Ciao a tutti,
sono una ragazza (dovrei dire "donna") di 32 anni.
Un passato piuttosto felice, se si escludono alcuni disordini alimentari negli anni dell'adolescenza.
Guardandomi direste che sono una persona fortunata: da 2 anni ho un lavoro fisso, una casa mia e un compagno perbene.
I miei problemi interiori sono esplosi un anno e mezzo fa: prima ho cominciato a pensare che non volevo niente di ciò che avevo, che avrei dovuto essere altrove, con altre persone, a fare cose diverse.
Ho cominciato a mettere sotto pressione il mio compagno, a creare casini al lavoro, a progettare fughe che poi non mi sono mai sentita di attuare.
Ho cominciato a vivere lottando contro me stessa: una metà di me vuole fuggire, l'altra metà vuole sposarsi e mettere su una famiglia con la persona che mi sta accanto (una persona imperfetta come ogni essere umano, eppure una persona con un grande cuore, pazienza e sensibilità che mi ama ben oltre di quanto meriti).
Io stessa ho sollecitato quasi istericamente una convivenza ma poi non sono mai riuscita a farlo entrare in casa.
"Liberare gli spazi negli armadi" per lui mi fa sentire male, devo sedermi e smettere, perchè l'impresa (pur nella sua semplicità) sembra oltre le mie forze.
Eppure continuo a sognare bambini e una famiglia felice, immagino il mio compagno come un padre perfetto. Vorrei essere già a quel punto.
Ma OGGI non riesco a predere le elementari decisioni che mi porterebbero a quel futuro.
Aggiungo che c'è un ex ragazzo (una storia iniziata quasi 10 anni fa e più volte trascinata) che è diventata la mia ossessione. Ci sentiamo solo, ci siamo rivisti pochissime volte. Un tempo ho pensato che volevo mollare tutto per tornare con lui. Ma non riesco a fare neppure quello, mi fido poco di lui: è una persona MERAVIGLIOSA fintanto che le cose vanno bene. Quando c'è un problema di coppia o un problema mio, non riusciamo a condividerlo, a comunicare. Così un piccolo problema diventa una incomprensione gigante.
Lui mi manca, mi sembra che sia "una cosa mia" e non vorrei perderlo. Ma pensare di mollare tutto e riprovare con lui mi spaventa come un salto nel vuoto.
Dopo 2 anni di ansia, malumore e assenza di stimoli e risate, mi sono decisa a chiedere un aiuto al medico. Da pochi giorno ho iniziato una cura di antidepressivi, mi dicono che ci metteranno un po' a funzionare.
Pensare di farmi aiutare mi da un po' di tregua ma so che devo fare una scelta prima o poi: iniziare una vita assieme al mio attuale compagno oppure lasciarlo ed allontanarlo, provare a ricominciare in altro modo. Ora mi sembra di non avere la forza di fare nessuna di queste 2 scelte. Ed ogni mattina, quando apro gli occhi, sento tutto il peso del mondo sul mio petto, mi sembra di essere appena uscita da una rissa verbale, sentendomi indiganta e, insieme, colpevole.