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Vecchio 08-02-2012, 10:37   #41
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L'UTERO È MIO

N: Dove sono? Che buio pesto..!
U: Benvenuto N, ti stavo aspettando.
N: Uh? Chi sei? Dove sei?
U: Sono tutto intorno a te. Sono l'Utero!
N: Accipicchia! Come diav...
U: Sei un viandante N, sono certo che puoi capire...
N: ...
U: ...

U: Voglio parlarti dell'uomo.
N: Bene, e io ti voglio ascoltare! Tu sei una parte dell'uomo, vero?
U: Della donna, N.
N: Beh si, uomo inteso come specie...
U: No N, uomo è distinto nettamente dalla donna, non c'è opinione.
N: In che senso?
U: L'uomo è uomo e la donna è la donna, hanno due anatomie completamente differenti, e non solo l'anatomia, ma anche i meccanismi fisiologici e psicologici.
N: Beh...
U: Contesti la mia autorità?
N: Mmm...
U: Un terzo caso è il feto, colui che dentro di me prospera e si prepara alla nascita. Egli è un potenziale essere umano, e in quanto tale ha il diritto di vedere riconosciuti i propri diritti.
N: Giusto.
U: Egli è contenuto dentro me, che sono contenuto in una donna, i diritti della donna devono essere identici a quelli del feto.
N: Molto bene.
U: La donna non ha alcuna potestà sul feto, la pratica - eccessiva, abusata, abusante ed eccedente - dell'aborto è un crimine paragonabile senza remore all'omicidio.
N: ...
U: La donna non ha diritti maggiori rispetto al feto, perché dovrebbe poter decidere di interrompere il suo sviluppo e dunque la nascita dell'uomo che in esso è potenziale?
N: Per esempio...perché nascerebbe morto, o con pochi giorni e settimane di vita...
U: Nel caso il feto muoia, l'aborto non ha motivo d'esserci: c'è già stato e si indagherà sulla cause. Nel caso della malattia perché mai un malato dovrebbe essere discriminato rispetto ad un bambino sano? Che forse i sani hanno maggiori diritti dei malati?
N: No, ma per evitare magari di complicare la vita alla madre, per evitare di farle assistere al progressivo deperimento della propria generazione; per evitarle i sensi di colpa e di inadeguatezza, per darle una sensazione di controllo riguardo la propria capacità di generare. Se un figlio vive e muore gli si è dato un volto, gli si è fornito affetto e si è creato un legame forte; se il figlio viene abortito rimane un'entità quasi astratta per lei, è quasi un concetto, e sebbene il legame esista comunque, esso è certamente meno radicato rispetto a quello successivo.
U: Quindi poni su un gradino rialzato la madre, solo perché essa è viva e cosciente? Non ti interessa che il feto sia vivo e - non ci è possibile qui dire se in quanto feto, ma sicuramente successivamente - potenzialmente cosciente?
N: Mi interessa, ma per contro non si può "parificare" i diritti negando alla madre la possibilità di abortire, in questo modo sono i diritti del feto a divenire prevalenti: la madre diventa impotente pur essendo capace di decidere, il feto resta impotente essendo incapace di alcunché.
U: Mi sembra giusto.
N: Quindi una donna ha meno diritti di un feto?
U: Considerando che fino ad oggi è stato il contrario...
N: Perciò un feto maschio ha maggiori diritti rispetto ad un feto femmina.
U: Se consideriamo il mondo esterno, tanto vale abituarli già da allora.
N: ...mi auguro tu stia scherzando...
U: Proprio così.
Vecchio 10-02-2012, 10:05   #42
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TRATTA

N: "Serie VGT...tariffa 2...extraurbano...N°3618...convalidare appena saliti in vettura, non consente alcun trasbordo, il biglietto non è cedibile...il passeggero DEVE OBLITERARE il biglietto appena salito a bordo dell'autobus. The passengers have to punch the ticket as soon as possible when they are on the bus..."
Ecco, questo è il mio.
(Timbro immediatamente il biglietto e mi siedo davanti alla porta di entrata, vicino a quella signora - c'è tanta gente e se dovesse entrare qualche anziano son pronto a lasciare il posto.)
...
Salve!
S: Salve.
N: Che fa oggi di bello?
S: Mi scusi, il minimo che possa fare - oltre che cercare di non sporcarmi la gonna con quegli stracci - sarebbe di non importunare gli altri viaggiatori.
N: ...

S: Uff, sale il controllore... Mo come lo trovo in fondo alla borsa... Uff!
N: (Beh, con tutti gli avvertimenti che l'azienda imprime in ogni luogo di sua competenza il lavoro del controllore dev'essere veramente semplice e di grande attrattiva, in fondo si tratta solo di prendere un autobus e controllare che l'ordine civile sia rispettato al suo interno.)
C: Biglietto prego.
S: Eccolo.
N: Ma...vuole...vedere il mio biglietto?
C: Non lo ha?
N: Certo che l'ho, ma lei davvero non...insomma...non si fida della mia capacità di leggere le istruzioni?
C: Senta... O mi fa vedere quel biglietto o le devo fare la contravvenzione.
N: Non capisco...il suo lavoro consiste dunque nel verificare se le persone sono o meno capaci di seguire le norme scritte palesemente sul biglietto? Oppure proprio dubita della presenza....ah certo è così! Dubita che io abbia persino comprato quel biglietto, e non credo con l'idea che possa essere stata una sbadataggine...
C: Guardi... Non mi faccia perdere tempo.
N: Ma come può guardarsi allo specchio la sera quando torna a casa? Come può guardare negli occhi una persona a lei cara?
C: Venga, su! I tipi come lei li conosco io mio caro!
N: Se il suo lavoro, l'attività che lei svolge sotto retribuzione e che dovrebbe nobilitarla come membro attivo ed utile di una società consiste nel banale e infimo gesto del dubitare della buona fede altrui...beh...
C: ...
N: E io che credevo che il mestiere di controllore fosse una via saggia al mantenimento della coesione e dell'ordine civile...e mi ritrovo a farmi chiedere se prima di entrare su questo autobus io ho pagato il biglietto - in alternativa non l'avrei fatto per truffare l'azienda - e se l'ho obliterato - di nuovo in alternativa una truffa: usare un biglietto più volte. E sopra questi miseri pezzi di carta c'è scritto chiaramente come vanno usati! E su ogni autobus è sempre ben visibile la richiesta categorica del biglietto timbrato o acquistato a bordo! Accidenti...
C: Mi suona il campanello mi scusi?
S: Certo.

S: Una vergogna come certa gente sia disposta a ricorrere a simili mezzucci per prendere tempo e non farsi multare...
V: Veramente guardi, io l'ho visto subito che quel tipo li non era tanto convincente; mi era parso si avvicinasse alla macchinetta dei biglietti ma di certo l'avrà truffata in qualche modo.
S: Fortuna che ci sono i controllori.
V: Quella li è la gente che smonta i sedili, che ridacchia in fondo e scrive porcate sugli schienali e nelle fermate...
S: Già.

N: Guardi il suo biglietto, eccolo.
C: Dimmi cosa potrei fare di diverso?
N: ..?
C: Dimmi te cosa faresti! Oltre che essere un barbone, non avendo praticamente mai lavorato al di fuori di quest'azienda, tento di fare un po' di carriera; non posso? Non mi è permesso?
N: ...
C: Non ho famiglie da mantenere, sono solo e passo le mie giornate a salire e scendere da tutti gli autobus che trovo per controllare che le persone siano oneste, il mio lavoro è essere diffidente ok. Devo morire di fame? Devo viaggiare con dei vestiti logori per essere degno di essere considerato umano?
N: No. Non devi fare niente.
Vecchio 12-02-2012, 10:26   #43
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SO COS'HAI FATTO

La musica solenne proveniente da dietro l'altare investiva tutti i presenti ancorandoli agli schienali delle panchine, in viso una smorfia di dolore; N tra di loro in silenzio.
Don A fissava come folgorato da una luce mistica le arcate della sua chiesa, i capitelli in metallo dorato, i muri leggermente scrostati; spentosi il canto in gloria al signore fu come risvegliato dal suo stato di beatitudine, e con sguardo di benevolenza si accostò ai fedeli per l'omelia.
A: Fratelli; ancora riecheggiano nelle mie orecchie i concetti illuminati di Nostro Signore espressi nella lettura del “discorso della montagna”.
Certamente una delle pagine più ispiratrici per la prescrizione morale e pratica della vita dei fedeli, certamente un'indicazione di valore proveniente da una coscienza superiore, graziata dal signore: la coscienza del frutto della sua potenza!
[...]
Non giudichiamo senza capacità per giudicare...c'è chi ha questa capacità, ma non tutti... ...voi sapete bene che nella vita, in questa meravigliosa e lunga e difficile vita che il signore vi ha donato, i momenti di sbandamento si presentano, le tentazioni, che a volte portano ad errare, o a peccare. Quando ciò accade siete compromessi!
[...]
La durezza della vita è la promessa di una vita ultraterrena colma di grazia e bellezza!
Un'altra premessa per la gioia eterna è l'osservanza dei dettami della Chiesa: non giudicate nessuno, né biasimate, non formulate opinioni su alcun argomento senza tenere a mente la pena per i vostri stessi peccati, per le vostre mancanze, per le vostre inadempienze alla fede!
[...]
Dio è misericordioso, ma pretende che i peccatori si rimettano alla sua benevolenza!
N teneva tanto stretto l'asse di legno che lo sosteneva che per miracolo non gli si spezzò tra le mani, ma rimase seduto immobile.
A: Dio è splendido e perfetto - il Santo Padre ne è la prova vivente - e i peccati vanno posti sul suo altare, per il giudizio superiore!
E per liberarsi dal peso delle vostre coscienze abbiette; qui sta la misericordia: nessuna punizione in vita per chi ammette i propri peccati, per chi si affida all'intercessione di un ministro della Santa Chiesa per la remissione dei peccati!
Non giudicate avendo sulle vostre spalle il peso di possibili giudizi!
[...]
Gravi turbamenti stanno colpendo e infettando la nostra società civile in questi tempi...
...la moda, “un certo tipo” di cinema, le vacanze, i rivolgimenti degli operai, la politica parzialmente marcita e la minaccia che perennemente incombe sull'occidente da parte delle potenze comuniste!
Ricordiamo gli insegnamenti di umiltà, nel vestire, ricordiamo i dettami della povertà, i moniti verso le facce oscure del possesso e del progresso; ricordiamo la castità prematrimoniale, il dovere della procreazione, il pudore! Non riesco a sopportare queste figliole in "costume da bagno" che pretenderebbero di uscire di casa e mostrarsi praticamente nude in pubblico! Non dimentichiamo, fratelli, il dovere del lavoratore, la solerzia che egli deve infondere nelle sue attività, per un dovere verso gli altri, per misericordia verso la sua famiglia e sé stesso! Non dimentichiamo che la nostra società è costruita da noi credenti sui credenti, nella nazione più sacra e cristiana!
Leggete La Bibbia e riflettete, applicate i comandamenti in essa contenuti, e il regno dei cieli sarà vostro; cari fratelli...
N balzò in piedi di colpo.
N: Ma cosa diavolo dice! Non vede che sta riempiendo la testa di queste persone di str***ate!? Non capisce che lei corrompe quel libro con le sue parole luride di idiozia e follia?! Non si rende conto dell'incredibile contraddizione tra quel messaggio e la sua condotta di vita?! Non vede come arrivano in chiesa questi operai?! E pregano lei che sfrutta e opprime con i suoi stupidi comandamenti ecclesiastici! Altro dell'amore! Cristo l'avrebbe cacciata da questo luogo! Avrebbe distrutto questo tempio profano e ballato sulla sua tomba di millantatore avido insensibile debole stupido manipolatore di coscienze! Lei, e tutti quelli come lei, è...
Ormai da tempo una piccola folla di uomini barcollanti e vestiti a festa si erano accalcati intorno all'eretico, e mentre egli veniva portato fuori dalla costruzione il parroco riprese, senza scomporsi eccessivamente, il proprio discorso.
A: Non preoccupatevi miei cari fratelli! Lo straniero indemoniato si è manifestato qui nel giorno giusto, e nel momento giusto; egli è un dono di Dio, poiché è il perfetto esempio di non osservanza delle norme etiche della Bibbia: spergiuri, imprecazioni, oltraggio del pudore, non rispetto del luogo sacro della Chiesa, giudizi portati dall'ignoranza e dall'avidità...purtroppo per lui ogni tentativo di riconciliazione che avessimo tentato non avrebbe potuto salvarlo dalle pene infinite dell'inferno: è eccessivamente corrotto dal mondo, dai desideri e dalla follia, il demonio si è chiaramente impossessato delle sue parole e dei suoi gesti; ma il demonio si vince con il rispetto delle norme divine, e con l'unione sotto i vincoli sacri tramandati dalla Santa Madre Chiesa, da secoli di storia e preghiera!
Potete voi mettere parola nel frutto di secoli di conoscenza? Millenni di azione e intercessione divina? Posso io?
Preghiamo insieme e ricordiamo che Cristo Nostro Signore vuole e ricerca esclusivamente il nostro bene. Per Cristo...

Subito dopo la cacciata N si era affacciato al portoncino laterale per ascoltare il resto del rito; accanto a lui una mensola di legno antico sorreggeva una serie di opuscoli.
Ne lesse uno in silenzio: era una richiesta di adesione ad un circolo torinese:
<< Non sveliamo nessun segreto, lo sanno tutti. Quando cercate un lavoro, un impiego in una ditta seria, c'è sempre chi viene a cercare notizie da noi sul vostro conto. Se siete iscritti sui nostri elenchi, se frequentate e partecipate alla nostra vita, diremo (e quante ne abbiamo dette!) una parola incoraggiante. Altrimenti... "non lo conosciamo". Pensateci [...]. >>
Vecchio 14-02-2012, 10:01   #44
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MANI GOTE

Se la sommità della collina era rappresentata da Virgilio - vecchio, logoro e stanco di penare nel Limbo -, poco vicino sedeva N, spinto alla contemplazione dal Maestro.
Sotto i loro sguardi si stendeva una massa di uomini accatastati l'uno vicino all'altro in piedi, di fronte ad un palco; tanti e tali da confondersi in un mare di materia brulicante e chiassosa.
Sul palco, in mezzo ad una serie di persone sedute mezze comodamente e quasi addormentate, sorridenti, parlava un individuo vestito elegantemente, come da dietro un leggìo.
V: Hai mai visto nulla del genere?
N: è una visione impressionante.
V: Non sai quant'è vero, scandendo quel termine hai còlto perfettamente il punto centrale del discorso di oggi: "l'impressionanza".
N: L'impression-anza..? Mmm...
V: No no N, credimi... l'impressionanza è un fattore da non sottovalutare quando si tratta di comprendere il mondo e i suoi meccanismi - e noi questo tentiamo di fare veh?
N: Beh...
V: Essa è stata usata ed abusata oggi come ieri per avere una serie di reazioni - legate all'interesse di chi applica i meccanismi "impressivi" - da parte del pubblico, della folla.
N: La folla, tu m'insegni: una sorta di organismo liberamente, quasi patologicamente influenzabile, irrazionale, confuso...
V: Attenzione, dipende sempre dagli elementi che la compongono... ...ricorda che una folla è ciò che dici tu, ma solo perché non chiamiamo con quel termine il tipo di gruppi - che possono essere minimi o densissimamente vasti - formati da uomini pensanti e quindi perfettamente razionali.
N: ...
V: Sin dall'antichità, attraverso la tradizione dei costumi, nelle società non abbastanza arcaiche da essere prive di ordini sociali, lo stregone impressionava in ogni modo i suoi fedeli, gli spettatori delle sue cerimonie, così da ottenere il loro rispetto e la loro ammirazione, il riconoscimento di una superiorità a quindi di un certo potere legittimato.
N: ...
T: Cosa stai pensando?
N: Un caso simile avveniva anche nel medioevo...un po' in tutto il mondo sovrani e sacerdoti facevano costruire con i materiali e le tecniche più moderne palazzi e edifici di culto spettacolari, divini il più possibile.
Mi è giunta voce che alcuni stili del tempo avessero l'apposita funzione di terrorizzare e porre in soggezione - tramite la ripetizione ossessiva di temi minacciosi, di storie di fiamme, mostri e peccati mortali, il tutto applicato a strutture architettoniche vertiginosamente slanciate verso il cielo - gli avventori; come dire: noi déi, voi - formiche - zitti.
V: Il famoso gotico... ...apprezzo che tu abbia sottolineato la mancanza di definizione locale del fenomeno; infatti non è solo una tendenza europea: in Cina esistevano prima della rivoluzione culturale statue del Buddha imponenti, alte anche più di 60 metri, in Giappone l'idea tutta particolare di bellezza sacrale rendeva l'effetto con l'attribuzione di attributi "divini" a luoghi dotati semplicemente di una natura rigogliosa, a vedute sublimi; gli sciamani africani poi, i riti voodoo e le costruzioni e le feste e i sacrifici dei popoli sudamericani e i balli e le vesti indiane...tanto comune è l'impressionanza!
N: E oggi? Questo comizio?
V: Il comizio nasce per allargare l'area del consenso, dunque usa fondamentalmente le stesse carte del gotico e delle esibizioni che abbiamo elencato: scenografie, effetti speciali, raggruppamenti di persone, rumore, luci, slogan e motti e minacce...c'è anche dietro, bisogna dirlo, tutta una storia per quanto riguarda l'oggi, il terzo millennio gregoriano; potremmo fare dei parallelismi affascinanti...
N: Le luci del palco come gli sguardi divini delle statue dalle arcate?
V: Volendo...ma tu sei troppo teso verso il discorso del gotico; vieni un po' più in qua col pensiero, pensa alla storia più recente e guarda quella massa di uomini - mi fa sbellicare ogni volta..!
N: Sono in tanti, ammassati...bandiere e urla all'unisono...ricordano uno stadio.
V: Mi inquietano allo stesso tempo...osserva le loro mani.
N: Non ci sono!
V: Si che ci sono, guarda meglio...
...
N: ...mi sembra di vederne qualcuna...c'è tanta confusione...ma... ...fanno il saluto romano?!
V: Ah ah ah! Anche a te da quell'impressione eh? Non stanno - o almeno credono di non stare - facendo il saluto romano; stanno riprendendo la scena con i cellulari!
Non è un'immagine quantomeno...impressionante?
N: Quantomeno...
Vecchio 16-02-2012, 10:08   #45
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RUOLO

Attraverso quel vetro mezzo appannato e molto incrostato dallo smog e la pioggia N osservava riflettersi il suo sguardo in un passante seduto all'interno del treno.
Oggetto: Cioè no perché cioè nel senso...
Dall'altro capo del vagone sedeva un passante donna – incantevole - che passando immobile sorrideva osservando l'incertezza del vagabondo nel mondo - riflessa pochi metri più in là, nell'incerto passante seduto dietro il vetro.
Questi era circondato da niente più che oggetti, oramai.

Oggetto: Ma dai no dai! Non ci posso credere!
Oggetto: E tu ch'hai fatto?
O: Eh che c***o vuoi che abbia fatto! Mi sono diventate tutte le mutande blu!
O: Cioè ma dai ma che sfiga oh!
O: Blu cielo, tutte con delle sfumature strane...
O: 'Chià bello però oh...
O: Si, ma anche le etichette però.
O: E le scritte?
O: Ci sono ancora diciamo, ma sono blu cielo pure quelle.
O: Eh ma dai no che sfiga pazzesca...
O: Cioè ma scusa ma tu le hai no messe a lavare no?
O: E quella defi***nte di mia madre ci ha buttato dentro un calzino blu del mio fratellino!
O: Da ammazzarla...
E sorrideva vedendolo sudare e cercare di non tremare, cercare di stare seduto e cercando – lei lo vedeva - di non urlare
<< Volete tacere?!? Siete delle nullità!!! >>.

Passante Donna: Tra un po' glielo dice.

Passante Uomo: Credi che siano delle nullità?
PD: Si. Tu no?
PU: Non so...
PD: Ho visto come - sto vedendo come ti trattieni a fatica...
PU: Come?
PD: Vedo come stringi il sedile, come ti trema il labbro di tanto in tanto, vedo come guardi tutto intorno...sembra proprio che tu stia cercando aiuto sai?
PU: Davvero?
PD: Già, inconsapevolmente dici.

O: Oh non sto nemmeno a dirtelo cioè guarda.
O: Quando l'ha detto a me è scesa proprio ma di brutto mì...
O: Sto tizio no entra dentro e mi dice tipo - non sapevo che fosse Giggi capisci ?- mi fa: "qui si lavora sodo eh?" e io...
O: Marò...
O: E gli do un occhiatina mi giro e gli rispondo:
O: Con una carogna pazzesca...
O: "Se aspetta un secondo arrivo!"
O: Ma non l'avevi guardato?
O: Si no cioè diciamo di si, ma mi sono solo resa poi conto che era Luigi e
O: "Scusa!"
O: E magari! Tra un po' svenivo!
O: Che te frega tanto è uno st***zo anche lui...
O: Comunque puoi capire cioè, diciamo che avevo proprio la testa ovunque tranne che lì, l'avevo guardato ma stavo vedendo tutt'altro...

N: Non so quale sia il mio ruolo in tutto questo.

PD: Forza, alzati e diglielo!
PU: ...
PD: Avanti... Anche tu sai come lo meritano...
PU: ...
PD: ...

In quel momento il treno partiva, ed N perdeva il contatto con gli avvenimenti al suo interno. Gli era rimasto il riflesso di quell'uomo e delle parole degli oggetti; gli era rimasto l'incanto della donna in fondo al vagone e la cacofonica idiozia di tutte quelle parole gettate - era stata un'esperienza poco più o meno di un sogno.

PU: Anche il mio ruolo non è molto chiaro.
O: E il nostro allora?
O: In che senso è uno st***zo scusa?

...

PD: Forza, vieni e diglielo.
N: Cosa?
PD: Di tacere.
N: Taci.
Vecchio 18-02-2012, 10:34   #46
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UOMO SOLDATO

S: Sono di stanza a 70km da qui da circa tre mesi, avanziamo sempre più lentamente verso l'interno del paese, ma gli scontri si fanno ogni giorno più duri - molti dei miei compagni di reparto sono stati riportati a casa feriti.
N: I feriti tornano a casa?
S: Si, fortunatamente i nostri mezzi di trasporto e di comunicazione funzionano piuttosto bene; i nostri avversari non possono dire altrettanto...
N: Loro non sono ben equipaggiati?
S: Beh, non è che non lo siano, ma hanno una mentalità tutta diversa dalla nostra: sono addestrati sin da giovanissimi a colpire l'obiettivo ad ogni costo, e solo la morte può impedir loro di attaccare ancora una volta; dovresti vedere che luce infuoca i loro occhi durante gli scontri...
N: Una luce?
S: Probabilmente sono drogati, o eccitati da qualche tipo di sostanza, o rito...non so bene.

N: Come mai hai deciso di entrare nell'esercito?
S: Beh, non ho avuto molta scelta a dire il vero...intendiamoci, credo tutt'oggi che sia stata una buona scelta per me: mia moglie e mio figlio vivono bene con i soldi che ricevo, durante le licenze e i periodi di riposo - che non sono pochi tutto sommato - posso stare insieme a loro e fare tutto ciò che desidero fino alla successiva chiamata.
N: Diventano sempre più frequenti eh?
S: Accidenti si, tu sapessi; quando mi sono arruolato abbiamo avuto quasi un anno di tranquillità e avevo creduto che l'esercito fosse una passeggiata, una pacchia, poi man mano gli anni passarono e arrivarono le prime guerre...per i soliti motivi, quelli che da sempre si usano per fare le guerre: risorse, potere, posizione...e man mano che le acque si smuovevano anche le guerre si agitavano; i morti ci sono sempre nei conflitti, che li si chiami "di pace" o meno, ma quando sono talmente tanti da non poter essere ignorati va a finire che gli animi si spezzano, turbinano le coscienze e partono le proteste...per noi è un casino...
Ci tagliano i fondi e rimaniamo senza medicine certe volte, qualcuno non ha un consulto medico e un intervento immediato per insufficienza di personale, e perde un arto...sono cose che sono sempre successe nelle guerre.

N: Parli con uno strano senso di quiete, con la voce calma, piatta, tranquilla; hai una particolare luce negli occhi...
S: Ti dicevo che mio padre è morto quando avevo 15 anni, mia madre non era in grado di badare a sé stessa: alcol, depressioni...avevo anche un fratello da mantenere, per tutto questo ho scelto la carriera militare...l'unica relativamente sicura per quanto riguarda l'aspetto economico...un lavoro a tempo indeterminato in fondo - una manna dal cielo per la mia famiglia.
Poi puoi capire, quando ho conosciuto mia moglie e ci siamo sposati...è nato mio figlio e li tutto è cambiato...sento che quello che faccio ha un significato ancora più vero, più mio.
Non ho mai eseguito ordini, ho sempre fatto quel che andava fatto per far stare bene le persone che amo.
Per questo non ho rimpianti, né rimorsi...anche se ciò che sfama la mia famiglia costa del sangue...
N: ...
S: All'inizio non è semplice: vedi questi uomini...donne e bambini...che sono identici a te...se sono soldati identici in tutto e per tutto, se sono civili addirittura più innocenti e inermi...e ti chiedi che senso abbia, se ne valga la pena...ho visto dall'alto di una collina partire e colpire un bombardamento al fosforo bianco...si rivelò solo dopo un obiettivo sbagliato: un intero paese spazzato via e nemmeno un terrorista, nemmeno un'arma in giro; e le persone bruciavano dall'interno, gli animali bruciavano e respiravano la polvere abbaiando, le donne e i bambini urlando si disintegravano dentro i vestiti intatti...ti chiedi se ne valga la pena.

N: E tu, hai mai ucciso qualcuno?
S: Cosa vuoi che ti dica...ho un fucile appeso a tracolla...sono sempre col dito sul grilletto e la sicura è un optional in questi posti; c'è una tensione quando entriamo in paesi non ancora battuti...bisogna provare per capire...basta un cecchino e sei morto, devi stare all'erta e quando succede qualcosa spesso non riesci a pensare prima di premere il grilletto.
Ho ucciso molte persone, più di quante ne siano state registrate di sicuro.

N: E poi..?
S: E poi finisci per sforzarti di pensare a loro come a dei nemici; ti hanno addestrato a quello sin dall'inizio, sin da piccolo, ti hanno imbottito di informazioni distorte sulla loro cultura e sulle loro coscienze e da sempre hai sentito il rischio di poterli vedere come degli animali, come dei mostri, come non umani; basta recuperare quelle influenze e pretendere di crederci...in fondo fingi, perché non ce la fai sul serio...fai lo sciocco, cerchi di riderne...sembra inumano ma senza si impazzisce...si diventa folli e ci si spara...non sono pochi i ragazzi che ho visto suicidarsi negli anni d'esercito...molti non immaginano cosa sia la guerra e arrivano addestrati ma non preparati. Ho tenuto anche la mano a un uomo in fin di vita: era spezzato in due dai colpi di una mitragliatrice, parlava in una lingua a me incomprensibile, mi ha dato il suo portafoglio e dentro c'erano delle foto di ragazze e bambini, le ho in caserma nell'armadietto...non so cosa finirò per farne...
Vecchio 20-02-2012, 09:59   #47
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IL COMPAGNO

N: Non sono convinto riguardo la Chiesa...mi guardo indietro: furti e rapine, fasci e denaro, potere e malattia, politica, influenza, controllo, prescrizione...
...e sono prudente nel dire "guardo indietro"...
P: Tutto ciò è verissimo, ma che cosa è importante nella Chiesa?
N: Non so cosa sia importante per te. Le morti ingiuste, le ingiustizie, le rapine materiali e ideologiche compiute da essa mi sembrano importanti! E mi sembra che un membro di questa storica gerarchia, un prete, debba ben rendere conto a contemporanei e posteri delle azioni portanti anche la sua sottoscrizione.
P: Io non ho sottoscritto nulla di tutto ciò, io aderisco alla Chiesa come organo evangelico, come ufficio divino in terra, tramandato e avviato direttamente da Cristo figlio di Dio agli uomini, e da essi gestito.
N: Gli errori ci sono anche nella Chiesa dunque...
P: Certamente ci sono stati, i grossi e i piccoli errori; io credo tuttavia che oggi essa sia cresciuta, abbia più affinità con la parola di Cristo.
Ma questo non significa che chi è parte di questo organo umano - di ispirazione divina - non possa cadere in errore o in tentazione.
N: Ma perché aderire alla Chiesa cattolica per seguire Cristo? Essa è un'istituzione millenaria che come tale porta con sé inevitabilmente tutte tutte le contraddizioni accumulatesi sopra la sua schiena! Sarebbe come...
...è come affidare un'auto a un parcheggiatore di cui si conosce la tradizione familiare di furti d'auto...
P: Già... ...e questo è lo spirito del cattolicesimo odierno.
N: ...
P: Cattolicesimo moderno; il mondo moderno è colmo di indifferenza e paura, bisogna superare questa paura dell'uomo e accoglierlo nella propria grazia, specialmente se è un ladro o un assassino!
N: Ma allora come può la Chiesa puntare il dito contro il male, i peccati? Perché niente contraccettivi? Niente aborto? Niente staminali?
P: Un assassino è un uomo che porta un peso, che odia il suo passato perché macchiato dal sangue di vite spezzate: egli è colui che ha più bisogno di aiuto, e la Chiesa e il Vangelo sono quell'aiuto, quella mano, quel braccio che sollevano il peso che lo opprime...
...la Chiesa ha il dovere, d'altro canto, di evitare il diffondersi e l'accumularsi di questi fardelli, e le prescrizioni sono parole che prevedono e prevengono i peccati! La vita è un dono di Dio, non voglio essere troppo banale ma è così, e come tale va salvaguardata in tutte le sue forme...
N: Se ho capito bene lei si pone di fronte al passato storico - e al presente - della Chiesa come innanzi un peccatore pentito e rinsavito...discorsi da prete...quasi...
P: Ma non c'è qui tanto da discutere! Ieri era ieri, Dio è misericordioso e non credo si formalizzi sul passato; lui è Amore semplice, genuino! Amore che non sa di punire amando, lasciandoci liberi! Amore che non sa punire!
Tu, aspetta di avvicinarti alla morte o al dolore...
N: Non sta qui il punto; la Chiesa è anche ideologia, è costruzione che guida la vita degli uomini, che pretende di comandare vita e morte in nome di una presunta superiorità su qualunque altra idea!
P: La Chiesa accetta tutte le idee...
N: Perché la castità? Perché la discriminazione? Degli omosessuali, delle donne, delle altre religioni...perché i sacramenti e la confessione? Perché...
P: ...perché le Scritture tramandano tutto questo...
N: ah-AH!
P: No, non ho finito.
Le scritture tramandano questo o alcune di queste condotte o idee per te non accettabili, e la Chiesa come istituzione fondata su quelle Scritture - frutto di uomini e stesure non sempre chiare e guidate da mano divina - non può che schierarsi ufficialmente in quelle direzioni...direzioni tradizionali...
Ma c'è un ma: quando sono diventato catechista, quando ho preso i voti, nell'arco di tempo tra oggi e la mia infanzia "cristianizzata", ho subito l'influenza dei preti e dei vescovi e dei miei e della Santa Sede e delle Scritture; ma tutto è stato poi - non sempre e non senza eccezioni, ma prevalentemente - affidato al mio personale giudizio!
Non so se capisci...formato dalle scritture mi è stata affidata una parrocchia, poi un'altra, e nelle mie parole ai fedeli c'era e c'è certo tutta l'influenza del mondo gerarchico ecclesiastico e ancor di più della Bibbia, ma filtrata DA ME! Che sono, come tanti parroci - più di quanti si creda - ideologicamente, politicamente e...fisicamente libero da ogni vincolo terreno!
Verità, vita e morte sono prerogative del giudizio divino, io seguo ormai solo Cristo e perdono chi dev’essere perdonato, questa è la mia chiesa!
N: Beh...non mi sembra una cosa molto realistica...sei totalmente indipendente, perché quella tunica allora?
P: Perché credi che siamo tutti indottrinati e sfruttatori?!?
Io ho votato ai referendum per la repubblica, per il divorzio - l'aborto no, non lo concepisco -, e l'ho fatto di mia iniziativa! Contro il parere del Papa che tutti i giorni dava le sue "raccomandazioni" alle radio e non solo! Ho sempre votato anche alle politiche, di nuovo contro il parere dell'istituzione che rappresento; per di più votavo a sinistra, ci credevo, nella sinistra, fino al '56, dopo la denuncia dei crimini del comunismo.
Avevo torto dunque, anche io sbaglio dunque, ma sono sempre stato libero, e tanti come me!
Ora la politica mi fa ridere, piangere...Gesù non si occupava di politica ma di uomini, e oggi solo il suo insegnamento è al centro delle mie azioni e parole, è la mia unica ispirazione.
N: ...
P: E non mi interessa che i vangeli siano falsi o corrotti! Io vi leggo anche tra le righe amore sincero per l'uomo.
Nel nulla della modernità un'ideologia falsata che fa del bene è...indispensabile.
N: Ora capisco: non sei un prete.
Vecchio 22-02-2012, 10:05   #48
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RATAZZI

Superato il grande capanno colmo di forme appese o appoggiate in scaffali, attraverso un taglio nel legno e poi il giardino, N giunse nei pressi di un foro sorprendentemente regolare e parallelo rispetto alla porta della grande casa azzurra.
N: C'è nessuno?
Oltrepassata la soglia l'esploratore poté constatare, mentre l'oscurità s'abituava al suo sguardo, che lo spazio ammuffito e silenzioso dentro cui respirava altro non era che l'interno scavato di una parete.
N: Scusate..? Posso?
Ancora un passo e dietro un angolino mangiucchiato si manifestò una visione imponente: un grosso e grasso topo dondolava sé stesso sul pavimento marcio tentando di muoversi in direzione del visitatore.
G: Buonasera buonasera! A cosa devo l'onore?
N: Buonasera, mi chiedevo chi avesse costruito tutti questi edifici giganteschi...
G: mmm - mi sembrava di aver posto una domanda diversa...
N: Ah mi scusi. Sono un viaggiatore, il mio percorso ha previsto un passaggio dentro la sua abitazione. Mi piacerebbe avere informazioni su questo luogo, nonché su di lei - è un topo parlante, una cosa che non si vede tutti i giorni!
G: Mi stai simpatico, diamoci pure del "tu"! E così viaggi eh?
Ehhh... Anche io avrei voluto mang...viaggiare, pardon. Quando ancora vivevo nella biblioteca - allora c'era una grande comunità di sorci, molto unita... Io ero un po', un po' l'intellettuale, diciamo il guru del gruppo... Lo dico senza modestia.
N: Bene bene! Quindi hai imparato a parlare leggendo nei libri?
G: Si! E ascoltando gli uomini nei loro discorsi.
N: E ora sei solo...che è successo?
G: Una storia triste... Vedi, la conclusione dei miei studi teorici coincise con il manifestarsi più acuto del desiderio di oltrepassare la linea tra esperienza immaginata e provata.
N: ...
G: La conoscenza teorica dei formaggi era per me ormai una competenza perfettamente acquisita in anni di studio, ma le pagine sfogliate e perfin memorizzate non possono e non avrebbero mai potuto restituirmi l'esperienza diretta del sapore e dell'aroma formaggiosi; quindi...
N: ...
G: Decisi di trasferirmi e diventare un topo d'appartamento; come abitazione ho selezionato tra le disponibili quella appartenente ad un noto appassionato di cucina, con l'accortezza che vi fosse a portata di mano una sala per la stagionatura - quel capanno al di là del giardino per intenderci.
N: ...
G: Insieme a me si trasferirono molti dei membri della comunità d'appartenenza, e fondata una colonia gastronomica in questo buco sfruttai la devozione riposta nella mia saggezza per organizzare attraverso di loro spedizioni di recupero di formaggio... All'inizio piccoli assaggi, poi grosse quantità - dato che la voce dell'esistenza di un paradiso caseario in questo quartiere si era rapidamente diffusa e molti degli inquilini delle case vicine o lontane si unirono al progetto.
Insomma, la mia cricca si espanse a macchia d'olio e con essa i bisogni di cibo sempre disponibile; aumentarono le spedizioni e - ahinoi! - gli umani iniziarono ad accorgersi di qualcosa: tracce, morsetti, briciole...
N: Ho notato delle trappole camminando...
G: Ma la trappola in sé non è un problema; il fatto è che col tempo arrivai a conoscere ogni tipo di formaggio disponibile nel capanno, tutt'oggi sopravvivo grazie alle riserve accumulate negli anni; ma con la consapevolezza da parte degli umani della nostra presenza iniziò ad apparirne una nuova varietà, una varietà di formaggio a me sconosciuta!
Era quello che essi usano porre come esca nelle trappole! Ce n'è una proprio davanti all'entrata, te la faccio vedere...
...
Quell'aroma mi inebriava e annichiliva il mio desiderio verso qualunque altra attività, accecato dalla fame di conoscenza spedii seguaci su seguaci contro le trappole sperando di riuscire a ricavarne un boccone prelibato, ma niente.
N: Accidenti...
G: I miei fratelli morivano, i miei adepti perdevano interesse, i cassonetti si riempivano di vittime della mia golosità... E nessuno poté donarmi la gioia di sapere il gusto di quell'esca.
N: Certo sei pentito...
G: ...non ho più nessuno.

N: Beh...io credo che ora che hai compreso i tuoi errori potresti accontentarti delle riserve disponibili e costruire una nuova colonia funzionante e gioiosa grazie alla tua antica saggezza; ci vuole solo un pizzico di coraggio e voglia di cambiare, devi abbandonare il desiderio di quel cibo e ricominciare. In fondo...tu conosci quel formaggio per averlo studiato no?
G: Si, lo conosco e ne ho goduto l'essenza attraverso l'aria, solo il gusto mi manca.
N: E allora puoi dire comunque che la tua conoscenza dei formaggi è praticamente completa! Vale davvero la pena rischiare la propria vita per una meta...per così dire...non indispensabile?
G: Oh no... Direi proprio di no.
N: Benissimo! Allora io proseguo, buona fortuna!

G: Scusa! Viandante!
N: ..?
G: Tu non... Voglio dire... Non mi faresti il favore di... Ti prego... Provare a prendere il formaggio dalla trappola?

Ultima modifica di Allocco; 22-02-2012 a 10:09.
Vecchio 24-02-2012, 09:40   #49
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TRUFFINA

Ristoratosi tra gli antichi sogni evocati da una notte trascorsa nella paglia, N si scoprì risvegliato dal grugnire tremante di un maiale, a pochi centimetri dal proprio naso.
M: Zitto! Zitto perlamordiddio! Non dire niente! Parla piano!
N non aveva aperto bocca quando si accorse che alla porta del fienile si era affacciata un'orda di bestie scalmanate - chi con forconi tra gli zoccoli, chi tenendo coltelli e mannaie tra i denti.
In qualche modo giustificò la sua presenza - tenendo ben nascosta quella del suino, che evidentemente era il loro obiettivo - e quelli lo lasciarono dimenticandosi di non aver ancora perquisito l'edificio.
M: Ti ringrazio straniero, quelli non scherzavano: mi vogliono morto.
N: Posso chiederti perché?
M: Guarda...da quando la fattoria fu...abbandonata dagli uomini, che la gestivano secondo i propri...esclusivi interessi, gli animali hanno preso il controllo di tutto, trasformandola nella "fattoria zoocratica" che puoi...vedere. Agli inizi vi fu qualche problema, nessuno di noi era evidentemente...avvezzo al comando, e sempre serpeggiava la paura e il dubbio di un ritorno ad un regime di tipo simil-umano.
Tutto si mise a posto nel giro di non molto tempo; furono costruite scuole...apposite per...formare giovani animali alle varie professioni della fattoria: scuola di mungitura per mucche, di lavorazione metalli per cavalli, di cucina per galline e così via...tutti insieme si stipulò uno statuto che fissasse idee...comuni in assunti fondanti per la società presente e futura, e permettesse ad ogni individuo di scegliere i propri rappresentanti nel Consiglio della Fattoria: la "Costituzione della Fattoria zoocratica".
N: Accidenti, molto organizzati...
M: In realtà la sua redazione fu affidata solo a noi maiali, in quanto esseri dotati...di...un'intelligenza superiore alla media.
N: E cosa non funzionò? Perché ora tutti si sono rivoltati?
M: Non...direttamente...per la Costituzione, che in realtà fu approvata all'unanimità e...seriamente fondò e permise il funzionamento del sistema-fattoria per lungo tempo - nonostante non infrequenti contraddizioni tra norme e agire reale dei governanti...
In quel momento da dietro la porta socchiusa esplose il passare di un maiale imponente: grasso e in salute perfetta, alto il doppio della media e largo il triplo, dotato di zampe talmente possenti che fu impossibile per N non notarlo - tanto rumore faceva zoccolando contro i sassi che ostacolavano il suo cammino.
M: Lui è il capo del governo precedente il mio...
N: Quindi tu sei il capo della fattoria!
M: Ancora per poco...
N: Che hai combinato per finire in questa situazione? Non hai l'aria di essere un approfittatore...
M: Forse non sono proprio mai stato in...grado di...sostenere il peso di questa...resp...
Senza preavviso l'enorme maiale da fuori tirò un suono terribile nell'aria - << NEL FIENILE! >> - e si dileguò tanto velocemente da non lasciare neppure una traccia di sé; tutti gli altri animali accorsero brandendo le armi più impensabili, e, dopo la scoperta del maiale nascosto lì dentro, solo per l'intervento di N non lo scannarono al volo.
<< Ha affamato i nostri figli e i nostri nonni! >> << Ci ha insultati pubblicamente, dichiarandosi simile a noi! >> << SCHIFOSO! >> << Ha preteso che lavorassimo il triplo per pagare i suoi debiti! >> << Ci ha rotto le palle! >> << SEI FINITO! >> << Ha preteso che prendessimo sulle spalle tutta la fattoria! >> << Ci ha mentito! Ha promesso e non ha mantenuto! >> << TI AVEVO AVVERTITO! >> << Ha scontentato tutti, chi lo ha votato e persino i membri del suo consiglio personale! >>
N: FERMI FERMI!
Il baccano si era fatto incomprensibile già da un pezzo, N tentò di riportare la calma facendo da schermo tra il maiale e la folla.
N: Lasciamo che spieghi le sue ragioni!
Con aria rassegnata il capo precario si fece avanti mogio mogio, privo di qualunque volontà di difendersi; prima che potesse aprire bocca N fu sopraffatto dall'ondata di roncole, ali, zoccoli e bastoni, e perse i sensi colpito da uno di questi alla nuca.
<< Mh mh mh, >> gli parve di sentire una voce, << ormai ha fatto una brutta fine, mio caro pezzente, inutile cercare di aiutarlo! Mentre sei qui svenuto e battuto posso rivelarti come si mantiene vivo il potere di una raffinata associazione a delinquere: questi mentecatti mi consideravano un dio quando crescendo mi sono sviluppato il doppio di loro in altezza e il triplo in larghezza, e in quanto fenomeno fui eletto a grande maggioranza capo della fattoria. Una volta in carica cercai di mettere a posto tutti i problemi che sottostavano alla mia condizione - non ero così grosso per caso, ho dovuto faticare a consumare tutto il cibo rubato agli animali più vari! - ma qualcosa andò storto, e non molto prima della fine del mandato iniziarono a diffondersi insistenti le voci dei miei metodi di ingrassamento - nonostante censura e minacce.
A quel punto ormai il mio stolido rivale acquisiva consenso, e insieme cresceva l'aspettativa per un maiale che finalmente avrebbe potuto rimettere a posto la difficile situazione della fattoria: affamata dai ladri e dalla corruzione, galleggiante su un mare di bugie riguardo l'uso del lavoro e delle risorse, con debiti ingenti con altre fattorie e non solo.
Nonostante la situazione fosse già difficile decisi di mettere al sicuro la mia rielezione in tempi brevi: modificai la Costituzione - era nei poteri della mia larghissima influenza nel Consiglio della Fattoria - in modo da rendere l'imminente elezione del governo il più torbida e instabile possibile: membri non eleggibili dal popolo ma dai vertici; sistema di distribuzione dei poteri decisionali proporzionato al consenso - ancora per gran parte aderente alla mia linea di benessere ad ogni costo - e altre
porcate simili... ...ebbene... >>
Aprendo gli occhi in mezzo ad un odore invitante di carne alla brace N sentì il pressante obbligo di non indagare sulla fine del maiale spodestato.
L'astuto malvagio che aveva animato i suoi sogni pareva ora un uomo rispettabile, tutto d'un pezzo...sull'enorme palco rialzato sovrastante la massa di corna, baionette, zoccoli, fucili, denti, granate, zanne, carri armati, artigli, aerei e ugole invocanti il suo nome.
Vecchio 26-02-2012, 10:00   #50
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NATURA

Superato il crepaccio N, uscendo dall'acqua, si imbatté in una sorta di piramide metallica, sghemba, alta circa come un albero e formata da pannelli lucidi e rispecchianti il sole e il cielo. Il viandante rimase comprensibilmente affascinato da quella visione: dietro l'oggetto una natura lussureggiante crepitava nelle faccende quotidiane dei suoi elementi e la sabbia tutta intorno bloccava il corso dell'aria e dell'acqua proprio prima della superficie artificiale di quella strana costruzione.
P: Ti sei fermato e guardi alla mia sommità - deve splendere alquanto con questo sole -, questo significa che puoi vedermi!
N: Si, ti vedo bene; come sei arrivata qui? Chi ti ha costruita?
P: Oh beh...in realtà in un certo senso io esisto da sempre...in forme diverse...prima di essere ricoperta di placche zincate riflettevo la luce direttamente nell'aria, nell'acqua e nel vuoto dell'universo.
N: ...
P: So che ti aspetti ciò che voglio dire...
N: Sono stati gli uomini a rinchiuderti li dentro.
P: ...
N: Più viaggio tra voi concetti e più mi spiegate come gli uomini vi maltrattino.
P: Non devi saltare a conclusioni affrettate - è una caratteristica umana comune -, immagino si possa dire che si, mi hanno costruito intorno questa barriera, ma in realtà le loro azioni sui concetti non sono intenzionali, non sono completamente consce, rimangono nelle loro menti sfocate, senza definizione, mentre tutto il resto è vittima della loro smania di definizione; me compresa.
N: Chiaramente, ognuno mette una sua piccola modifica applicata al concetto e piano piano, nel corso di decenni e secoli, queste placche di significato si sedimentano, trasportate dai linguaggi.
P: Io ero la Natura, e ogni concetto ad essa collegato.
N: Su di te hanno fatto un gran lavoro eh! Tanto che parli di te al passato.
P: Già, in fondo non so bene neppure più io cosa sono.

...

N, ristoratosi ai piedi della piramide si preparava a ripartire.
P: Sai cosa pensavo?
N: ...
P: Forse se tu mi dessi un nome, se tu...se tu sapessi cosa sono...
N: Potrei farti ricordare qualcosa di te?
P: Potresti...
N: Io so che gli esseri umani ti considerano in diversi modi...alle volte come una vera entità, una coscienza attiva nel mondo, quindi come fonte regolatrice delle relazioni tra cose e eventi...c'è chi ti venera come una sorta di dio, chi ti considera dio, chi ti chiama dio, chi non crede in dio e considera te un semplice insieme di leggi...usano te per costruire concetti: contronatura, innaturalità...
P: Tu cosa ne pensi?
N: Io credo che sia una violenza costruirti addosso questo genere di strutture. Forse se semplicemente ti si riuscisse a liberare...sai, tu mi chiedi cos'è per me "natura"; e io ho effettivamente una concezione al riguardo...
P: Non essere timido, non ci sono risposte giuste o sbagliate.
N: Io vedo la natura come semplice realtà, come dire...ciò che esiste è natura. In fondo, perché mai queste lastre metalliche dovrebbero essere considerate artificiali - considerando "artificiale" come un termine identificante l'opposto rispetto a "naturale" -: sono composte dagli stessi atomi che formano la mia pelle, quegli alberi e la sabbia e tutti gli esseri viventi, la disposizione delle molecole è diversa ma la materia è quella; non solo, da materiali primordiali cosiddetti inanimati in qualche modo sulla Terra si è formata la vita, quindi come dividere nettamente le due categorie? Come dividere nettamente in due categorie qualcosa che in fondo...è la stessa cosa?
Chi parla di innaturalità, di azioni cose eventi pulsioni e tutto il resto "contro natura" non si rende conto di ciò; non ha mai riflettuto forse con la necessaria chiarezza: parlare di qualcosa che va contro la natura è parlare di qualcosa che non esiste.
P: Dio, l'onestà negli italiani, le donne peruviane, le guerre nel mondo...
N: Eh tu ci scherzi ma questo fatto del contronatura è una bella arma per certe categorie di persone.
P: A me lo dici?

P: Prima che tu vada...dato che sei in cerca di qualcosa vorrei dirti che...
N: ...
P: Credo che la tua concezione non sia esatta. So che questo non era il tuo obiettivo, quindi posso dirtelo...detta come la dici tu pare quasi che tutto sia lecito, che tutto sia naturale solo per il fatto di poter essere.
N: L'hai colta bene.
P: Beh ma non possiamo non considerare alcune eccezioni...
N: Tipo?
P: Beh...
N: Gli omicidi, la pedofilia, la violenza e la crudeltà, le perversioni, le malattie, il disordine e il caos..?
P: Mmm...
N: Attenta che non è solo zinco quello che ti rinchiude; non voglio sembrarti presuntuoso, ma prova soltanto a liberarti - ne hai di certo le capacità.
P: Rifletterò su ciò che mi hai detto, grazie.
Vecchio 29-02-2012, 09:46   #51
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12ZERI

<< No! Quello è un capitollo antichissimo! Occhio, attenzione, fermi! Lasciate stare quella gente! Oddio ma che diavolo succede..? Dov'è la Maronnina? Tutto distrutto... I teattori...rasi al suolo. Nemmeno una casa, una chesa, un vrullo, una colanna intatta...
Sembra che non mi vedano...fermi! Non avanzate! Non vedete che... ...sparano sulla folla! No... >>

R: Come dice?
N: Che? Come? Cosa...
R: Non vuole bere d'accordo. Dai suoi lamenti devo supporre che dovrei imitarla?
N: No no, ci mancherebbe, scusami...
R: ...Vostra Maestà, prego. Comunque sia dubito fortemente che avrei tollerato la pretesa di credere di poter ordinare qualcosa a Me! Non amo essere preso in giro peraltro, e lei sa perfettamente chi sono Io e come deve rivolgersi quando Mi sta di fronte. Sarò tuttavia magnanimo e, visto che sembrava sconvolto, dimenticherò l'accaduto; contento?
N: Si, grazie...sua maestà.
R: Vostra Maestà! Non lo ripeterò ancora...
Si sente bene ora?
N: Insomma...ho avuto come delle visioni, una sorta di sogno ad occhi aperti, all'improvviso...
R: Certo non Mi ha permesso neppure d'iniziare a parlare.
N: Non era una reazione voluta però, non volevo mancarle di rispetto sia chiaro; è stato un evento al di là della mia volontà, subitaneo...ve ne sarete accorto.
R: Sono incuriosito, che tipo di visione avrebbe avuto?
N: Spaventosa...delle cose...
Plotoni di uomini armati per le strade e le piasse, porte sfondate e rivolte sedate a colpi di fucile, e bombardamenti; case ed edumenti sfasciati o bruciati, violenza e esplosioni e accanimento inumano...cose spaventose...
R: Capisco... Cambiando per così dire argomento, mi dica, ha mai visitato l'Itaria?
N: Mmm...
R: Rammenta come e quando è stato portato in questo palazzo?

N: ...

R: L'Itaria è un brutto luogo, un paese fastidioso di gente e tradizioni moleste...
N: Non capisco...
R: Una provincia infetta del Tondo, sanarla è dovere morale di un buon governante quale sono.
N: Volete dire che era tutto vero? Che ci sono realmente eserciti in azione per annientare il paese e i suoi abitanti?
R: Non faccia quella faccia, è evidente che lei non ha la capacità di oltrepassare un tipo di morale marcificata nel mondo proprio da parte di caritianucoli itariani”...
Le farà piacere sapere che non tutti saranno eliminati - abbiamo ordini e disposizioni di salvaguardia delle personalità secondo noi più eminenti del luogo; per il resto, tra uomini e funzionari corrotti e inefficienti, criminali e ignoranti... Capirà come l'epurazione da questo genere di individui sia necessaria alla prosperità di una futura colonia di uomini autenticamente tondestri.
N: L'Itaria aveva poi un debito estero terrificante...
R: E nessuna prospettiva realistica di restituzione, bisogna ammetterlo.
N: E allora saccheggiate le opere d'arte, le riserve d'uro...
R: Non so nemmeno se ciò che riusciremo a ricavare dai raid sarà abbastanza a coprire la cifra accumulata negli anni.
N: Ma la colpa è dei governi del passato, dei governi del presente! Delle politiche industriali ed edilizie malsane, della malavita organizzata! L'itariano medio cosa può...come può avere a che fare con l'accumularsi di trilioni di debito? E lei si riempie la tasche di beni inestimabili in nome di una cifra scritta su un foglio e maturata in secoli di pazzesca e virtuale inflazione!
R: Si dia un contegno o sarò costretto a farla espellere.
N: E voi uccidete gli abitanti...bruciate le loro abitazioni e i loro averi...
R: Quegli individui forse pensavano di poterla fare franca per sempre, con un conto tanto salato nei confronti dei paesi che alla fin fine hanno permesso di costruirne le fondamenta e la relativa ricchezza. Quelle costruzioni e quegli abitanti sono miei di diritto! In primo luogo sono sudditi come tutti gli altri - e per questo avrei già senza remore il diritto di vita o di morte su di loro e le loro famiglie; ma in secondo luogo proprio perché era grazie ai nostri aiuti che quelle famiglie e quelle città prosperavano è nostro preciso dovere fermare un'avanzata demografica culturalmente e caratterialmente malata, fermarla con-o-gni-mez-zo!
N: E uccidete uomini, donne, vecchi e bambini...
R: Questo è falso. Nessuno dei soldati ha indicazioni in questo senso...
N: ...ma nemmeno nel senso opposto.
R: Perspicace - troppo per i miei gusti - guardie! Prendetelo e rinchiudetelo in attesa di nuovi ordini!
N: ...
R: Quando si invade un luogo, anche se con una buona ragione dalla propria, non ci si può formalizzare troppo nella pratica dell'invasione: se si brucia un edificio non si può perdere tempo ad evacuarlo, se si percorre una strada circondata da potenziali nascondigli non si può pensare troppo se sparare o meno a chi spunta fuori da un angolo o una finestra, se si trova un sopravvissuto, un ferito, un mutilato, un vecchio o un ustionato non si può rallentare l'avanzata e perdere utile tempo per salvare la vita di uomini che in fondo valgono meno di noi, che in fondo sono frutto di illeciti e benessere rubato a paesi benefattori. Ci sono dei tempi chiave per queste operazioni, tempi che devono evitare dispersioni di notizie e senso di insicurezza; l'opinione pubblica è difficile da controllare al giorno d'oggi.
Non possiamo permetterci errori.
Vecchio 02-03-2012, 10:00   #52
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6 SECONDI

N si ritrovava ora sballottato tra i cappotti e le ascelle di decine di persone, intrappolato dentro un veicolo in movimento con poco distante dalle sue gambe un uomo con la mano a conchetta, sorridente.
Davanti a sé una coppia di donne grigiastre - un tocco di colore.
D1: Ti rendi conto?!
D2: Mettono nella pagina accanto alla pubblicità di un rasoio per i peli del naso il reportage sulla fame nel mondo...tsk...quei poveri ragazzini...
D1: "In media ogni 6 secondi muore un bambino nel mondo"... ...e proprio lì accanto guarda... ..."dotato di luce per un risultato impeccabile"!
Che roba, penso...

N: Fermi fermi! Ogni 6 secondi muore un bambino di fame? ti rendi conto di ciò che significa?
6: Si, è terribile in effetti.
N: Ti rendi conto che per colpa della tua foga migliaia di bambini innocenti muoiono ogni giorno?! Ma che razza di...
6: Non hai capito, aspetta un secondo...
N: E facciamo aggravare qualcuno già! Accidenti a te! Lo sai cosa vuol dire morire di fame? Significa prima di tutto perdere le forze, perdere coscienza di sé, avere ritmi rallentati, uno stato cognitivo letargico; un pensiero rallentato che diventa permanente se prolungato...
6: E c'è chi dice che i neri sono geneticamente meno intelligenti...
N: Fai lo spiritoso?? Che grasse risate! E tutti quelli che fumano colla per non sentire la fame? Neonati che vedono il loro sé sfaldarsi per la mancanza di soddisfazione di un desiderio primario? Ti rendi conto che per merito tuo generazioni di uomini non hanno avuto i mezzi per liberarsi dalle proprie catene? Anche nel caso si sopravvivesse in quei luoghi all'infanzia, si rimarrebbe comunque menomati a vita!
6: No ma guarda che io non c'entro nulla...io sono d'accordo con te: è una follia.
N: Come?
6: Eh si eh, io arrivo si, e i bambini muoiono quando io arrivo ma non per causa mia! Ci sono delle cause precedenti no no, io non ho nessuna colpa in quelle vite distrutte.
N: ...
6: Ti dirò, a dire il vero non ne posso più di essere accostato a questa statistica...sarebbe ora che chi può si svegliasse e risolvesse questa situazione insostenibile, “6 secondi di qua e 6 secondi di la”...in 6 secondi succedono anche tante tante cose belle! E poi cosa credi, che al di fuori della media muoia davvero un bambino ogni 6 secondi? No no te lo dico io, capita invece che in una frazione di secondo ne muoiano 56 e nei 59 e rotti secondi dopo solo 4, per dire...
N: Risolvere la situazione...come si può risolvere una situazione di questo tipo? Va avanti ormai da secoli...
6: Non crederti sai...chiaramente ci vuole uno sforzo e la voglia di farlo, ma i mezzi ci sono, anzi...in realtà ce n'è in abbondanza: che rimanga tra noi - io sono solo la personificazione di un concetto puramente astratto come una frazione di tempo, quindi posso permettermi di confidarti questo segreto - anche se solo una decina degli stati più ricchi del mondo rinunciassero a una quota - rinunciabile - annua degli investimenti militari, la fame nel mondo smetterebbe di esserci! Pensa un po'!
N: Bellissimo! E come si convincono gli stati più ricchi del mondo?
6: Amico mio, quelli spendono tanto in armi proprio per non poter essere convinti......capiamoci, non solo di questo, che è uno dei problemi minori... ...per non essere sotto il giogo di nulla, a parte l'economia - è ovvio.
N: Ma vuoi dire che gli abitanti di questi paesi in cui si muore di obesità e diabete non si scandalizzano quando vengono a conoscenza di queste notizie?
6: Oh si si, beh...prima di tutto devono venirne a conoscenza, e non è un procedimento facile ovunque; poi c'è bisogno che l'indignazione si generi, ed è difficile perché in molti casi i dati sono riferiti soltanto come dei numeri, delle statistiche appunto - come ne stiamo parlando noi? - e quindi non c'è un riscontro umano, non c'è il sangue...ma anche col sangue non è semplice, perché tra chi cambia canale, chi mette gli antivisualizzatori proteggibimbo e chi non si fida perché alla fine "i soldi vanno tutti a finire nelle tasche dei soliti" alla fine in pochi riescono a non voltare la testa.
N: Che poi...se mi dici che davvero basterebbe così poco è davvero inutile fare raccolte di fondi...
6: No no, le raccolte di fondi potrebbero servire a far prendere coscienza del fatto alle persone, ma ci sono tanti problemi...poi arriva fuori un riccone che ha perso il monopolio della vendita di mele dopo aver messo su un impero da centinaia di miliardi di dollari e prima di andare in pensione decide di donarne una briciola al terzo mondo; allora chiunque mangi una mela si sente appagato, in pace con sé stesso - a questo ormai serve la carità nei paesi sviluppati! Si investono briciole in carità per fare marketing! Per guadagnare di più!
N: ...
6: E gli stessi stati cosa fanno? Si riuniscono in una solenne assemblea per decidere delle sorti dei paesi meno fortunati - i quali prima della colonizzazione, ma qui sarebbe un discorso lunghissimo, erano ben più ricchi di loro! - e escono fuori tutti pomposi, schioccano la lingua annunciando ai giornalisti rabbiosi che hanno raccolto - rinunciando a gestire venti ospedali, a pagare la benzina alle auto dei poliziotti raccogliendo favori di qua e di là, ma forse questo non lo dicono, oppure si, tanto è la prassi - ben 500 milioni di euro! Evviva!
N: Una bella cifra...
6: Ha ha ha ha! Se tu pensi che decine di programmi televisivi in tutto il mondo mettono in palio milioni di euro! Se tu pensi che "qualcuno" spende qualcosa tipo 500 MILIARDI di dollari per la "difesa"! Che ci sono organizzazioni - attenzione, plurale! - che hanno dei profitti in questi ordini di grandezza...ragazzo mio... ...o c'è l'impegno o non se ne fa nulla, e i sei secondi...scadono e riscadono.
N: ...
6: E fanno i funerali solenni ai militari caduti...
N: Beh...fanno bene, sono pur sempre esseri umani morti ingiustamente!
6: Si ok, ma cosa accadrebbe se in uno di questi paesi cominciassero a morire giorno dopo giorno decine di migliaia di persone? Muoiono, uno ogni sei secondi, e si giunge alla fine del mese non con 0 euro nel portafoglio, come tanti giornali e telegiornali non fanno altro che minacciare, ma con quasi un milione di morti?! Si dipingerebbero le piazze di nero! Si oscurerebbero le televisioni! Tutti smetterebbero di parlare per ore, giorni! --- Ma questo succede già! Ogni mese succede in tutto il mondo! Ogni anno si ripete e va avanti sempre uguale se non peggio! E quei pochi a cui gliene importa impazziscono o muoiono soli, abbandonati su un campo di battaglia ben più importante delle stupide guerre di orgoglio e potere.
Scusami, ti vedo un po' sconvolto ma me lo tenevo dentro da un bel pezzo...mi sei capitato tu tra le mani oggi...soffia il naso té...
N: Sarà meglio che vada...
6: Non rovinarti la vita per questi pensieri! Credi in quello che credevi con questo sapere in più. Sappi che basta poco nel tuo piccolo per fare qualcosa! Questi problemi li devono risolvere le grandi forze del mondo, ma le grandi forze sono fatte da gente piccola, da uomini come te. Chi ti vede deve poter riconoscere un modello di valore, e con quell'ideale in mente costruire la propria virtù individuale, unica e non imitativa, i potenti di oggi sono tendenzialmente ridicoli, disperati - uomini perduti. - ma la speranza c'è, le generazioni passano ovunque:
dipingi chiara la trama della tua persona e chi vedrà il risultato profondo potrà affinare i propri dettagli e così via...
N: Come sapevi che...
6: Hai un pensiero più veloce di quello che credi.
Pronto? Vado.

D1: ...che lo regalerò a Pierpietro!

Ultima modifica di Allocco; 02-03-2012 a 10:04.
Vecchio 04-03-2012, 10:09   #53
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“MANICOMIO”

Vedendo la scritta "manicomio" davanti ad una piccola catapecchia N decise di indagare e, dato che la porta era aperta, vi entrò.
All'interno stava, seduto su una sedia di legno, un uomo barbuto, e con un bastone in mano stava fermo e stava in mezzo alla stanza, vuota, senza fare nulla: immobile.
N: Scusami, ti disturbo?
B: No amico, ho sempre tempo per chi ha il coraggio di arrivare qui.
N: Benissimo, mi chiedevo...che posto è questo? La tua casa?
B: Vuoi dire che passavi di qui e sei entrato?
N: ...beh... ...si.
B: Cioè hai visto la casa dalla strada, hai superato il marciapiede e l'aiuola abbandonata e sei entrato qui...
N: Si.
B: Questo è molto strano, ma tu mi sembri diverso dagli altri abitanti esterni...stai cercando qualcosa vero?
N: Beh...non esattamente, sto cercando e basta, cerco...forse di capire...
B: Ciò è molto saggio, cercare qualcosa significa trovarlo.
N: ...
B: E ciò non è affatto saggio, perché trovare qualcosa che si è desiderato trovare - ergo cercato - significa evitare la realtà.
N: Non capisco...
B: Si, insomma, quando cerchi qualcosa ti aspetti di trovarla...
N: Quindi con la tua aspettativa crei un'immagine mentale della cosa che cerchi?
B: No no, non è così, con la tua aspettativa manipoli la realtà in modo tale da aderire al tuo desiderio!
N: Temo di non capire ancora... ...se io cerco una penna in questa stanza potrò cercare quanto voglio, ma se la penna non c'è...
B: Se la penna non c'è continuerai a cercarla, e piano piano, raschiando per trovarla sul legno, logorerai le assi e creerai una forma cilindrica, poi il tuo sangue uscirà dai tagli delle mani e si infilerà in quel tubo metallico formatosi dall'attrito con le particelle di carbonio del terreno, e tutto si mescolerà quando sognando di avere quella penna ti muoverai nel sonno in maniera tale da assemblare i vari pezzi.
N: ...
B: Ti sembra irrealistico?
N: Onestamente si.
B: Io sono sempre stato un idiota, lo sai?
N: ...
B: E l'ho sempre saputo, sin da quando ero bambino sapevo di essere idiota: arrivavo alle cose più tardi degli altri, non riuscivo a capire bene niente, dimenticavo in fretta ed ero sempre distratto o annoiato...
N: ...
B: E ora guardami, non possiedo più niente, sai perché? Perché conosco tutto, perché ho visitato tutti i luoghi del mondo e letto tutti i libri esistenti e imparato a memoria ogni singola canzone e parola mai incisa o scritta e memorizzato ogni tela, ogni performance artistica, ogni singola superficie architettonica e di ogni scultura, conosco tutti gli elenchi telefonici e ogni formula matematica concepibile, ogni teoria scientifica e ogni sistema di idee filosofico: non ho più niente da cercare.
N: Accidenti...compli...
B: Ma non è merito mio!
N: ..?
B: Io sono sempre stato un idiota, ricordi?
N: E il merito di chi è?
B: Io ho sempre saputo di essere un idiota, ma sin da quando ero bambino i miei genitori erano convinti che io fossi tanto bravo. La prima volta fu una scintilla di fortuna: a 2 mesi - mi hanno raccontato - sistemai ordinatamente dei cubetti con delle lettere per formare la frase "homo omini lupus", proprio di fronte al tavolinetto sul quale stava appoggiato il testo di Hobbes. I miei erano certi che in quella mezz'ora avessi, al di fuori dalla loro vista, letto interamente il libro. Mi sommersero di complimenti e da allora mi lasciarono sempre un libro diverso sul tavolino.
N: Che roba...
B: Quando arrivai all'asilo i maestri seppero delle mie doti straordinarie, e nonostante io fossi ancora idiota già sapevo leggere e scrivere. Loro mi facevano tenere le lezioni sulla scrittura e la lettura, mi facevano leggere alla classe ed aiutare i compagni. Arrivai alle elementari che leggevo manuali universitari. Ma ero sempre un idiota. E così via...
N: Ma è stato merito tuo! Sei tu che hai fatto tutte quelle cose straordinarie! Eri un genio! Sei un genio, non un idiota!
B: No. Fu l'aspettativa dei miei e poi di chiunque dopo di loro mi incontrava a rendermi così potente rispetto alla conoscenza. Conoscevo e riconoscevo e ricordavo tutto perché sapevo che loro avrebbero creduto nella mia capacità di farlo. Ma in realtà era come se loro studiassero, io agivo senza intenzione, agivo automaticamente, inconsciamente.
N: Non capisco...mi sembra molto strano.
B: Io capisco te.
N: Sempre merito dei tuoi?
B: Ormai credi che io sia pazzo, quindi non ti rispondo.
N: ...
B: Ma sappi che quella scritta là fuori non è riferita a me. Se fosse così sarebbe dentro.
Vecchio 06-03-2012, 10:22   #54
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DIRETTA

<< Tre, due, uno...in onda. >>
G: grazie eziogianfranco ci troviamo in diretta a pochi metri dal luogo in cui solo dieci minuti fa è avvenuto l'irreparabile le forze dell'ordine sono ancora assenti forse bloccate dal maltempo e siamo noi i primi ad essere giunti sul posto qui con me c'è un passante che è stato testimone del delitto e ha espresso il desiderio di raccontare la sua versione ci dica
N: Ma veramente io non...
G: si?
N: Io non ho richiesto niente del genere, non so proprio che dirle, io dieci...
G: suvvia non sia timido e ci dica piuttosto ha visto o sentito qualcosa ha visto fuggire qualcuno
N: Ma guardi io dieci minuti fa non ero nemmeno qui...non so cosa sia successo...
G: è evidentemente ancora molto scosso dall'evento ecco vedete il passaggio attraverso il quale l'assassino si è introdotto in quello che è ormai l'ultimo giaciglio della vittima è ancora aperto ma non violiamolo per conservare la scena del delitto intatta fino all'arrivo degli investigatori lei è senza berretto senza ombrello e senza guanti non teme di ammalarsi qui fuori
N: Sono anche senza scarpe se è per questo...
G: il nostro testimone è anche senza scarpe signori questo cosa significa ci dica
N: Che non le possiedo?
G: ci tornano alla mente gli ormai quotidiani fatti di cronaca che riportano di tragedie compiute da uomini semplici ma resi mortalmente geniali dalla necessità e dall'istinto a coprire gli oggetti legati al delitto ci può dire dove ha nascosto la sua roba era sporca di sangue
N: Fatico a capirla mi scusi...io non ho scarpe...
G: io non ho scarpe questo il duro ammonimento alle forze di polizia che ancora tardano arrivare ma che presto tenteranno di braccarla e dell'arma che ci dice
N: ...
G: cosa ha provato sparando a un essere umano solo e indifeso voleva i suoi soldi ne ha approfittato sessualmente
N: ...
G: siamo sicuramente di fronte a un uomo privo di futuro vittima di un travaglio psichico e sociale comune in un'epoca priva di certezze le sue pulsioni e lo stipendio insufficiente alla sopravvivenza della propria famiglia gettatosi nella speranza di una svolta nel crimine ma rimasto invischiato nelle sue stesse pulsioni il ladro diventato stupratore diventato assassino una storia terribile dal luogo del delitto è tutto linea allo studio
<< Stop! >>

I membri della troupe televisiva, ignoravano ancora il resto del mondo e lo sguardo perplesso di N (che non aveva avuto molto tempo per fare mente locale), raccogliendo qua e là pezzi dell'attrezzatura.
N si avvicinò allora al suo intervistatore, ripensandoci gli parve di essere stato plagiato durante la trasmissione ma quando quello con un sorriso luminosissimo lo accolse comprese di aver frainteso.
G: Mio caro signore è stato gentilissimo, mi ha reso un grande favore lo sa? Non so come ringraziarla!
Intanto orde di divise ritardatarie si avventavano sul sangue versato.
N: Mi potrebbe soltanto dire cosa è successo?
G: Lei mi sembra un uomo un po' confuso...
Quando il giornalista , sullo sfondo degli scatoloni, dei fili della troupe, fu accanto ad N per stringergli la mano un odore nauseante di sesso e di fuoco invase le narici dei presenti.
Senza accorgersene i più si voltarono e confessarono allo sguardo di N:
<< Due paia di scarpe ciascuno, guanti, berretti, cesoie...estrazione a sorte di sei membri in due squadre...armi non matricolate cariche in mano...entrata in azione su due fronti...allestimento della scena del crimine e contemporaneo sabotaggio di soccorsi e polizia...trucco e parrucco...
Tre, due, uno...in onda. >>
Vecchio 08-03-2012, 09:56   #55
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BURATTINO VERO

Sotto l'asse di legno ganciuta appesa alla parete occidentale dell'aula - sotto i giacconi, le sciarpe e i berretti appesi - sedevano acquattati i due, al riparo dagli occhi della maestra.
N: Shhh! Parliamo piano che ci scopre!
P: Si si! Ha delle orecchie terribili! Pensa che una volta... ...una volta mi ha visto le figurine sulle ginocchia da seduta dietro la cattedra. E io le tenevo ben nascoste!
N: Eh accidenti; ma stavolta la facciamo franca, vedrai.

Gli altri bambini stavano piegati sui fogli, con le loro penne in mano, tagliati dalla luce delle finestre e delle domande.
N: Però, non potrai scappare dai test tutte le volte, presto o tardi ti tocca anche a te.
P: No, io non voglio farli questi test, e nemmeno i compiti.
N: Guarda che rischi che ti boccino...e poi è meglio faticare un pochino ma saper parlare, saper studiare, che rimanere ignoranti tutta la vita. Fidati.
N non era stato convincente nemmeno per sé stesso.
P: Sicuramente, ma a me sembra che rimanendo in questa scuola non imparerò a non essere ignorante.
Da quanto quella frase colpì il segno, N rimase allibito.
N: Hai proprio ragione - in effetti vi insegnano ad esserlo.
Guarda che facce ’sti ragazzi: soffrono evidentemente.
P: A me piacerebbe poter girare per le colline - ne abbiamo tante qui intorno -; e invece giù chini sui libri! Detesto venire a scuola, quando non ci sono verifiche mi annoio, e quando ci sono ho paura.
N ricordò di aver creduto di pensare anche lui qualcosa di molto simile neppure troppo tempo prima.
N: Non è possibile che si abbia paura di andare a scuola.
P: Eppure è così: compiti, interrogazioni, test, esami; per non parlare dei compiti a casa che ci occupano tutto il giorno! Io mi faccio cinque ore al giorno sei giorni alla settimana di lezioni, arrivo a casa, mangio, guardo i cartoni e faccio i compiti. Quanto tempo mi rimane tra la fine dei compiti e la cena? Se poi devo lavarmi - che per lavarmi al mattino dovrei alzarmi alle 7 - ancora meno!
N: Qualcuno direbbe che bisogna imparare a vivere come nel mondo dei grandi...
P: Ma vadano a quel paese! Sono un bambino e devo vivere come i grandi?! Che assurdità! Io voglio giocare! Giocare! Giocare! Non so quant'è che non faccio una corsa come si deve, la mamma mi porta per la mano, il pulmino mi porta, la casa è piccola e nei corridoi - che sarebbero perfetti - della scuola è vietato correre.
E poi mi dicono che devo essere contento di incontrare i miei compagni di classe! Ma guarda un po’ se devo incontrarli in ufficio come gli adulti! Tutti chiusi nello stesso posto - come siamo contenti!
N: Però impari molte cose studiando...
P: Si, ma anche lì...non so...io non so bene, ma credo che anche per studiare ci sia tempo; i miei cugini, che sono poco più grandi di me, già non ne hanno più voglia - e non lo fanno! Io ho la mamma alle calcagna, sennò anche io li butterei nel cesso i libri...
N: Eh ma se non studi lavori...
Non sapeva cosa pensare N, tanto giusto era ciò che quel bambino - non ancora “scolarizzato” - nascosto tra le giacche esprimeva, quindi lasciava che uscissero i luoghi comuni, sapendo che tacere e assentire tristemente sarebbe stato meglio.
P: Lasciamo perdere; a parte che io come abbiamo capito ormai sono un bambino, e quindi non dovrei in alcun modo lavorare! Non dovrei nemmeno pensare anzi al mio futuro! I bambini sono per antonomasia gli esseri meno temporali che esistano! Vivono i loro giorni come se fossero immersi in un tempo infinito! Per loro passano stagioni e soli, non giorni ed anni, per loro scorre la terra su una miriade di interpretazioni e domande, non esistono metodi o autorità predefinite, credono a tutti e prendono da tutti ciò che vogliono e possono prendere. Ti dirò...io credo che potrei imparare di più sul mondo vivendo nel mondo, piuttosto che rimanendo chiuso tutto il giorno tra scuola, pulmini, mani e casa.
N: ...
P: La sensazione è quella di aver fatto qualcosa, di essere destinati a un supplizio inesauribile che ogni giorno, ogni anno si insinua nel modo di pensare e di vivere. La scuola è come una cella in cui viene inciso sulla fronte dei condannati a morte il regolamento della prigione in cui risiede, e non ci sono vie d'uscita, e le finestre sono poche e solo i più in gamba e i più fortunati possono vedere qualcosa al di fuori del grigiore dei muri.
Io vorrei correre e giocare, crescere e sapere avendo amato quello che vado ad imparare!
Invece vengo chiuso e costretto a studiare, maturando e sapendo avendo odiato tutto ciò che è legato all'imparare.
Formatomi all'odio per la conoscenza o mollo la scuola e lavoro, o finisco la scuola e lavoro, o per miracolo trovo una strada alternativa - nei primi due casi vivrò seguendo i sogni a me proposti, come ho imparato ciò che mi veniva detto di imparare; nel terzo caso chissà... ...sotto un ponte?
N: ...accidenti, hai proprio ragione.
P: A volte ho l'impressione che i miei compagni di classe non siano dei veri bambini, che siano come mobili, come strumenti in mano a qualcuno - guardali come stanno piegati sul banco, con quelle penne tutte diverse e marchiate in mano, con i fogli tutti uguali - le risposte conformi al pensiero della maestra, la fantasia rigata in rosso.
Io voglio essere un bambino vero!
E chi mi assicura che questi bambini diventeranno uomini veri? Intendo dire...senza il significato macho della cosa; che diventino uomini veramente...umani? Se persino da bambini... ...insomma, se persino nell'età più spontanea e fantasiosa della vita sembrano dei burattini..!
N era sconvolto, i cappotti lo coprivano da qualunque sguardo e tremava liberamente ascoltando la piccola voce accanto, quasi piangeva, e pensava a come lui stesso guardasse le persone provando spessissimo quel senso di deficienza umana appena descritto.

La maestra non si accorse dei due furbacchioni, i quali, quando, dopo il trillo della campanella, se ne fu andata, uscirono allo scoperto.
N: Ti va di venire con me? Questo non è proprio il tuo posto.
P: Devo correre a casa mi spiace, la mamma mi aspetta... Possiamo rivederci lunedì!
Quello se ne andava salutando e spalancando porte su porte - N rimase in quell’eco ripetendo anche tra sé e sé:
<< Lunedì...lunedì...>>
Vecchio 10-03-2012, 10:02   #56
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UOMINI ECONOMICI

D: Buonasera, le hanno accordato un appuntamento?
N: Suppongo di si.
D: Vestito in quel modo?
N: ...
D: Ha telefonato, immagino.
N: ...
D: Beh, mi dica, cosa mi vuole proporre?
N: Io vorrei discutere con lei riguardo lo sfruttamento dei paesi poveri da parte delle grandi aziende del nord del mondo, delle quali lei è emblema e personificazione.
D: Guardi... Lasci perdere, io non ho tempo da buttare a discutere qui con lei, se ne vada e mi lasci lavorare.
N: Io non sono molto, ma ho il potere di impedirle di andarsene e di cacciarmi, quindi si sieda e mi ascolti, poi potrà rispondermi con calma; non sprechi energie e pensi piuttosto a cosa dire.
D: ...
N: Ho accidentalmente ascoltato un discorso tra ragazzi nel quale si affermava che la grandissima maggioranza delle risorse mondiali è sfruttata dai paesi cosiddetti avanzati, e perdippiù si additava la globalizzazione come responsabile dello sfruttamento dei lavoratori economici del sud del mondo; pare che aziende per così dire ricche tendano a collocare le proprie produzioni e manodopere in paesi nei quali i lavoratori si accontentano di paghe anche venti volte inferiori rispetto a quelle dovute nel paese dell'azienda; in questo modo i guadagni di questa sono stellari, le spese poche, e per contro i salari dei lavoratori sono insufficienti alla sussistenza, meno di un dollaro al giorno, dicevano.
D: Ok, lei mette sul piatto molte cose... In realtà è vero che aziende tendono a decentrare le proprie produzioni verso paesi per così dire più economici, come l'India, Hong Kong, Singapore eccetera, ma bisogna anche considerare il costo della vita relativo di quei paesi.
N: Mh?
D: Eh certo, se io pagassi uno statunitense un dollaro al giorno quello morirebbe certamente di stenti. Ma se pago un lavoratore del Biafra con la stessa cifra insomma, questo diventa davvero un signore tra le bestie.
N: Non capisco.
D: In Italia un caffè costerà...oddio...un euro? Quindi con un euro ti bevi un caffè? Questo accade – per capirci - perché l'economia del paese va in un certo modo. In un paese del terzo o quarto o quinto mondo, dove l'economia è disastrata o inesistente, il caffè costa altro che venti volte meno rispetto a qui!
N: Ah, davvero?
D: Eh certo!
N: Allora forse non è così sbagliato che le aziende trasferiscano la produzione altrove...
D: Eh, vede che tutto torna? Ci dipingono sempre come dei mostri senza scrupoli!

N: Ma allora mi scusi, mi perdoni se la trattengo nella discussione, viro un attimo restando con lo sfondo su questo discorso: l'interesse è che i paesi poveri rimangano poveri.
D: No...
N: L'interesse dei paesi ricchi è che gli abitanti dei paesi poveri restino nei paesi poveri.
D: Non tragga conclusioni affrettate... La presenza delle filiali occidentali determina una fioritura economica...
N: La presenza delle filiali occidentali determinerebbe una fioritura economica se le aziende e i governi occidentali ne traessero vantaggio. Al contrario questi controllano le economie estere con i capitali e se necessario con la guerra. Perché è evidente da quanto mi ha detto: se i lavoratori migrano al nord del mondo i loro stipendi diventano meno convenienti. Se i paesi producono un'economia forte diventano paesi meno convenienti da sfruttare per l'uso di manodopera. Se le condizioni di vita dei paesi sfruttati migliorano, diminuiscono le mani all'opera - perché vengono tutelate donne e bambini, si creano sindacati con conseguenze relative – e perdipiù con tutto questo aumenta il rischio di concorrenza! I paesi ricchi tengono sotto quelli poveri perché è l'unico modo per mantenere la propria economia “di comando” al comando!
D: La sua analisi non è oggettiva...
N: E non solo, è un circolo vizioso! Perché con l'economia ricca al comando grazie a quella povera le risorse continuano ad arrivare alla prima a scapito della seconda; quando il circolo pare in rottura allora trac - guerra!
D: ...
N: E se non guerra...altro che xenofobia, altro che paura dell'estraneo e scontro di culture, altro che beneficenza e sviluppo! L'economia ricca controlla la disposizione dei suoi abitanti ricchi dirigendoli verso l'opinione che sia per via dell'immigrato che non c'è lavoro, che sia per via del paese economicamente emergente che si perde ricchezza, questo per mantenere le condizioni per la propria ricchezza!
D: Faccia attenzione a quello che legge...
N: Ah può contarci. Ora chiami pure i suoi sottoposti per cacciarmi: finché anche loro saranno dalla parte dei vincenti continueranno a far perdere chi non le piace, curioso eh?
Vecchio 12-03-2012, 09:48   #57
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NESCIO

Tra le mattonelle incrostate della saletta riunioni si insidiavano centinaia di formiche, nel tentativo di superare ogni tipo di muffe e trasportare una briciolona commestibile al proprio nido; di fronte a loro un tavolo quadrato ospitava il caos della riunione condominiale - presieduta dall'esimio ingegner Fumagalli, in giacca e pantofole, cane al seguito.
N stava accoccolato sotto il tavolo senza apparente motivo e sperduto tra una miriade di olezzi disgustosi osservava il dondolìo dei piedi in sincrono con i discorsi parlati.
U: Vorrei proporre un ordine del giorno: ormai non è più sostenibile la presenza del Parente.
F: Signora Ubaldi abbia pazienza, propone questa discussione ogni volta, lui paga l'affitto come gli altri e queste lamentele non sono abbastanza giustificate: non è aggressivo né lesivo per le strutture del palazzo...è solo una sua antipatia.
L: No no, la protesta non riguarda solo la signora; io abito al piano di sopra rispetto all'appartamento del Parente in questione ed è sempre la stessa solfa: passa le giornate a salutare, abbiamo tregua solo quando esce di casa...
U: Cosa che accade puntualmente da mesi alla stessa ora - le 9 e 45 del mattino - e che lo porta puntualmente davanti alla mia porta, e quindi lì si ferma, si siede sul pianerottolo e saluta tutto ciò che si muove; non è sopportabile, capisce?
F: Quindi un po' disturba...gli altri del terzo piano che dicono?
G: Io non saprei...passo molta della giornata fuori per lavoro, e quando torno a casa in genere lui non c'è, non lo vedo praticamente mai.
C: Io lo sento, ma non mi da molto fastidio...certo, mio figlio per studiare ha dovuto insonorizzare la stanza, ma tutto sommato...ho anche un motivo per tenere alta la televisione senza suscitare proteste.
U: Non siamo ridicoli perfavore, a me quell'uomo fa paura! Non è normale avanti! Non diciamo balle! Si siede lì e passa mezza giornata a salutare mosche e lucertole, a salutare formica per formica, la gente che passa, le ombre da fuori la finestra...insomma, non si sa mai quella gente lì la volta che sbotta fuori cosa può fare...proprio nel mio pianerottolo poi...
F: Suvvia signora, nessun altro si lamenta, siete lei e il dottor Lacuzzi...
U: E allora lo ospiti a casa sua mi perdoni! Se lo porti da bravo su fino al suo appartamento e ce lo tenga! Io ho paura, ormai non esco neppure fino alla sera perché quando mi vede mi saluta continuamente, con quella faccia, quel tono assente...non mi piace! O se ne va via lui o vado via io!
...
F: Nessun altro è d'accordo con i due rimostranti per mandare via il Parente? Attenzione che se l'ordine del giorno viene bocciato non voglio più sentirne parlare...
N era curiosissimo di sapere la fine della storia, ma allo stesso tempo sentiva come il bisogno di intervenire: le argomentazioni a favore della “cacciata” non lo avevano convinto al cento per cento e avrebbe voluto saperne di più - con gran sorpresa di tutti sgattaiolò all'improvviso fuori da sotto il tavolo e si alzò senza nemmeno spolverarsi.
F: E lei chi diavolo è?
N: Scusatemi, ho ascoltato...accidentalmente il vostro discorso...vorrei saperne di più, se permettete...
Tutti i presenti indossarono allora un paio d'occhi strabuzzati e increduli - che per poco non balzarono fuori per azzannare la polvere non spolverata dal corpo dell'intruso - e nelle loro menti vagavano i timori per le voci corse riguardo a intercettazioni nel palazzo e prospettive di demolizioni o abusi comunali...
Gli insulti allora si sprecarono, ma nella bolgia l'ingegner Fumagalli - resosi conto a suo modo della situazione - sussurrò al Pelazza di chiamare la polizia e intanto decise di sedare gli animi e permettere al mentecatto di parlare.
F: Lasciamo che costui esprima il suo pensiero, calmatevi! Si calmi... E ci dica.
N: Grazie molte, ho sentito che una signora e un signore si lamentavano per le abitudini sociali di un inquilino; pare che costui non resista dal salutare ogni cosa che veda muovere, dico bene?
F: Dice bene...shhh signora Ubaldi, lo faccia parlare.
N: No no, vorrei sapere da loro due come mai vogliono cacciarlo, voglio dire...non sarà davvero per questo? Lo sentono salutare da fuori la porta o dal piano di sotto e non riescono a sentire i propri pensieri? Urlerà mica?
C: Nooo, non urla affatto, saluta normalmente, sempre allo stesso modo, sembra una specie di bambinone.
<< ...ao ao ciao ciao... >>
F: Ecco, tra poco lo potrà conoscere, mi sembra che si stia avvicinando...
<< ...ciao ciao ao ao... >>
F: No, è passato dritto...
N: Beh, non ha dato così tanto fastidio, e non è aggressivo, saluta tutto ma non da altri problemi - ammesso che questo sia un problema.
U: Ma lei cosa ne vuole sapere! Bisogna viverci! Io sono anziana e uscire di casa e trovarmi fuori uno così...
N: ...che la saluta?
U: Eh vabbè...
N: Ma insomma, non vuole che la salutino le persone quando la incontrano? Lei esce e lui la saluta, ecco tutto! Che paura vuole avere?
U: Paura perché quella gente è fuori di testa! Non capisce quello che fa! Ma le pare che passa tutto il giorno a salutare? Non lavora e non fa niente, prende la pensione e saluta tutto...non è normale uno così, se un giorno si dovesse arrabbiare chissà cosa combina.
N: E chissà lei...

<< ...ao ao ciao ciao ciao... ...ciao. >>
N: Ciao.
P: Finalmente!
Vecchio 14-03-2012, 09:53   #58
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IERI E IERI

V: Questa è la tua sfavillante epoca eh?
N: Lascialo stare, lui non c'entra con queste cose.
V: Non lo lascio stare, egli e tutti coloro i quali sopravvivono in vece del vuoto avallano il disfacimento della dignità umana - ammira che depravazione, che asfalti virulenti; che individui vagano nella notte!
N: Non c'è differenza tra il coprifuoco del tuo tempo e questa apparente libertà.
V: Proprio così, voi sapete d'essere liberi di passeggiare e vivere in qualsiasi momento del dì e della notte...nulla di più falso! Al calar del sole sulla metropoli oramai ognuno che si ritenga un bravo cittadino ha timore a varcare la soglia.
N: Si, a parte in alcuni luoghi ritenuti sicuri, come i centri illuminati e simili.
V: Luoghi di transazione, scambio: economia! Tanto per cambiare - mercati: gli unici posti dove potete sentirvi al sicuro ad ogni ora! Ha ha ha!
N: Vacci piano, è un ragazzo.
V viene da una realtà diversa dalla nostra, una realtà nella quale una serie di circostanze hanno portato gli uomini a perdere interesse per i retroscena del potere, favorendo l'instaurarsi di un regime totalitario, retto da informazione manipolata, corruzione impunita e violenza strumentale.
V: E nessuno osa ammetterlo, sulla carta è democrazia! Voglio che loro e lui si rendano invece conto di dove vivono, di ciò che accade alle loro spalle! Devi capire perché tu hai una mente, e hai addirittura la possibilità di "votare", di "decidere" delle sorti del tuo paese!
N: Non essere sarcastico...
V: Altre fandonie! Votare è da idioti - fanno ciò che vogliono!
N: Non esageriamo...
V: Tracci la "x" e delle "x" come te sfogliano e enumerano schede...ma che bravi bambini! Carte simili sarebbero ben più utili in circostanze diverse...
N: Vabbè...
V: Pensa che risparmio in deforestazione e in rotoli multistrato per famiglie, se le schede elettorali - tra l'altro lievitano in volume ad ogni tornata - fossero distribuite liberamente! Ma dico sul serio! Cos'hai votato?
N: Non assillarlo, votare è utile; fare la guerra a forze che possono schiacciarti non lo è.
V: Concordo su questo, ci vuole un progetto e una forza: anche se lui capisse quale piramide di menzogne regge la sua struttura sociale non credo che avrebbe possibilità per cambiarla. Ma deve almeno vederlo: scrutare i fatti, decostruirli e farsi un'idea, farlo sapere, condividere e poi tacere e comprare una tv sapendo d'essere in gabbia - l'angoscia farà lievitare anche le sue meningi.
Per come ne hai riferito pare che la mia realtà sia differente, peggiore...non sei attento - solo perché non esiste una milizia dichiaratamente repressiva questi sono liberi? Hanno i delinquenti, li hanno ovunque e nelle loro teste - iniettati dagli schermi prostrati al volere del boss.
N: Mezzi di comunicazione controllati dagli interessi del paese...ormai sembra una cosa normale, vero? La gente non ci pensa più; crede che sia sempre stato così - forse in questo non ha torto, ma a loro fa comodo - e che per questo debba sempre essere così.
V: La "democrazia" sostiene una serie di personaggi che imboniscono le persone, che in virtù della fedina penale lucidata e della parlantina ipnotica credono di poter assopire le menti...sono efficaci. Se sono al potere... ...e qui? Giornali a profusione, con anche spazi relativamente liberi ma difficili da raggiungere, elitari, denigrati. A portata di mano si hanno una manciata di testate "autorizzate", "ufficiali", prive di valore: rapine, morti ammazzati, concorsi di bellezza...
N: Informarsi su ciò che accade è il primo passo: senza sapere i fatti non ci si può indignare. Nessun potere vuole governare coscienze vigili.
V: Chi ha notizie del governo a capo del mio luogo d'origine aborrisce, arretra sconvolto di fronte ai suoi metodi di reperimento delle opinioni e delle tendenze sociali: intercettazioni telefoniche e opinioni pilotate.
Pare esista un meccanismo molto divertente che opera nelle società complesse, non so se ne hai mai sentito parlare ma certamente ne hai dimostrazione ad ogni polemica o “scoop” giornalistico: quando qualcuno che abbia il controllo di sufficienti voci si inventa una notizia, o modifica una notizia fattuale in modo da snaturarla, provoca reazioni tali da tramutarla in realtà! Ti rendi conto? Dicono ciò che vogliono, ciò che interessa loro, il rimbombare che ne seguirà farà in modo che l'invenzione si traduca in fatto.

N: Crede che siamo pazzi, è comprensibile: ha la sua vita, ed è rischioso pensare e vedere certe cose...si rischia di non uscirne più, di disimparare ad essere spensierati, felici.
V: Si deve svegliare: la felicità è la prigione più subdola di tutte. E non è mai troppo tardi per cambiare le cose.
Il potere può corrompere le menti, può bloccare la libertà in moltissimi modi - per esempio confondendola con la prigionia - e questo più o meno manifestatamente; ma il pensiero deve essere libero nel profondo, il pensiero può essere manipolato ma è la parte più intima e personale appartenente ad ogni uomo, egli deve rivendicarne il possesso e l'originalità.
Questo è ciò che voglio dirti, poi fa come credi e, nel caso, crepa felice.

Ultima modifica di Allocco; 14-03-2012 a 10:25.
Vecchio 16-03-2012, 09:57   #59
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BIGBANGINVEST

B: Ricorda dove sono nati Paperone! Non puoi salvarli se non in questo modo! Ricordalo! Ricordalo! Urla da dove vengono e il nulla smetterà di fagocitare la realtà! Ti prego!

La principessa Bambina scrollava le spalle del piccolo Paperone con le lacrime agli occhi, la bocca a ferro di cavallo priva di stallieri di fiducia.
P: Non ho più il mio stalliere di fiducia...ha lavorato per me per tanti anni, anche dopo la condanna a due ergastoli per mafia, omicidio e traffico di droga...mi voleva bene, era uno di famiglia...e ora il nulla lo ha inghiottito per sempre.
B: Non per sempre! Grida la realtà! Basta una tua parola sul tuo passato per far tornare tutto com'era prima! Avanti! Salva la realtà! Racconta la tua storia!
N assisteva alla scena straziante: sullo sfondo una serie di nuvole sovrastate da grossi tocchi trasportavano toghe color Trevi tra le macerie, e queste si trasferivano senza farsi accorgere a terra, giusto sopra i passanti inconsapevoli, schiacciati ma sempre intenti al loro lavoro senza possibilità di accorgersene.
B: Trent'anni che andiamo avanti! Ormai la situazione è insostenibile! Basta una parola per fermarsi! Parla Paperone! Parla!
Paperone non muoveva un muscolo, sorridente.

N: Scusate...cosa sta succedendo in questa città?
B: Stiamo per vivere la più tremenda distruzione di tutti i tempi; si trascina nascostamente da tre decenni ma in pochi se ne accorgono, guarda che città, che devastazione.
N: E in che modo ciò ha a che fare con quest'uomo?
B: Il fatto è che questi eventi nefasti sono iniziati con l'avvio delle sue attività, per via del fatto che in qualche modo riuscì ad aggirare le leggi fisiche che tengono insieme la realtà per ottenere un finanziamento di 8 miliardi di lire dell'epoca. Probabilmente l'apparire dal nulla di quella materia ha causato uno scompenso nello spaziotempo, e da allora tutto ha iniziato a collassare.
N: Accidenti...e cosa si può fare?
B: Da diversi anni un'equipe di studiosi cerca di comprendere come fermare il fenomeno, ma i risultati sono stati pochissimi: nessuno è in grado di capire da dove siano usciti quei soldi, l'unico che può dircelo è Paperone, ma si ostina a non farlo! Scoprirne l'origine potrebbe essere la chiave per comprendere la soluzione! Avanti, bastano poche parole!
N: Forse non ricorda nemmeno lui...
P: Mi dispiace, non esistono documenti né appunti con segnati quei dati...le transazioni successive hanno fatto svanire ogni traccia dei soldi e della loro provenienza...non posso aiutarvi.
B: Ma tu c'eri! Nella tua memoria esistono quei dati! Pensaci! Ti rendi conto che potresti salvarci tutti?! Sparirai anche tu con la realtà!
P: ...
(Si avvale della facoltà di non rispondere)
N: Avete provato a cercare i suoi collaboratori?
B: Sono vicoli ciechi...pare si servisse di società monouso, con le quali fare una sola transazione, poi trentotto holding e tutta una serie di prestanome più o meno nascosti ma non informati della maggior parte dei fatti, tutte operazioni in grado di lasciare ufficialmente immobile il suo conto in banca: ufficialmente lui non c'entra.
P: Io non ero a conoscenza di tutte queste cose... Non so di cosa parlate... Io ho seguito i consigli dei miei collaboratori... Per il resto han fatto tutto loro: la mia impresa stava per fallire quando nel giro di tre anni le banche hanno iniziato inspiegabilmente ad aumentare i finanziamenti - da 4 a 370 miliardi - e i magistrati non hanno più potuto indagare sulle presunte irregolarità per colpa di alcune leggi varate in quegli anni.
Io non c'entro niente con l'avvio della mia fortuna! Non so che dirvi.
B: Per dio non dire str***ate! Tu eri o no a capo di tutto?! Conoscevi la gente che ti ha finanziato e i mezzi con cui ciò è avvenuto!
N: Fermati principessa Bambina...non vedi che è una vittima? Che espressione impassibile? Il sorriso nevrotico, nervoso, la mandibola bloccata, la pelle tesa e sporca di fanghiglia, per non parlare della strana conformazione tricotica...ti dico io, costui ha dei gravi problemi, temo che non abbia la capacità cranica necessaria per rammentare qualcosa con un'ampiezza temporale tale.
B: Credo non si renda conto della gravità della situazione. Anche i tuoi soldi svaniranno! Tutte le tue fortune: puf!
P: Non sono stato io vi dico! Hanno fatto tutto gli altri, a mia insaputa! Un'organizzazione criminale aveva bisogno di soldi e agganci politici, io avevo un'azienda in difficoltà oberata da indagini tendenziose...alcuni capitali giacevano all'estero controllati non so bene da chi e questa organizzazione ha fatto in modo che finanziassero le imprese, e poi - sono stato spinto da loro a fondarlo - il mio partito. Ho anche scoperto di essere un massone; ma che io sappia mai ho avuto a che fare con questa organizzazione. Intendiamoci, mi sarebbe piaciuto! La loggia a cui sarei stato legato, la P2, raccoglieva gli uomini migliori del Paese! Avercene!
Comunque sono soddisfatto della mia vita, sono cristiano e morirò con la coscienza pulita; se avete paura vuol dire che voi non l'avete! Io ho fatto più di chiunque altro in tutti i settori in cui mi sono cimentato; sono stato scelto, spesso amato dalla gente; il mio nome è stato sinonimo di ripresa e affidabilità per lunghi anni e le mie capacità gestionali hanno trasformato il nostro Paese – il nostro Mondo! - in una macchina per le riforme e il benessere.
Per me la realtà può anche smettere di esistere: io ritengo di essere istintivamente, geneticamente un innovatore.
La materia ormai esalava le ultime azioni, pacatamente.
P: E quando nulla esisterà più avrò una quantità inimmaginabile di spazio appaltabile, costruirò Universo 1, Universo 2, Pieruniverso; non c'è nessuno sulla scena mondiale che abbia la possibilità di confrontarsi con me, tanto vale che io e basta permanga.
Se c'è qualcuno che ha i mezzi e le capacità e la caratura per fondare una nuova realtà dal nulla, quello sono io.
Il nulla togato e toccato iniziava ad inghiottire N e la principessa Bambina, mentre Paperone parve non esserne sfiorato, sorridente.
P: Ora posso confidarvelo: non è la prima volta che succede!
[Puf]
Vecchio 19-03-2012, 09:53   #60
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PROFETAETAETA

Con gli occhi chiusi per l'ardire e l'ardore e l'ardenza del sole N decise di ripararsi nella prima insenatura di roccia sulla montagna. Uno dei primi anni del calendario. Nel buio gli occhi accecati del viandante ripresero piano forma e definizione, distinguendo il mondo bianco fuori e le pareti calcaree sciolte in stallattiti.

Svegliandosi dopo un breve riposo N notò con gli occhi abituati all'oscurità del suo sogno una scritta incisa sulla parete umida della caverna.
<< Sono il profeta della caverna, io vedo tutto. >>
Tra sé e sé N non poté che meravigliarsi di codesta incisione, tanto che quando s'accorse del seguito non si trattenne.
N: Che diavolo..?
<< Non stupirti visitatore, e non credere che stia mentendo. >>
N: Questo doveva essere un genio.
<< Ti ringrazio visitatore. Se sei giunto fin qui probabilmente hai anche tu delle doti non indifferenti. >>
Curioso N dall'incredibile impressione di essere l'interlocutore futuro dell'artista autore del messaggio velocizzò il passo e la lettura, e nella sua mente la scritta pareva una voce vera e propria.
P: Vedo un bambino ricercato da un re e il nome di re sul bambino e decine di morti. Vedo uomini su barche e morti sotto le pietre, vedo uomini senza capelli e mani lavate; padri degeneri e sfide e voli d'uccello in prospettiva umana. Nei primi anni molti uomini saggi calcheranno le scene e svaniranno corrotti dalla storia.
N: Svaniranno?
P: Si.
N: Parlavi di Gesù no?
P: Parlavo di tutti gli uomini veramente saggi di cui si è persa ogni traccia nella storia, santoni e predicatori dediti alle proprie idee consciamente fallaci, visitatori in un mondo privo di organi d'ascolto e di menti per comprendere alcunché privo di effetti speciali.
N: ...
P: Vedo...
E correndo accanto alle lettere a lui comprensibili e udibili N ascoltò nella propria mente il racconto di ogni minimo dettaglio inerente ogni uomo degno di nota e ogni uomo privo di alcuna attrattiva nei primi anni dopo l'avvento del primo anno di un calendario.
N: Come puoi conoscere tutti questi dettagli di tutte queste persone? Migliaia, forse milioni di persone?
P: Le persone sono facili da capire e carpire, difficile è ricordarsene. Per questo sono un messaggio scritto nella roccia.
N: E conosci ogni epoca storica? Conosci la storia di ogni uomo vissuto sulla terra in tutti i tempi?
P: Io vedo tutto. Sono il profeta della caverna.
N: Narrami della vita di Dante Alighieri, è un personaggio che mi incuriosisce molto, ho sentito molto parlare di lui.
La scritta da quel punto in avanti conteneva la descrizione dei giorni di vita del sommo poeta, precisi fino al più miserrimo e indescrivibile dettaglio, tanto che N dovette fermarsi a prendere fiato, la grotta ormai lo ospitava nelle sue profondità e la luce proveniente dall'accecante mondo iniziava a farsi meno presente.
N: Io ancora non capisco come...come può una scritta rispondere a ciò che dico? La scritta è ferma e fissa!
P: Infatti. E ciò che pensi e dici non lo è?
N: No! Io dico quello che voglio dire! Sono libero di non dire ciò che penso di dire e ricambiare idea in assoluta libertà!
P: Sarà...a me sembra che tu sia prevedibile, ma questo ovviamente vale per qualunque visitatore della caverna, quindi non sentirti troppo destabilizzato nel tuo vivere nell'illusione. Le illusioni utili sono sempre ben accette.
N: Ma pensa te! Parlami della bisnonna di Napoleone III!
P: Non solo ti narrerò della vita delle nonne dei genitori di quel valoroso, ma dopo averlo fatto preciserò per filo e per segno tutte le connessioni causali che legano l'ultima mia narrazione a ciò che tu mi hai richiesto!
N: Accidenti...mi conviene accelerare il passo.
Tant'è; che in effetti la storia dell'arzilla vecchietta, prima giovane fanciulla e ardente donna, si dipanò attraverso i solchi scavati dallo scalpello misterioso in quella straordinaria caverna, e poi per collegare il discorso da quelle lettere uscirono suoni contenenti la storia di ogni uomo in ogni luogo dai primi anni del calendario al risorgimento alle rivoluzioni industriali...
N era stanco e provato, gli occhi arrossati dal buio lo tendevano verso il pavimento ma la follia di quel luogo e la sua sete di conoscenza rendevano ampia la sua mente e il suo corpo incapace di fermare l'avanzata nella storia.
N: Ormai siamo quasi all'oggi, gli uomini iniziano ad essere tanti...
P: E la luce poca, comprendi che anche per me incidere correttamente la roccia non è un'impresa facile!
N: Però è la parte più interessante no?
P: Mah, dipende dai punti di vista...se si ha pazienza...
N: Beh...leggere miliardi di storie certo...
Da quel punto in avanti per quasi trecento miliardi di chilometri di racconto si svolsero nelle orecchie di N tutte le storie di tutti gli uomini esistiti o esistenti intorno al presente. Ad un certo punto comparve questo messaggio.
<< i M i iO so D no E il p R rofe ta della caver na,. Vedo tutto. TUTTO. >>
E provatissimo da quella corsa e dall'incredibile mole di informazioni stipate dietro i suoi occhi sanguinanti N ricominciò a sbattere le palpebre e i piedi sulla roccia sempre più forte e gli uomini riprendevano forma come suoni nella sua mente e le loro storie si ripetevano e si ripetevano e si ripetevano.
N: Si ripetevano?! Questo...questo l'ho già letto! Com'è possibile?!
Ma la scritta continuava senza fermarsi, e sempre uguale ripeteva qualcosa già letta dal sangue fuori dalle orbite del viandante.
N: Ho letto tutto questo. Anche...lo ricordo..!
La mente ancora riempita di suoni vari e precisi follemente rammentava ogni dettaglio, e si rese dunque conto che il racconto dell'oggi si stava ripetendo tale e quale, nomi e date escluse.
N: Perché tutto si ripete?! Profeta! Ehi!
Curioso di scoprire il motivo di quella folle ripetizione N accelerò ancora e percorse di nuovo miliardi e miliardi di chilometri sempre più immerso nel silenzio e nel buio.
E provatissimo da quella corsa e dall'incredibile mole di informazioni stipate dietro i suoi occhi sanguinanti N ricominciò a sbattere le palpebre e i piedi sulla roccia sempre più forte e gli uomini riprendevano forma come suoni nella sua mente e le loro storie si ripetevano e si ripetevano e si ripetevano.
N: Si ripetevano?! Questo...questo l'ho già letto! Com'è possibile?!
Ma la scritta continuava senza fermarsi, e sempre uguale ripeteva qualcosa già letta dal sangue fuori dalle orbite del viandante.
N: Ho letto tutto questo. Anche...lo ricordo..!
La mente ancora riempita di suoni vari e precisi follemente rammentava ogni dettaglio, e si rese dunque conto che il racconto dell'oggi si stava ripetendo tale e quale, nomi e date escluse.
N: Perché tutto si ripete?! Profeta! Ehi!
Curioso di scoprire il motivo di quella folle ripetizione N accelerò ancora e percorse di nuovo miliardi e miliardi di chilometri sempre immerso nel silenzio e nel buio.
E provatissimo da quella corsa e dall'incredibile mole di informazioni stipate dietro i suoi occhi sanguinanti N ricominciò a sbattere le palpebre e i piedi sulla roccia sempre più forte e gli uomini riprendevano forma come suoni nella sua mente e le loro storie si ripetevano e si ripetevano e si ripetevano.
N: Si ripetevano?! Questo...questo l'ho già letto! Com'è possibile?!
Ma la scritta continuava senza fermarsi, e sempre uguale ripeteva qualcosa già letta dal sangue fuori dalle orbite del viandante.
N: Ho letto tutto questo. Anche...lo ricordo..!
La mente ancora riempita di suoni vari e precisi follemente rammentava ogni dettaglio, e si rese dunque conto che il racconto dell'oggi si stava ripetendo tale e quale, nomi e date escluse.
N: Perché tutto si ripete?! Profeta! Ehi!
Curioso di scoprire il motivo di quella folle ripetizione N accelerò ancora e percorse di nuovo miliardi e miliardi di chilometri ormai immerso nel silenzio e nel buio.

***

[fine]
(o meglio... cosa troveremo in fondo?)


***

Ringrazio i miei 25 lettori per la pazienza!
Chi volesse cimentarsi nella scrittura di un dialogo su questa falsariga, ad argomento e stile libero, lo invito ad usare questo thread!
Ormai è un'"opera" comune, tanto vale renderla tale sul serio

Ultima modifica di Allocco; 19-03-2012 a 10:48.
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