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19-01-2017, 00:21
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Nord-est
Messaggi: 1,808
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Conoscete Andre Agassi?
Lui è un famoso tennista che ha scritto un libro, Open, nel quale descrive come, nonostante sia diventato un campione di quello sport, a lui in realtà il tennis faccia c@gare.
Eccone riportato uno stralcio:
Odio il tennis, lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perché non ho scelta. Per quanto voglia fermarmi non ci riesco. Continuo a implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario, questo conflitto, tra ciò che voglio e ciò che effettivamente faccio mi appare l'essenza della mia vita...
Quanti di voi, come il sottoscritto, sono forse (forse?) ignari di quale sia la loro reale inclinazione, però sono sicuri che quello che stanno facendo in questo momento, della loro vita, sia al 100% quello che non vogliono fare ed essere?
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19-01-2017, 00:36
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#2
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Avanzato
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 304
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Se ritornassi indietro cambierei strada sicuramente, dato che ne sto facendo una che non mi interessa e che non riguarda in nessun modo quello mi piace e per cui sarei magari più portato, anche se in realtà non ho capito ancora che cazzo voglio fare da grande e non so che fare della vita, ma quando si lascia decidere al caso non ci si potrebbe lamentare, bisogna avere le palle per prendere la vita nelle proprie mani e fare di testa propria per quanto possibile, la vita fa già schifo di suo, se non si seguono le proprie inclinazioni si finisce per odiarla e di odiare se stessi.
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19-01-2017, 00:37
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#3
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 5,034
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Credo che sia una sensazione abbastanza comune tra la maggior parte delle persone che lavorano per esempio.
A volte mi fa impazzire il pensiero che per 5 giorni alla settimana per 10 ore circa al giorno e per almeno altri 35 anni farò sostanzialmente le stesse cose e le farò per necessità, non certo per piacere.
Teoricamente non è vero che non c'è scelta, nella pratica però è molto molto difficile per vari motivi interrompere tutto questo e provare a cambiare, in cerca di qualcosa che vada verso le proprie naturali inclinazioni.
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19-01-2017, 01:50
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#4
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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In effetti è un po' sorprendente che uno riesca a fare così bene una cosa che odia e che ha sempre odiato, forse riesci con l'applicazione a farla bene, ma non così bene da diventare un campione, in effetti stento un po' a crederci.
Mi rivedo nel mio lavoro, posso riuscire anche a farlo benino ma assolutamente non al livello di uno che lo ama. C'è da dire un'altra cosa però, come con le donne, uno che ama troppo ci mette dentro tutto se stesso e magari si lascia portar via dell'emozione e compie un sacco di errori, uno un po' più freddo riesce a gestire con più lucidità le cose.
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19-01-2017, 02:17
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#5
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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Come mai fa tennis?
E come mai lo odia?
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19-01-2017, 02:22
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 5,040
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
Come mai fa tennis?
E come mai lo odia?
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Ci sta che da bambino glielo hanno imposto, è stato bravo e ha fatto carriera poi. Certo, da grande poteva anche abbandonarlo, ma perché abbandonare una cosa che ti porta una montagna di soldi e mettersi a fare un qualcosa che forse neanche ti fa arrivare a fine del mese? Se si deve soffrire facciamo almeno che la ricompensa ne valga la pena
Al massimo ci si potrebbe chiedere perché non smette ora, ma ci sta perché non saprebbe più cosa fare e ormai va avanti anche se non gli piace, se non gli piace, magari mente per far parlare di se
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19-01-2017, 03:08
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#7
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
Come mai fa tennis?
E come mai lo odia?
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Magari ha deciso da bambino che fare qualcosa di buono per sé (evitare di ubbidire, o di ribellarsi in maniera cretina, o comunque di lottare) è una cosa sbagliata, e ha continuato a fare così anche da adulto. Del tipo: sono superiore al mio bisogno di star bene. Poi ha iniziato a fare tennis, e non ha mai smesso per quanto detto.
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19-01-2017, 13:27
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Nord-est
Messaggi: 1,808
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Del tipo: sono superiore al mio bisogno di star bene
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Caspita, che bella frase! :-o
In effetti credo che la causa dell'infelicità di una persona spesso sia esattamente questo ragionamento.
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19-01-2017, 13:38
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#9
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,355
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Penso sia normale alla fine perche' e' un lavoro.
Non gioca a tennis con gli amici, o quando gli pare
di farlo. Deve rispettare tabelle di marcia, allenamenti,
avversari da affrontare, sponsor ecc...
A me idealmente piace il mio lavoro, lo trovo socialmente
utile e sensato. Ma quando lo devi trasformare
in guadagno, farci il tuo business e confrontarti con
i competitors; allora cambia tutto; devi fottere o
essere fottuto.
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19-01-2017, 15:31
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da TãoSozinho
Odio il tennis, lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perché non ho scelta. Per quanto voglia fermarmi non ci riesco. Continuo a implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario, questo conflitto, tra ciò che voglio e ciò che effettivamente faccio mi appare l'essenza della mia vita...
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A me sembra solo un'enorme balla scritta per vendere più facilmente un libro e rendere più interessante il personaggio.
Le forme di dipendenza psicologica funzionano diversamente, dà piacere far certe cose, non è che le si detesta, però poi ci sono effetti collaterali indesiderati che si vorrebbero evitare e sorge un conflitto. Non si riesce a smettere perché piace far qualcosa (sia il fumo, sia giocare d'azzardo, sia mangiare certi alimenti... Altro...) solo che poi una persona si pente a causa di certe conseguenze indesiderate. Nonostante ci siano queste conseguenze indesiderate però la persona non riesce a smettere di far qualcosa proprio perché il piacere che ne ricava vince rispetto al dolore che producono certe conseguenze.
Se si fosse completamente avversi ad un'attività, ma perché diavolo la si dovrebbe svolgere a quei livelli?
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Ultima modifica di XL; 19-01-2017 a 16:22.
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19-01-2017, 15:48
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#11
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 306
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Non è facile capire cosa si vuole fare veramente.
Di me posso dire che tutti le passioni che ho avuto/ho tuttora smettono di diventare piacevoli nel momento in cui diventano degli impegni.
Ad esempio amo il calcio, sono tifoso, seguo tutte le partite della mia squadra (anche se sono andato allo stadio solo due volte), mi piace giocarci e me la cavo anche... però giocare in una squadra diventa per me un peso assurdo tra allenamenti serali, trasferte, compagni di squadra. L'anno scorso non so nemmeno come ho fatto a finire la stagione. Ecco che in quel caso perdo il piacere e la passione diventa un impegno (con valenza negativa).
Stessa cosa con lo sci quando ero bambino, mi piaceva ma volevo farlo quando mi andava, l'idea di andare tutte le domeniche con lo sci club mi metteva ansia. E infatti ho mollato.
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19-01-2017, 18:12
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#12
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,748
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C'è gente che dentro ha un conflitto, magari si è portati per una cosa ma ostinatamente si cerca di inseguire una strada che non è la nostra per compiacere qualcuno, tipo famiglia genitori ecc, o compiacere quello che è il nostro ideale di "persona perfetta e realizzata". Per dire, io dietro al bancone del bar ci stavo da dio eppure sentivo dentro che dovevo fare altro e allora ho tentato quell'altra strada ma mica lo so se è giusta oppure sono convinta che i baristi siano diciamo più poveracci degli impiegati e per quello mi costringo a non andare avanti per quella strada.. e invece magari è la mia naturale inclinazione.. assecondare completamente le nostre voglie non lo so se è positivo, quando senti che dovresti fare di più come la mettiamo?
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19-01-2017, 18:18
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#13
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Principiante
Qui dal: Dec 2016
Messaggi: 72
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io faccio tutto quello che dovrebbe fare una brava figlia per avere l approvazione dai genitori ma fosse per me mollerei tutto e farei qualsiasi altra cosa. mi piacerebbe viaggiare e cambiare citta' per vivere. vorrei vivere in un camper e girare sempre e fare lavori occasionali dunque mi sto annullando direi.
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19-01-2017, 20:56
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Nord-est
Messaggi: 1,808
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Quote:
Originariamente inviata da XL
A me sembra solo un'enorme balla scritta per vendere più facilmente un libro e rendere più interessante il personaggio.
Le forme di dipendenza psicologica funzionano diversamente, dà piacere far certe cose, non è che le si detesta, però poi ci sono effetti collaterali indesiderati che si vorrebbero evitare e sorge un conflitto. Non si riesce a smettere perché piace far qualcosa (sia il fumo, sia giocare d'azzardo, sia mangiare certi alimenti... Altro...) solo che poi una persona si pente a causa di certe conseguenze indesiderate. Nonostante ci siano queste conseguenze indesiderate però la persona non riesce a smettere di far qualcosa proprio perché il piacere che ne ricava vince rispetto al dolore che producono certe conseguenze.
Se si fosse completamente avversi ad un'attività, ma perché diavolo la si dovrebbe svolgere a quei livelli?
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Beh, io sto per laurearmi alla magistrale in una facoltà che non mi piace. Non è una cosa così inusuale.
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19-01-2017, 21:06
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#15
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: NO
Messaggi: 4,011
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Quote:
Originariamente inviata da TãoSozinho
Beh, io sto per laurearmi alla magistrale in una facoltà che non mi piace. Non è una cosa così inusuale.
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Infatti.
La maggior parte delle persone si adatta a fare qualcosa che non piace per poter campare, se manca l'alternativa valida non si può fare molto altro.
Se è un campione del tennis, fare ciò che odia gli permette comunque di sostenersi, anche ben oltre il necessario, e "darsi un senso".
Oltretutto non mi pare la più scomoda delle posizioni in cui trovarsi.
Può darsi non si senta internamente in grado di saper fare altro e/o non abbia nemmeno idea cosa questo altro possa essere.
Comunque 'ste autobiografie mi puzzano abbastanza.
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25-04-2017, 21:21
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Nord-est
Messaggi: 1,808
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Quote:
Originariamente inviata da The_Sleeper
Infatti.
La maggior parte delle persone si adatta a fare qualcosa che non piace per poter campare, se manca l'alternativa valida non si può fare molto altro.
Se è un campione del tennis, fare ciò che odia gli permette comunque di sostenersi, anche ben oltre il necessario, e "darsi un senso".
Oltretutto non mi pare la più scomoda delle posizioni in cui trovarsi.
Può darsi non si senta internamente in grado di saper fare altro e/o non abbia nemmeno idea cosa questo altro possa essere.
Comunque 'ste autobiografie mi puzzano abbastanza.
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Magari è solo una trovata per fare soldi, ma fa riflettere comunque
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25-04-2017, 23:57
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#17
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,883
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E' un'assurdita'.
Come rovinarsi la vita da soli.
Se non si puo' fare altrimenti ok, ma se no perché mai? masochismo?
A seguire le proprie inclinazioni si rafforza la propria energia, si ottiene come una spinta dall'universo, a fare l'opposto succede il contrario.
Ma tanto appunto secondo me nessuno lo fa seriamente, probabilmente avesse davvero un odio non ci riuscirebbe nemmeno, come tanti che si iscrivono a ingegneria/medicina/economia o altro per far contenti i genitori e poi non c'è verso.
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Ultima modifica di cancellato2824; 26-04-2017 a 00:00.
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26-04-2017, 01:18
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Quote:
Un giorno, un giorno il mio sogno si avvererà? Una notte ti sveglierai e scoprirai che non è mai successo! Sì, ci hai girato intorno, non si è avverato e sei diventato vecchio. Non ha funzionato ma tanto tu non l'avresti mandato in porto comunque. Lo spingerai nel ricordo e poi lo rimuoverai sdraiato sulla poltrona reclinabile, ipnotizzato dalla tv per il resto della vita. Quindi non venirmi a parlare di omicidio, ciò che volevi era solo un anticipo per una lussuosa Lincoln e quella ragazza che non hai il coraggio di chiamare. Che c. ci fai ancora dentro un taxi? Dimmelo!
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26-04-2017, 01:46
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#19
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Banned
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 2,712
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Per quanto riguarda me, anche se non ho mai lavorato, per anni ho annullato me stesso studiando e avviandomi (idealmente) a una vita che avrebbe appunto annullato le mie inclinazioni naturali portandomi a vivere la vita in funzione degli altri, e non di me stesso.
È stato terribile accettare la realtà, ed è stato ancora più terribile invertire la rotta, mollare tutto al costo di deludere gli altri (nel particolare i miei genitori), però ci sono riuscito fortunatamente (a mollare tutto, a inseguire le mie inclinazioni naturali ancora non del tutto).
A mio modo di vedere, una vita vissuta senza fare ciò che piace, a prescindere da quanti soldi faccia guadagnare, è una vita buttata nel cesso.
Al momento della morte non ci saranno soldi in grado di ridarti la possibilità di fare ciò che avresti voluto fare.
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26-04-2017, 01:59
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Strange Man
A mio modo di vedere, una vita vissuta senza fare ciò che piace, a prescindere da quanti soldi faccia guadagnare, è una vita buttata nel cesso.
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Anche una vita in cui si cerca di fare ciò che piace ma non fa guadagnare un soldo e nessuna notorietà può darsi che sia una schifezza.
Un Van Gogh (a differenza di un Agassi) magari ha seguito le sue inclinazioni (nessuno lo costringeva a dipingere o a farlo in certi modi per aver successo), ma ha vissuto comunque male.
Secondo me c'è sempre un conflitto di fondo.
Da un lato si vuol fare quel che piace, dall'altro si vorrebbe che quel che si fa venga riconosciuto per poterlo condividere.
Trovare un equilibrio (ammesso che esista) tra queste tendenze e bisogni non è facile.
C'è un'inclinazione naturale che va contro altre inclinazioni in certi contesti.
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Ultima modifica di XL; 26-04-2017 a 02:01.
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