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Vecchio 03-03-2019, 13:33   #41
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L'avatar di Edwin
 

Penso che l'unico modo per amare veramente sia quello di bastare a sè stessi e scegliere di stare con qualcuno per il piacere che stare con quel qualcuno ci dia, non per "risolversi" in loro.
Questo per dire che è possibile, a patto che la relazione parta del presupposto che non si sta cercando nell'altro una stampella o una panacea ai propri disagi.

Mi verrebbe da dire che due persone problematiche hanno più probabilità di caderci, ma non sempre è così

(per quanto riguarda le dinamiche iniziali che hai descritto, penso sia una cosa molto umana...alla fine però, finito il balletto che è l'attrarre l'altro, penso che influenzi poco la relazione che viene)

Ultima modifica di Edwin; 03-03-2019 a 13:35.
Vecchio 03-03-2019, 13:41   #42
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L'avatar di Paolo Zam
 

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Originariamente inviata da Edwin Visualizza il messaggio
Penso che l'unico modo per amare veramente sia quello di bastare a sè stessi e scegliere di stare con qualcuno per il piacere che stare con quel qualcuno ci dia, non per "risolversi" in loro.
Questo per dire che è possibile, a patto che la relazione parta del presupposto che non si sta cercando nell'altro una stampella o una panacea ai propri disagi.

Mi verrebbe da dire che due persone problematiche hanno più probabilità di caderci, ma non sempre è così

(per quanto riguarda le dinamiche iniziali che hai descritto, penso sia una cosa molto umana...alla fine però, finito il balletto che è l'attrarre l'altro, penso che influenzi poco la relazione che viene)
d'accordo ...
Vecchio 03-03-2019, 13:52   #43
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L'avatar di Paolo Zam
 

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Originariamente inviata da Trasognato Visualizza il messaggio
Il discorso che fai a livello razionale ha senso, è corretto. Ma nelle relazioni e in quanto umani spesso e volentieri c'è anche la parte emotiva, irrazionale, genetica, culturale, istintiva che ci fa comportare, agire, pensare in un modo piuttosto che in un altro. Tutto questo per dire cosa? mah non lo so nemmeno io sinceramente ho perso un po' il filo... ecco ti dicevo che... è inevitabile comunque fondersi con l'altro, ricercare anche inconsapevolmente (ma non per forza) nell'altro certe cose che possano arricchirci, completare una parte di noi, colmare delle lacune...in questo non vedo nessun scandalo... allo stesso modo trasmettere a nostra volta all'altra persona cose della nostra persona (anche regalargli un sorriso eh, un sostegno nei momenti difficili, compagnia, parlo proprio di tutto)..... quindi stare con qualcuno è chiaro che di base ci sia piacere, una spontaneità positiva che emerge stando con quella persona.... quindi, essendo l'essere umano fragile di suo, mi sembra sia naturale che assieme a una persona ci si sostenga anche a vicenda, visto che una relazione non è fatta di solo piaceri...essere indipendenti l'uno dall'altra si, sono d'accordo, non sto dicendo il contrario.. spero non sia questo il messaggio che volevo far passare... in ogni caso è complicata la faccenda, avrò sicuramente scritto delle inesattezze e cose senza senso, chiedo perdono
io ... credevo ... di aver trovato una persona con i miei stessi disagi ... purtroppo (meglio x lei) così non è stato.
Nessuno riuscirà mai a capirci se non prova le stesse cose.
Vecchio 03-03-2019, 13:54   #44
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Originariamente inviata da Edwin Visualizza il messaggio
Penso che l'unico modo per amare veramente sia quello di bastare a sè stessi e scegliere di stare con qualcuno per il piacere che stare con quel qualcuno ci dia, non per "risolversi" in loro.
Questo per dire che è possibile, a patto che la relazione parta del presupposto che non si sta cercando nell'altro una stampella o una panacea ai propri disagi.
Anche questo è utopico ( o forse distopico è un termine più corretto in questo caso ), se ci si "bastasse" davvero letteralmente come conseguenza logica non ci si sarebbe motivo di cercare alcuna relazione.

Secondo me sarebbe più da parlare di un accettare la vicinanza con se stessi, più non la si tollera sentendo il bisogno insopprimibile di fuggire in qualsiasi altra cosa ( siano attività ricreative, lavoro, socialità compulsiva, lamentela continua, dipendenze etc. ) più è facile che una eventuale relazione contenga elementi malsani di tipo comparabile: ma tutto questo, che pure può essere definito "male", non può venire eliminato nemmeno in una persona ( relativamente ) equilibrata, l' incompletezza fa parte dell' essere umano.
Come sempre è un discorso di misura, anche l' arsenico in piccolissime quantità non è pericoloso, ma aumentandole ...
Vecchio 03-03-2019, 14:12   #45
Esperto
L'avatar di Edwin
 

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Originariamente inviata da Trasognato Visualizza il messaggio
[...]
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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
[...]
Bastare a sè stessi e scegliere la compagnia di qualcuno per il piacere di averla affianco è quanto di più disinteressato e "amorevole" si possa fare, a mio modo di vedere.

Bastare a sè stessi non significa essere degli asceti che non si fanno toccare dalle cose del mondo, ma significa avere la consapevolezza e aver interiorizzato che le relazioni sono importanti ma non è una specifica relazione a determinare tutta la tua vita o la tua esistenza.

Quel che voglio dire non è "sei abbastanza forte da fregartene di tutto", quel che voglio dire è "non ho pensieri che mi fanno credere che io dipenda da qualcun altro", che sia questione economica, sentimentale o emotiva.
Nel senso, è ovvio esista una parte emotiva che ci farà legare e tendere ad una persona, ma è il sentirsi dipendenti e necessitari dell'altro per stare "su" a rendere (per me) impossibile una vera relazione.
Questa fortissima dinamica di dipendenza la vedo molto spesso in moltissimi ambienti sociali. Penso che due fobici abbiano più facilità nel caderci, ma ovviamente non è detto.

Ultima modifica di Edwin; 03-03-2019 a 14:14.
Ringraziamenti da
cancellato15324 (03-03-2019)
Vecchio 03-03-2019, 15:46   #46
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L'avatar di Pablo's way
 

Io ho conosciuto diverse persone del forum e altre fuori con problematiche di questo genere e ognuna di queste era una persona con proprie caratteristiche particolari, pur avendo a volte problemi simili queste persone erano profondamente diverse tra loro, non mi sembra perciò abbia molto senso ragionare per categorie.

Il fatto è che quando si sta con una persona si deve essere disposti a farsi carico di pregi e difetti e se ci sono anche delle difficoltà, se si ritiene di non farcela non ci può essere un rapporto di coppia, molto semplice.
Vecchio 03-03-2019, 15:54   #47
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i fobici non sono una razza diversa dai normaloni, ognuno è diverso, non si può dire con certezza coi fobici mai, coi normaloni . Perché un normalone può avere i suoi problemi più o meno gravi e un fobico averne uguali o minori. Io tutte ste separazioni nette non le farei, nella vita ci sono sempre vie di mezzo e uno che pare normale può essere pure più incasinato di un fobico
Vecchio 03-03-2019, 16:00   #48
Esperto
L'avatar di Pablo's way
 

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Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
Ha senso ragionare per categorie quando ti rendi conto che una determinata tipologia di problemi va per la maggiore in quella categoria, quindi se non sei in grado di gestirla meglio lasciar perdere.
Ni, nel senso che una certa tendenza la puoi anche riscontrare, ma se ragioni così in questi casi secondo me ti precludi comunque diverse possibili situazioni, questo vale per qualsiasi tipo di rapporto non solo in amore.

Tra l'altro non solo una persona è molto altro oltre al suo problema, ma noi stessi nel tempo tendiamo a cambiare approccio di fronte ai problemi, per vari motivi, perché ci sono momenti in cui siamo pù disposti ad affrontarli o magari perché ci sono persone che ce li fanno sembrare meno "pesanti" da sopportare, la realtà è complessa e mutevole mai avere troppe certezze.
Ringraziamenti da
Blue Sky (03-03-2019), Franz86 (03-03-2019)
Vecchio 03-03-2019, 16:00   #49
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secondo me se uno si innamora della persona è tutto possibile, non vai a chiedergli quanto è fobico, se ci si trova bene e si hanno cose in comune è tutto possibilissimo. Un fobico poi non deve rimanere fobico in eterno, per fortuna non è una malattia irreversibile, se ne esce eccome
Vecchio 03-03-2019, 16:05   #50
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Originariamente inviata da Fiore Di Loto Visualizza il messaggio
Ciò che però mi riesce più difficile, al momento, è immaginare dei tipi alternativi di ragazza all'infuori di quelli che da un po' di tempo mi attraggono. E sai che c'è? Queste ultime sono generalmente proprio persone che vivono dei disagi più o meno temporanei. Amo calarmi nel ruolo del "salvatore", di quello che può fornire delle chiavi di lettura illuminanti e utili per aiutare qualcuno a stare meglio. Un po' perchè generalmente mi riesce bene, un po' perchè mi piace quando tutta la sofferenza che ho patito e gli sforzi che ho fatto per trasformarla possono contribuire a rendere più lievi quelli di qualcun altro. E anche magari un po' per vanità, nel sentirmi capace e bravo in qualcosa. La mia terapeuta mi pare abbia velocemente indicato questa cosa come una mia forma di transfert. In cui proietto sull'altra persona qualcosa. Però mi chiedo: Gesù Cristo col suo invitare le persone a "fare al prossimo proprio ciò che vorremmo fosse fatto a noi", invitava forse tutti ad abbandonarsi ad una qualche forma di transfert? Come può esserci qualcosa di sbagliato nel ricercare delle situazioni in cui poter dare il meglio che abbiamo da offrire, con persone che lo apprezzano?
Occhio alla sindrome della crocerossina però. Non la trovo una modalità molto funzionale.
Dietro a questo atteggiamento ci possono essere varie letture, ok che una relazione che funziona debba comprendere cura e protezione, ma queste non devono diventare autosacrifio e/o voglia di salvare qualcuno. Semplicemente perchè salvare gli altri non è possibile.
Vecchio 03-03-2019, 16:07   #51
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Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio
Occhio alla sindrome della crocerossina però. Non la trovo una modalità molto funzionale.
Dietro a questo atteggiamento ci possono essere varie letture, ok che una relazione che funziona debba comprendere cura e protezione, ma queste non devono diventare autosacrifio e/o voglia di salvare qualcuno. Semplicemente perchè salvare gli altri non è possibile.
STRAQUOTO !!! Fobici o no ... Bisogna essere felici in 2 e soprattutto in proporzioni molto eguali
Vecchio 03-03-2019, 16:30   #52
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Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio
Occhio alla sindrome della crocerossina però. Non la trovo una modalità molto funzionale.
Dietro a questo atteggiamento ci possono essere varie letture, ok che una relazione che funziona debba comprendere cura e protezione, ma queste non devono diventare autosacrifio e/o voglia di salvare qualcuno. Semplicemente perchè salvare gli altri non è possibile.
Si certo, assolutamente. Ma sinceramente non penso di esserne mai stato particolarmente "vittima". Ritengo di avere un grado di pazienza nella media. Non ho mai sacrificato la mia dignità più del dovuto con nessuno/a. Piuttosto, a volte riconosco di fare molta fatica ad accettare di trovarmi dall' "altra parte", ossia in quella bisognosa che chiede aiuto in maniera legittima, per tutta una serie di motivi che ora sto indagando. Sento di avere voglia di potermelo concedere, ma da uomo talvolta temo sia un grande "lusso", in quanto mi pare siano molte poche le donne disposte ad accogliere le fragilità di colui che hanno di fronte, soprattutto se questa ha modo di palesarsi nei primi tempi di conoscenza (e in realtà pure dopo). Trovo la facilità con cui un uomo spesso passa da potenziale partner a putto asessuato friendzonato fino al midollo piuttosto agghiacciante e deprimente. A volte l'impressione è che molte ragazze d'oggi, al pari degli uomini (anche se per altri motivi e in altri modi), siano in qualche misura prigioniere di certi modi "preconfezionati" di interpretare e vivere l'amore.
Vecchio 03-03-2019, 16:46   #53
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Originariamente inviata da ila82 Visualizza il messaggio
Ora non voglio fare la negativa ma bisogna sempre metterle alla prova del tempo, se mi dici deliziosamente innamorate da 40 anni e' un conto, da 2 settimane (o anche 6 mesi) un altro visto che il futuro non si puo' prevederlo, vero che si puo' dire che l'amore e' nell'istante ma non so quanto abbia senso farlo ( chesso' il delizioso amore prima che ci si accorga che e' uno stronzo(/a) che tradisce o prima che ci metta le mani addosso o ci abbandoni perche' malati/e)
Ovvio che intendessi il primo caso, non uso il termine "amore" alla stregua di "infatuazione", anche perchè quest'ultima si sa quanto possa essere zeppa di proiezioni, illusioni e idealizzazioni. Infatti a me da qualche tempo a volte capita di "impegnarmi" attivamente per demolire sul nascere qualsivoglia concezione errata che qualcuna può avere di me, concedendomi forse troppo prematuramente di mostrare degli aspetti poco positivi di me, al punto che temo contribuisca a far scappare le ragazze (anche se non ho ancora del tutto escluso che questa possa in realtà essere, per quanto foriera di molte delusioni, una buona modalità di scrematura). Mi ha sempre dato molto fastidio quando qualcuno/a non mi "vede" nella mia interezza, anche se a volte ammetto (come un po' tutti) di averci giocato un po' sù. Al momento voglio ancora credere che due persone al giorno d'oggi e alla mia età possano concedersi di "mostrarsi" da subito senza sforzarsi di essere altro da sè o dannarsi per nascondere i propri aspetti più spigolosi, senza che irrimediabilmente la "magia" e la tensione sessuale ne debbano essere necessariamente compromessi. Mi riservo qualche altro tentativo, e poi in caso inizierò a prendere lezioni private di stronzaggine maschile da uno bravo
Vecchio 03-03-2019, 17:03   #54
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Vabbè, in questi ultimi due messaggi potrei essere sembrato un po' contraddittorio, quindi cerco di spiegarmi meglio.

A netto degli episodi in cui ti comporti senza alcuno sforzo in maniera fredda e distanziante perchè semplicemente la persona che ti cerca non ti interessa abbastanza, sto cercando comunque di trovare un giusto equilibrio, con le ragazze che invece mi attraggono, tra il mostrare le cose che più mi piacciono di me e quelle di cui invece vado meno orgoglioso. Poi ovvio che una persona mediamente intelligente e/o intuitiva possa cogliere di me ben di più di quello che io comunico esplicitamente. La cosa che ultimamente mi provoca però molto sconforto è il pensare che il concedermi di mostrare alcuni miei aspetti "fobici" ad una ragazza con cui mi sto conoscendo, specie se trattasi di una "normalona" come la chiamate voi, possa rivelarsi sempre una inculata, e contribuisca regolarmente a farla fuggire. L'idea di dovermi "contenere" cercando di recitare la parte dell'uomo "sicuro e granitico" quale non sono, non mi alletta per nulla. Solo che, dal momento che le persone con un certo grado di sensibilità e pazienza paiono una rarità, deprime constatare che i ragazzi nella mia stessa posizione debbano prendere una sacco di porte in faccia prima di riuscire ad incontrare qualcuna che li possa trovare amabili per come sono, pur nelle loro fragilità. Cosa che pare particolarmente ingiusta e bastarda perchè caso vuole che a prendersi maggiormente "porte in faccia" di questo tipo, siano proprio gli individui che hanno meno forza ed amor proprio per reagirvi positivamente, delineando un circolo vizioso con davvero difficoltosa via d'uscita. Per questo mi sono permesso di aprire questo thread, riflettendo sul fatto che, almeno dal punto di vista maschile, sia magari più facile risultare "appetibili" agli occhi di una eventuale partner purchè lei abbia anche solo una vaga idea del tipo di dolore e di difficoltà che patisce un ragazzo che versa in certi stati esistenziali.
Vecchio 03-03-2019, 17:12   #55
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Anche a me sta cosa della corrispondenza sembra vera.. ovvero di piacere a chi ci piace meno, e a chi ci piace no.. personalmente penso anche che sia perché quando mi piace davvero qualcuno vado in ansia.. ho comportamenti strani..
Comunque secondo me tra fobici può esserci una relazione.. Ovvio ci si deve piacere..se ci si mette con un fobico solo perché è l'unico con cui riesci a stare allora no
Vecchio 03-03-2019, 17:21   #56
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È vero che una ragazza fobica può capire il dolore e quindi vederlo e comprenderlo diversamente da come potrebbe fare una "normalona".. peró non è detto che ad una fobica, solo perché è fobica, piaccia quel tipo ragazzo. Tra il comprendere e l innamorarsi ne passa tanta purtroppo.
Stessa cosa x te, magari ti comprende e ti aiuta ma poi nn te ne innamori
Vecchio 03-03-2019, 17:41   #57
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Originariamente inviata da Beige Visualizza il messaggio
personalmente penso anche che sia perché quando mi piace davvero qualcuno vado in ansia.. ho comportamenti strani..
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Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
Credo che avvenga una cosa così pure a me. Se qualcuno mi piace vado nel pallone e sono terribilmente strana, mostrando il peggio di me. Se invece non mi interessa sto tranquilla e sono sicuramente più piacevole. Che inculata.
Non può essere che questo dare il peggio di se sia solo una percezione?
Ovvio che se una persona non piace non si fa nemmeno caso a tanti dettagli, ci si fa meno problemi, non c'è quella voglia di piacere all'altro ed è tutto molto più naturale.
Ma non so fino a che punto l'altra persona possa notare questa stranezza di cui parlate.
Vecchio 03-03-2019, 17:45   #58
Intermedio
 

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Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio
Non può essere che questo dare il peggio di se sia solo una percezione?
Ovvio che se una persona non piace non si fa nemmeno caso a tanti dettagli, ci si fa meno problemi, non c'è quella voglia di piacere all'altro ed è tutto molto più naturale.
Ma non so fino a che punto l'altra persona possa notare questa stranezza di cui parlate.

Si io cambio proprio tantissimo. Se tipo di una cosa non mi importa mi comporto normalmente. Se mi importa,più mi piace,e più mi sale l'ansia perché voglio che vada bene.. con il risultato che va male XD
Mi salgono le paranoie, mi blocco, non riesco più ad essere me stessa.. e poi niente, spesso e volentieri va male alla fine xD
Mi sembra quasi un circolo vizioso
Vecchio 03-03-2019, 17:58   #59
Intermedio
L'avatar di Fiore Di Loto
 

Sento di capire i comportamenti di cui state parlando ora. Anche a me capta così, non solo in ambito sentimentale, ma nelle amicizie, nel lavoro, nel suonare ecc. Se una cosa mi piace tanto e sento di "tenerci", divento così impaurito dall'eventualità di "perderla", di mancare l'occasione, di fare "cilecca", che a volte arrivo davvero ad auto-sabotarmi. Penso sia una dinamica che potenzialmente appartiene in varia misura un po' a tutti qui dentro, perchè ritengo origini, come molti dei nostri comportamenti e pensieri, da uno scarso livello di autostima, combinato e generato da un passato fatto per lo più di delusioni ed episodi fallimentari. Ci vuole un enorme coraggio e, direi, pure una grandissima immaginazione, per riuscire a darci la possibilità di essere delle persone diverse, migliori, più forti, più piacevoli e più tutto, di quanto normalmente riteniamo. Ma è forse l'unica via d'uscita! Assieme, per quello che mi riguarda, a tutta una serie di comportamenti che teniamo con noi stessi volti ad accrescere la nostra autostima, dando il giusto valore a tutto quello che ci riguarda e di cui disponiamo, dal tempo, alla salute ecc. (mi sono permesso di condividere qualcosa in merito nel post sull'auto-disciplina). Certo, a volte essere apprezzati da qualcun altro penso però possa essere un significativo boost in questo processo..
Vecchio 03-03-2019, 18:07   #60
Intermedio
L'avatar di Fiore Di Loto
 

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Originariamente inviata da Beige Visualizza il messaggio
È vero che una ragazza fobica può capire il dolore e quindi vederlo e comprenderlo diversamente da come potrebbe fare una "normalona".. peró non è detto che ad una fobica, solo perché è fobica, piaccia quel tipo ragazzo. Tra il comprendere e l innamorarsi ne passa tanta purtroppo.
Stessa cosa x te, magari ti comprende e ti aiuta ma poi nn te ne innamori
Assolutamente, ci mancherebbe. Capisco che una ragazza, laddove possa avere il timore di dover fare da balia a oltranza, possa perdere moltissimo interesse. Però a me l'idea di avere a che fare con una ragazza con cui ci si possa "aiutare" per le rispettive difficoltà (purchè sullo stesso livello di "gravità"), per quanto possa essere difficile, non dispiace. Capisco anche, però, che chi patisce certe disfunzioni possa essere maggiormente attratto da coloro che non le hanno, proprio per la naturale (e magari neanche troppo consapevole) propensione a ricercare nell'altro/a cio che a noi "manca", nell'ottica di un arricchimento ed espansione della propria esperienza come essere umano. Il punto è: perchè mai chi "sta bene" in un dato ambito, dovrebbe accollarsi chi invece ne soffre? È possibile che questo avvenga in maniera "sana", senza il rischio che chi è nella condizione di "aiutare" l'altro/a lo faccia per il gusto di stare in una posizione di potere e controllo? Sarebbe davvero amore, quando qualcuno/a si accolla le "sorti" di un altro essere umano in questo modo? Perchè, per quanto possa essere intriso di idealismo, anche il discorso di Edwin ha in parte il suo senso.
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