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Vecchio 20-04-2008, 19:35   #1
Principiante
L'avatar di matchloser
 

Ho quasi 40 anni e da circa 15 svolgo la professione di commercialista.
La "professione" per modo di dire, giacché, a causa di forti difficoltà a creare comunicazione efficace (anche nella vita privata, avendo a tutt'oggi obiettive difficoltà a trovare, ad esempio, compagnie per uscire nel tempo libero o per fare un viaggio, nonostante coltivi hobbies come gioco del golf, affiliazione a un noto club di service, enogastronomia, palestra, etc. tutti scenari in cui però, dopo anni, sono ancora accolto come un mix fra una macchietta e una "pallina antistress"), non sono ancora riuscito a centrare l'obiettivo di aprire uno studio in autonomia causa incapacità di crearmi relazioni sociali qualificate e, di riflesso, canali che mi portino clientela e contatti lavorativamente proficui.
Ovviamente, non sono sposato né fidanzato (carattere a parte, sono il tipo del quale da sempre una signora di cinquant'anni dice "bell'uomo" ed una ragazza di 25 mai dice "ragazzo carino"), ma questo, rispetto a quanto sopra, oggi è in ampio subordine.
Corsi di PNL e terapie, anche farmacologiche, non mi hanno fornito alcunché di aiuto.
In buona sostanza, sono schiacciato da una morsa trilatera "relazioni lavorative-relazioni per il tempo libero-relazioni affettive" che ogni giorno si fa sempre più stretta.
Tant'è che, arrivato al limite della sopportazione, passando giorni interi a chiedermi perché o percome, mi chiedo anche... ho sbagliato mestiere o sbagliato vita?
Ogni consiglio, per il quale sin d'ora ringrazio, è ben accetto.
Vecchio 20-04-2008, 19:44   #2
Esperto
 

Effettivamente per uno con problemi di socializzazione la tua professione non ti facilità di certo, per lo meno oltre un certo punto. Forse dovresti concentrarti su uno solo degli altri due campi, crearti delle amicizie solide magari. Sicuramente ti aiuterebbe a fare passi in avanti anche per tutto il resto, in fondo il problema è sempre quello, gli ambiti diversi rappresentano solo diverse declinazioni della tua incapacità di gestire le relazioni sociali. Comincia a vederti come un unico individuo in ogni situazione, e a delineare le paure comuni ad ognuna di esse.

Buona fortuna!
Vecchio 20-04-2008, 19:50   #3
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Originariamente inviata da bardamu
Effettivamente per uno con problemi di socializzazione la tua professione non ti facilità di certo, per lo meno oltre un certo punto. Forse dovresti concentrarti su uno solo degli altri due campi, crearti delle amicizie solide magari. Sicuramente ti aiuterebbe a fare passi in avanti anche per tutto il resto, in fondo il problema è sempre quello, gli ambiti diversi rappresentano solo diverse declinazioni della tua incapacità di gestire le relazioni sociali. Comincia a vederti come un unico individuo in ogni situazione, e a delineare le paure comuni ad ognuna di esse.

Buona fortuna!
infatti è proprio quello il problema: l'incapacità di creare legami e rapporti, tantopiù con gente socioculturalmente di qualità (ma con quella che non lo è va nella stessa identica maniera, ergo potendo "scegliere"...). Così che mi trovo a vivere paradossi come andare da 8 anni in una tot palestra, essere da 10 socio di un tot altro circolo, etc. ed essere a tutt'oggi non tanto un perfetto sconosciuto (sarebbe stato meno peggio) bensì un fantasma.
Poi, come conseguenza, ci sono weekend da solo, vacanze da solo, sedie del soggiorno nuove di pacca escluso quella che uso io, telefoni tristemente silenziosi dalle 20 in poi e nei festivi, etc.
Vecchio 20-04-2008, 19:54   #4
Esperto
L'avatar di vetro
 

Io conosco un ragazzo che veniva a scuola con me.Adesso lavora nello studio del padre(commercialista).Nonostante sia finito li' per forza di cose e all'inizio non sia stato facile(pur lavorando sotto suo padre faceva tanti errori) ha una buona vita sociale quindi riesce ad essere sereno e ultimamente sta migliorando al punto che potrebbe lavorare anche da solo.
Devo dire che comunque dalla sua ha avuto sempre un carattere estroverso e riesce a farsi notare,è spigliato.Forse sei ossessionato dal fatto che vorresti emergere,farti vedere,vorresti sentirti un po' al centro dell'attenzione e concentrandoti troppo ad aspettare una eventuale apertura da parte degli altri che puntualmente non arriva perdi stima di te.
Vecchio 20-04-2008, 20:04   #5
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Originariamente inviata da vetro
Io conosco un ragazzo che veniva a scuola con me.Adesso lavora nello studio del padre(commercialista).Nonostante sia finito li' per forza di cose e all'inizio non sia stato facile(pur lavorando sotto suo padre faceva tanti errori) ha una buona vita sociale quindi riesce ad essere sereno e ultimamente sta migliorando al punto che potrebbe lavorare anche da solo.
Devo dire che comunque dalla sua ha avuto sempre un carattere estroverso e riesce a farsi notare,è spigliato.Forse sei ossessionato dal fatto che vorresti emergere,farti vedere,vorresti sentirti un po' al centro dell'attenzione e concentrandoti troppo ad aspettare una eventuale apertura da parte degli altri che puntualmente non arriva perdi stima di te.
Il mio paradosso è che, tecnicamente, me la cavo benino. Anzi, questo peggiora la situazione, perché hai un prodotto buono e non riesci a venderlo. E' come avere un negozio con grandi marche ma non essere capace di fare la vetrina. O di trovare chi te la fa.
Comunque sul quel che dici sono d'accordo... anche se ad oggi il mio problema (da cui deriva quello professionale), più "a monte", è riuscire a creare rapporti umani. Non solo (o non tanto) per il lavoro, ma anche per il tempo libero. E affettivo.
Vecchio 20-04-2008, 20:04   #6
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Originariamente inviata da matchloser
Ho quasi 40 anni e da circa 15 svolgo la professione di commercialista.
La "professione" per modo di dire, giacché, a causa di forti difficoltà a creare comunicazione efficace (anche nella vita privata, avendo a tutt'oggi obiettive difficoltà a trovare, ad esempio, compagnie per uscire nel tempo libero o per fare un viaggio, nonostante coltivi hobbies come gioco del golf, affiliazione a un noto club di service, enogastronomia, palestra, etc. tutti scenari in cui però, dopo anni, sono ancora accolto come un mix fra una macchietta e una "pallina antistress"), non sono ancora riuscito a centrare l'obiettivo di aprire uno studio in autonomia causa incapacità di crearmi relazioni sociali qualificate e, di riflesso, canali che mi portino clientela e contatti lavorativamente proficui.
Ovviamente, non sono sposato né fidanzato (carattere a parte, sono il tipo del quale da sempre una signora di cinquant'anni dice "bell'uomo" ed una ragazza di 25 mai dice "ragazzo carino"), ma questo, rispetto a quanto sopra, oggi è in ampio subordine.
Corsi di PNL e terapie, anche farmacologiche, non mi hanno fornito alcunché di aiuto.
In buona sostanza, sono schiacciato da una morsa trilatera "relazioni lavorative-relazioni per il tempo libero-relazioni affettive" che ogni giorno si fa sempre più stretta.
Tant'è che, arrivato al limite della sopportazione, passando giorni interi a chiedermi perché o percome, mi chiedo anche... ho sbagliato mestiere o sbagliato vita?
Ogni consiglio, per il quale sin d'ora ringrazio, è ben accetto.
Interessante il tuo caso! io volevo fare la tua professione, poi causa ansia e panico nn ho finito gli studi di Economia e ho detto addio a una vita da libero professionista. Se devo dirti la mia, anche io al tempo ero visto dalle donne come te. Poi, avendo fallito quella carriera, ho abbandonato lo stile "yuppies" , tutto Tod's e pants di vellutino, avevo il rigetto per quella vita che , a mio vedere, mi ha aveva rifiutato. A oltre 10 anni di distanza ho 5 tatuaggi, non metto una giacca da anni, faccio il marinaio e nonostante la mia facccia è rimasta un pò sempre da bravo ragazzo ho cambiato vita e stile. Ho capito che (in genere) il tipo "leccatino" (secondo me: sicuramente mi sbaglio!) alle donne sta sulle palle. A volte lo vedono quasi come un pò finocchio, senza nulla togliere ai gay, di cui sono un difensore estremo. In ogni caso, conosco molti miei ex compagni di università, che son diventati come te, che hanno lo stesso problema, identico! dare una risposta a quello che hai scritto è più che complicato; di sicuro son cambiati i tempi: uno come te , negli anni '60 non avebbe avuto i problemi che descrivi.
Vecchio 20-04-2008, 20:07   #7
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Ho quasi 40 anni e da circa 15 svolgo la professione di commercialista.
La "professione" per modo di dire, giacché, a causa di forti difficoltà a creare comunicazione efficace (anche nella vita privata, avendo a tutt'oggi obiettive difficoltà a trovare, ad esempio, compagnie per uscire nel tempo libero o per fare un viaggio, nonostante coltivi hobbies come gioco del golf, affiliazione a un noto club di service, enogastronomia, palestra, etc. tutti scenari in cui però, dopo anni, sono ancora accolto come un mix fra una macchietta e una "pallina antistress"), non sono ancora riuscito a centrare l'obiettivo di aprire uno studio in autonomia causa incapacità di crearmi relazioni sociali qualificate e, di riflesso, canali che mi portino clientela e contatti lavorativamente proficui.
Ovviamente, non sono sposato né fidanzato (carattere a parte, sono il tipo del quale da sempre una signora di cinquant'anni dice "bell'uomo" ed una ragazza di 25 mai dice "ragazzo carino"), ma questo, rispetto a quanto sopra, oggi è in ampio subordine.
Corsi di PNL e terapie, anche farmacologiche, non mi hanno fornito alcunché di aiuto.
In buona sostanza, sono schiacciato da una morsa trilatera "relazioni lavorative-relazioni per il tempo libero-relazioni affettive" che ogni giorno si fa sempre più stretta.
Tant'è che, arrivato al limite della sopportazione, passando giorni interi a chiedermi perché o percome, mi chiedo anche... ho sbagliato mestiere o sbagliato vita?
Ogni consiglio, per il quale sin d'ora ringrazio, è ben accetto.
Interessante il tuo caso! io volevo fare la tua professione, poi causa ansia e panico nn ho finito gli studi di Economia e ho detto addio a una vita da libero professionista. Se devo dirti la mia, anche io al tempo ero visto dalle donne come te. Poi, avendo fallito quella carriera, ho abbandonato lo stile "yuppies" , tutto Tod's e pants di vellutino, avevo il rigetto per quella vita che , a mio vedere, mi ha aveva rifiutato. A oltre 10 anni di distanza ho 5 tatuaggi, non metto una giacca da anni, faccio il marinaio e nonostante la mia facccia è rimasta un pò sempre da bravo ragazzo ho cambiato vita e stile. Ho capito che (in genere) il tipo "leccatino" (secondo me: sicuramente mi sbaglio!) alle donne sta sulle palle. A volte lo vedono quasi come un pò finocchio, senza nulla togliere ai gay, di cui sono un difensore estremo. In ogni caso, conosco molti miei ex compagni di università, che son diventati come te, che hanno lo stesso problema, identico! dare una risposta a quello che hai scritto è più che complicato; di sicuro son cambiati i tempi: uno come te , negli anni '60 non avebbe avuto i problemi che descrivi.
Non sono d'accordo: il genere "leccatino" che intendi Tu me lo sento "dentro" da sempre, il guaio è che non riesco a trovare compagne o compagnie affiini o similari (e non ne trovo neppure "non leccate", anche se in fondo non mi interesserebbero e non mi ci sentirei bene).
Tempo fa partecipai ad un seminario di PNL, dove ad ognuno chiesero qual'era il proprio traguardo di vita. Io risposi che il mio è lavorare 14 ore al giorno, guadagnare di conseguenza ed avere le compagnie e i rapporti umani per godermi tali frutti. Ad oggi sono ancora al palo. O quasi.
Vecchio 20-04-2008, 20:11   #8
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Originariamente inviata da matchloser
infatti è proprio quello il problema: l'incapacità di creare legami e rapporti, tantopiù con gente socioculturalmente di qualità (ma con quella che non lo è va nella stessa identica maniera, ergo potendo "scegliere"...). Così che mi trovo a vivere paradossi come andare da 8 anni in una tot palestra, essere da 10 socio di un tot altro circolo, etc. ed essere a tutt'oggi non tanto un perfetto sconosciuto (sarebbe stato meno peggio) bensì un fantasma.
Poi, come conseguenza, ci sono weekend da solo, vacanze da solo, sedie del soggiorno nuove di pacca escluso quella che uso io, telefoni tristemente silenziosi dalle 20 in poi e nei festivi, etc.
Ritrovarsi con problemi del genere alla tua età non dev'essere facile. Non perchè siano necessariamente più radicati o difficili da combattere, quanto perchè le persone della tua fascia d'età raramente si aspettano di trovarsi davanti persone inibite e rimangono "spiazzate". E' un po' come nei rapporti amorosi, a 15, 20 anni, anche 30, una ragazza può aspettarsi che l'altro abbia delle insicurezze, giustificandole con la giovane età. A 40 anni una donna (o anche un uomo, per quel che riguarda le amicizie) difficilmente prenderà in considerazione l'ipotesi che la tua è paura del giudizio, più facilmente la interpreterà come misantropia o comunque qualcosa di appartenente al tuo carattere, quindi definitivo, piuttosto che un problema che può essere risolto. A 40 anni la società considera il carattere di una persona già formato. La timidezza è cosa da giovincelli.
Forse ti troveresti meglio se cercassi di separare le tue eventuali amicizie dalle conoscenze lavorative, ti aiuterebbe a non temere troppo di poter perdere due cose, un'amicizia e una possibile collaborazione, nel caso andasse male. Fuori frequenta persone e luoghi diversi da quelli che frequentano i tuoi colleghi.
Scusami se le mie ti sembrano parole un po' dure, è solo un mio spunto di riflessione.
Vecchio 20-04-2008, 20:11   #9
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O di trovare chi te la fa.
Comunque sul quel che dici sono d'accordo... anche se ad oggi il mio problema (da cui deriva quello professionale), più "a monte", è riuscire a creare rapporti umani. Non solo (o non tanto) per il lavoro, ma anche per il tempo libero. E affettivo.
Bisogna lavorare su questo.Quando dici che vai in palestra o vai giocare a golf o nei circoli come ti poni?Cosa cerchi di fare per instaurare un rapporto umano?
Per quanto concerneil tipo leccato,non c'è niente di male ad esserlo.Pero' se lo vuoi essere e ti ci senti come hai detti tu,altrimenti diventa solo una macchietta.
Vecchio 20-04-2008, 20:16   #10
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non pensi che il fatto di non essere professionalmente avviato sia la causa del "non avvicinamento" di una donna? da 25 anni in poi le c.d. "femmine" si voglion sistemare, metter su famiglia, e se non abbiamo un impiego fisso ci scartano, cazzo!
Vecchio 20-04-2008, 20:17   #11
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O di trovare chi te la fa.
Comunque sul quel che dici sono d'accordo... anche se ad oggi il mio problema (da cui deriva quello professionale), più "a monte", è riuscire a creare rapporti umani. Non solo (o non tanto) per il lavoro, ma anche per il tempo libero. E affettivo.
Bisogna lavorare su questo.Quando dici che vai in palestra o vai giocare a golf o nei circoli come ti poni?Cosa cerchi di fare per instaurare un rapporto umano?
Per quanto concerneil tipo leccato,non c'è niente di male ad esserlo.Pero' se lo vuoi essere e ti ci senti come hai detti tu,altrimenti diventa solo una macchietta.
Come mi comporto? Male... ho un disagio quasi "chimico" (lo chiamo così): vista appannata, movimenti scoordinati, rischio gaffe, etc. Per i primi minuti. Poi passa ma ormai, chi hai attorno, un giudizio se l'è già fatto.
Oltre a non essere un buon oratore: potrei stare tranquillamente seduto 4 ore a tavola con sconosciuti o meno e non riuscire a dire 10 parole.
Vecchio 20-04-2008, 20:20   #12
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Originariamente inviata da ansiosissimo
non pensi che il fatto di non essere professionalmente avviato sia la causa del "non avvicinamento" di una donna? da 25 anni in poi le c.d. "femmine" si voglion sistemare, metter su famiglia, e se non abbiamo un impiego fisso ci scartano, cazzo!
Orbene, fermo restando che, ad oggi, trovare una partner è la mia penultima preoccupazione... hai ragione.... non sono stato chiaro: per "non avviato professionalmente" intendo dire che ad oggi devo lavorare per uno studio non mio guadagnando tuttavia - diciamo - quanto un funzionario di banca.
Mentre stante il mio grado di preparazione e specializzazioni potrei guadagnare - diciamo - quanto un calciatore della Juventus non ma dell'Empoli si. Diciamo pure anche dell'Atalanta.
Ciò per il semplice fatto che il "non saper creare relazioni", se in altri contesti può significare non trovare una donna se non scadente, o non avere 4 amici per prendere un tavolo in un locale alla moda, nel lavoro significa non trovare clienti per dare il via a una propria struttura. Oggi tutte le professioni sono sàture, e l'80% del successo lo fa la capacità di fare pubbliche relazioni: se vuoi un architetto di livello non devi prendere uno che disegna anche bendato, ma uno che in 3 mesi fa passare un progetto (magari perché gioca a tennis con l'assessore), o se vuoi vincere una causa non devi scegliere l'avvocato che sa a memoria il codice civile, ma quello che ha i figli che vanno a scuola con quelli del giudice, etc.
Vecchio 20-04-2008, 20:35   #13
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Originariamente inviata da matchloser
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non pensi che il fatto di non essere professionalmente avviato sia la causa del "non avvicinamento" di una donna? da 25 anni in poi le c.d. "femmine" si voglion sistemare, metter su famiglia, e se non abbiamo un impiego fisso ci scartano, cazzo!
Orbene, fermo restando che, ad oggi, trovare una partner è la mia penultima preoccupazione... hai ragione.... non sono stato chiaro: per "non avviato professionalmente" intendo dire che ad oggi devo lavorare per uno studio non mio guadagnando tuttavia - diciamo - quanto un funzionario di banca.
Mentre stante il mio grado di preparazione e specializzazioni potrei guadagnare - diciamo - quanto un calciatore della Juventus non ma dell'Empoli si. Diciamo pure anche dell'Atalanta.
Ciò per il semplice fatto che il "non saper creare relazioni", se in altri contesti può significare non trovare una donna se non scadente, o non avere 4 amici per prendere un tavolo in un locale alla moda, nel lavoro significa non trovare clienti per dare il via a una propria struttura. Oggi tutte le professioni sono sàture, e l'80% del successo lo fa la capacità di fare pubbliche relazioni: se vuoi un architetto di livello non devi prendere uno che disegna anche bendato, ma uno che in 3 mesi fa passare un progetto (magari perché gioca a tennis con l'assessore), o se vuoi vincere una causa non devi scegliere l'avvocato che sa a memoria il codice civile, ma quello che ha i figli che vanno a scuola con quelli del giudice, etc.
è vero! mio fratello che è avvocato, a 36 anni non guadagna un cazzo per 2 motivi . N°1 , avvocati se ne stanno sfornando a migliaia. N°2, è troppo timido, anche se è un bel ragazzo, e dulcis in fundo non ha conoscenze. Ma purtroppo io penso che il vero problema è che l Italia è nella merda fino al collo...speriamo nn finisce come in Argentina.
Vecchio 20-04-2008, 20:44   #14
Avanzato
 

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non pensi che il fatto di non essere professionalmente avviato sia la causa del "non avvicinamento" di una donna? da 25 anni in poi le c.d. "femmine" si voglion sistemare, metter su famiglia, e se non abbiamo un impiego fisso ci scartano, cazzo!
Orbene, fermo restando che, ad oggi, trovare una partner è la mia penultima preoccupazione... hai ragione.... non sono stato chiaro: per "non avviato professionalmente" intendo dire che ad oggi devo lavorare per uno studio non mio guadagnando tuttavia - diciamo - quanto un funzionario di banca.
Mentre stante il mio grado di preparazione e specializzazioni potrei guadagnare - diciamo - quanto un calciatore della Juventus non ma dell'Empoli si. Diciamo pure anche dell'Atalanta.
Ciò per il semplice fatto che il "non saper creare relazioni", se in altri contesti può significare non trovare una donna se non scadente, o non avere 4 amici per prendere un tavolo in un locale alla moda, nel lavoro significa non trovare clienti per dare il via a una propria struttura. Oggi tutte le professioni sono sàture, e l'80% del successo lo fa la capacità di fare pubbliche relazioni: se vuoi un architetto di livello non devi prendere uno che disegna anche bendato, ma uno che in 3 mesi fa passare un progetto (magari perché gioca a tennis con l'assessore), o se vuoi vincere una causa non devi scegliere l'avvocato che sa a memoria il codice civile, ma quello che ha i figli che vanno a scuola con quelli del giudice, etc.
Se ne hai la possibilità, cambia paese.
Vecchio 20-04-2008, 20:48   #15
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Originariamente inviata da bardamu2
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non pensi che il fatto di non essere professionalmente avviato sia la causa del "non avvicinamento" di una donna? da 25 anni in poi le c.d. "femmine" si voglion sistemare, metter su famiglia, e se non abbiamo un impiego fisso ci scartano, cazzo!
Orbene, fermo restando che, ad oggi, trovare una partner è la mia penultima preoccupazione... hai ragione.... non sono stato chiaro: per "non avviato professionalmente" intendo dire che ad oggi devo lavorare per uno studio non mio guadagnando tuttavia - diciamo - quanto un funzionario di banca.
Mentre stante il mio grado di preparazione e specializzazioni potrei guadagnare - diciamo - quanto un calciatore della Juventus non ma dell'Empoli si. Diciamo pure anche dell'Atalanta.
Ciò per il semplice fatto che il "non saper creare relazioni", se in altri contesti può significare non trovare una donna se non scadente, o non avere 4 amici per prendere un tavolo in un locale alla moda, nel lavoro significa non trovare clienti per dare il via a una propria struttura. Oggi tutte le professioni sono sàture, e l'80% del successo lo fa la capacità di fare pubbliche relazioni: se vuoi un architetto di livello non devi prendere uno che disegna anche bendato, ma uno che in 3 mesi fa passare un progetto (magari perché gioca a tennis con l'assessore), o se vuoi vincere una causa non devi scegliere l'avvocato che sa a memoria il codice civile, ma quello che ha i figli che vanno a scuola con quelli del giudice, etc.
Se ne hai la possibilità, cambia paese.
No, per 2 motivi:
1) non voglio dichiarare "bancarotta sociale", e poi, ripeto, tutto nasce da problemi di comunicatività, e non riguarda solo il lavoro, come ho scritto prima: nel 1994 sono stato 8 mesi negli USA, dovevo starci 1 anno ma venni via prima perché non ero riuscito a farmi amici, compagnie, donne, etc.;
2) il mio è un mestiere giuridico, a 40 anni dovrei ripartire da zero.
Vecchio 20-04-2008, 21:08   #16
Esperto
L'avatar di vetro
 

Insomma un po' te la suoni e te la canti.Hai un buon stipendio pero' non hai una buona vita sociale e non vedi margini di miglioramento a causa di questo.Non pensi che dovresti ridimensionare un po' le tue "ambizioni" e cercare di vivere piu' serenamente con quello che hai.Capisco le frustrazioni per il fatto che puoi essere meglio di come sei ma ad un certo punto se fai sempre un buco nell'acqua perche' non sposti le tue mire su un miglioramento dal punto di vista umano?
Vecchio 20-04-2008, 23:06   #17
Intermedio
L'avatar di Muttley_upgrade_version
 

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Originariamente inviata da matchloser
Tempo fa partecipai ad un seminario di PNL, dove ad ognuno chiesero qual'era il proprio traguardo di vita. Io risposi che il mio è lavorare 14 ore al giorno, guadagnare di conseguenza ed avere le compagnie e i rapporti umani per godermi tali frutti. Ad oggi sono ancora al palo. O quasi.
Invidio coloro che manifestano l'intenzione di dedicare la propria vita al alvoro perché io non ci riesco. Ho pensato spesso che crearmi dei desideri materiali fittizi potesse essere la molla scatenante per generare in me un'infatuazione verso il lavoro ma finora non ho mai capito cosa potrebbe davvero interessarmi.
Direi che la mia situazione è l'opposto della tua: ho cominciato a superare gradualmente quelle ansie che mi avevano sempre impedito di vivere i rapporti umani in maniera serena, sto iniziando ad apprezzare i momenti di convivialità e a preferirli alla classica solitudine, però il lavoro resta la vera incognita. Ho sempre pensato che per apprezzare il lavoro fosse necessario apprezzare gli altri e la loro presenza, dal momento che lavorare significa interagire col prossimo, ma al momento sono ancora in fase di stallo.
Vecchio 21-04-2008, 01:11   #18
Principiante
L'avatar di matchloser2
 

Quote:
Originariamente inviata da vetro
Insomma un po' te la suoni e te la canti.Hai un buon stipendio pero' non hai una buona vita sociale e non vedi margini di miglioramento a causa di questo.Non pensi che dovresti ridimensionare un po' le tue "ambizioni" e cercare di vivere piu' serenamente con quello che hai.Capisco le frustrazioni per il fatto che puoi essere meglio di come sei ma ad un certo punto se fai sempre un buco nell'acqua perche' non sposti le tue mire su un miglioramento dal punto di vista umano?
premetto che non sono stipendiato ma ho partita IVA (ho "remato" 20 anni per potermi permettere questo distinguo).
E che i problemi professionali sono solo una delle derivazioni che la mia incomunicatività mi porta.
Per quanto riguarda il miglioramento dal punto di vista umano... di grazia... che altro viene se non prima la capacità di comunicare e creare rapporti (lavorativi, ricreativi o affettivi che siano)?
Fatto quello... il resto non può non venir da sé.
Vecchio 21-04-2008, 01:13   #19
Principiante
L'avatar di matchloser2
 

Quote:
Originariamente inviata da ansiosissimo
non ha conoscenze.
io sto messo peggio, in un certo senso: avrei tutti i canali dove poterle fare, ma non riesco a farle.
Vecchio 02-05-2008, 18:24   #20
Banned
 

anch io studiavo economia ma ho mollato sia per lansia sia perche ho capito che in quel settore uno come me non avrebbe fatto strada.le capacita comunicative sono fondamentali , purtroppo la fobia sociale ti penalizza in tutto(donne,lavoro,amici) ma ti devi ritenere fortunato perche almeno hai un lavoro e riesci a coltivare interessi,io nella mia vita ho solo il computer e non so neanche cosa potrei fare visto che non ho mai sviluppato interessi :!: :!:
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