio 28-11-2017, 21:57   #2
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Per esperienza personale c'è stato un momento della mia vita in cui non ho avuto voglia di frequentare nessuno e mi sono emarginato da solo dagli altri. Mi sono rifugiato nella mia zona di confort fu un pessimo errore.. Perché alla fine se sei fatta così non si cambia per magia, si può migliorare ma prima accetti questa condizione e prima ti sentirai meglio per lo meno con te stessa. Non emarginarti anche tu, hai un legame solido da quanto ho capito col tuo fidanzato e hai la possibilità di crearne altri grazie a questo, se certi giorni non vuoi uscire coi suoi amici perché stai in ansia diglielo. Poi da quanto ho capito può anche essere un periodo difficile e sicuramente questo non aiuta.

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Vecchio 29-11-2017, 15:24   #3
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L'avatar di Claire93
 

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Originariamente inviata da Nagato Visualizza il messaggio
Per esperienza personale c'è stato un momento della mia vita in cui non ho avuto voglia di frequentare nessuno e mi sono emarginato da solo dagli altri. Mi sono rifugiato nella mia zona di confort fu un pessimo errore.. Perché alla fine se sei fatta così non si cambia per magia, si può migliorare ma prima accetti questa condizione e prima ti sentirai meglio per lo meno con te stessa. Non emarginarti anche tu, hai un legame solido da quanto ho capito col tuo fidanzato e hai la possibilità di crearne altri grazie a questo, se certi giorni non vuoi uscire coi suoi amici perché stai in ansia diglielo. Poi da quanto ho capito può anche essere un periodo difficile e sicuramente questo non aiuta.

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Sì, sono riuscita a capire che l'ansia di quest'ultimo periodo è dovuta soprattutto al fattore "università", ma il disagio che provo quando sono in un gruppo di persone è dovuto al fatto che mi sento fuori contesto... è difficile da spiegare... mi sento come se, in quel gruppo di persone, non c'entrassi niente. Non riesco a trovare punti di incontro. E quando qualcuno prova a conoscermi, magari instaurando un dialogo, cerco in tutti modi di evitarlo o essere il più sintetica possibile per paura di mostrare ulteriormente il mio disagio.
Praticamente l'ansia, nel mio caso, è qualcosa di separato dalla sociofobia... perchè è più che altro preoccupazione per il mio futuro, non per la socializzazione. Ho notato che, paradossalmente, trascorrendo tempo con altre persone riesco a distrarmi dai pensieri negativi ma non sono del tutto serena se con queste persone ho poca confidenza... ma è comunque un passo avanti.
Mi chiedo però come dovrei comportarmi quando il gruppo di amici fa delle determinate cose che a me non piacciono, ma sono l'unica a pensarla in questo modo. Dovrei sforzarmi di restare o dovrei dire che mi infastidisce (perchè è qualcosa che davvero non riesco a tollerare fisicamente)? Però in quest'ultimo caso tornerei a isolarmi
Vecchio 01-12-2017, 17:58   #4
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Consiglio banale ma è l'unica cosa che mi ha aiutato: cerca di essere te stessa, se le persone che hai vicino ti vogliono bene davvero lo capiranno e soprattutto ti sentirai meglio. Se non ti senti di fare determinate cose non le fare. Se proprio non sopporti quello che fanno prova a dirglielo.. Oppure tu trova il modo per andare incontro alle loro esigenze se possibile. Per il fatto delle sigarette ad esempio mi ricordo che quando uscivo con alcuni amici c'era un ragazzo che gli dava fastidio il fumo e si allontanava sempre quando qualcuno si accendeva una sigaretta, lui ci disse questa cosa.. e io essendo un fumatore quando dovevo fumare mi spostavo da lui semplicemente come facevano anche gli altri.. non penso ci sia nulla di male, anche i fumatori sanno che ad alcune persone anche solo l'odore può dare fastidio

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Ringraziamenti da
Claire93 (03-12-2017)
Vecchio 03-12-2017, 20:30   #5
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L'avatar di Claire93
 

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Originariamente inviata da MeStessa93 Visualizza il messaggio
Anni fa mi è capitato qualcosa di simile. La comitiva del paese dove vado d'estate ha iniziato a un certo punto a esasperare interessi e atteggiamenti che per me erano intollerabili, fra cui fumo (sia tabacco che erba) e discoteca.
Il risultato è stato che alla prima opportunità ho lasciato il gruppo, perché era diventato un tormento sia per le abitudini incompatibili, sia per le mie comunque presenti difficoltà a socializzare. Credo sia stata la cosa migliore.
Certo, per me è stato più semplice perché non avevo un fidanzato che facesse parte del gruppo e a cui la cosa magari avrebbe creato difficoltà (o quantomeno dispiacere). A proposito, di questa cosa specifica non gliene hai parlato? Io penso sia suo dovere dire ai suoi amici di non romperti le scatole con richieste inopportune e comportamenti fastidiosi.
Il mio ragazzo sa che non condivido queste attività ma non gli ho mai esplicitamente detto che la cosa mi da molto fastidio. La stessa cosa vale per gli amici del gruppo, infatti ogni volta scherzano con molta leggerezza sul fatto di provare a convincermi a fumare con loro.
Da un lato sento il bisogno di farmi sentire, dire la mia e impormi, ma dall'altro ho "paura" di sembrare una rompip*lle dato che effettivemente sono l'unica a cui non va bene quella determinata cosa e inizio davvero a pensare di essere io quella "sbagliata".
Sicuramente dovrò approfondire questo argomento con il mio fidanzato, anche se la situazione non cambierà...
Vecchio 03-12-2017, 21:55   #6
Intermedio
L'avatar di Rainbow Veins
 

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Originariamente inviata da Claire93 Visualizza il messaggio
Il mio ragazzo sa che non condivido queste attività ma non gli ho mai esplicitamente detto che la cosa mi da molto fastidio. La stessa cosa vale per gli amici del gruppo, infatti ogni volta scherzano con molta leggerezza sul fatto di provare a convincermi a fumare con loro.
Da un lato sento il bisogno di farmi sentire, dire la mia e impormi, ma dall'altro ho "paura" di sembrare una rompip*lle dato che effettivemente sono l'unica a cui non va bene quella determinata cosa e inizio davvero a pensare di essere io quella "sbagliata".
Sicuramente dovrò approfondire questo argomento con il mio fidanzato, anche se la situazione non cambierà...

Dovresti dirglielo serenamente al tuo ragazzo che provi disagio così da poter trovare insieme una soluzione.
L'utente Nagato ti ha dato un buon consiglio: sii te stessa. Solo perché rappresenti in quel contesto una minoranza non vuol dire che sei sbagliata, come non lo sono loro. Vivete solo in maniera differente. Se ci fosse più empatia in amicizia...

Ho letto che provi disagio anche quando un discorso si focalizza su di te, quando esprimi opinioni che potrebbero non essere condivise da tutti...penso che se ognuno di noi è unico, non è logico ricercare/trovare l'approvazione di ogni singola, unica persona. E nessuno potrà salire in cattedra e dirti di non essere come sei.
Vecchio 08-12-2017, 19:35   #7
Principiante
L'avatar di Claire93
 

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Originariamente inviata da Rainbow Veins Visualizza il messaggio
Dovresti dirglielo serenamente al tuo ragazzo che provi disagio così da poter trovare insieme una soluzione.
L'utente Nagato ti ha dato un buon consiglio: sii te stessa. Solo perché rappresenti in quel contesto una minoranza non vuol dire che sei sbagliata, come non lo sono loro. Vivete solo in maniera differente. Se ci fosse più empatia in amicizia...

Ho letto che provi disagio anche quando un discorso si focalizza su di te, quando esprimi opinioni che potrebbero non essere condivise da tutti...penso che se ognuno di noi è unico, non è logico ricercare/trovare l'approvazione di ogni singola, unica persona. E nessuno potrà salire in cattedra e dirti di non essere come sei.
Dovrei proprio iniziare a prendere in mano le redini della mia vita e finalmente fare e dire ciò che voglio senza curarmi di nessuno... ci vorrebbe solo un po' più di autostima
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