|
|
22-01-2012, 14:57
|
#21
|
Esperto
Qui dal: Jul 2011
Ubicazione: In un mondo a parte...
Messaggi: 628
|
Oceano Mare (Alessandro Baricco)
[...] in effetti basta un pò di sensibilità per capire che qualsiasi angolo cieco è un agguato possibile, e due strade che si incrociano una violenza geometrica perfetta, sufficiente a spaventare chiunque sia veramente in possesso di una vera sensibilità, e tanto più kei, che non possedeva propriamente un animo sensibile ma, per dirla con terminii esatti, era posseduta da una sensibilità d'animo incontrollabile, esplosa per sempre in chissà quale momento della sua vita segreta [...]
|
|
26-01-2012, 01:52
|
#22
|
Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
|
Il sentimento con cui le persone troppo timide e maldestre per assumersi il suolo che dovrebbero in questo mondo, guardano i veri protagonisti delle scene emozionanti della vita, è un'ammirazione assai genuina; talmente genuina, per la verità, che le suddette persone di solito tendono a renderla gradita al loro amor proprio, presumendo che tali doti di solerzia e vitalità sono incompatibili con altre, da loro ritenute superiori e più importanti.
La casa dai sette abbaini.
Devo aver maturato una riflessione simile durante gli anni delle elementari .
|
|
25-04-2012, 11:55
|
#23
|
Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
|
Le ricordanze, Leopardi
[...] Qui non è cosa
Ch’io vegga o senta, onde un’immagin dentro
Non torni, e un dolce rimembrar non sorga.
Dolce per sé; ma con dolor sottentra
Il pensier del presente, un van desio
Del passato, ancor tristo, e il dire: io fui.
Quante volte, durante solitarie peregrinazioni tra le vie del mio quartiere, ripenso a questi versi!
|
|
25-04-2012, 13:14
|
#24
|
Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
|
" Sarei sceso in guerra contro la società, o forse mi sarei
soltanto limitato a riprendere le ostilità. Non provavo
più alcun timore. Mi dichiarai libero da ogni regola,
eccetto quelle che io stesso avessi voluto accettare. E
anche quelle le avrei mutate a mio piacere. Avrei
afferrato tutto ciò che avessi desiderato. Avrei ripreso
a essere quello che ero, ma con più determinazione. Un
criminale. La mia scelta, il mio totale abbandono delle
restrizioni sociali (a patto che la società non me le
avesse imposte con la forza) era anche la mia verità. Altri avrebbero scelto di accrescere il più possibile il
loro potere. Ma il crimine era il mio mondo, il luogo in
cui mi sentivo a mio agio e non lacerato nel profondo. E
sebbene si trattasse di una libera scelta, era anche
destino. La società mi aveva reso quello che ero, e mi
aveva messo al bando per paura di quanto essa stessa
aveva creato; ma io andavo fiero della mia condizione. Se si rifiutavano di lasciarmi vivere in pace, non sarei
stato certo io a volerlo. Nel corso di quell'ultima
settimana di lotta ero stato da cani: un male
psicologico. Fanculo alla società. Fanculo al suo gioco.
E se anche le difficoltà erano molte, fanculo anche a
quelle. Almeno avevo riconquistato l'integrità della mia
anima, ero tornato a essere il solo responsabile della
mia piccola zolla d'inferno, per minuta che fosse, per
confinata che fosse alla mia mente. Quando fece mattino, ero tornato forte. Avevo superato
ogni indecisione. "
Come una bestia feroce - Edward Bunker
Così fottutamente poetico...
|
|
25-04-2012, 14:16
|
#25
|
Intermedio
Qui dal: Apr 2012
Messaggi: 178
|
"..."Ogni cosa in più che possiedi" dice "è solo l'ennesima cosa che un giorno perderai."
La soluzione è che non c'è soluzione".
Chuck Palahniuk -Soffocare.
"..."Tereza, una missione è una cosa stupida. Io non ho nessuna missione. Nessun uomo ha una missione. Ed è un sollievo enorme scoprire di essere liberi, di non avere una missione". "
Milan Kundera- L'insostenibile leggerezza dell'essere.
|
|
25-04-2012, 14:23
|
#26
|
Intermedio
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 192
|
Avevo voglia di uscire a passeggio verso il parco nel crepuscolo tenero, ma ogni volta che cercavo di andarmene mi trovavo immischiato in qualche strana discussione stonata che mi inchiodava sulla seggiola come vi fossi legato con una corda. Eppure, alta sulla città, la fila di finestre gialle deve aver comunicato la sua parte di segreto umano allo spettatore casuale nella strada buia e mi parve di vederlo guardare in su incuriosito. Ero dentro e fuori, contemporaneamente affascinato e repulso dalla inesauribile varietà della vita.
Il grande Gatsby, Fitzgerald
|
|
29-04-2012, 22:58
|
#27
|
Esperto
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 741
|
Da qualche parte, dietro la baracca di Bill, una radio accesa dopo il lavoro aveva cominciato a cantare di fato e di follia, e lei era lì, con la sua bellezza distrutta, le mani strette e le vene in rilievo, da adulta, e le braccia bianche con la pelle d'oca, e le orecchie appena concave, e le ascelle non rasate, era lì (la mia Lolita!), irrimediabilmente logora a diciassette anni, con quel bambino che già sognava, dentro di lei, di diventare un pezzo grosso e di andare in pensione intorno al 2020 – e la guardai, la guardai, e seppi con chiarezza, come so di dover morire, che l'amavo più di qualunque cosa avessi mai visto o immaginato sulla terra, più di qualunque cosa avessi sperato in un altro mondo. Di lei restava soltanto il fievole odor di viole, l'eco di foglia morta della ninfetta sulla quale mi ero rotolato un tempo, con grida così forti; un'eco sull'orlo di un precipizio fulvo, con un bosco lontano sotto il cielo bianco, e foglie marrone che soffocano il ruscello, e un solo ultimo grillo fra le erbacce secche... ma grazie a Dio io non veneravo soltanto quell'eco. Ciò che solevo vezzeggiare fra i tralci intricati del mio cuore, mon grand péché radieux, si era ridotto alla propria essenza; il vizio sterile ed egoista, quello lo cancellai e lo maledissi. Potete anche schernirmi e minacciare di far sgombrare l'aula, ma finché non sarò imbavagliato e mezzo strangolato urlerò la mia povera verità. Insisto perché il mondo sappia quanto amavo la mia Lolita, quella Lolita, pallida e contaminata, gravida del figlio di un altro, ma sempre con gli occhi grigi, sempre con le sopracciglia fuligginose, sempre castano e mandorla, sempre Carmencita, sempre mia; Changeons de vie, ma Carmen, allons vivre quelque part où nous ne serons jamais séparés; Ohio? Le plaghe desolate del Massachussets? Non importa, anche se quei suoi occhi si fossero sbiaditi come quelli di un pesce miope, e i suoi capezzoli si fossero gonfiati e screpolati, e il suo adorabile, giovane delta vellutato e soave si fosse corrotto e lacerato... anche così sarei impazzito di tenerezza alla sola vista del tuo caro viso esangue, al solo suono della tua giovane voce rauca, Lolita mia.
Lolita - Nabokov
|
|
30-04-2012, 05:10
|
#28
|
Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: NA
Messaggi: 1,318
|
Questo thread mi ha fatto riflettere sul fatto che non ho letture che mi rappresentano.
Mi chiedo se è perchè leggo poco o perchè vivo talmente poco da non esserci nulla di scritto in cui ritrovare me stesso.
|
|
11-10-2012, 01:24
|
#29
|
Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
|
E dopo che era stata consumato il pasto della sera e tutti se ne erano andati, osservavo spesso quanto fosse bella e amabile e dolorosa la casa nella chiara luce rossa delle nuvole serali.
La cartella del mio bisnonno - Stifter
|
|
|
|
|