Visualizza i risultati del sondaggio: Voglio la mamma...
|
Anche io!
|
|
11 |
52.38% |
Ma per piacere...
|
|
10 |
47.62% |
|
|
05-03-2015, 20:59
|
#21
|
Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 925
|
Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Affettivamente parlando.
E con "compagnia" intendevo dire, sono la sola o c'è qualcun altro che condivide questo bisogno?
|
mia madre stà bene dove sta sinceramente. Io ho da pensare a me ormai.
Comunque ogni tanto manca, è normale ma penso di sopperire a questa necessità cercando posti/case/locali affollati mantenendomi sempre circondato da persone senza sprofondare nel baratro della solitudine che odio.
che vivi da sola per caso?
|
|
05-03-2015, 21:56
|
#22
|
Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: padova
Messaggi: 540
|
Non sono mai riuscito ad aprirmi totalmente con mia mamma perchè ha un grosso difetto: non sa tenere per se una confidenza che gli faccio.
Pensavo che questo difetto fosse proprio una sua caratteristica , gli piace parlare con tutti e a tutti deve dire tutto.
In realtà ho scoperto che quando ascolta il dolore altrui gli sale l'ansia ( anche a me succede la stessa cosa) e per non tenersi tutto per se si confida con amiche su ciò che la tormenta dentro .
Non mi sono mai potuto fidare che le mie confidenze fossero tenute al riparo da curiosi esterni e quindi con mia mamma non ho mai parlato dei miei problemi.
Ogni tanto mi fà: devo dirti una cosa che tuo fratello non vuole far sapere a nessuno
ma perchè vuoi dirla a me allora?
Con il tempo sono diventato al contrario di mia mamma, estremamente riservato dei miei fatti e dei fatti degli altri , per aprirmi con qualcuno mi ci vuole tempo, devo acquisire fiducia dell'altro.
|
|
05-03-2015, 23:23
|
#23
|
Intermedio
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 123
|
Io vorrei un padre umano ..
|
|
06-03-2015, 02:02
|
#24
|
Banned
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Isolationville (Limboland)
Messaggi: 5,169
|
Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Ah, capisco bene. Io riesco a compensare un po' quel vuoto circondandomi di altri "bambini sperduti" come me in ambito amicale, mentre in quello sentimentale non mi sono mai sentita pronta e capace. Sì, quello che scrivi poi, è proprio ciò che intendo io. Logora, stretta e pesante è diventata questa mia armatura da "fredda, dura e pura" che mi rende una di quelle persone che non ha bisogno di nessuno, come se fossi indifferente. Ora sono stanca di scappare dalla triste verità, perché, come dici bene, non ho più energie per combattere.
Vediamo che succede... grazie.
|
Di nulla
Anch'io mi sono circondata di "bambini sperduti" a livello amicale, "cani abbandonati" a due gambe, ci ho messo anni a smettere di sentirmi così, anche loro, solo da pochi anni ci sono riuscita, non so come, l'amore per i trovatelli pelosi poi è parte di me e va più che bene.
|
|
06-03-2015, 18:59
|
#25
|
Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,973
|
Voglio un bene dell'anima sia alla mamma che al papà.
E quelle rare volte che sono arrabbiato con loro, mi proietto a quando non ci saranno più e lo associo all'arrabbiatura...di solito il motivo dell'irritazione si sgretola da solo...Mi hanno creato, mi vogliono bene, si preoccupano di me e questo mi strabasta e mi stravanza.
Tutto il resto sono seghe mentali che ci facciamo, punto.
|
|
06-03-2015, 22:11
|
#26
|
Intermedio
Qui dal: Jan 2013
Messaggi: 243
|
Lasciamo perdere la mamma e il papà, perché non cerchiamo fratelli e sorelle piuttosto! Non siamo bambini sperduti, siamo esseri umani che hanno per loro natura bisogno di condivisione e di affetto; cosa c'è di brutto in questo?
|
|
06-03-2015, 22:55
|
#27
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,550
|
Con mia madre ho un rapporto neutrale, in cui ognuno accetta l'altro senza grossi sbalzi affettivi. Ci convivo e cerco di aiutarla in ciò che mi è possibile.
Mi sta bene così non ho bisogno di affetto materno, non come prima almeno, ora la mancanza di affetto sentita è di altra natura.
Rivorrei invece mio padre perchè l'ho conosciuto troppo tardi.
Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Sono stanca di provare rabbia cieca nei loro confronti, non ha più senso per me, non mi ha portata da nessuna parte chiudermi e reprimere i miei bisogni, quando ci sono. Forse è proprio per questo motivo che vivo così male la mia vita, in sospeso, senza trovare la forza di cambiare ed andarmene di casa.
|
Il rancore davvero non porta da nessuna parte, è solamente un dispendio di energia inutile. Se in te vive anche solo un minuscolo focolaio di sentimento nei loro confronti dovresti lasciarlo ardere e cercare di alimentarlo avvicinandoti a loro.. Io l'ho fatto tardi e di questo a volte me ne pento
|
|
12-03-2015, 04:04
|
#28
|
Banned
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Isolationville (Limboland)
Messaggi: 5,169
|
Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Secondo me, i genitori sono i primi a spezzarci il cuore e certe cose ce le portiamo avanti anche con i (non) rapporti con gli altri.
|
Parole sante... Almeno nel mio caso... Ma basta una vita per uscire da certe dinamiche??
Non lo so... Sono stanca di "lavorarci sopra"... Forse sto invecchiando... Forse è il mio nuovo "fondo del pozzo"...
Tu mi sembri molto motivata in questo momento, è una cosa ottima secondo me. Io mi trascino... Vado avanti nella vita pratica, nel mio quotidiano, per inerzia... Ossia evolutivamente sono ferma.
|
Ultima modifica di rosadiserra; 12-03-2015 a 04:06.
|
13-03-2015, 03:19
|
#29
|
Banned
Qui dal: Mar 2015
Messaggi: 85
|
Io non vedo l'ora di andarmene a fan****. Il giorno in cui diventerò indipendente in tutto e per tutto nessuno saprà più nulla di me.
|
|
13-03-2015, 09:11
|
#30
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,248
|
Mia mamma sa tutto di me, o almeno, il 99% (e quell'1% non è rilevante per comprendermi o per il nostro rapporto). Mi confido e ricevo amore e supporto, consigli, punti di vista diversi, ci confrontiamo e non. Litighiamo rarissimamente e quando succede è per motivi che non dipendono da noi (scazzi personali, stress...), quindi poi ci diciamo scusa (quando vivevo con loro, figuriamoci se mia mamma mi chiedeva scusa, ma per scusarsi o mi faceva una pernacchia o mi preparava dolci). E' empaticissima e di larghe visioni, o almeno accetta le mie se argomentate. I miei sono introversi, mia mamma è timida e insicura e piena di ossessioni come me, ci capiamo bene. Con mio papà parlo un po' meno ma ci vogliamo sempre un gran bene e so che posso sempre contare su di lui. E' una persona buona e onesta e sono felice sia mio padre. Se non fosse per i miei, mi sarei suicidato o sarei passato all'eroina, se sono uscito dalla depressione molto lo devo a loro
|
|
13-03-2015, 16:40
|
#31
|
Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
Messaggi: 1,185
|
Come ti capisco Diana, anche io in un certo senso, dentro di me, continuo a volere la mamma, anche se adesso lei non c'è più e so che nulla potrà essere mai recuperato, anche se penso che certe mancanze non possano essere riparate dopo, da adulti, perchè l'essenza di certe cose è bene riceverle da bambini, altrimenti ci si trascinerà sempre dietro quel vuoto affettivo anche da grandi; tutto ciò che possiamo sforzarci di ottenere una volta cresciuti non sarà altro che il surrogato di qualcosa che per sua natura è viscerale e profondo, che necessiterebbe al contrario di mettere radici in tenera età...però quando si acquisisce la consapevolezza di desiderare quel bene, come stai facendo tu ora, è sempre un'ottima cosa provare a recuperare il recuperabile. Non potremo riparare agli errori del passato, ma si potrà comunque provare a coltivare quella "pianta rinsecchita" prima che essa muoia del tutto.
Io ho avuto una madre che ha vissuto la sua maternità con forti sentimenti di ambivalenza; forse, insoddisfatta del suo matrimonio, piano piano mia madre ha iniziato negli anni a proiettare la sua insofferenza e le sue insoddisfazioni su noi figlie, cercando di allontanarci con l'idea tutta femminista che nella vita si debba essere forti, indipendenti sin da subito, altrimenti si è "mammoni".
Ricordo che già a soli 9 anni mi faceva discorsi sull'andarsene di casa e io che ero una bimba timida e ansiosa ero ancora di più spaurita e disorientata e queste pressioni non mi aiutavano certo a spiccare il volo verso l'autonomia.
Inoltre la sua depressione l'ha portata a trascurare i doveri materni e io dall'età di 8-9 anni già ho iniziato a sentirmi molto trascurata dal punto di vista emotivo, considerando anche il fatto che il mio unico riferimento affettivo era solo lei, visto che mio padre era ed è sempre stato algido, criticone e anaffettivo....
Ho sofferto molto a vedere nascere e crescere un'indifferenza materna verso me e mia sorella travestita da ideologia femminista e sovente ci chiedevamo perché ogni figlia quindicenne uscisse tranquillamente e con piacere con la madre per negozi, mentre per la nostra l'uscita assieme venisse vissuta come uno sforzo, una condanna; sembrava quasi che la nostra presenza la infastidisse e fosse di peso per la sua salute e la sua vita stanca....negli anni, quindi ho iniziato a elaborare questa sensazione di essere di peso e così, per non soffrire più, ho iniziato a celare questo dolore sotto coltri di rabbia inespressa (o urlata) e nello stesso tempo ho iniziato a costruirmi una personalità emotivamente fredda e distaccata, strategia di sopravvivenza che però poi nel tempo ha influenzato di molto la mia vita relazionale/sentimentale, nella quale spesso sono stata accusata di essere fredda, distaccata e poco coinvolta, anche se spesso non me ne sono resa conto: mi accorgo solo ora che le mie difficoltà emotive dipendono da una sorta di trauma legato al rifiuto esperito per la prima volta in famiglia, sia da mia padre che da mia madre, anche se in modo e misura diversa.
L'anaffettività di mio padre l'ho sempre più vista come un limite della persona e che nel tempo ho imparato a perdonare di più, mentre mia mamma - donna arguta e intelligente - l'ho sempre reputata più colpevole delle sue mancanze e questo mi ha portato ad accumulare rancore e risentimento verso una persona che - pur capace - ha voltato le spalle alle figlie solo perché ha deciso di gettare la spugna e abdicare al suo ruolo materno,forse perché troppo stanca, stufa, sfiancata e resa fragile da una vita che non desiderava a quel modo...
Con lei ho litigato tantissimo, fino alla fine....a un certo punto (nella mia fase da ribelle in ritardo )arrivai pure a tirarle il secchio della carta addosso, talmente ero esasperata da lei, dai suoi giudizi sferzanti, dai suoi modi disconfermanti e intolleranti.
Abbiamo litigato sempre e tanto, fino a quando un giorno....lei è scomparsa all'improvviso e non mi è stato nemmeno possibile dirle ciao o addio. Un improvviso e assordante silenzio è calato sulla scena e... nulla più.
Ho sempre cercato di recuperare una sorta di infanzia perduta attraverso certe coperte di linus che tuttora mi porto dietro e capaci di farmi sentire sentire protetta un po' come una bimba. Per questo ti dedico questi 2 brani per i bimbi (di un tempo) che richiamano un'idea di mamma che forse, molto ingenuamente, avrei voluto avere nella semplicità che questi brani esprimono:
|
Ultima modifica di clizia; 13-03-2015 a 16:44.
|
13-03-2015, 18:10
|
#32
|
Banned
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Isolationville (Limboland)
Messaggi: 5,169
|
@clizia ho letto con molto interesse, mi ritrovo in diversi punti... Anche se non ho esperito il lutto materno.
E sì, ti poni apparentemente con un certo distacco ed un atteggiamento molto razionale, dai degli indizi del tuo dolore... Ma solo quelli. Conosco sulla mia pelle questa maschera, in me è spesso fusa a ciò che vi era sotto e non ritrovo più...
C'è una vecchissima canzone di cui non conosco il titolo, del tempo dei nostri nonni, mi faceva venire da piangere da bambina... Poi ho smesso...
Non ci sono parole per perdite di questa entità...
|
|
13-03-2015, 19:02
|
#33
|
Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 925
|
Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Dici davvero? Mi dai come l'impressione di essere molto duro e rancoroso in superficie, magari mi sbaglio.
|
si. c'hai preso in pieno. Questo discorso vale anche con mio padre, la qui unica preoccupazione è dormire nella camera sua e non mancare occasione per giudicarmi.
Anche se non c'entra niente, ti sembra normale che dopo che tu ti sei fatto 2 ore di treno da solo con la febbre a 38 tuo padre non ti chiede manco come stai? avevo detto di aver rotto qualcosa alla compagna e la sua unica preoccupazione è stata chiedermi cosa..e non come stavo (ho 38.2 attualmente, ma mi ha chiesto solo di cosa avevo rotto)...e io gli ho pure risposto...
Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Io vivo con loro, ma li eludo e rifiuto palesemente, so che sto sbagliando e che lo sto facendo per difendermi dai loro giudizi che per me sono umiliazioni. E non voglio più scappare, vorrei non solo una tregua, ma qualcosa che mi è sempre mancato e che non posso avere se non imparo a chiederlo.
|
non conosco la tua storia, però secondo me la cosa dovrebbe essere reciproca. Se delle persone non vogliono avvicinarsi, o si pongono in modo sbagliato tu non puoi farci niente.....se c'è una cosa che ho imparato è che le cose si fanno in due. Da soli si fan ben poco. sopratutto in questi casi.
|
|
14-03-2015, 11:47
|
#34
|
Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
Messaggi: 1,185
|
Quote:
Originariamente inviata da rosadiserra
@clizia ho letto con molto interesse, mi ritrovo in diversi punti... Anche se non ho esperito il lutto materno.
E sì, ti poni apparentemente con un certo distacco ed un atteggiamento molto razionale, dai degli indizi del tuo dolore... Ma solo quelli. Conosco sulla mia pelle questa maschera, in me è spesso fusa a ciò che vi era sotto e non ritrovo più...
C'è una vecchissima canzone di cui non conosco il titolo, del tempo dei nostri nonni, mi faceva venire da piangere da bambina... Poi ho smesso...
Non ci sono parole per perdite di questa entità...
|
Ho sviluppato un certo pudore nella manifestazione dei sentimenti ed effettivamente, come dici tu, uso molto la razionalità per schermirmi. Il mio psicologo dice appunto che invece di far sentire come mi sento, cerco di spiegare le cose, le analizzo e le sviscero, insomma ne parlo distanziandomi ed auto-analizzandomi, anziché cercare di viverle nella loro immediatezza dal punto di vista emotivo.
Ad esempio, quando ho provato con la terapia di gruppo, facevo molta fatica a vivere le mie emozioni in un certo modo, sono sempre stata bloccatissima e tutta "di testa"...paradossalmente, quando riesco a esprimere le mie emozioni, fuoriescono sempre quelle negative, mai quelle positive...ma perché deve essere tutto così complicato?
|
|
14-03-2015, 13:09
|
#35
|
Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
|
Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Grazie ancora per le risposte.
Mi sarebbe piaciuto tanto avere una mamma emotivamente presente come la tua, fortunello. :P
Mio padre nemmeno lo prendo in considerazione, non l'ho mai voluto...
|
sai come si dice, è la dose che fa il veleno.
comunque in questi giorni avrei voluto la mamma come non mai.
|
|
14-03-2015, 13:41
|
#36
|
Banned
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Isolationville (Limboland)
Messaggi: 5,169
|
Quote:
Originariamente inviata da clizia
Ho sviluppato un certo pudore nella manifestazione dei sentimenti ed effettivamente, come dici tu, uso molto la razionalità per schermirmi. Il mio psicologo dice appunto che invece di far sentire come mi sento, cerco di spiegare le cose, le analizzo e le sviscero, insomma ne parlo distanziandomi ed auto-analizzandomi, anziché cercare di viverle nella loro immediatezza dal punto di vista emotivo.
Ad esempio, quando ho provato con la terapia di gruppo, facevo molta fatica a vivere le mie emozioni in un certo modo, sono sempre stata bloccatissima e tutta "di testa"...paradossalmente, quando riesco a esprimere le mie emozioni, fuoriescono sempre quelle negative, mai quelle positive...ma perché deve essere tutto così complicato?
|
Potrebbero essere parole mie.... Io non faccio più terapie di gruppo, già sono bloccata con la mia analista... Sentire le cose di pancia... Ma perché il manuale delle istruzioni a me non l'hanno dato??
|
|
15-03-2015, 23:07
|
#37
|
Avanzato
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Qui
Messaggi: 337
|
Io sono contenta dei miei, invece. Mi vogliono bene anche se sono un pochino all'antica ma è pure comprensibile essendo di un'altra generazione. I miei problemi derivano maggiormente dall'ambiente esterno: sono cresciuta in un piccolo centro e lì si è parecchio giudicati. Se ti fermi per strada a parlare con un ragazzo tutti a dire che ci stai insieme, se non sei fidanzato a dirti che sei strano e così via. I miei si fanno abbastanza gli affari loro da questo punto di vista, non sono impiccioni e ciò mi piace. Però non hanno mai molto cercato di capire il mio problema e quindi forse mi han protetto troppo. Tipo: "hai paura di fare qualcosa? va beh, non la fare". Non mi hanno mai molto spronato, credo pensassero fosse una fase o forse non volevano accettare che avessi dei problemi. Ora che sono adulta mi criticano di più, come dire: "da bambina era timidezza, ora che sei adulta sarà scioperataggine". Non credo riescano a capire il mio problema. Non parliamo poi della gente, soprattutto a scuola venivo presa per i fondelli per ogni cosa. Ecco, la mia famiglia avrà fatto degli errori ma li capisco; la colpa vera dei miei problemi sono i tanti idioti che ho incontrato per la mia strada, dalla maestra che diceva che io ero brava solo perchè mia mamma era stata maestra a sua volta e mi suggeriva tutto a casa, ai compagni che mi sfottevano, all'ambiente in cui devi frequentare solo certi posti e certe persone per essere figo.
|
|
15-03-2015, 23:48
|
#38
|
Super Moderator
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 6,237
|
Per fortuna il rapporto con miei è buono,negli anni passati si è leggermente deteriorato a causa di alcune mie scelte
|
|
|
|
|