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16-11-2020, 17:39
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#1
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Intermedio
Qui dal: Aug 2020
Messaggi: 226
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volevo parlare un po' di questa sensazione che provai durante la mia settimana lavorativa, in questa bella azienda attiva e prosperosa.
scappai sicuramente a causa del mio disturbo ansioso, però c'erano altre cose che mi hanno colpito.
per esempio, come da titolo, l'alienazione. il fatto di stare a contatto con persone "brillanti" mi faceva male. il fatto che fossero eleganti, dinamici, propositivi, sorridenti - mortacci loro -, come i personaggi di wall street (anche se michael douglas era simpatico, in quel film).
il fatto che dovessi indossare giacca e cravatta, ma se è per questo anche una banale camicia non sembrava darmi requie.
tutto quel mondo... mi fa male. non capisco il motivo; ero molto timoroso nei confronti dei capi, e va beh questo è tipico del disturbo evitante, ma era proprio quel mondo, dentro il quale ci stavo soffrendo.
e insomma... perché?
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16-11-2020, 17:48
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#2
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Ma è normale, è un mondo che non ti appartiene, bisogna esserci così. Non tutti lo sono, anzi una minoranza di gente lo è.
Meglio fare un lavoro più introspettivo, meno formale. Certo, difficilmente si avanzerà di grado se non si è come "quelli lì", ma pazienza, e poi non è neanche detto.
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16-11-2020, 17:51
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#3
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Ti capisco, per me sono più alienati loro.
Spero di non dover mai lavorare in azienda.
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16-11-2020, 18:13
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#4
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Intermedio
Qui dal: Aug 2020
Messaggi: 226
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dipende dal telefilm, lavorare per michael scott di the office ci metterei la firma pure io.
invece con questi mi sento sbagliato. non capisco perché, ci penso ma non riesco a comprendere il motivo.
sarà invidia.
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16-11-2020, 18:16
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#5
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Provincia di Bologna
Messaggi: 5,130
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Io giacca e cravatta le indosso solo ai matrimoni, ai funerali, e ai colloqui (se serve).
Gli ho elencati in ordine dal piacevole, al meno piacevole.
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16-11-2020, 18:23
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,423
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Io in posti del genere non riuscirei nemmeno a mettere piede anche solo per dare un'occhiata.
Quando studiavo all'università vedevo gente del genere, tutti studenti di economia, erano lontani da me mille abissi.
Non si tratta, almeno per quanto mi riguarda, di giudicarli, di decretare chi, tra me e loro, sia migliore, sia il più adatto, sia il più integrato o il più alienato.
Si tratta semplicemente di constatare una differenza incolmabile. Loro faranno il lavoro per cui si sentono predisposti, quello della giacca, della cravatta, della dinamicità col sorriso e via dicendo, io faccio il mio di lavoro, e credo di farlo abbastanza bene, nonostante tutto.
(certo, poi c'è il fatto che magari loro guadagneranno due, tre, quattro volte quello che guadagno io, ma questo è un altro discorso)
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16-11-2020, 18:35
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#7
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Esperto
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,419
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Capisco la sensazione di alienazione, tutto sta a mettersi una maschera sociale e fingere di integrarsi con i colleghi. Alla fine basta mantenere un rapporto di facciata e si va avanti tranquillamente.
Il problema è che lavori del genere oggi sono il meglio assoluto che si possa trovare, e sono richiestissimi (oltre che introvabili). Lavori meno qualificati e con meno contatto sociale hanno paghe da fame, zero diritti, turni che non ti fanno vivere e a volte possono esporre al rischio di infortunio o di forte stress.
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16-11-2020, 18:36
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Quote:
Originariamente inviata da Gendo
dipende dal telefilm, lavorare per michael scott di the office ci metterei la firma pure io.
invece con questi mi sento sbagliato. non capisco perché, ci penso ma non riesco a comprendere il motivo.
sarà invidia.
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Potrebbe essere invidia, oppure anche la paura di sentirsi inferiori. La gente così di solito ha anche una vita sociale intensa, viaggia, va in locali costosi, e qui verrebbe fuori il gap con il nostro modo di vivere, di cui noi ci vergogniamo, ma in realtà sono solo due diversi modi di vivere.
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16-11-2020, 18:39
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#9
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Esperto
Qui dal: Mar 2018
Messaggi: 914
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Quote:
Originariamente inviata da Palmiro
Capisco la sensazione di alienazione, tutto sta a mettersi una maschera sociale e fingere di integrarsi con i colleghi. Alla fine basta mantenere un rapporto di facciata e si va avanti tranquillamente.
Il problema è che lavori del genere oggi sono il meglio assoluto che si possa trovare, e sono richiestissimi (oltre che introvabili). Lavori meno qualificati e con meno contatto sociale hanno paghe da fame, zero diritti, turni che non ti fanno vivere e a volte possono esporre al rischio di infortunio o di forte stress.
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Perché lavori di quel tipo non generano stress?
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16-11-2020, 18:40
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#10
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Esperto
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,419
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Quote:
Originariamente inviata da Mik80
Perché lavori di quel tipo non generano stress?
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Ne generano ma pensi che consegnare pizze con un algoritmo che calcola quanto tempo ci metti sia più rilassante.?
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16-11-2020, 19:18
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#11
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Intermedio
Qui dal: Aug 2020
Messaggi: 226
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Quote:
Originariamente inviata da Palmiro
e si va avanti tranquillamente.
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eh non lo so.
come detto, dopo una settimana sono scappato a gambe levate.
l'idea di passare 40 ore a settimana così era terrificante... però non lo so se è solo perché sono malato, indolente o se semplicemente non è naturale per me stare là.
questo non riuscirò mai a capirlo.
qualcuno suggeriva cose tipo "aspetta di sentire la fame... vedrai poi come ti adatti". e m'adatterò, ma non credo che starò meglio.
quando penso a certi dilemmi, come dico sempre, la soluzione migliore è controllare se esiste l'aldilà o la reincarnazione.
avercelo, il coraggio.
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16-11-2020, 19:58
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#12
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Esperto
Qui dal: May 2019
Messaggi: 2,247
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Quote:
Originariamente inviata da Gendo
e insomma... perché?
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Il lavoratore oltre a vendersi per la sua conoscenza tecnica e per il suo tempo, è obbligato (in particolare nel settore servizi) a mettere sul piatto anche il suo reparto emozionale in tutte le sue declinazioni di atteggiamenti e doti attoriali, che siano in linea con la policy aziendale e che riflettano la "mission" e i valori del management. Si è la rappresentazione fisica del brand e quindi le risorse emotive sono parte integrante del processo produttivo aziendale... Si è impiegati e allo stesso tempo agenti di marketing e vigilanti. Si vende direttamente tutto lo stato mentale e lo si inculca ai colleghi, le puttane hanno molta più dignità.
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16-11-2020, 20:07
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#13
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Intermedio
Qui dal: Aug 2020
Messaggi: 226
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Quote:
Originariamente inviata da idk
Il lavoratore oltre a vendersi per la sua conoscenza tecnica e per il suo tempo, è obbligato (in particolare nel settore servizi) a mettere sul piatto anche il suo reparto emozionale in tutte le sue declinazioni di atteggiamenti e doti attoriali, che siano in linea con la policy aziendale e che riflettano la "mission" e i valori del management. Si è la rappresentazione fisica del brand e quindi le risorse emotive sono parte integrante del processo produttivo aziendale... Si è impiegati e allo stesso tempo agenti di marketing e vigilanti. Si vende direttamente tutto lo stato mentale e lo si inculca ai colleghi, le puttane hanno molta più dignità.
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è agghiacciante.
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16-11-2020, 20:14
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#14
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da Gendo
dipende dal telefilm, lavorare per michael scott di the office ci metterei la firma pure io.
invece con questi mi sento sbagliato. non capisco perché, ci penso ma non riesco a comprendere il motivo.
sarà invidia.
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Forse lo stesso mio o almeno in parte: si è messi di fronte alle proprie inadeguatezze, nel mio caso più di tutte l'incapacità di competere. Nei contesti a cui ti riferisci questo clima è al massimo, come del resto in tutte le aziende in cui la domanda di lavoro è nettamente inferiore all'offerta (ovvero: se sei il solo al mondo a saper fare una cosa puoi anche andare al lavoro in mutande).
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16-11-2020, 20:19
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#15
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Intermedio
Qui dal: Aug 2020
Messaggi: 226
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Forse lo stesso mio o almeno in parte: si è messi di fronte alle proprie inadeguatezze, nel mio caso più di tutte l'incapacità di competere. Nei contesti a cui ti riferisci questo clima è al massimo, come del resto in tutte le aziende in cui la domanda di lavoro è nettamente inferiore all'offerta (ovvero: se sei il solo al mondo a saper fare una cosa puoi anche andare al lavoro in mutande).
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competere...
ma perché uno deve competere, prevaricare, avere la meglio su qualcun altro.
a me sembra una cosa un po' tossica, forse anche per quelli che si trovano a proprio agio a farlo.
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16-11-2020, 20:26
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,419
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Però che ne sai se rimanevi un mese come ti saresti sentito?
Il fatto è che spesso accade che si rinuncia troppo presto perché proiettiamo l'immagine di noi stessi (che non é buona e capace) nel futuro.
Quindi non sto bene ora, ho paura, ansia, cagotto, non potrà che andare peggio.
Il problema non sta nelle capacità, perché quelle col tempo (più o meno tempo) le si acquisisce, ma nella proiezione negativa che si ha di sé stessi.
Sta anche nell'accettare le proprie fragilità, che é il primo passo per superarle.
Invece succede che rinunciando nn fai altro che confermare l'immagine di te negativa, quello scoglio allora diventerà ancora più alto e si va a finire come la volpe con l'uva.
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16-11-2020, 20:31
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#17
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Intermedio
Qui dal: Aug 2020
Messaggi: 226
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
Però che ne sai se rimanevi un mese come ti saresti sentito?
Il fatto è che spesso accade che si rinuncia troppo presto perché proiettiamo l'immagine di noi stessi (che non é buona e capace) nel futuro.
Quindi non sto bene ora, ho paura, ansia, cagotto, non potrà che andare peggio.
Il problema non sta nelle capacità, perché quelle col tempo (più o meno tempo) le si acquisisce, ma nella proiezione negativa che si ha di sé stessi.
Sta anche nell'accettare le proprie fragilità, che é il primo passo per superarle.
Invece succede che rinunciando nn fai altro che confermare l'immagine di te negativa, quello scoglio allora diventerà ancora più alto e si va a finire come la volpe con l'uva.
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è difficile darti torto, probabilmente non ce l'hai.
più o meno funziona come hai detto tu, è così che funziona il disturbo evitante.
però a 'sto giro sono fortemente convinto di aver fatto l'unica scelta possibile.
almeno in quella occasione, non c'era alcuna speranza, era una tortura annunciata.
e lo avevo capito fin dal primo colloquio, anzi già l'annuncio m'aveva fatto sospettare.
sono andato fin troppo avanti, rispetto ai miei standard.
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16-11-2020, 20:33
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#18
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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Sto in smartwork per un'azienda che terrà a questi aspetti di immagine, non so fino a che punto perché appunto (gioco di parole non voluto) non ci ho mai messo piedi finora. La comunicazione è molto formale, non è incentrata molto sulla brillantezza, sul dover fare i "fighi", è più impostata; in un certo senso così mi va anche bene, perché non sono un tipo a cui conviene lasciarsi andare e a cui piace farsi coinvolgere dalle situazioni in cui sei comunque abbastanza giudicato. Non so se in sede è richiesto un dress code particolare, spero di no, giacca e cravatta le ho messe solo alle discussioni delle tesi di laurea (triennale e specialistica), ma pure dovermi mettere sempre una camicia mi romperebbe abbastanza.
L'altro giorno ho dovuto fare una videochiamata con un capo dell'azienda con cui non avevo mai interagito ed ero nervoso perché sapevo che avrei dovuto dare una buona impressione. Alla fine ho fatto qualche gaffe probabilmente, comunque dopo non ci ho pensato più di tanto. È più semplice, da un lato, quando non condividi lo stesso ambiente fisico (anche se virtualmente se vai in videochiamata ti senti ancor di più gli occhi addosso). Sto cercando di accettare il fatto che sono probabilmente considerabile in genere una nota stonata dal punto di vista caratteriale e relazionale e poco ci posso (e voglio) fare. Mi deprime forse di più il non riuscire a rispondere ai requisiti tecnici, ho paura di vedermi incapace dal punto di vista delle mansioni da fare. In effetti dovrei farmi una ragione anche di questo. Alla fine mi induco a pensare che finché mi mandano i money (non molti ma spendo poco) "a casa" posso ancora resistere.
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Ultima modifica di alien boy; 16-11-2020 a 20:38.
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16-11-2020, 20:34
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#19
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Intermedio
Qui dal: Aug 2020
Messaggi: 226
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Quote:
Originariamente inviata da Goh
Pendo che qualsiasi lavoro faccia quest’impressione all’inizio, è questione di abitudine. Non sono alieni e non lo sei neanche tu..
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non lo so, ho fatto il commesso quindici anni, ma in effetti ero sempre da solo quindi non potevo soffrirne. ma ho lavorato anche con colleghi, altrove, per sette anni, e non mi sono affatto sentito così.
certo litigavo con tutti, ma questa sensazione qua l'ho provata solo in quel contesto.
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16-11-2020, 20:48
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2020
Ubicazione: Cosenza
Messaggi: 2,054
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La cosa più importante non l'hai detta (o non l'ho letta io) : come lavoro ti piaceva?
Se la risposta è affermativa secondo me valeva la pena dare a te stesso del tempo in più per valutare la situazione. A fine mese quando arriva lo stipendio un pò di insofferenza passa. Di sti tempi poi..
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