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16-01-2018, 18:03
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#1
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 925
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Ciao tutti, sono manuel non se se qualcuno si ricorda di me.
Sono tornato a seguito di un nuovo approfondimento su me stesso e di un sostanziale progresso nella mia vita che mi ha portato ad una nuova analisi. Ho delle difficolta' nello stare in gruppo, se c'e' un gruppo di persone che sta' parlando io ho delle difficolta' a inserirmi, mi chiudo e ho un certo disagio a inserirmi nelle conversazioni. Nelle conversazioni private faccia a faccia non ho grandi problemi, anche se non ho una ragazza al momento ma intrattengo dei rapporti. Il mio disagio principale consiste in una chiusura a riccio (con conseguente tachicardia) nelle situazioni che coinvolgono gruppi di persone numerosi che intrattengono conversazioni. Non riesco inoltre a non chiudermi e a non sentirmi giudicato in suddette situazioni. Un esempio? Ieri mentre ero nella mia stanza a studiare e sentivo delle persone (che conoscevo) nel corridoio camminare e muoversi verso la cucina comune ho iniziato ad andare in tachicardia e a disturbare il mio studio. Credo di aver individuato anche le cause di quest'ansia e vorrei approfondire le situazioni qui, con voi.
mi sono iscritto qualche anno fa per disturbi relativi all'ansia e a una situazione familiare al limite che poi e' stata superata lasciando, credo, i disagi di cui ho scritto sopra. Spero che qualche utente si ricordi di me e che abbia voglia di approfondire i rapporti ora che faccio una vita che mi permette di essere piu' libero e spero di sorprendere i nuovi e di instaurare proficue relazioni (individuali però! )
Manuel
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16-01-2018, 19:13
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#2
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Principiante
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 89
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Ciao Manuel, io non mi ricordo di te perché sono iscritta da poco. Mi interessa sapere cosa hai da dire e capisco le sensazioni che hai descritto. Le ho provate anche io, a mio modo. Anche io ho difficoltà ad inserirmi in contesti cui non sono abituata, ad inserirmi in gruppi. Se posso evito infatti, invece se mi ci trovo faccio fatica a seguire i discorsi, ad essere "presente", ad interessarmi...dopo un po' è come se svanisco per la fatica di dover star lì a dialogare, è come se diventassi invisibile.. Quindi è un misto tra ansia se sono al centro dell'attenzione, se mi fanno domande, ed apatia, disinteresse. La mia attenzione e presenza ha breve autonomia, poi si spenge. Ultimi esempi che posso citarti: una cena al ristorante la sera dell'ultimo dell'anno, 12 persone al tavolo, tra cui anche i miei genitori ed altre persone conosciute ed altre sconosciute, tutti adulti tranne una ragazza che conosco da quando eravamo bambine (forse fossero stati più giovani mi sarei sentita più in difficoltà). Io volevo essere lì per mangiare cose buone senza troppi dialoghi, passare la serata, ascoltare qualche discorso, parlare se, quanto e con chi mi veniva di farlo, preferivo quella cena piuttosto che aggregarmi a festoni tra giovani la notte di capodanno o restare a casa completamente sola. Ecco ho notato che ero interessata a ben pochi di quei discorsi e fosse stato per me, il tavolo sarebbe stato in semi silenzio godendo del buon cibo, invece la gente non stava mai zitta! Ma come facevano ad avere sempre qualcosa di cui parlare? E a continuare a farlo senza sosta. Che fatica!
Altro esempio: un compleanno, tavolata al ristorante, numerosa, tutta di giovani. Stessa storia, ci sto, sono me stessa ma non mi interesso ai dialoghi altrui, cioè non li porto avanti, non li fomento, non li nutro, non mi fanno ridere davvero le battute che ho sentito..
I passi che hai sentito nel corridoio è perché vivi con dei coinquilini?
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16-01-2018, 20:58
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#3
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 925
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Originariamente inviata da AnonimaCreatura
Ciao Manuel, io non mi ricordo di te perché sono iscritta da poco.
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Piacere di conoscerti
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Originariamente inviata da AnonimaCreatura
Mi interessa sapere cosa hai da dire e capisco le sensazioni che hai descritto. Le ho provate anche io, a mio modo. Anche io ho difficoltà ad inserirmi in contesti cui non sono abituata, ad inserirmi in gruppi.
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in base alle mie esperienze passate mi viene da dire che è dipeso dal fatto che in queste situazioni mi ci sono trovato tante volte per via di mio padre quando ero adolescente e la "chiusura" nei gruppi mi è rimasta.
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Originariamente inviata da AnonimaCreatura
Se posso evito infatti, invece se mi ci trovo faccio fatica a seguire i discorsi, ad essere "presente", ad interessarmi...dopo un po' è come se svanisco per la fatica di dover star lì a dialogare, è come se diventassi invisibile.. Quindi è un misto tra ansia se sono al centro dell'attenzione, se mi fanno domande, ed apatia, disinteresse. La mia attenzione e presenza ha breve autonomia, poi si spenge.
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è vero, ho controllato scientificamente e sono sicuro al 100% che questi sono sintomi di ansia sociale. è ansia sociale certificata. E' un disagio che esiste e si può superare. Io fortunatamente(?) a relazionarmi individualmente riesco bene, è quando ho tutti gli occhi addosso in situazioni sociali che sono a disagio! e faccio pure teatro. Infatti ti dirò che quando sono andato davanti alla telecamere un paio di mesi fa non è che ero completamente a mio agio. Anche se non sò in che modo le due cose siano strettamente legate
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Originariamente inviata da AnonimaCreatura
un compleanno, tavolata al ristorante, numerosa, tutta di giovani. Stessa storia, ci sto, sono me stessa ma non mi interesso ai dialoghi altrui, cioè non li porto avanti, non li fomento, non li nutro, non mi fanno ridere davvero le battute che ho sentito..
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E' capitato anche a me recentemente, per via del mio carattere e del mio atteggiamento me la sono cavata benino, ma è vero, non ero completamente a mio agio, finivo per fare le solite cose che ho fatto per anni in queste situazioni (tipo avvicinarmi a commensali che non conosco bene e semplicemente mantenere un atteggiamento aperto senza dire una parola per fare iniziare a loro la conversazione) oppure concentrarmi sul mangiare. Ma comunque riconosco che la natura dei miei pensieri non era usuale, e a chiudermi, mi sono chiuso anche io!
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Originariamente inviata da AnonimaCreatura
I passi che hai sentito nel corridoio è perché vivi con dei coinquilini?
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no, abito in una residenza universitaria e abbiamo una sola cucina per piano (di li le situazioni che creano i disagi) . I passi erano le persone del piano che parlavano nel corridoio verso la cucina.
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16-01-2018, 21:46
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#4
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Principiante
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 89
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Si, singolarmente me la cavo meglio rispetto ad essere "sotto i riflettori" in un gruppo. So che se voglio e mi impegno nel coltivare relazioni, se mi impongo di uscire, posso essere pure brava. Ma in questo momento non ho proprio le forze, mi manca l'impulso proprio. E contemporaneamente vorrei conoscere persone con cui possa trovarmi bene, essere stimolata, incuriosita. Paradossale ma è così..
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16-01-2018, 22:01
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#5
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Banned
Qui dal: Nov 2017
Messaggi: 107
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Originariamente inviata da AnonimaCreatura
la gente non stava mai zitta! Ma come facevano ad avere sempre qualcosa di cui parlare? E a continuare a farlo senza sosta. Che fatica!
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eheheheh. . .m'ha fatto ridere sta cosa perché lo penso sempre anch'io, ma in realtà li invidio perché significa che nel sociale sono a loro agio, cosa che io ormai mi sogno.
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16-01-2018, 22:11
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#6
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Principiante
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 89
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Da un lato li invidio e dall'altro mi stanno antipatici 😅.
Però non sempre parlare tanto significa essere a proprio agio nel sociale...c'e chi parla a ruota libera e spara un sacco di stupidaggini perché non sa stare a suo agio nel silenzio 😊
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16-01-2018, 22:17
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#7
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Banned
Qui dal: Nov 2017
Messaggi: 107
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Originariamente inviata da AnonimaCreatura
Da un lato li invidio e dall'altro mi stanno antipatici .
Però non sempre parlare tanto significa essere a proprio agio nel sociale...c'e chi parla a ruota libera e spara un sacco di stupidaggini perché non sa stare a suo agio nel silenzio
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non ci starei a prescindere nel bel mezzo di quelle situazioni, per me è finita, non esistono più tentativi da fare. Non per essere noioso o pessimista, ma ormai lo riconosco come un punto di non ritorno x motivi che provengono già dalla più tenera infanzia
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16-01-2018, 23:45
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#8
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Principiante
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 89
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Quote:
Originariamente inviata da mortovivente
non ci starei a prescindere nel bel mezzo di quelle situazioni, per me è finita, non esistono più tentativi da fare. Non per essere noioso o pessimista, ma ormai lo riconosco come un punto di non ritorno x motivi che provengono già dalla più tenera infanzia
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Non ti sento noioso, sei razionale rispetto a come ti senti adesso.
Voglia di fare per come mi sento adesso è zero. Però possiamo dirci che attualmente è così, per quanto tempo non si sa, il futuro non lo conosciamo sicuramente..
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17-01-2018, 01:54
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#9
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Via da qui
Messaggi: 1,688
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Secondo me potrebbe aiutarti uno di quei gruppi di sostegno alla alcolisti anonimi, dove ti presenti ,nessuno ti interrompe, ti stanno tutti a sentire e bla bla bla. Forse abituandoti a quel tipo di situazione potresti far capire al tuo cervello che alla fin fine non c'è nulla per cui sentirsi a disagio.
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