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30-01-2014, 21:09
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#21
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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Tante persone dicono "società di merda". Quante di queste riescono effettivamente a cambiarla? E fra questi, quanti sono [NON sono stati] depressi/fobici/evitanti?
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30-01-2014, 21:14
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#22
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Ma come fai a cambiarla?
Non eleggiamo neanche chi fa le leggi europee oggi, non è neanche una democrazia questa, trattati internazionali fatti da privati, si è mai visto prima?
Nell'anno 1000 forse.
Non possiamo fare nullla.
Siamo in mano a dei pazzi megalomani.
Sono dei, si credon dei.
Tu sei carne da macello, un sacrificio umano per questa religione.
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30-01-2014, 21:19
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#23
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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edit
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Ultima modifica di ANTIMATERIA; 30-01-2014 a 21:21.
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30-01-2014, 21:21
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#24
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Partito dell'Eterno Rancore
Messaggi: 2,833
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Quote:
Originariamente inviata da zucchina
se penso al passato mi viene in mente come prima cosa il maschilismo imperante, meglio oggi
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Non che la ginecocrazia odierna sia molto meglio.
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30-01-2014, 21:21
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#25
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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Le persone si sono fatte strada. Gente come Nelson Mandela non si è rinchiusa in casa a dire che la società in cui viveva era uno schifo. Si è impegnato attivamente, ma molto attivamente, per ciò in cui credeva. Si è fatto anni di galera, ha combatutto per i suoi valori.
Persone come lui, i pazzi che ci governano oggi, hanno in comune che se ne fregano del giudizio altrui e vanno avanti per la loro strada, ponendosi obbiettivi e cercando di realizzarli.
Se io un giorno volessi aiutare più attivamente gli altri, andrei a fare volontariato, cercherei di organizzare qalcosa di più, di dare il mio contributo, mi impegnerei molto, cercando contatti di persone di spicco nel giro, ecc, ecc.
Non si cambia nulla quando la FS ti incatena, quando sei sommerso di paranoie.
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30-01-2014, 21:22
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#26
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Le persone si sono fatte strada. Gente come Nelson Mandela non si è rinchiusa in casa a dire che la società in cui viveva era uno schifo. Si è impegnato attivamente, ma molto attivamente, per ciò in cui credeva. Si è fatto anni di galera, ha combatutto per i suoi valori.
Persone come lui, i pazzi che ci governano oggi, hanno in comune che se ne fregano del giudizio altrui e vanno avanti per la loro strada, ponendosi obbiettivi e cercando di realizzarli.
Se io un giorno volessi aiutare più attivamente gli altri, andrei a fare volontariato, cercherei di organizzare qalcosa di più, di dare il mio contributo, mi impegnerei molto, cercando contatti di persone di spicco nel giro, ecc, ecc.
Non si cambia nulla quando la FS ti incatena, quando sei sommerso di paranoie.
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E poi quando ha frimato i conti con il FMI del freedom act si è pulito il sedere.
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30-01-2014, 21:28
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#27
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,156
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E' sbagliato creare correlazioni così deterministiche tra sofferenza psicologica e storture della società...è più verosimile crearle quando si parla di disagio materiale e povertà, altrimenti non si capirebbe per quale motivo la depressione sia più diffusa nei paesi più ricchi e tutelati.
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30-01-2014, 21:35
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#28
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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E' sbagliato oggi, poichè sul determinismo totalitario ci hanno fatto 40 anni di scienze sociali nel periodo precedente.
Sicuramente sono due estremi.
La scienza è un modello, valida se sei in laboratorio con i topolini, non all'aria aperta.
Rimane che sotto il modello c'è l'ideologia, non l'imparzialità.
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30-01-2014, 21:38
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#29
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Avanzato
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 347
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Tante persone dicono "società di merda". Quante di queste riescono effettivamente a cambiarla? E fra questi, quanti sono [NON sono stati] depressi/fobici/evitanti?
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Capisco il discorso , e rigiro la frittata : ci sono anche persone che dicono che tutto va bene , che conta solo cambiare se stessi e poi non fanno nulla , come quelli già citati ...
Alla fine credo che una buona consopevolezza di come fa schifo la società sia un'ottima cosa per cambiare se stessi e cambiare e ricercare se stessi significa anche abbandonare molte influenze sociali che si sono interiorizzate .
Un'esempio di personaggio da seguire secondo me è Terzani , da giovane grande critico della società moderna , anche a livello ideologico tale da sostenere addirittura Pol Pot , poi si rese conto che la vera rivoluzione non era quella armata o quella propagata da tutte le ideologie ( che sono il sistema , non esistono ideologie contro il sistema , il sistema è ideologico di per sè ... )
ma quella interiore ed infatti Terzani arrivò a scoprire se stesso , a cambiare se stesso e in qualche modo nel suo piccolo a società , da cui ( sopratutto a livello psicologico e spirituale ) si era distaccato .
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30-01-2014, 21:46
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#30
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Infatti hai due sole strade:
Integrarti nel sistema.
Non integrarti e viverne senza (nei limti del possible)
Non esiste possbilità di cambiarlo.
Ne ho fatto a meno del sistema, ho provato, ma non è facile, poichè il sistema si sta prendendo sempre più pezzi di vita e spazio che prima erano liberi dal suo potere di controllo e indirizzo.
Il sistema oggi è onnicomrpensivo, e un giorno arriverà ovunque, in qualsiasi angolo della terra tu voglia rifugiarti.
Nella tua mente sei libero?
Questo è l'ultimo angolo di libertà in effetti, se riesci a resistere.
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30-01-2014, 21:54
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#31
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,156
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La società in cui viviamo non è perfetta e probabilmente non lo sarà mai, ma cambiarla è più difficile che cambiare se stessi...riflettiamo: abbiamo la padronanza della nostra vita interiore o no? E' più facile intervenire sulla nostra sfera psicoemotiva o su quella di milioni di altre persone e convincerle a pensare e a sentire come noi? Poi è verosimilmente più facile impegnarsi a modificare ciò che non ci piace a livello macrosociale quando si è prima intervenuti su se stessi sviluppando assertività, equilibrio e ridimensionamento delle proprie paure.
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30-01-2014, 22:15
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#32
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
La società in cui viviamo non è perfetta e probabilmente non lo sarà mai, ma cambiarla è più difficile che cambiare se stessi...riflettiamo: abbiamo la padronanza della nostra vita interiore o no? E' più facile intervenire sulla nostra sfera psicoemotiva o su quella di milioni di altre persone e convincerle a pensare e a sentire come noi? Poi è verosimilmente più facile impegnarsi a modificare ciò che non ci piace a livello macrosociale quando si è prima intervenuti su se stessi sviluppando assertività, equilibrio e ridimensionamento delle proprie paure.
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E se fossimo una società nazista? non varrebbe lo stesso discorso che fai?
non erano tutti d'accordo?
Ah ma non lo siamo, è vero, non lo siamo mai nel nazismo, nella barabrie.
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30-01-2014, 22:17
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#33
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,156
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Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA
E se fossimo una società nazista? non varrebbe lo stesso discorso che fai?
non erano tutti d'accordo?
Ah ma non lo siamo, è vero, non lo siamo mai nel nazismo, nella barabrie.
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La vedo dura, per un timido complessato e insicuro, opporsi ad una società in cui non crede. Meglio prima sviluppare le skills caratteriali che ti permettono di esprimere il tuo parere e le tue posizioni con assertività che pretendere tutto il resto, ovvero che gli cambi tutto per venire incontro alle nostre difficoltà.
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30-01-2014, 22:25
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#34
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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si tratta di poter scelgiere o non potere.
ci sono infinite biforcazioni che portano ad una sola strada, una sola scelta.
questo non è scelgiere, non è essere.
quando hai uno spazio aperto (che sia anche la mente) e lo riempi come ti pare ti senti libero.
puoi metterre tutte le skill della terra, servono solo a farti dire sissignore e nossignore nel sistema nazista.
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30-01-2014, 22:43
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#35
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Intermedio
Qui dal: Sep 2012
Ubicazione: Aiur, terra dei Protoss.
Messaggi: 234
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di certo non è la migliore possibile, c'è ancora molto su cui lavorare e di sicuro certe cose non cambieranno mai, ma... meglio vivere tra Balotelli, la tipa che si spoglia in TV e i libri di Fabio Volo che in una società dove non puoi esprimere nemmeno il tuo pensiero.
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30-01-2014, 22:47
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#36
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Il fatto è che ci si oppone anche non convincendosi e non cambiandosi perchè lo richiede il sistema dei valori (che oggi sono dogma, ma saranno fuffa come sempre tra 100 anni o tra 50).
Chi è più debole allora?
Chi lotta di meno?
Colui che si adatta al credo, o colui che professa la sua libertà e pensa se stesso oltre alla realtà che deve vivere?
La sofferenza allora è delitto o castigo?
E' questo il punto.
Voi vedete una colpa, un delitto, laddove io vedo una punzione sociale che l'individuo poi interiorizza nel tempo.
L'analisi si presta a più livelli di indagine, di fatto io posso guarire un castigo dopo averlo imposto a chi ha imboccato il sentiero proibito, basta essere dotati di un certo sadismo.
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31-01-2014, 14:05
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#37
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Banned
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 171
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una cosa é certa,nella societa' d'oggi la timidezza é inammissibile e nn porta da nessuna parte(in particolar modo nei maschi ma un po anche le femmine),regna l'immagine e la superficialita'.quindi in qualsivoglia posizione siamo a meno di nn essere particolarmente paraculati da qualche parte,la timidezza deve sparire o soccomberemo.
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31-01-2014, 14:11
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#38
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,156
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Quote:
Originariamente inviata da testone
una cosa é certa,nella societa' d'oggi la timidezza é inammissibile e nn porta da nessuna parte
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Non credere che una volta fosse meglio, anzi una volta altro che psicologi e gruppi di terapia...prova solo a immaginare cos'era la vita per un timido quando fare il servizio militare era un obbligo e la guerra veniva considerata una necessità...
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31-01-2014, 14:15
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#39
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Banned
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 171
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Non credere che una volta fosse meglio, anzi una volta altro che psicologi e gruppi di terapia...prova solo a immaginare cos'era la vita per un timido quando fare il servizio militare era un obbligo e la guerra veniva considerata una necessità...
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si ma infatti penso che la timidezza nella societa' occidentale arrivista sia sempre stata vista come un difetto,un antitesi all'arrivismo,pero secondo me oggi con la perdita dei valori familiari protettivi e dello spiattellamento delle vite altrui dovunque,é ancora peggio
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31-01-2014, 14:58
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#40
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 2,635
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Non credere che una volta fosse meglio, anzi una volta altro che psicologi e gruppi di terapia...prova solo a immaginare cos'era la vita per un timido quando fare il servizio militare era un obbligo e la guerra veniva considerata una necessità...
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Ecchellà, timidezza = senzapalle, e fortuna che siamo su fobiasociale, pensa che opinione ne avranno fuori di quì.
Distinguiamo: uno in caserma può non parlare coi commilitoni e quindi può sentirsi più a disagio della media, non significa che sia meno coraggioso o abile della media delle persone
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