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Vecchio 13-08-2016, 22:58   #1
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Buonasera,
vorrei condividere un articolo che ho letto di recente riguardo la crescita dall'adolescenza all'età adulta. Questo è un tema caldo per me, essendo io una giovane maggiorenne, quindi ufficialmente adulta ma con molte insicurezze che non mi fanno sentire davvero matura quanto vorrei e, forse, dovrei essere. La mia domanda fondamentale è proprio scritta nel primo paragrafo dell'articolo:
"Sembra molto semplice, ma siamo sicuri di essere in grado di definire quando tutto questo accade?"
E inoltre, è necessario andare a definire il momento di crescita personale in 'adulto'?

Condivido la prima risposta dell'autore, anche se non è una bella realtà, a mio parere:
"Una volta era chiaro cosa significava diventare adulti, molto di più di oggi, c'erano dei riti di passaggio: fino a poco tempo fa l’adulto era un dato biografico e sociale molto preciso. [...] (Oggi) Non ci viene più chiesto di diventare adulti, perché nel contesto in cui viviamo servono bambini dai molti sogni, [...] che si pensano liberi da ogni responsabilità, perchè tanto a dire “come e cosa fare” ci sono gli altri."

L'ultima parte del testo mi rimanda al mio amato Pirandello, vissuto nell'epoca della crisi dell'Io, una crisi esistenziale ancora aperta evidentemente:
"Il nostro tempo invece ha scoperto l’incompiutezza dell’adulto, le sue crisi di mezz’età, la necessità di mettersi continuamente in discussione per sopperire all’imperante mancanza di stabilità: anche l’adulto conosce la paura e l’incertezza, dunque, ma fortunatamente oggi acquisisce anche una plasticità che mancava in passato, ed una possibilità di reinventarsi alla luce della conquistata “maturità”."

Sembra ci siano pro e contro di questo nuovo modo di diventare adulti. A mio parere è sempre giusto mettersi in discussione, ma ritengo anche che sia importante stabilire alcune certezze nella propria vita, oltre che nel rapporto con gli altri e con la società.
Gradirei leggere le vostre opinioni al riguardo!



Qui riporto il link per chi volesse leggere il testo per intero:
http://maya-psy.blogspot.it/2013/02/adultescenza-la-complessita-dellessere.html
Vecchio 27-08-2016, 01:32   #2
Esperto
 

Molto interessante sinceramente

Credo comunque che per rispondere alla domanda bisogna dividere due aspetti dello stesso problema: bisogna capire quando uno diventa adulto in rapporto a se stesso o quando lo diventa in rapporto alla società. Nel secondo caso direi che ci troviamo a momenti abbastanza precisi e definiti in cui gli individui, per motivi essenzialmente culturali e sociale e con specifiche che variano a seconda dei casi per innumerevoli fattori, devono prendersi le proprie responsabilità e agire di conseguenza. Si tratta soprattutto, come direbbero gli antropologi(?), di una sorta di sicurezza che si creano le società per continuare a vivere in tranquillità(?). Nel primo caso invece non credo si possa dare una definizione univoca di ciò che significhi essere adulti, credo anzi che si tratti di un percorso graduale e continuo che duri per tutta la vita, insomma aleggia sempre una sorta di eterna incompiutezza xD
Vecchio 30-08-2016, 13:10   #3
Esperto
L'avatar di Stella89
 

D'accordo con l'utente sopra,la questione va affrontata da due punti di vista differenti,dal punto di vista personale e dal punto di vista della società e delle sue richieste.Mentre nel passato non c'erano grosse questioni filosofiche e la linea di demarcazione tra il mondo della giovinezza e quello adulto veniva segnata nettamente a 20/21 anni dalla società,oggi c'è confusione,soprattutto a causa del casino immane che la crisi economica,ma anche culturale ha comportato.Leggete questo articolo a tal proposito: http://www.mi.camcom.it/upload/file/.../passerini.pdf
La società ha delle colpe per questo delirio generale,in cui i giovani come viene scritto nell'articolo sono sempre degli esploratori ma senza bussola rispetto al passato.Vanno allo sbando,complice un modello culturale trasmesso sempre più gretto e fumoso.Ricordiamoci che ci sono generazioni di 20 enni cresciute urlando "Maria,Maria..",vedendo i vari talent spazzatura come Amici che spesso producono personaggi costruiti a tavolino,più che artisti,come Uomini e Donne che non voglio proprio commentare,come Grande Fratello,Isola dei Famosi e i vari salotti "per suocerette" della D'urso/Alfonsini..vite/morti in diretta dove si fa spesso pura pornografia del dolore e fiction rai sempre strutturate allo stesso modo,romanzate che hanno preso il posto di bei film che facevano prima.Mi ricordo che in passato mandavano in onda più film d'autore,ora se non sono fiction sono Italia's got talent,tu si que vales..e tutti sti programmi di cucina strafinti che hanno rotto.Prima la programmazione era un pò più di qualità,ora è tutto business.Si creano i programmi ad hoc per vendere.I programmi di cucina tutti patinati,con le varie nuvolette ricostruite su poster appesi dietro il "cuoco",sono strategie commerciali per incentivare la vendita di planetarie e altri attrezzi professionali costosissimi(che le varie casalinghe chiedono ai mariti,anche se cucinano ordinariamente solo pastasciutta e precotti).Oltre ad incentivare l'acquisto di questi attrezzi e a girare sponsor di prodotti usati per cucinare,con questi programmi aumentano a dismisura le richieste d'iscrizione ai corsi di cucina non sempre finanziati e molto costosi.Quello che non si sa è che la realtà del lavoro del cuoco autentico è molto,molto distante dalla realtà costruita dal format tv.A meno che non si sia tutti Montersino o Cracco,si lavora pesantemente in ambienti non proprio idilliaci.E comunque anche i vari cuochi ora milionari,la gavetta l'hanno fatta e non penso che abbiano visto mai format tv.Quello che ha rovinato i giovani è stata questa mega fabbrica delle illusioni,che non ha trasmesso loro nulla di reale,buttandogli fumo negli occhi e contribuendo ad assottigliare il loro spessore critico.Il resto l'ha fatto il sistema della formazione che complice la crisi economica,la mancanza di fondi,ma anche la crisi culturale,ha pompato fuffa nelle loro teste.Nelle teste dei giovanissimi e in quelle dei giovani malcapitati nelle università(le facoltà umanistiche in testa a tutte per il livello di fumo che producono).Insomma chi è stato al governo in questi ultimi decenni ha delle colpe eccome.Ci hanno rovinato.E dovremmo essere incazzati neri,invece intorpiditi,si rimane a 20 come a 30 anni in questa melma,barcamenandoci con quegli strumenti che ci hanno dato!Ci siamo mai chiesti se è tutta colpa nostra o forse colpa ne ha anche la scuola che ci ha formato,che non ci ha fatto nascere nessuna idea,nessuna passione?Buoni insegnanti,insegnanti appassionati,possono fare la differenza e anche se in famiglia si vive un disastro e anche se si hanno problemi..c'è uno studio,una passione,un mestiere che ti salva!E così ci si aggira,storditi e non ancora cresciuti.Come si fa a crescere se non si raggiunge l'autonomia,ma ancor di più la realizzazione personale?Si rimane bloccati nella "crescita" e se l'adultescenza si protae indefinita nel tempo è perchè non abbiamo gli strumenti per raggiungere la realizzazione personale.In pratica dobbiamo fare tutto noi,noi ci facciamo da orientatori,noi da professori,noi da psicologi...Ci sono tante persone come noi che vagano,ma ci sono anche tanti "professionisti" formati male o che non dovrebbero stare lì a fare quello che fanno,o che pagano anche loro questa deriva culturale..di fatto molti non fanno bene il proprio lavoro e sono frustrati,spenti..sembrano tutti impiegati,anche lo psicologo pur essendo un libero professionista lo sembra.Non c'è più passione e noi questo paghiamo!Chiedono a noi di averne,ma come?Se non abbiamo neanche due lire per vivere!Si può avere tutte le più buone attitudini ma se non ha si hanno gli strumenti materiali per poterle coltivare e far crescere..ci si brucia e ci si spegne.Qualcuno si salva,ma sono persone che hanno sempre un contesto personale alle spalle che fa la differenza.Se non si ha neanche quello e si è soli,ci si brucia senza portare mai a compimento sè stessi.E la società non dovrebbe fare pulizia,dovrebbe recuperare.È dai nostri giovani,anche in difficoltà,che si deve ripartire!

Ultima modifica di Stella89; 30-08-2016 a 13:22.
Vecchio 30-08-2016, 13:16   #4
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Penso che un adulto non si senta mai veramente tale, fa quello che viene imposto dall'ambiente...
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