cancellato16760

E' bastata la telefonata di un parente che mi ha chiesto come sto..."al solito"
ho risposto. E mi veniva da piangere.
Anche a voi la domanda come stai quando siete un po' depressi vi peggiora la situazione?
A me è come se mettesse in luce una realtà che nel mio silenzio riesco a sopportare. Rendendomela molto meno sopportabile.

Blue Sky

Certamente in alcuni momenti è una domanda difficile da ricevere. Se stai male e hai un umore depresso, quella domanda ti fa mettere in luce quanto male le cose stiano andando. In questo periodo poi io sto peggio del solito (saranno le peggiori feste della mia vita).

Io però molte volte quella frase la prendo per quello che è, un convenevole... una frase che non ha nessun particolare significato comunicativo, è un prolungamento del "ciao" ("tutto bene?" "tutto bene, tu tutto a posto?" "ma sì dai" "bene" "bene" "allora ciao" "ciao").

cancellato16760

Si,a volte si può fare così.
ma oggi mi ha chiamato proprio per sapere come sto. Era mezza giornata che lottavo per tenere a bada la depressione che iniziava a riemergere e quella domanda ha rovinato tutto...

Blue Sky

In un caso simile ti capisco bene, succede anche a me.

Antonius Block

Dipende da chi me la fa e soprattutto dal tono con cui è posta.
Il "come stai?" di circostanza in genere è solo fastidioso ma in alcuni momenti, detto da alcune persone, è come un gancio allo stomaco
Detto in modo sincero da una persona a cui tengo invece mi risolleva il morale perché significa che per quanto mi sforzo di nasconderlo c'è qualcuno che riesce ad accorgersene e si preoccupa per me (inutile dire che mi sarà successo 2 o 3 volte, non di più)

cancellato16760

Si, a me è utile ultimamente aprirmi con qualcuno sui miei problemi,ma devo scegliere io con chi.
Con i familiari con cui non riesco a farlo, la domanda è solo dannosa. Gli scoppierei a piangere in faccia, ma non lo farò mai!

Sickle

io di solito rispondo "che ca**o te ne fraga?" specialmente se si tratta di parenti, sono stati i primi ad abbandonarmi nel "pantano"... perciò se non gli importava niente prima perchè dovrebbe importargli adesso??...

pokorny

Mi fa l'effetto che dici... anche a me fa emergere tutta la consapevolezza della mia situazione. Ma ho anche allenato (e si riesce) la parte razionale che è felice di sapere che qualcuno si occupa di noi, anche solo per convenevoli formali.

Hor

È una domanda che malsopporto. La percepisco come un'invasione.
1. Se rispondessi "bene" mentirei, e di mentire non mi va.
2. Se rispondo "male", ecco che sùbito l'interlocutore si mostra preoccupato, e mi chiede i motivi della mia risposta... "Perché? Cosa c'è che non va?". In pratica comincia a farsi gli affari miei, cosa che non sopporto da parte del 99% della gente, cioè di tutti quelli con cui non ho un rapporto a cui tenga. A quel punto la tentazione di rispondere direttamente "Fatti gli affari tuoi" diventa fortissima, col rischio che l'altro pure si offenda.
Di solito cerco di svicolare la domanda. A volte rispondo in maniera ironica: "In piedi", o se si tratta di comunicazione via rete "Seduto". È l'unico modo per evitare di mentire (punto 1) o di avviare una discussione sui miei problemi personali (punto 2), che devono rimanere tali, cioè personali.

Poi, sì, nella maggior parte dei casi si tratta di un mero convenevole. Ma mi dà fastidio lo stesso. In genere odio i convenevoli: parole a cui è stato tolto il peso che dovrebbero avere.

PazzoGlabroKK

È una domanda del cazzo, alla quale rispondo con una risposta del cazzo.

Sayuri

Ti capisco. Tra l'altro se sto male, al primo che mi fa questa domanda mi verrebbe da scaricare tutto il malessere e esporgli ciò che ho. Ovviamente non lo faccio mai.

Leucina

È una domanda che anch'io faccio perchè non saprei in che altro modo iniziare una conversazione, specie se per telefono.
Ma leggendo sto forum capisco che se ricapita è meglio che mi sto zitta che rischio di ferire la gente.
Io se sto particolarmente depressa o se non ho voglia non parlo con nessuno nè al telefono nè niente, altrimenti rispondo sempre "bene" tanto a nessuno frega veramente come stiamo. Quando sono stata sincera e ho detto "male" l'altra persona se n'è fregata proprio.

cancellato2824

Il chiedere come stai è quasi d'obbligo in una conversazione, forse era un pò in pensiero oppure era un modo per dire "volevo solo sentirti" (salutarti e sapere magari se hai novità).
Il depresso (parlo in generale) da una parte non ha voglia di sentire nessuno e si infastidisce anche con chi lo fa e dall'altra si lamenta che a nessuno importa di lui

cancellato16760

No, era una chiamata apposita per sapere come sto, perchè diciamo che si sa che ho un brutto periodo.
Apprezzabile come gesto e forse inconsciamente fa anche bene ,ma a breve termine fa l'effetto contrario.

Io non mi sono mai lamentato che gli altri non si interessano a me,anzi sono o che li allontano. Al massimo posso lamentarmi di questo.

Wolferstein

Concordo, a volte si può interpretare male il chiedere come stai, inteso come se chi ti ha posto la domanda, volesse farsi gli affari tuoi: Invece spesso è solo un modo per iniziare un discorso...e magari chiedere amichevolmente delle notizie a una persona che non si sente da un po' di tempo...
La maggior parte delle volte non è in malafede nel senso che si chiede pur sapendo che magari la persona in questione non se la sta passando proprio bene...

Equilibrium

Io rispondo sempre inzomm, non mi posso lamentare
Di solito cosi non rompono piu il cass

Weltschmerz

Non mi tange perché so che è una domanda di circostanza.

limitless

Dovrei dire "male" ma non lo faccio mai,considerando che poi l'altro vorrà sapere per filo e per segno il motivo del tuo malessere.
Dico sempre che sto "bene" (ma quando mai) con una faccina sorridente

E nessuno da più fastidio

illumi

Io rispondo sempre "Ehhhh tiriamo avanti....eh eh....", l'altra persona sorride, io sorrido e si passa alla domanda successiva. "Allora illumi, ti sei fidanzato?" -.-'

Josef K.

Vorrei che proprio ora, nel cuore della notte, il telefono squillasse e una voce che non conosco mi ponesse questa domanda.