Visualizza i risultati del sondaggio: Vorresti abbassare l'età minima per votare a 16 anni?
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Sì, abbasserei l'età per votare a 16 anni
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1 |
6.25% |
No, terrei l'età per votare a 18 anni
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8 |
50.00% |
Io l'alzerei anche sopra i 18 anni!
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6 |
37.50% |
Io l'abbasserei anche sotto i 16 anni!
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1 |
6.25% |
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23-09-2024, 11:13
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#1
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,320
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Sondaggio ispirato alla discussione in cui si è finiti off topic a parlare del diritto di voto in base all'età.
Ci sono già alcuni paesi europei in cui l'età minima per votare è 16 anni: Austria, Grecia, Malta e, a partire da quest'anno, Belgio.
In altri si può votare a 16 anni in occasioni particolari, come le elezioni amministrative o i referendum.
In Italia qualche politico ha proposto la cosa, a memoria mi vengono in mente Salvini e alcuni esponenti del PD, quindi la cosa è pure trasversale, anche se finora non ci sono state mosse concrete e decise in tal senso.
Votate nel sondaggio (che nel nostro caso non ha limiti d'età!) e magari dite la vostra.
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23-09-2024, 11:18
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#2
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,720
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per me più che sull'età il diritto di voto si dovrebbe basare sulle conoscenze dell'aspirante votante. Quindi a ogni tornata elettorale farei un test superato il quale si può votare.
(se proprio non si vuole apportare questa modifica mettendo il test, allora lasciamola a 18)
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23-09-2024, 11:23
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2021
Messaggi: 2,750
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Non ci vedo una effettiva necessità nell'abbassare l'età per votare. Le motivazioni per un eventuale abbassamento dell'età quali sarebbero? Comunque non ci vedo nemmeno aspetti particolarmente negativi.
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23-09-2024, 11:27
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#4
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,320
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Quote:
Originariamente inviata da Trinacria
Non ci vedo una effettiva necessità nell'abbassare l'età per votare. Le motivazioni per un eventuale abbassamento dell'età quali sarebbero?
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Maggiore partecipazione, coinvolgimento anche dei più giovani nel sistema politico, che così potrebbero essere spinti a informarsi meglio, possibilità dei più giovani di influire su scelte che li riguardano. Alla fine sono le stesse motivazioni per cui i maggiorenni hanno già il diritto di voto, che però in questo caso vengono estese anche a chi ancora quel diritto non ce l'ha.
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23-09-2024, 11:35
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
per me più che sull'età il diritto di voto si dovrebbe basare sulle conoscenze dell'aspirante votante. Quindi a ogni tornata elettorale farei un test superato il quale si può votare.
(se proprio non si vuole apportare questa modifica mettendo il test, allora lasciamola a 18)
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Penso anche io a qualcosa di simile. Ho votato di alzare l'età per "protesta", dato che il mondo è sempre più complesso, serve sempre più cultura ed equilibrio e ce n'è sempre meno, andando così in direzione contraria.
La soluzione ideale è stata realizzata nell'italia tra il 1890 e i primi anni del secolo. La composizione del parlamento era fortemente condizionata dal re ma non con totale arbitrio. C'erano liste di persone notabili come imprenditori, professori, artisti, professionisti, eccetera ed esistevano barriere di censo e di altro tipo. La base elettorale mi pare di ricordare fosse attorno ai due milioni.
Oggi inorridiremmo all'idea di un requisito di censo per entrare in parlamento mentre non solo è quello che nei fatti avviene negli USA e in parte in GB, ma l'idea non è male. Se si hanno i soldi, come minimo si ha una visione concreta della realtà, di come ci si muove nel mondo e si ha nel sangue l'idea che il successo è un bilanciamento di fattori che non si possono ignorare. E, ripeto, non necessariamente si poteva sedere in parlamento per la ricchezza ma anche per meriti intellettuali.
La tua idea la trovo ottima. Età minima garantita 24 anni, abbassabile a 16 previo risultato di esame facoltativo che può sostenere chiunque lo richieda. Con il massimo dei voti voti a 16 anni, con la sufficienza voti a 18, in caso di non superamento è assicurato il voto a 24 anni.
Chiaro è un'idea così, buttata lì, ma penso che il succo del problema sia in una direzione di questo tipo. Io, che qualcosina sul tema ne so, teoricamente non avrei dovuto votare al referendum sul nucleare perché ci sono elementi così specialistici nel problema che sfuggono alla mia capacità decisionale che credo peraltro di avere nelle sue linee fondamentali. Questa decisione avrebbe dovuto essere risultato di una politica governativa sottratta alla verifica referendaria, guidata dai massimi esperti tecnico-scientifici nel campo con parere vincolante sull'operato del parlamento. Figuriamoci che ha votato anche Fragolina73... Ma di che parliamo?
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Ultima modifica di pokorny; 23-09-2024 a 11:37.
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23-09-2024, 11:38
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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fragolina73 voterebbe in ogni caso perche'e' del 73
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23-09-2024, 11:40
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2022
Ubicazione: rete fognaria
Messaggi: 1,478
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Non sono questioni che mi interessano più di tanto. Io a votare non ci sono mai andato (tranne forse una volta) e mai ci andrò. Preferirei non avere il diritto.
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23-09-2024, 11:46
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da varykino
fragolina73 voterebbe in ogni caso perche'e' del 73
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Nel 1987 (anno del referendum sul nucleare) Fragolina73 aveva 14 anni... non ha potuto far danni Certamente oggi potrebbe votare!
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23-09-2024, 11:55
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#9
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Esperto
Qui dal: Jan 2021
Messaggi: 2,750
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Oggi inorridiremmo all'idea di un requisito di censo per entrare in parlamento mentre non solo è quello che nei fatti avviene negli USA e in parte in GB, ma l'idea non è male. Se si hanno i soldi, come minimo si ha una visione concreta della realtà, di come ci si muove nel mondo e si ha nel sangue l'idea che il successo è un bilanciamento di fattori che non si possono ignorare. E, ripeto, non necessariamente si poteva sedere in parlamento per la ricchezza ma anche per meriti intellettuali.
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Chi ha i soldi ha un'idea concreta della realtà? Forse della loro realtà ma non hanno idea di come funzioni la vita per la maggior parte della popolazione e di quali sono i veri problemi. Uno che ha i soldi come fa a conoscere le difficoltà di non riuscire ad arrivare a fine mese, di non trovare asili pubblici che tengono il pargolo mentre i genitori si spezzano la schiena, delle interminabili file di attesa per fare dei controlli medici, dei ritardi di treni e autobus per andare a lavorare? E potrei continuare all'infinito. Il parlamento dovrebbe essere il più eterogeneo possibile.
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23-09-2024, 12:03
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#10
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,720
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Quote:
Originariamente inviata da Trinacria
Chi ha i soldi ha un'idea concreta della realtà? Forse della loro realtà ma non hanno idea di come funzioni la vita per la maggior parte della popolazione e di quali sono i veri problemi. Uno che ha i soldi come fa a conoscere le difficoltà di non riuscire ad arrivare a fine mese, di non trovare asili pubblici che tengono il pargolo mentre i genitori si spezzano la schiena, delle interminabili file di attesa per fare dei controlli medici, dei ritardi di treni e autobus per andare a lavorare? E potrei continuare all'infinito. Il parlamento dovrebbe essere il più eterogeneo possibile.
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sì, assolutamente. Infatti il requisito di censo penso sia una boiata ahah.
Però, ecco, invece il requisito relativo alle conoscenze in ambito politico penso sia un'ottima idea. Domande sul funzionamento del parlamento, sulla costituzione, sui programmi dei partiti, sulla conoscenza dei principali temi di discussione politica, sull'unione europea...
E chiaramente lo Stato si occuperebbe di fornire a tutti il materiale utile per passare questo test. Una trentina di pagine con le informazioni fondamentali da inviare per email a ogni cittadino di almeno 16 o 18 anni.
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23-09-2024, 13:02
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#11
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,964
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Ma per carità, ne ho sentite di stronzate ma questa..i ricchi se sono nati ricci vivono nella loro bolla dorata nei pilrivilegi di classe e non sanno niente dei problemi concreti del popolo, si leggono qualche dato e le leggi teoriche e pensano tipo ok, la sanità è pubblica quindi non ci sono problemi per chi sta male. Tanto loro hanno le cliniche coi medici personali, scuole private, personale di servizio. Non sanno niente di come vive la gente normale e che difficoltà e problemi affrontano fra la teoria da salotto politico e la pratica quotidiana.
E se i soldi li hanno fatti dopo e vengono dalla povertà, presto si dimenticano e rimuovono. Sono lontani anni luce
dal paese reale e da come "gira il mondo".
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23-09-2024, 13:36
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#12
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
sì, assolutamente. Infatti il requisito di censo penso sia una boiata ahah.
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Ho dovuto leggere un passaggio di un'utente (anch'ella in ignore dopo aver coraggiosamente fatto il suo ingresso nel branco che mi diede addosso mesi fa per una stupidaggine) poiché l'hai citata e si potrebbero dire molte cose.
E' vero che l'idea del censo non è ottimale. Ma chi ha una grossa industria ha tutto l'interesse a mantenere la popolazione al disopra della povertà perché vuole vendere quello che produce. Invece quasi sempre chi appartiene alle fasce basse non ha lo stesso tipo di talento e spesso si è condizionati dall'invidia sociale. Ne conosco tanti di giustizialisti che vorrebbero patrimoniali, aumento delle tasse, distruzione dei ceti elevati e cose così.
Io comprendo quelle ragioni perché quella classe sociale non ha la minima intenzione di redistribuire la ricchezza anzi. Moralmente e anche come censo sono molto più vicino alla base. Ma questa base non si rende quasi mai conto che i soldi non crescono sugli alberi e se chi pretende il livellamento a tutti i costi fosse messo nel CdA di una grossa ditta vorrei vedere cosa sarebbe capace di fare. E' facile odiare chi ha di più e allora prego, facciamo un esperimento simile a quello di "una poltrona per due" che però non andrà mai come nel film.
Per molti versi è giusto che le cose stiano grossomodo come ora, ovvero una rappresentatività globale che non esclude nessuno. Ma grossomodo non vuol dire "ottimale". Faccio notare che il criterio che ha provocato questa "indignazione" esiste ancora nel nostro ordinamento. Il PdR può nominare dei parlamentari e questo è un residuo dell'ordinamento dell'epoca (per me) d'oro di cui avevo accennato. In GB non ne parliamo perché è una società dichiaratamente classista anche nell'ordinamento parlamentare. Basta vedere i nomi delle persone che sono state nominate parlamentari dai PdR da che è stata fondata. State tranquilli che non esiste alcuna fragolina73 ma appunto, c'è di tutto: industriali, sportivi, intellettuali, eccetera.
La situazione è che alcuni di questi paesi così cattivi e classisti come la GB e in parte la Francia (che prevede questo meccanismo tramite il presidenzialismo) sono il centro del Mondo o poco ci manca. Il nostro paese che ha permesso che una Salis arrivasse in parlamento (a proposito, è ancora in vacanza in val d'Aosta con i nostri soldi?) è, sul piano internazionale, una specie di clown. Immagino le reazioni: meglio clown che bastardi e cose così; beh, io la penso diversamente. So che il prestigio e la forza non sono tutto ma essere ridicoli agli occhi di mezzo mondo onestamente mi dispiace.
Quindi lo ripeto: non dico si debba entrare in parlamento SOLO con la cifra dichiarata nel 740 (anzi no, quello che c'è in società estere abilmente occulate) ma dico che non siamo tutti uguali e devono esistere criteri di sbarramento più restrittivi di quelli di ora. Devono prevedere l'eleggibilità di rappresentanti di fragolina73 perché sul piano dei diritti universali e compagnia tutti siamo uguali, ma ci sono troppe Salis e in parlamento non può entrarci chiunque se non con una minima base di requisiti per renderlo rappresentante di una parte di popolazione.
Non solo: moltissimi parlamentari sono avvocati e di fatto il meccanismo di censo è pienamente in atto. Perché non introduciamo il conflitto di interessi in modo che gli avvocati e professionisti "simili" siano ineleggibili? La quantità immensa di norme in conflitto deriva anche da una precisa strategia, ogni legge in più per questa gente è lavoro (cfr. Pillon e soci). E' successo il finimondo con il conflitto di interessi di Berlusconi, che però è uno zuccherino rispetto a quello di avvocati in parlamento. Va così da 70 anni ma nessuno lo nota mai.
Insomma, parliamone (anzi, parlatene perché ormai 'sto topic sta andando in vacca) perché i problemi del mondo reale e quelli della rappresentatività sono molto più complessi di quanto possiamo immaginare tutti noi.
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Ultima modifica di pokorny; 23-09-2024 a 13:41.
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23-09-2024, 13:59
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#13
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Mulholland dr.(Roma)
Messaggi: 16,067
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mi riquoto, dato che anche qui è partito il classismo per cui si decide in base ai test ( per stabilire cosa? certa gente tanto acculturata qui dentro ha idee folli e fuori dal mondo, quando non proprio chiaramente errate su un sacco di argomenti )
Quote:
è classista proprio il concetto che non debba votare chi diciamo noi, trovo estremamente infantile il continuo ripetersi del " e questi/queste" hanno pure il diritto di voto!?!?!!!!".
Come se noi votassimo le cose giuste, a prescindere, e potessimo giostrarci dell'idea di sapere quale è la cosa giusta e chi è meritevole di esprimere il proprio parere e chi no.
Io non farei votare tre quarti delle persone che conosco, date le idee che hanno ( molti di questi, sovente ripetono anche loro la tiritera del "oh ma questo devono togliergli il diritto di voto" ), ma ammetto che per fortuna non è così e che chiunque deve poterlo fare a prescindere di quello che ritengo giusto io.
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23-09-2024, 14:27
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#14
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,720
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Quote:
Originariamente inviata da zoe666
mi riquoto, dato che anche qui è partito il classismo per cui si decide in base ai test ( per stabilire cosa? certa gente tanto acculturata qui dentro ha idee folli e fuori dal mondo, quando non proprio chiaramente errate su un sacco di argomenti )
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mi sembra logico che chi vota debba avere delle minime conoscenze affinché possa avere coscienza del senso del proprio voto. Chi vota sa quali sono i poteri di un parlamentare? Quanto è in grado di capire di un programma elettorale? Questo test, per come la vedo io, servirebbe a rendere i cittadini più consapevoli e ad avvicinarli alla politica.
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