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Vecchio 28-04-2024, 12:31   #41
Esperto
L'avatar di Darby Crash
 

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Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
si tende sempre a pensare che per gli altri sia tutto facile solo perchè hanno raggiunto degli obbiettivi che magari a qualcuno sembrano impossibili , ma la gente si fa un culo cosi e soffre ed è tormentata , nn è per niente tutto facile come uno potrebbe pensare , la vita è dura per tutti
non dico che per gli "altri" sia tutto facile. Ma se alla fine i risultati li ottengono, vuol dire che non è nemmeno poi così dura. Se fosse estremamente dura, allora i risultati non arriverebbero.
Vecchio 28-04-2024, 12:34   #42
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

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Originariamente inviata da Maffo Visualizza il messaggio
Vero, i problemi che ti portano ad autoinibirti sono considerati più "gravi", perché sono quelli che ti portano a non lavorare e ad isolarti dagli altri.

Se uno (o una) invece continua a fidanzarsi e a tradire il partner, quello non è considerato un disturbo di personalità che ha bisogno di farmaci o psicologo, nonostante faccia più danni di chi vive autoisolato.
Sono stato poche settimane nella situazione più triste possibile: una camera ardente. Ebbene, in diverse ore ho potuto osservare una varia rappresentanza di persone. Ce n'erano almeno tre avevano una loquacità secondo me patologica, di tipo nervoso. Il vantaggio e lo svantaggio di queste persone è che secondo me pochi fanno notare loro che esagerano, giusto i parenti stretti. Parlare troppo è più accettato che parlare troppo poco.
Vecchio 28-04-2024, 12:37   #43
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

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Originariamente inviata da Darby Crash Visualizza il messaggio
non dico che per gli "altri" sia tutto facile. Ma se alla fine i risultati li ottengono, vuol dire che non è nemmeno poi così dura. Se fosse estremamente dura, allora i risultati non arriverebbero.
L'introverso deve puntare ad altri risultati, non può appiattirsi sui valori e sugli obiettivi degli estroversi.
Vecchio 28-04-2024, 12:38   #44
Esperto
L'avatar di varykino
 

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Originariamente inviata da Darby Crash Visualizza il messaggio
non dico che per gli "altri" sia tutto facile. Ma se alla fine i risultati li ottengono, vuol dire che non è nemmeno poi così dura. Se fosse estremamente dura, allora i risultati non arriverebbero.
nel senso che ottenere obbiettivi non è per forza sinonimo di felicità o tranquillità , magari una volta raggiunte certe cose , faticando e prendendo farmaci per farcela come succede a molti "normali" sti obbiettivi creano ulteriore panico , paure , incognite , poi la vita cambia da un giorno all altro , ti fai un mazzo cosi e ti succedono disgrazie che compromettono sia la salute mentale che tutto il lavoro che hai fatto per raggiungere quello che volevi . è tutto appeso a un filo anche per chi sembra "normale" e lo sanno pure loro che funziona cosi , per forza poi è un attimo passare da manager al reparto psichiatrico
Vecchio 28-04-2024, 12:45   #45
Banned
 

Si ma le supera e torna in carreggiata
Vecchio 28-04-2024, 13:23   #46
Super Moderator
L'avatar di dystopia
 

A me è capitato di frequentare assiduamente e quotidianamente persone che qui definiremmo socialone/estroverse e posso dire che anche loro hanno i loro disastri, complessi, imbarazzi, drammi, brutture, fragilità e casini vari. Anche se alcune persone sono privilegiate sotto alcuni aspetti, di base ci sono elementi comuni a chiunque, che si manifestano in vario modo.
Al massimo quello che cambia è l'atteggiamento esteriore, la capacità di tenere botta nella vita quotidiana, di mantenere un equilibrio complessivo soddisfacente, senza sbroccare o crollare a causa dell'insieme di problemi.

Invece la persona "fobica" ha difficoltà a gestire le emozioni e i suoi contrasti interiori, non riesce a reggere, ha un modo di reagire incontrollato, ha crisi più marcate, sente il bisogno di isolarsi, i contrasti che vive hanno un effetto devastante (non ha la capacità di restare equilibrato nonostante le difficoltà).

La differenza sta nell'equilibrio complessivo e nella flessibilità (mi so adattare oppure crollo/mi piego oppure mi spezzo). Secondo me "normalità = capacità di mantenere un equilibrio complessivo".
L'ansia (come disturbo) è infatti mancanza di equilibrio e mancanza di autoregolazione.
Vecchio 28-04-2024, 13:29   #47
Esperto
L'avatar di Darby Crash
 

Quote:
Originariamente inviata da dystopia Visualizza il messaggio
La differenza sta nell'equilibrio complessivo e nella flessibilità (mi so adattare oppure crollo/mi piego oppure mi spezzo). Secondo me "normalità = capacità di mantenere un equilibrio complessivo".
mi piace questa parte!
Ringraziamenti da
dystopia (28-04-2024)
Vecchio 28-04-2024, 14:09   #48
Esperto
L'avatar di Svalvolato
 

Quote:
Originariamente inviata da dystopia Visualizza il messaggio
A me è capitato di frequentare assiduamente e quotidianamente persone che qui definiremmo socialone/estroverse e posso dire che anche loro hanno i loro disastri, complessi, imbarazzi, drammi, brutture, fragilità e casini vari. Anche se alcune persone sono privilegiate sotto alcuni aspetti, di base ci sono elementi comuni a chiunque, che si manifestano in vario modo.
Al massimo quello che cambia è l'atteggiamento esteriore, la capacità di tenere botta nella vita quotidiana, di mantenere un equilibrio complessivo soddisfacente, senza sbroccare o crollare a causa dell'insieme di problemi.

Invece la persona "fobica" ha difficoltà a gestire le emozioni e i suoi contrasti interiori, non riesce a reggere, ha un modo di reagire incontrollato, ha crisi più marcate, sente il bisogno di isolarsi, i contrasti che vive hanno un effetto devastante (non ha la capacità di restare equilibrato nonostante le difficoltà).

La differenza sta nell'equilibrio complessivo e nella flessibilità (mi so adattare oppure crollo/mi piego oppure mi spezzo). Secondo me "normalità = capacità di mantenere un equilibrio complessivo".
L'ansia (come disturbo) è infatti mancanza di equilibrio e mancanza di autoregolazione.
Riassunto perfetto.

Il "normale" riesce di solito a reagire alle avversità, a non farsi travolgere dagli eventi, a vedere il bicchiere mezzo pieno, e non dare troppo a vedere le proprie fragilità, o a non farne un dramma immane.

Il fobico invece spesso è in uno stato di perenne ansia o depressione; qualunque cosa, seppur minima, fuori dall'ordinario lo manda in confusione. "Trasuda" disperazione o problematiche, che allontano gli altri.

Lo vedo bene al lavoro, dove ho una collega con una grave situazione famigliare, che però reagisce ai problemi e non si fa travolgere, io per molto meno sarei già sotto farmaci.

Poi anche loro sono umani e possono crollare, ma la differenza sta nel modo di affrontare le cose, nel cercare di farsele scivolare addosso.

I fobici invece sono quasi sempre inseguiti da questa ombra (che sia depressione, anedonia, tristezza persistente ecc...) che non li lascia un attimo, e che gli altri percepiscono, e per questo si allontanano.
Ringraziamenti da
dystopia (28-04-2024)
Vecchio 28-04-2024, 14:39   #49
Esperto
L'avatar di varykino
 

si ma , nulla esclude che un " normale" a seguito di eventi precisi possa sviluppare ansia , depressione etc...., nn e'perche sei senza problemi sociali , sei immune a tutto
Vecchio 28-04-2024, 15:13   #50
Super Moderator
L'avatar di dystopia
 

Quote:
Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
si ma , nulla esclude che un " normale" a seguito di eventi precisi possa sviluppare ansia , depressione etc...., nn e'perche sei senza problemi sociali , sei immune a tutto
Infatti non l'ho mai negato, mi sembra abbastanza ovvio.
Mi stavo concentrando su un altro aspetto.
Vecchio 28-04-2024, 16:33   #51
Esperto
L'avatar di Levin
 

Quote:
Originariamente inviata da Alakazam Visualizza il messaggio
Ahah solo i fobici hanno attacchi di panico.
E comunque gli attacchi di panico dei fobici sono più seri e durano di più!
E comunque e in ogni caso i fobici stanno peggio!
E le persone normali (!) alla fine comunque sono sempre normali e quindi per definizione stanno meglio!
La vita dei fobici è miserevole, i normali non la reggerebbero, meglio un burnout che una esistenza non vissuta se non con timore per ogni situazione da affrontare mentre gli altri ti giudicano inadatto. No, non la reggerebbero.
Ringraziamenti da
euridice_ (28-04-2024)
Vecchio 28-04-2024, 16:33   #52
Esperto
L'avatar di Smeraldina
 

So di un dirigente della pubblica amministrazione che si è beccato un forte esaurimento,stressato dal troppo lavoro lui adesso a iniziato a prendere psicofarmaci,lavora ancora ma vuole fare domanda per ottenere l'assegno di invalidità perchè non c'è la fa più.
Un'altra volta è stato ricoverato al reparto psichiatria un facoltoso avvocato.
Il datore di lavoro di mia cugina titolare di un albergo si è preso un forte esaurimento e non si è più ripreso.

Ultima modifica di Smeraldina; 28-04-2024 a 16:42.
Vecchio 28-04-2024, 17:11   #53
Esperto
L'avatar di cuginosmorfio
 

Ma siamo tutti "normali", escluse malattie invalidanti, menomazioni fisiche o vessazioni religiose che obnubilano la mente; il punto sta nella sensibilità, emotività ecc...con cui si assorbono i colpi e come si reagisce ad essi.
Come ha già detto pure Varykino più sopra.
Vecchio 28-04-2024, 17:36   #54
Esperto
L'avatar di IO&EVELYN
 

E io non reggerei assolutamente la vita dei "normali".
Vecchio 28-04-2024, 17:37   #55
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Cuginosmorfio, le vessazioni religiose le subiamo tutti.
Vecchio 28-04-2024, 20:50   #56
un_lettore
Guest
 

Warlord ...

Non è così facile rimodulare le scelte di vita. E' facile solo a parole. Per carità ... Hai ragione, ma nella pratica spesso è impossibile se uno non ha le spalle coperte.

Come dicevo in un altro thread, quello dell'amico che vuole cambiare lavoro, io stesso sono in una situazione di alta tensione emotiva, il lavoro che faccio è arrivato a darmi la nausea ed è presumibilmente il fattore centrale della mia sofferenza attuale (A parte i soliti discorsi che si fanno sul non avere una compagna e bla bla bla, intendo).

Se do le dimissioni, so di potermi rilassare per un certo numero di mesi, forse fino ad un anno. Bene. E poi? Lo so per certo perché anni fa mi accadde una cosa analoga. Facevo un altro lavoro ugualmente di merda, ma in quel caso era a termine. Il pomeriggio del mio ultimo giorno di lavoro, quando una persona normale (normale si fa per dire) sarebbe stata triste e disperata, io finsi con i colleghi di stare così, poi una volta girato l'angolo in direzione della metropolitana che mi avrebbe ricondotto a casa, l'avrei presa per l'ultima volta in quella routine insopportabile, praticamente sono saltato di gioia. Sono rinato in un attimo. Il sorriso è ricomparso sul mio viso, che in quel momento potevo fare la pubblicità di un dentifricio.

Solo che dopo sei/sette mesi di riposo è tornata l'angoscia del lavoro.

Se nella situazione attuale ci fosse una opportuna via di fuga, me ne sarei già andato o me ne starei andando adesso. Per questo ti dico, rimodulare a parole è facile, ma con il mondo del lavoro interamente tossico non è così scontato.

Estraneo
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