Raffaele

Paradossale, no? Sto vivendo costantemente quest’angoscia di restare da solo, di non avere compagnie, di non avere amicizie, non che non ne abbia alcuna ma sicuramente sono molto poche e sicuramente questa fobia mi sta limitando tantissimo ormai da tanti anni.. il problema che sto avvertendo è che quest’angoscia di restare da soli, abbandonati, incompresi, senza amici ecc.. di per sé mi produce un sacco di problemi perché non smuove la fobia sociale, si inserisce nella fobia sociale e crea un grande pasticcio, da un lato l’impossibilità (presunta) di non poter mai avere delle relazioni soddisfacenti e dall’altra però l’angoscia che di per sé mi spingerebbe ogni mattina appena alzato a cercare compagnie ed amicizie, sui rapporti sentimentali la questione si complica ovviamente... non so vorrei sapere se qualcuno di voi si é trovato in questa situazione: avere una voglia immensa di costruire e costruire amicizie (avvertita in realtà come angoscia molto penosa e forte) e le enormi resistenze di questa “malattia” che ci abita. Non scrivo su questo forum da tantissimo tempo, più di un anno almeno, ed adesso sento il bisogno di qualche conforto e un po’ di sano dialogo. Mi trovo in una situazione complessa: sono fuori casa, lontano dai miei da quasi un anno, frequento l’università in un’altra città rispetto a quella in cui mi trovo adesso e nel frattempo sono qui soltanto per proseguire la mia analisi con un analista. Inutile dire che in questa città non conosco nessuno a parte i miei coinquilini in casa e questo non aiuta per niente, da un anno circa sono immobilizzato.. non ho costruito amicizie, non mi sono ambientato bene, vivo qui soltanto per proseguire l’analisi ed essendo “tagliato fuori” da tutte quelle attività che un tempo nel bene e nel male mi tenevano legato comunque ad una “vita sociale”.. ad esempio l’università e le amicizie che avevo costruito oppure quei pochi amici della mia città natale che sono rimasti nel tempo.. sono a dir poco gettato nella mia infinita solitudine e per colpa della solitudine sono preso da queste angosciosissime forme di disperazione.. a volte mi sento un pazzo ad uscire di casa da solo senza meta e scopo.. in pratica esiste soltanto il mio analista ed è l’unico rapporto sociale vivo attualmente.. vi siete mai trovati in una situazione simile? Trovarvi in una città “nuova” e non avere nessuna-molta-nessuna voglia di intraprendere nuove relazioni sociali? Il problema é che non ci sono dei punti di contatto, non conosco nessuno.. come faccio? Ho il terrore delle nuove conoscenze come buon fobico e dunque non ci provo nemmeno... risultato? La solitudine mi sta ammazzando.

Masterplan92

Se stai male non è questione di dove stai..starai male e ti isolerai ovunque..anche io ero scappato ma non ero cambiato e non ero diverso io..anche lì mi chiudevo ed ero depresso già..quindi non mi sono goduto nulla comunque..

Black_Hole_Sun

A volte stare soli è una benedizione piuttosto che incaponirsi a frequentare persone con cui non si ha o non si ha più nulla da spartire.

Masterplan92

Si..un mondo usa e getta...

Raffaele

Beh sicuramente cogli un punto che mi sta a cuore e che capisco molto bene, quello di sentirsi così bisognosi di autentiche compagnie da permettersi quasi di “sottomettersi” alle condizioni dell’altro e quindi correre il rischio di poter essere sfruttati e percepiti e percepirsi come troppo deboli e dipendenti... ma sono arrivato ad un punto tale in cui non sopportando più questa solitudine fisica e psicologica necessariamente cerco di circondarmi di un piccolo “senso di realtà”.. personalmente preferirei anche essere un po’ sfruttato ed usato da qualche “amico“, lo preferirei perché sarebbe comunque una presa di realtà, un tentativo che magari può comportare sofferenza, incomprensioni, senso di sfiducia, ricadute, volontà di fuga ecc.. ma sarebbe comunque una piccola presa di realtà, uno strapparsi al mondo delle proprie fantasie immaginarie, preferirei una sofferenza reale magari legata ad una vicenda di incomprensione reale con un “amico” rispetto ad una sofferenza immaginaria ed interiore vissuta in grande solitudine.. ad ogni modo dici che non sapresti spiegare come tu sia riuscita a sentirti meno sola.. eppure mi farebbe piacere tentare di capire quello che intendi..

Black_Hole_Sun

Il virtuale l'ho abbandonato da un pezzo, ma spesso accade anche nei contesti reali. Tipo persone che quando stanno male ti usano da sfogatoio dicendo di volerti bene e poi quando le cose gli girano per il verso giusto spariscono perché non hanno più bisogno di te. Ci sono appena capitato per l'ennesima volta, ma adesso non mi faccio più fregare.

SerenaTibaldi

No, non è vero. Sono almeno 2 annie mezzo che sono sola e non ce la faccio più, sento che impazzirò. Voglio uscire, voglio vedere gente e vivere la mia età, e invece mi ritrovo tutte le sere, festivi e fine settimana inclusi, a marcire in casa. Le mie amicizie si contano sulle dita di una mano, ma non mi cercano perchè preferiscono stare con i loro fidanzati o con gli amici più fighi. Basta, sento che cederò presto...

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Saturnino

Si, sono piuttosto d'accordo. E' buona abitudine imparare a stare in modo soddisfacente con se stessi. Va anche detto che, anche se normalmente riesci a starci discretamente, qualche momento di sconforto capita anche alla persona che meglio sta da sola di tutte. in questo caso, la situazione non è delle migliori....cmq questi momenti se tutto andasse bene dovrebbero essere l'eccezione, non la regola.

Black_Hole_Sun

Immagino che tu sia molto giovane quindi capisco la necessità e l'urgenza che hai di socializzare a tutti i costi per migliorare la qualità della vita. Ci sta ed è giusto così.

Ma quando avrai come il sottoscritto accumulato un po di ruggine ti renderai conto che non sempre è la soluzione, spesso diventa la causa di certi malesseri.