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18-01-2012, 21:31
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#1
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Oberman, lett. I
In quel giorno, in cui avvertii per la prima volta il nulla che mi circonda, in quel giorno che ah segnato una svolta nella mia vita, se le pagine del mio destino si fossero trovate tra le mie mani per essere sfogliate o chiuse per sempre, con quale indifferenza avrei abbandonato il vano succedersi di ore così lunghe e fuggitive, che tante amarezze adombrano, e nessuna vera gioia consola. Lo sapete, il mio male è di non saper essere giovane: il lungo tedio dei miei primi anni sembra aver assorbito ogni seduzione. Non mi soggiogano le apparenze fiorite: i miei occhi socchiusi non si lasciano mai abbagliare; fissi come sono, non c’è posto in loro per la meraviglia.
I l brano che sancisce la fine della mia adolescenza, avvenuta intorno ai 16 anni inoltrati, quando alla catena di amarezze e delusioni creatasi ai tempi delle medie, si era aggiunto l'ultimo anello. Delusioni e amarezze recati dalle relazioni sociali, dalla mancanza di quelle affettive, dalla scuola, da tutto ciò che accadeva intorno a me, insomma.
Questo breve esempio per fornirvi una traccia per i vostri contributi che, auspico siano più corposi e articolati. Una presentazione di se stessi condotta attraverso la selezione di brani tratti da qualsiasi genere letterario che descrivono e fissino indelebilmente i momenti fondamentale della vostra vita, di qualunque genere essi siano: momento di maturazione interiore, delusione affettiva, contrasto con conoscenti, parenti, società... beh, non fatevi bloccare dall'imbarazzo se provate il desiderio condividere così anche momenti felici della vostra vita.
PS Credo che siano intuibili i motivi che mi hanno indotto a far comparire in questa sezione, la discussione, e non in quella riservata ai libri.
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18-01-2012, 21:33
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#2
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Intermedio
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Puglia
Messaggi: 238
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da dove è tratta la citazione?
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18-01-2012, 21:49
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#3
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da polla89
da dove è tratta la citazione?
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
[SIZE="2"]Oberman, lett. I
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Romanzo epistolare di Etienne de Sencancour. Libro, purtroppo introvabile, all'interno del quale un introverso può trovare tante parti di se stesso.
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18-01-2012, 21:57
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#4
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Principiante
Qui dal: Nov 2011
Messaggi: 45
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Ottima idea!
Amo leggere e le seguenti citazioni non possono che provenire dal mio autore preferito: Fëdor Dostoevskij.
(da " Le notti bianche")
1) Sono completamente senza una storia. Come si dice da noi, ho vissuto per me stesso, cioè completamente solo...
2) Io sono un sognatore; ho vissuto così poco la vita reale che attimi come questi non posso non ripeterli nei sogni.
Queste frasi non segnano un momento particolare della mia vita, piuttosto la mia situazione in generale. Il protagonista del racconto mi somiglia molto: ha le caratteristiche della persona sociofobica ed è un sognatore proprio come me.
Ve lo consiglio
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19-01-2012, 01:06
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#5
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Anche io mi sono ritrovato in molti passi delle notti bianche e nell'esperienza del sognatore: ottima scelta!
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19-01-2012, 13:42
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#6
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 1,459
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Nuvole… Esisto senza che io lo sappia e morirò senza che io lo voglia. Sono l'intervallo fra ciò che sono e ciò che non sono, fra quanto sogno di essere e quanto la vita mi ha fatto essere, la media astratta e carnale fra cose che non sono niente più il niente di me stesso.
Nuvole… Che inquietudine se sento, che disagio se penso, che inutilità se voglio!
Nuvole… Continuano a passare,alcune così enormi ( poiché le case non lasciano misurare la loro esatta dimensione ) che paiono occupare il cielo intero; altre di incerte dimensioni, come se fossero due che si sono accoppiate o una sola che si sta rompendo in due, a casaccio, nell'aria alta contro il cielo stanco; altre ancora piccole, simili a giocattoli di forme poderose, palle irregolari di un gioco assurdo, da parte, in un grande isolamento fredde.
Nuvole… Mi interrogo e mi disconosco. Non ho mai fatto niente di utile né faro niente di giustificabile.
Quella parte della mia vita che non ho dissipato a interpretare confusamente nessuna cosa, l'ho spesa a dedicare versi prosastici alle intrasmissibili sensazioni con le quali rendo mio l'universo sconosciuto.
Sono stanco di me oggettivamente e soggettivamente. Sono stanco di tutto e del tutto di tutto.
Nuvole… Esse sono tutto,crolli dell'altezza, uniche cose oggi reali fra la nulla terra e il cielo inesistente; brandelli indescrivibili del tedio che loro attribuisco: nebbia condensata in minacce incolori; fiocchi di cotone sporco di un ospedale senza pareti.
Nuvole… Sono come me un passaggio figurato tra cielo e terra, in balìa di un impulso invisibile, temporalesche o silenziose, che rallegrano per la bianchezza o rattristano per l'oscurità, finzioni dell'intervallo e del discammino, lontane dal rumore della terra, lontane dal silenzio del cielo.
Nuvole… Continuano a passare, continuano ancora a passare, passeranno sempre continuamente, in una sfilza discontinua di matasse opache, come il prolungamento diffuso di un falso cielo disfatto.
Fernando Pessoa, il libro dell' inquietudine
Certe volte mi sento veramente un intervallo e basta...
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19-01-2012, 19:31
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#7
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Un pò di repertorio gucciniano..
Vedi cara, è difficile a spiegare, è difficile parlare dei fantasmi di una mente. Vedi cara, tutto quel che posso dire è che cambio un po' ogni giorno, è che sono differente. Vedi cara, certe volte sono in cielo come un aquilone al vento che poi a terra ricadrà. Vedi cara, è difficile a spiegare, è difficile capire se non hai capito già... (da Vedi Cara)
Tu canti nella strada frasi a cui nessuno bada, l'indomani come tutto se ne andrà. Ti guardi nelle mani e stringi il vuoto, se guardi nelle tasche troverai gli spiccioli che ieri non avevi ma il tempo andato non ritornerà! Il tempo andato non ritornerà! Il tempo andato non ritornerà! (da Un altro giorno è andato)
Ma non ho ancora capito con la mia cultura fasulla chi avesse capito la vita chi non capisse ancor nulla. (da Il Frate)
Da te, dalle tue immagini e dalla tua paura, dai preti d'ogni credo, da ogni loro impostura, da inferni e paradisi, da una vita futura, da utopie per lenire questa morte sicura, da crociati e crociate, da ogni sacra scrittura, da fedeli invasati d'ogni tipo e natura, libera, libera nos Domine. (da Libera nos Domine)
Perché a vent'anni è tutto ancora intero, perché a vent' anni è tutto "chi lo sa", ma a vent'anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell' età.. (da Eskimo)
Ognuno vada dove vuole andare ognuno invecchi come gli pare ma non raccontare a me che cos'è la libertà. (da Quattro stracci)
La fantasia può portare male se non si conosce bene come domarla, ma costa poco, val quel che vale, e nessuno ti può più impedire di adoperarla. (da Quattro stracci)
Ma io son fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare, e rido in faccia a quello che cerchi e che mai avrai! (da Quattro stracci)
Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato! (da Cirano)
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo, tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo: dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto dove non soffriremo e tutto sarà giusto. Non ridere, ti prego, di queste mie parole, io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole, ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora ed io non mi nascondo sotto la tua dimora perché oramai lo sento, non ho sofferto invano, se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo... Cyrano. (da Cirano)
Io dico addio a tutte le vostre cazzate infinite, riflettori e paillettes delle televisioni, alle urla scomposte di politicanti professionisti, a quelle vostre glorie vuote da coglioni. (da Addio)
Nell'anno '99 di nostra vita io, Francesco Guccini, eterno studente perché la materia di studio sarebbe infinita e soprattutto perché so di non sapere niente.. (da Addio)
Ma sono un uomo uno fra milioni e come gli altri ho il peso della vita e la mia strada lungo le stagioni può essere breve, ma può essere infinita; la tua libertà cercala, che si è smarrita.(da La Tua Libertà)
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19-01-2012, 19:43
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#8
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Banned
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 2,115
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Ho letto diversi libri ma al momento non mi viene in mente una citazione tratta da essi attinente al mio vissuto...
Ottimo topic cmq!!!!
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19-01-2012, 22:01
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#9
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da Markettino
Ho letto diversi libri ma al momento non mi viene in mente una citazione tratta da essi attinente al mio vissuto...
Ottimo topic cmq!!!!
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Grazie .
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19-01-2012, 22:09
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#10
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Avanzato
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Etruria
Messaggi: 334
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Guccini, Dostoevskij eccetera... mamma mia, ma in linea di massima abbiamo tutti gli stessi gusti.
Sempre di Dostoevskij voglio citare dai " I Demoni" :
" Conoscendo Satov, affermo con certezza che mai avrebbe potuto neanche concepire nel suo intimo il pensiero che una donna possa dirgli " ti amo". Era casto e timido fino alla selvatichezza, si considerava un mostro orrendo, detestava la propria faccia e il proprio carattere, si metteva a pari di uno di quegli orribili scherzi della natura che si possono portare in giro ed esibire solo nelle fiere... era cupo, orgoglioso, iracondo, taciturno "
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19-01-2012, 22:43
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#11
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Avanzato
Qui dal: Aug 2011
Ubicazione: Milano
Messaggi: 462
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Inglobo dentro i miei attuali vortici qualcosa di Sartre letto molti anni fa. Non credo di dover aggiungere ulteriori spiegazioni. E' tutto qui, oggi:
Credeva di avere avuto delle belle avventure, ma non ci sono più avventure, ha solo delle "storie".
Il morto dovrebbe fornire una giustificazione al vivente.
Allora comincia la sua vera avventura, una metamorfosi insinuante e dolcemente orribile di ogni sensazione, è la Nausea che vi prende a tradimento e vi fa galleggiare in una tiepida palude temporale.
La Nausea è l'Esistenza che si svela e non è bella a vedersi, l'Esistenza.
Ero "l'Uomo Solo", vale a dire l'individuo che si oppone alla società con l'indipendenza di pensiero, ma che non deve nulla alla società e su cui la società non può nulla.
Percorro la sala con lo sguardo e mi sento invadere da un violento disgusto. Che cosa sto a fare qui? A che pro impicciarmi in questi discorsi sull'umanitarismo? Perchè sta qui questa gente? Perchè mangia? E' vero che non sanno di esistere.
Gli uomini sono mirabili.
Ho voglia di vomitare - e d'un tratto, ci siamo: ecco la Nausea.
D'un tratto ho perduto la mia apparenza d'uomo ed hanno visto un granchio che fuggiva a ritroso da quella sala così umana.
Sono libero: non mi resta alcuna ragione per vivere, tutte quelle che ho tentato hanno ceduto e non posso più immaginarne altre.
Sono ancora abbastanza giovane per ricominciare. Ma cosa bisogna ricominciare? Questa libertà somiglia un po' alla morte.
Di colpo tutto è crollato, i suoi sogni di cultura, i suoi sogni d'intesa con gli uomini.
Prima verrà la paura, l'orrore e le notti bianche, e poi, dopo questo, la lunga serie di giorni d'esilio.
Qualcosa che mi evoca forti connotazioni a eventi passati, tratto da Poesie di T.S. Eliot.
Prediligo la versione orginale ma posterò la traduzione.
E poi era stata una giovane fanciulla
trascinata nei boschi da un vecchio ubriaco
che aveva infine provato il gusto della sua bianchezza,
l'orrore della sua levigatezza
e anche ella si sentì vecchia e ubriaca.
Poichè la carne aveva desiderio delle frecce ardenti,
danzò sulla sabbia infuocata, finchè le frecce giunsero.
E come abbracciava la sua pelle bianca,
si arrese al rosso del sangue e se ne soddisfece.
Ora egli è verde, maculato di arido, con l'ombra nella bocca.
Giusto le prime che mi vengono in mente ora, sono certa di poterne trovare di migliori, con più calma.
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Ultima modifica di Marlalee; 19-01-2012 a 22:45.
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19-01-2012, 22:58
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#12
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Fitti nel limo dicon: "Tristi fummo
ne l'aere dolce che dal sol s'allegra,
portando dentro accidïoso fummo:
or ci attristiam ne la belletta negra".
Quest’inno si gorgoglian ne la strozza,
ché dir nol posson con parola integra.
(Inferno VII, 121-126)
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Ultima modifica di Winston_Smith; 19-01-2012 a 23:00.
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19-01-2012, 23:00
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#13
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Bourée
La Neolingua, infatti, era distinta da quasi tutte le altre lingue dal fatto che il suo vocabolario diventava ogni giorno più sottile invece di diventare più spesso. Ogni riduzione rappresentava una conquista, perché più piccolo era il campo di scelta e più limitata era la tentazione di lasciar spaziare il proprio pensiero. Si sperava, da ultimo, di far articolare il discorso nella stessa laringe, senza che si dovessero chiamare in causa i centri del cervello.
Questo progetto era chiaramente ammesso nella parola in Neolingua "ocolingo", che significava "parlare come un'oca".
Orwell, 1984.
A dire il vero questa lettura non ha contribuito a disegnare il mio carattere in termini di relazioni sociali (ovviamente); è avvicinandomi a questo tipo di letteratura dell'utopia, però, che sono diventata complottista (argh!).
La citazione è la più semplice che si potesse trovare online. Giusto per dare l'idea.
p.s. sempre questa lettura mi ha insegnato a evitare di utilizzare ciò che da alcuni viene considerato come la naturale evoluzione di una lingua viva: le abbreviazioni/crasi!
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Io non sono diventato complottista, ma ho sviluppato anch'io una riluttanza a usare le abbreviazioni
Per il resto, penso che il nick dica tutto
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20-01-2012, 12:37
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#14
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Banned
Qui dal: Jul 2011
Ubicazione: Savona
Messaggi: 256
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Ottimo post Labo! Non avevo dubbi che fossi tu appena ho letto il titolo!
Ne avrei una caterva da scrivere, ma le prime che mi vengono sono queste:
Questa quando ero ancor giovine e mi illudevo di valere molto, ma molto di più delle persone "normali" e credevo che tutti avrebbero dovuto comprendermi:
L'albatro (Charles Baudelaire)
Sovente, per divertirsi, i marinai
catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari
che seguono, indolenti compagni di viaggio,
la nave che scivola su amari abissi.
Non appena li posano sul ponte,
questi re dell'azzurro, maldestri e vergognosi,
pietosamente lasciano le grandi ali bianche,
come remi, trascinarsi appresso.
Come sinistro e debole è il viaggiatore alato!
Lui, poco fa così bello, è ora comico e brutto!
Uno gli tormenta il becco con una pipa,
l'altro zoppicando mima lo storpio che volava.
Simile è il Poeta al principe delle nubi,
che vive nella tempesta e ride dell'arciere;
esiliato al suolo in mezzo agli scherni,
gl'impediscono il passo le sue ali di gigante.
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20-01-2012, 12:40
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#15
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Banned
Qui dal: Jul 2011
Ubicazione: Savona
Messaggi: 256
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Questa invece era la ninnananna per pensieri suicidi, nel lontano tempo in cui avevo perso ogni speranza:
Spleen (Charles Baudelaire)
Quando, basso e greve, pesa il cielo come un coperchio
sul lamentoso spirto che di lunghe noie è preda,
e l'orizzonte che tutto il cerchio inchiude
su di noi rovescia un giorno nero triste più della notte;
Quando mutasi la terra in umida segreta
e la speranza, come un pipistrello,
contro i muri sbatte la sua timida ala
e picchia il capo in marciti soffitti;
Quando la pioggia dipana le sue lunghe striscie
imitando le sbarre di un'immensa prigione,
e un popolo muto d'infami ragni
in fondo ai cervelli nostri intesse le sue reti
improvvise campane esplodono con furia,
lanciando verso il cielo un terribile grido,
come spiriti erranti e senza patria
che mettansi a gemere ostinatamente.
- E lunghi funerali, senza tamburi nè musica,
lenti sfilano nell'anima mia; la Speranza,
vinta, piange e l'angoscia, dispotica,
sul mio cranio inclinato infigge il suo nero drappo.
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20-01-2012, 16:49
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#16
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Banned
Qui dal: Jul 2011
Ubicazione: Savona
Messaggi: 256
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Quest'altro brano invece mi ricorda un periodo di cambiamento piuttosto intenso: tante, troppe sicurezze crollate e ben poco a cui appigliarsi per non disperare.
"Due tigli rinsecchiti, sordi per la vecchiaia, issavano i loro bruni forconi nel cortile. Sinistri per il burocratico spessore della loro circonferenza, non sentivano e non capivano nulla. Il tempo li aveva ingozzati di fulmini e ubriacati di acquazzoni - tuono o bromo era per loro lo stesso.
Un giorno l'assemblea degli inquilini maschi maggiorenni deliberò di abbattere il tiglio più vecchio per farne legna da ardere.
Scavarono una profonda trincea intorno all'albero. L'ascia si abbatté sulle indifferenti radici. Il lavoro del taglialegna richiede perizia. I volontari erano troppi. Si davano da fare intorno all'albero come inesperti esecutori di un'infame sentenza.
Io chiamai mia moglie:
"Vieni a vedere, ora cadrà".
E intanto l'albero resisteva con la forza di un essere pensante - sembrava avesse completamente riacquistato coscienza. Disprezzava i suoi carnefici e i denti da luccio della sega.
Alla fine gettarono sulla secca biforcazione, proprio sul punto da cui sgorgava la sua epoca, il suo letargo e il suo verde turpiloquio, un cappio ricavato da una sottile fune per stendere la biancheria, e cominciarono a scrollarlo piano piano. Lui oscillava come un dente nella gengiva, continuando tuttavia a regnare nel suo alveo.
Ancora un attimo e verso l'idolo abbattuto corsero frotte di bambini."
Viaggio in Armenia (Osip Mandel'stam)
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20-01-2012, 17:01
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#17
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Banned
Qui dal: Jul 2011
Ubicazione: Savona
Messaggi: 256
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In ultimo, un momento cruciale della mia vita: il giorno in cui mi si è incrinata la razionalità. ll momento in cui tutta la logica è andata in frantumi e mi si sono spezzati il cervello e il cuore.
Da allora non sono più razionale (grazie al cielo!) e il mondo è diventato per me uno sghembo miracolo.
Ecco, quel giorno stavo leggendo i Premier poemes di Antonin Artaud, e questa ingenua poesiola surrealista in particolare.
Prima neve
Guarda, dolcissima, pallida, bellissima
il giorno che viene a morire sui bianchi misteri;
e il silenzio fruscia dolcemente nella stanza
nell'occulta magia della sera agonizzante.
Noi siamo felici di sapere che ogni cosa
come noi beve questo sprazzo di luce
e come noi si dilegua verso le nuvole rosa...
E il giorno sul vetro è divenuto viola;
Nella dolcezza della sera gemono i rami,
talora lungo le strade agonizza un uccello;
ed ecco che il cielo assume il colore dell'acqua...
Mia sorella è il nostro amore che nevica tra i rami.
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20-01-2012, 21:51
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#18
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,534
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Quote:
Originariamente inviata da polla89
da dove è tratta la citazione?
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dal vangelo secondo fracappio da velletri
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22-01-2012, 01:10
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#19
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Intermedio
Qui dal: Jul 2011
Messaggi: 183
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Questo racconto di Guy De Maupassant m'ha completamente rapita, sento un'enorme sintonia con le "parole", però cerco di evitare di capire il perché. Voglio solo godermi ciò che trasmette.
Dal momento che non posso metterlo tutto, mi limito a queste righe:
[...] non mi sento bene, o meglio misento triste.
Da dove derivano queste suggestioni misteriose che mutano la nostra felicità in scoraggiamento e la nostra fiducia in debolezza?
Si direbbe che l’aria, l’aria invisibile sia satura di inconoscibili Potenze, di cui subiamo la misteriosa influenza.
Mi sveglio allegro, con la voglia di cantare nella gola.
– Perché? –
Scendo a passeggiare lungo il fiume e subito faccio ritorno a casa dopo pochi passi, desolato, come se m’attendesse lì qualche sciagura.
– Perché? –
Forse un brivido di freddo, sfiorandomi la pelle, m’ha scosso i nervi, m’ha rabbuiato l’anima? La forma delle nuvole o la luce della giornata o il vario colore delle cose che mi passano davanti agli occhi han turbato i miei pensieri?
Chi lo sa?
Tutto quel che c’è attorno, tutto quel che vediamo senza guardarlo, tutto quel che sfioriamo senza conoscerlo o tocchiamo senza palparlo, tutto quel che incontriamo senza distinguerlo, ha su di noi, sui nostri sensi e attraverso essi sulla nostra mente, persino sul nostro animo, effetti rapidi e sorprendenti e inesplicabili?
Com’è profondo questo mistero dell’Invisibile!
Ogni tanto annoto pillole, semplici ma efficaci.
[...] anche la VERITA' è un'illusione, seppure un'illusione senza la quale non possiamo sopravvivere. Quindi a *** rinuncerò per un'altra, ancora ignota, illusione. (Le Lacrime di Nietzsche - Irvin Yalom)
(I dolori del giovane Werther m'ha colpito tantissimo, leggerlo è stato un completo immergersi e ondeggiare. Purtroppo non trovo il foglio su cui ho annotato alcuni paragrafi, ma più che singole frasi erano lunghe descrizioni di dettagli.)
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22-01-2012, 05:43
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#20
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Banned
Qui dal: Aug 2009
Messaggi: 132
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più che citazioni di brani letterari sono aforismi, anche se son tutte frasi presenti nei libri che ho letto e dei quali serbo un bellissimo ricordo.
poiché nel momento in cui le lessi instillarono in me profonde elucubrazioni durante le quali trovai la via smarrita.
se incontri il buddha per la strada uccidilo.
quel che m'importa è grattarmi sotto le ascelle.
La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto è... 42
style is answer to everything.
Perché mi sembra vero piuttosto l'inverso: Poiché dio esiste, allora tutto è permesso.
Le cose che una volta possedevi, ora possiedono te.
io sono vivo, voi siete morti.
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