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Vecchio 08-06-2012, 22:54   #1
Intermedio
L'avatar di st:3
 

Nah

Ultima modifica di st:3; 30-08-2018 a 23:06.
Vecchio 08-06-2012, 23:04   #2
Banned
 

io personalmente ho cominciato preferendo la solitudine...poi ho cominciato a sentirmi solo come se ci fosse una campana di vetro tra me e gli altri, alcune volte mi sono anche chiesto se esistessi veramente in questa dimensione, tipo una linea temporale diversa alla fringe , e adesso sono solo del tutto, si ho una vecchia amica su fb, ci sentiamo tutto qui, ma niente amici reali mio malgrado.
Vecchio 08-06-2012, 23:22   #3
Esperto
L'avatar di amarlena
 

HO sempre temuto la solitudine fin da piccola e ne ho sempre sofferto, va da se che non l ho mai ricercata se non a volte per una sorta di esigenza di indipendenza che alberga dentro me.
Adesso sono passata al sentirmi sola dentro.....piuttosto che fuori.
E questo lo odio perchè mi fa paura.
Sentirsi sola interiormente e avvertire il vuoto non significa sentirsi tristi ma sentirsi smarriti, come se ti mancasse un pezzo di te come se qualcuno ti avesse messo al mondo senza piu pensare a te.
Allora mi metto a pensare se ormai un certo modo di essere non sia cronico e se potrò mai colmare questo vuoto idealmente con l' amore, forse con le soddisfazioni o ci saranno sempre i soliti momenti in cui ci dovrò fare i conti ( cosa molto piu probabile )
Ecco mi viene in mente quello che disse " Freccia " .
Morale? ( per me ovvio....)
Conviene avere quante piu persone che ti distraggano da te stesso, se poi stai bene puoi stare pure sopra un monte.
Vecchio 08-06-2012, 23:22   #4
Banned
 

Io invece sono solo,sto anche da solo ma NON mi sento solo...insomma,non so se sia abitudine,asocialita o altro,ma sto bene anche per i fatti miei
Vecchio 08-06-2012, 23:38   #5
Esperto
L'avatar di rainbow
 

io sono sola... provo a stare sola il più possibile e non mi sento sola.

E questo mi preoccupa, mi fa stare male, ho paura di diventare misantropa o completamente evitante. Ma sto così bene per i fatti miei...
Vecchio 08-06-2012, 23:40   #6
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da rainbow Visualizza il messaggio
io sono sola... provo a stare sola il più possibile e non mi sento sola.

E questo mi preoccupa, mi fa stare male, ho paura di diventare misantropa o completamente evitante. Ma sto così bene per i fatti miei...

anch'io stavo bene...poi passa però...
Vecchio 08-06-2012, 23:59   #7
Esperto
L'avatar di illumi
 

Io sono solo, passo molto tempo a desiderare di stare con altre persone purtroppo però quando poi questo succede non vedo l'ora che finisca, non vedo l'ora di tornare a star solo.
Vecchio 09-06-2012, 00:37   #8
Principiante
L'avatar di Daniel
 

Guarda ti dico, siamo quasi nella stessa situazione. Per me la storia è simile, soprattutto quando parli delle conversazioni. Talvolta non ci penso, e mi butto senza problemi, ma molto più spesso me li faccio eccome. Causa scatenante: non ho molto da dire alla fine. Non ho chissà quali argomenti da esporre, soprattutto se poi devo parlare della mia vita. Tipo cos'ho fatto l'altra sera, cosa faccio oggi, oppure raccontare qualche aneddoto divertente, ho conosciuto tizio o caio, niente di tutto ciò. Su questo sono nada. E questo ti rende tutto complicato, oltre che frustrante. Poi io sinceramente questa condizione di solitudine la vivo veramente male. Certo nessuno ti rompe i coglioni, ma alla lunga sai che spettacolo? Preferisco che qualcuno me li rompa eccome i coglioni, piuttosto che andare avanti in questo modo. L'unico problema è che quando ti vengono finalmente a bussare alla porta, te hai dietro sempre il vuoto della tua vita, sempre poche cose da dire, e finisci solo per sentirti a disagio in ogni contesto, oltre a collezionare puntualmente figure di merda. Almeno, questo è quello che mi capita. E alla fine rimani sempre fermo in questa situazione, senza sapere più cosa inventarti. (sempre io)

Ultima modifica di Daniel; 09-06-2012 a 00:39.
Vecchio 09-06-2012, 01:31   #9
Esperto
L'avatar di Wasted Life
 

Io ho passato tutte e 3 le fasi indicate nell'esatto ordine che hai elencato.
Prima stavo solo,rifiutando gli inviti delle persone. Poi ho provato ad omologarmi agli altri iniziando ad uscire e creandomi il solito "giro" dove però mi sentivo isolato e sentivo l'inutilità di certi comportamenti sociali. Alla fine quindi sono inevitabilmente caduto nella fase della solitudine...a volte pesa ma piuttosto che tornare nella fase due con persone che non mi interessano nè mi coinvolgono o intrigano in alcun modo preferisco rimanere solo.
Vecchio 09-06-2012, 01:44   #10
Esperto
L'avatar di RobRock
 

bhe ragazzi, io sto leggendo un libro sulla solitudine scritto da un filosofo recente , krishnamurti, e il messaggio che questo vuole mandare è : siete mai entrati veramente in relazione con la solitudine?? avete mai provato veramente a capire che cosa sia, guardandola in faccia senza paura, pregiudizi o barriere???

credo di no, e fidatevi se vi dico che non lo fa quasi nessuno, la differenza è che voi ne soffrite di più, ma tutti si sentono soli e tutti hanno paura della solitudine, perchè nessuno cerca di comprenderla....
Il punto del libro non lo ho ancora capito, ma il concetto è che se se vuoi sentirti veramente libero, devi affrontare la solitudine e comprenderla, perchè compredendola , si arriva a comprendere la vita...e qui mi fermo..

volevo solo porvi questa riflessione; secondo voi si può convivere serenamente con la solitudine, senza sentire quel vuoto, quel peso??? si può accettare l'idea di essere vuoti?? perchè è questo che siamo, qualcosa da riempire poichè non ci piace vuota...
Vecchio 09-06-2012, 02:25   #11
Banned
 

Stare soli è una necessità ed è segno di "normalità". Se è estemporanea ci sta totalmente, se diventa cronica secondo me qualcosa non va.
Io ad esempio sento quotidianamente la necessità di avere i miei momenti in cui sto da solo.

L'essere soli ed il sentirsi soli invece sono qualcosa di negativo. Ci si precludono contatti con le persone e, secondo me, è un vivere sì una vita ma non al 100%.

La solitudine (presa a sé, amicale o relazionale) è sempre ottenibile se si hanno persone accanto. Il contrario invece è così difficile da far pensare 1000 volte prima d'infilarsi volontariamente.
Vecchio 09-06-2012, 07:38   #12
Avanzato
L'avatar di Io, semplice.
 

il post originario comincia con la frase: stare soli, sentirsi soli, essere soli; tre cose che producono lo stesso risultato, l'isolamento. Io credo sia il contrario: l'autoisolamento produce come risultato la nostra solitudine.
Vecchio 09-06-2012, 08:06   #13
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da st:3 Visualizza il messaggio
Anche i miei amici mi chiamavano spesso ma io rifiutavo quasi sempre i loro inviti perchè quando uscivo mi sentivo solo, non riuscivo a entrare nelle loro conversazioni
Capitava la stessa cosa anche a me, la differenza è che continuano a chiamarmi due o tre e io continuo sempre a dire di no... A volte non capisco come possano ancora voler uscire con me, cosa ci avranno trovato in me se sparisco ogni santa volta?
Io anni fa, odiavo stare sola, ci soffrivo parecchio, solo che poi con il tempo non so come mai, senza la solitudine mi sento male! Ancora oggi a volte si sveglia la voglia di uscire con qualcuno, la voglia di svagarmi e andare ovunque, ma poi passa
Vecchio 09-06-2012, 08:27   #14
Esperto
L'avatar di Sotterranea
 

Credo che alcuni caratteri siano destinati alla solitudine per costituzione. Così è per me. Ho avuto molte frequentazioni ma vuoi perchè molto esigente, diffidente o vuoi perchè incapace di scegliermi amicizie decenti alla fine tutto si risolveva in litigi, repentini allontanamenti, rancori taciuti e via di questo passo.
Poichè instaurare un qualsiasi tipo di rapporto stabile e presumibilmente duratuto rappresenta per me un'impresa titanica e avendo constatato che manco di qualche ingrediente segreto che permetta di farli funzionare ho deciso da tempo di gettare la spugna e non investirvi alcuna energia.
Tanto, per le cose importanti e quando stavo male, ho sempre potuto (o forse voluto) contare solo su me stessa.
Vecchio 09-06-2012, 09:32   #15
Esperto
L'avatar di barclay
 

Io ho passato l'infanzia nella casa dei miei nonni paterni: lì entravano solo i familiari, l'ingresso agli amici era vietato; essendo tutti apprensivi, nella famiglia di mio padre, non potevo neanche andare a giocare fuori, dove, secondo loro, potevo «incontrare dei malintenzionati». Il risultato è stato l'isolamento dai miei coetanei fino a 5 anni, quando m'hanno mandato all'Asilo, da allora sono stato vittima dei bulli fino all'ultimo anno delle superiori. Si può dire che il bisogno di stare da solo ho cominciato a sentirlo a 19 anni, all'università, quando, evitando di frequentare i corsi, potevo evitare di essere nuovamente vittima dei compagni. L'evitamento radicale è durato alcuni anni, poi mi sono reso conto che, per intere settimane, non parlavo quasi con nessuno e passavo un tempo enorme a rimuginare, a quel punto sono cominciati i miei sforzi per socializzare (inclusa la terapia, che ho potuto cominciare solo quando ho trovato lavoro), tutti sistematicamente falliti e sfociati nella convinzione che non ci sia più posto per me nel mondo
Vecchio 09-06-2012, 10:04   #16
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da st:3 Visualizza il messaggio
Sono 3 cose diverse che hanno lo stesso risultato, l'isolamento.
Star da soli cioè rifiutare gli inviti ad uscire, preferire rimanere a casa piuttosto che vedere gli amici. Sentirsi soli cioè uscire con altre persone, o per obbligo o per lavoro, o nella speranza di incontrare qualcuno con cui ci si trovi a proprio agio, ma finire inesorabilmente per starsene in disparte, senza partecipare ai discorsi degli altri, sentirsi soli anche se circondati da tante persone. E essere soli, beh direi che si spiega da sè, non avere nessuno da chiamare o con cui parlare quando se ne avrebbe bisogno, nei momenti più tristi.
Personalmente ho cominciato a preferire di starmene da solo finite le scuole medie, quando ho iniziato il liceo. C'erano diverse ragazze che venivano a parlarmi, a chiedere di uscire con me ma ero molto timido e declinavo sempre. Anche i miei amici mi chiamavano spesso ma io rifiutavo quasi sempre i loro inviti perchè quando uscivo mi sentivo solo, non riuscivo a entrare nelle loro conversazioni, e temevo che sarebbe finita così anche con le ragazze. Conseguenza, oggi ho pochi amici con cui ho solo rapporti superficiali, non mi andrebbe nemmeno di chiamarli di mia spontanea volontà, aspetterei che siano loro a dirmi di uscire, con la differenza che adesso direi di sì.
Anche te evitante? Piacere collega
Una persona sola può sentirsi sola anche in mezzo a milioni di persone.
E il brutto è che ogni solitudine si somma: la solitudine che provi nei confronti di tizio, nei confronti di caio, in quelli di sempronio, ecc. Ecco perché preferivi non uscirci.
Questo tuo thread lo sento molto mio, una cosa che avrei potuto benissimo scrivere io qualche anno fa.

Il problema fondamentale è l'incomunicabilità. La soluzione è aprire un canale, sfondarlo, perforarlo, e in questo canale far passare comunicazione. Trova te il modo. Parti da una persona, escici assieme per una birra. Apriti al cento per cento, esistono mille modi. Ho un'amica che ride in continuazione e fa battute idiote a macchinetta, è il suo marchio di fabbrica (a me sta estremamente simpatica), lo fa per stemperare la tensione.
Io le prime volte non ci sarei riuscito senza essermi ubriacato. Adesso ci riesco solo grazie ad uno sforzo di sincerità estremo, e grazie alla fiducia che dò nelle cose in cui penso e in cui credo.
Sostengo le mie idee e quindi le difendo, e le posso condividere senza paura che vengano sminuite.
Quindi fai qualcosa, inizia con una persona, una qualsiasi, chiamala te e dille che hai voglia di una birra o qualcos'altro. Apriti con lui o lei.
Man mano che assumi dimestichezza potrai iniziare a uscire anche con due, tre persone. E se ti inviteranno a uscire in gruppo prima che tu ti senta pronto per proporti di tua sponte, non ti preoccupare: un allenamento graduale come questo basterà -te lo dico per esperienza- a non fare COMPLETAMENTE scena muta. Magari non sarai il più loquace della batteria, però sarai in grado di esprimere almeno qualcosa del mondo interiore che finora ti porti appresso senza alcuna condivisione, e ti sentirai bene, ti sentirai abbastanza bene da voler ripetere l'esperienza.
E diventare così sempre più bravo.


Questo è stato anche il mio percorso.
Vecchio 09-06-2012, 10:31   #17
Esperto
 

Io cerco, per quanto posso, di stare da solo, ma fortunatamente non sono solo.
Ogni tanto, ma raramente, mi sento solo.

Tutto sommato credo di avere un ottimo rapporto con la solitudine, perchè mi ci trovo bene, senza deprimermi.
Vecchio 09-06-2012, 11:02   #18
Intermedio
L'avatar di The Golden Boy
 

Solitudine...
All'inizio, nel primo anno di superiori, sentivo che c'era qualcosa che non andava. Uscire cominciò a non piacermi più, mi annoiavo, e quasi sempre inventavo scuse ridicole per tornare a casa prima. Fu così che persi gli amici, mentre loro uscivano io stavo a casa.
Quindi, sono entrato nella prima fase: stare soli.
Anche a scuola però quando stavo con gli altri capivo che con loro non avevo nulla in comune, discorsi, attività, pensiero. Cominciai a sentirmi solo.
Gli anni passano, non sono molti, ma per un adolescente quattro anni sono importanti e pieni di esperienze e cambiamento, ed io mi ritrovo qui, ad osservare gli altri divertirsi. Sono ufficialmente solo. Ho un amico ma anche lui è più o meno nella stessa situazione e non ci vediamo quasi mai.

Secondo me sono tre fasi, una si sussegue all'altra, prima vuoi solo stare, poi cominci a sentirti fino a divenirlo: completamente solo.
Vecchio 09-06-2012, 11:15   #19
Banned
 

La solitudine è uno dei miei più grandi tormenti del prossimo futuro, non mi
piace, preferisco di gran lunga la compagnia, mio fratello e mia sorella si stanno
costruendo una vita e sono entrambi fidanzati (fortunati loro), non fra tanto
si creeranno le loro famiglie, prevedo che in un prossimo futuro rimarrò comunque solo,
arrabbiato con il mondo e schifato della mia vita
Vecchio 09-06-2012, 11:26   #20
Principiante
 

eee per lungo tempo mi sono interrogato sul perchè io fossi diventato così..se è stata per causa mia o per causa altrui..e alla fine mi sa che è un 70/30% a maggioranza mia..non mi considero infatti un normale 21enne..però in fondo infondo non mi sento di dire che sto bene, vorrei solo trovare delle persone vere..cosa difficile vista la mia zona..
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