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15-05-2016, 21:25
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2016
Messaggi: 923
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Vi siete mai chiesti come percepiscono il mondo le persone cosiddette "normali"? Come fanno ad affrontare determinate situazioni senza battere ciglio, come riescono a catapultarsi in contesti, per i quali io proverei angoscia al solo pensiero, con entusiasmo e determinazione? In che modo affrontano una situazione del tutto nuova, un grosso cambiamento nella loro vita, senza essere colti da quell'inquietudine che ti toglie il fiato?
Spesso mi capita di provare a mettermi nei loro panni, di provare per un attimo ad immaginare la mia visione del mondo senza tutte queste ansie, ed ossessioni, che mi logorano la mente fin dall'infanzia, ma per quanto mi sforzi non ci riesco, non riesco ad immaginare una visione della realtà differente da quella che ho: negativa, pessimistica, in cui quasi tutto è grigio, e in cui anche situazioni ordinarie sono fonte di grande ansia. Riesco sempre a non far trapelare nulla, a nascondere i miei problemi, a sembrare una persona del tutto normale, ma in realtà è tutta finzione, ed io continuo a chiedermi cosa ci sia di malfunzionante nel mio cervello.
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15-05-2016, 21:34
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#2
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,976
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Ultimamente me lo chiedo,e dire che una volta ero abbastanza normale.
Sano del tutto mai, sempre e comunque disadattato, ma con una buona dose di forza in più. Forza con cui non ho combinato un bel niente e che ho lasciato dissipare.
In alcuni frangenti mi è capitato di ritrovare un po' di forza, comunque si, mi chiedo continuamente. Guardo gli altri e mi chiedo com'è il mondo visto dai loro occhi, e mi chiedo come fanno a vivere,a creare, a produrre...
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15-05-2016, 21:59
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#3
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Intermedio
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 120
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Certo, me lo chiedo. Ma non credo che esistano persone normali. I cosiddetti normali sono quelli che riescono a fingere di esserlo. Secondo me non si tratta di non avere problemi ma piuttosto di quali problemi hai. Io, e a quanto pare molti sul forum, abbiamo problemi che ci colpiscono nella vita sociale. Altri hanno problemi diversi, che li influenzano in maniera diversa, in misura maggiore o minore.
Questo almeno è come la vedo io in questo preciso momento
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18-05-2016, 12:05
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#4
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Intermedio
Qui dal: Apr 2016
Messaggi: 205
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Io credo anche loro provino ansia e inquietudine di fronte determinate situazioni, provano insicurezza e disagio, imbarazzo!. Solo che non sarà mai ai livelli di un fobico e non sarà qualcosa di invalidante che t'impedisce di agire e di fare. Se no in quel caso si ha un disturbo.
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18-05-2016, 12:22
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Quote:
Originariamente inviata da Aurora.
Io credo anche loro provino ansia e inquietudine di fronte determinate situazioni, provano insicurezza e disagio, imbarazzo!. Solo che non sarà mai ai livelli di un fobico e non sarà qualcosa di invalidante che t'impedisce di agire e di fare. Se no in quel caso si ha un disturbo.
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lo penso anche io
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18-05-2016, 12:26
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#6
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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Quote:
Originariamente inviata da Aurora.
Io credo anche loro provino ansia e inquietudine di fronte determinate situazioni, provano insicurezza e disagio, imbarazzo!. Solo che non sarà mai ai livelli di un fobico e non sarà qualcosa di invalidante che t'impedisce di agire e di fare. Se no in quel caso si ha un disturbo.
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Vero...mai considerati i normaloni o gli estroversi, tranne rarissime singole eccezioni, dei superuomni, tutti grinta e forza di volontà, ma semplicemente delle eprsone senza disturbi specifici gravi in fatto di ansia, relazioni sociali ecc....
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18-05-2016, 12:33
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Quote:
Originariamente inviata da Myway
Quote:
Nel profondo dell'inverno ho scoperto dentro di me un'estate invincibile
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OT
ma quanto è bella la tua firma
OT
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18-05-2016, 12:37
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#8
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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Quote:
Originariamente inviata da sato
OT
ma quanto è bella la tua firma
OT
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Grazie : ) è uno degli aforismi che mi piace di più....è di Camus.
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22-05-2016, 20:42
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#9
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Intermedio
Qui dal: May 2016
Ubicazione: Centro Italia
Messaggi: 97
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Quote:
Originariamente inviata da Mushroom
Vi siete mai chiesti come percepiscono il mondo le persone cosiddette "normali"? Come fanno ad affrontare determinate situazioni senza battere ciglio, come riescono a catapultarsi in contesti, per i quali io proverei angoscia al solo pensiero, con entusiasmo e determinazione? In che modo affrontano una situazione del tutto nuova, un grosso cambiamento nella loro vita, senza essere colti da quell'inquietudine che ti toglie il fiato?
Spesso mi capita di provare a mettermi nei loro panni, di provare per un attimo ad immaginare la mia visione del mondo senza tutte queste ansie, ed ossessioni, che mi logorano la mente fin dall'infanzia, ma per quanto mi sforzi non ci riesco, non riesco ad immaginare una visione della realtà differente da quella che ho: negativa, pessimistica, in cui quasi tutto è grigio, e in cui anche situazioni ordinarie sono fonte di grande ansia. Riesco sempre a non far trapelare nulla, a nascondere i miei problemi, a sembrare una persona del tutto normale, ma in realtà è tutta finzione, ed io continuo a chiedermi cosa ci sia di malfunzionante nel mio cervello.
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Nulla.... Non è malfunzionante, semplicemente funziona in modo diverso...
Come fanno? Pensano in modo diverso, organizzano la realtà in modo diverso, sono diversi ...e noi da loro...non c'è migliore o peggiore, ci sono due tipologie quelli che si realizzano nella vita pratica facilmente, quelli che lo fanno con difficoltà perché si realizzano in altre cose ( pensano più spesso in astratto, sono creatvi, magari spesso sono artisti o hanno particolari talenti ...) non bisognerebbe farsene una colpa anche se questa societa porta a fare sentire chi è così come un difetto di fabbrica... da qui le depressioni di persone ipersensibili che non riescono a vivere in modo semplice, quando si è consapevoli che sono solo differenze nel modo di leggere la realtà si può affrontare la cosa decidendo di sforzarsi un po di più su quelle cose che per indole si cerca di fare meno...ci vorrebbe trovare un giusto equilibrio tra le une e le altre, spesso ci si sente in colpa per questa diversità che secondo me andrebbe usata costruttivamente, per es per chi ha talento in qualcosa provare a svilupparlo e non sprecare tempo a piangere, x il resto cercare di fare anche cose piu" normali"... So quanto sia dura ma credo ci si possa adattare a tutto .... se Beethoven componeva musica da sordo anche chi ha minori abilità sociali potrebbe diventare con una certa pratica una persona più sociale, basterebbe quel po di più che aiuti a vivere meglio....( in questo i farmaci sono utilissimi perché aiutano a gestire la problematica ansiosa, infatti il "lavoro" andrebbe fatto proprio quando li si assume....solo così avrebbe un senso prenderli ) inoltre capire chi si è e accettarsi aiuta a sviluppare quella consapevolezza che dà sempre forza di reagire.... un'altra risorsa è trovarsi dei buoni amici, possibilmente simili o che comprendano senza stigmatizzarti...
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22-05-2016, 20:47
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#10
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da Mushroom
Vi siete mai chiesti come percepiscono il mondo le persone cosiddette "normali"? Come fanno ad affrontare determinate situazioni senza battere ciglio, come riescono a catapultarsi in contesti, per i quali io proverei angoscia al solo pensiero, con entusiasmo e determinazione? In che modo affrontano una situazione del tutto nuova, un grosso cambiamento nella loro vita, senza essere colti da quell'inquietudine che ti toglie il fiato?
Spesso mi capita di provare a mettermi nei loro panni, di provare per un attimo ad immaginare la mia visione del mondo senza tutte queste ansie, ed ossessioni, che mi logorano la mente fin dall'infanzia, ma per quanto mi sforzi non ci riesco, non riesco ad immaginare una visione della realtà differente da quella che ho: negativa, pessimistica, in cui quasi tutto è grigio, e in cui anche situazioni ordinarie sono fonte di grande ansia. Riesco sempre a non far trapelare nulla, a nascondere i miei problemi, a sembrare una persona del tutto normale, ma in realtà è tutta finzione, ed io continuo a chiedermi cosa ci sia di malfunzionante nel mio cervello.
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Idem.
Me lo chiedo,e anch'io non riesco a immaginarmi senza ansie.La gente guida,fa figli,viaggia,lavora, fa scelte come niente fosse e io in ogni situazione creperei
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22-05-2016, 20:53
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#11
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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Quote:
Originariamente inviata da Mushroom
Vi siete mai chiesti come percepiscono il mondo le persone cosiddette "normali"? Come fanno ad affrontare determinate situazioni senza battere ciglio, come riescono a catapultarsi in contesti, per i quali io proverei angoscia al solo pensiero, con entusiasmo e determinazione? In che modo affrontano una situazione del tutto nuova, un grosso cambiamento nella loro vita, senza essere colti da quell'inquietudine che ti toglie il fiato?
Spesso mi capita di provare a mettermi nei loro panni, di provare per un attimo ad immaginare la mia visione del mondo senza tutte queste ansie, ed ossessioni, che mi logorano la mente fin dall'infanzia, ma per quanto mi sforzi non ci riesco, non riesco ad immaginare una visione della realtà differente da quella che ho: negativa, pessimistica, in cui quasi tutto è grigio, e in cui anche situazioni ordinarie sono fonte di grande ansia. Riesco sempre a non far trapelare nulla, a nascondere i miei problemi, a sembrare una persona del tutto normale, ma in realtà è tutta finzione, ed io continuo a chiedermi cosa ci sia di malfunzionante nel mio cervello.
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non me lo ero mai chiesto, ma ora mi hai messo il tarlo in testa
ma ognuno c'ha le sue, non esiste una persona che sfugga alle inquietudini ed ai problemi
comincia con il vederti "normale", nel senso che hai pari dignità e che sei di pari livello di chiunque altro sulla terra, poi i problemi li affronti, ma il fatto di essere diversi rispetto ad una certa tipologia di persona (magari numericamente prevalente) non ci deve creare ulteriori problemi rispetto a quelli che già abbiamo
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22-05-2016, 21:01
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#12
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,976
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Quote:
Originariamente inviata da Sociopat1Ka
spesso ci si sente in colpa per questa diversità che secondo me andrebbe usata costruttivamente, per es per chi ha talento in qualcosa provare a svilupparlo e non sprecare tempo a piangere
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Si ma chi è normale riesce ad "incarnare" il suo talento in modo costruttivo, è creativo sul serio. Molti di noi hanno talenti latenti, per i quali magari soffrono,forse addirittura senza saperlo, che proprio a causa del modo in cui sono fatti non riescono a svilupparsi.
Per colpa di come siamo fatti, o di questa società che esclude il più possibile quelli fatti come noi.
(Si lo so,ho scritto malissimo, ma non ho proprio voglia di dare un'ordine migliore ai pensieri.)
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22-05-2016, 21:11
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#13
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Ubicazione: Buckingham Palace
Messaggi: 944
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Anni e anni di studio di questo problema mi hanno portato all'amara conclusione che: ovviamente i "normali" non è che non provino sensazioni di disagio, ma le affrontano e superandole volta per volta evolvono e la sensazione di disagio è sempre minore.
Siamo noi, che nonostante affrontando di queste situazioni tutti i giorni e - se siamo qui a leggere e scrivere - superandole, non riusciamo a imparare (la prossima volta avremmo la stessa ansia se non di più).
Ho rimuginato anche sul fatto che, nel passato, la nostra categoria, era quella che bloccava l'evoluzione della specie (inadatti, diversi dal branco), molte volte destinati dalle leggi di natura e dal progresso all'estinzione. Solo in tempi recenti, con il miglioramento collettivo delle condizioni di vita, il resto del mondo ci permette di sopravvivere, seppure ai margini della società...
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22-05-2016, 21:14
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#14
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Intermedio
Qui dal: May 2016
Ubicazione: Centro Italia
Messaggi: 97
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Quote:
Originariamente inviata da Semifobico
Si ma chi è normale riesce ad "incarnare" il suo talento in modo costruttivo, è creativo sul serio. Molti di noi hanno talenti latenti, per i quali magari soffrono,forse addirittura senza saperlo, che proprio a causa del modo in cui sono fatti non riescono a svilupparsi.
Per colpa di come siamo fatti, o di questa società che esclude il più possibile quelli fatti come noi.
(Si lo so,ho scritto malissimo, ma non ho proprio voglia di dare un'ordine migliore ai pensieri.)
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Capisco il tuo pensiero magari dovuto al fatto che ci si scoraggia io penso che chi è creativo lo sia sempre, ci sono fobici che disegnano, suonano, scrivono, ecc...molti di noi si nutrono di astrazioni proprio per fuggire la realtà di ogni giorno castrante e vivere in un proprio mondo, e spesso hanno davvero talento... si deprimono perché non si sentono accettati e magari smettono pure di crederci quando dovrebbero essere fieri di quello che hanno ..l'introverso conosce "mondi" che l'estroverso non conoscerà mai...mondi interiori grandissimi ma la frustrazione è spesso il non poterli portare all'esterno, l'artista dovrebbe fare vivere i propri mondi esprimendoli nell'arte...poi non tutti si realizzano certo ma esssere creativi per chi ci riesce è sempre una risorsa secondo me, ho fatto l'artista per molti anni e lo sono dentro sempre non ho difficoltà a esprimerlo pur se resto un'introversa di base grazie all'arte mi salvo.... ritrovo me stessa sempre e so di valere molto più di quanto spesso non mi facciano credere.
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22-05-2016, 21:20
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Sì, poi ho scoperto che sono tutti un po' matti
(da xkcd)
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22-05-2016, 21:22
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#16
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Credo che la maggior parte delle persone che hai citato vada avanti in questo modo perché crede in quello che fa, e la maggior parte di loro ci crede perché è credulona.
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Ultima modifica di DownwardSpiral2; 22-05-2016 a 22:13.
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22-05-2016, 21:33
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#17
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,976
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Quote:
Originariamente inviata da Sociopat1Ka
Capisco il tuo pensiero magari dovuto al fatto che ci si scoraggia io penso che chi è creativo lo sia sempre, ci sono fobici che disegnano, suonano, scrivono, ecc...molti di noi si nutrono di astrazioni proprio per fuggire la realtà di ogni giorno castrante e vivere in un proprio mondo, e spesso hanno davvero talento... si deprimono perché non si sentono accettati e magari smettono pure di crederci quando dovrebbero essere fieri di quello che hanno ..l'introverso conosce "mondi" che l'estroverso non conoscerà mai...mondi interiori grandissimi ma la frustrazione è spesso il non poterli portare all'esterno, l'artista dovrebbe fare vivere i propri mondi esprimendoli nell'arte...poi non tutti si realizzano certo ma esssere creativi per chi ci riesce è sempre una risorsa secondo me, ho fatto l'artista per molti anni e lo sono dentro sempre non ho difficoltà a esprimerlo pur se resto un'introversa di base grazie all'arte mi salvo.... ritrovo me stessa sempre e so di valere molto più di quanto spesso non mi facciano credere.
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Si, ma poi la società chiede all'introverso di essere estro perchè deve vivere e lavorare, e quindi l'intro si rompe le palle!!Può arrivare ad odiarsi per ciò che è,per l'inutilità che questa società gli conferisce pretendendo che diventi ciò che non può essere.
Comunque hai ragione in linea di massima, io ci sto provando a recuperare la creatività, ma dopo tante delusioni e autoannientamento nella speranza di diventare "utile" uno si rompe, ma ora mi sono anche rotto di essermi rotto...
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22-05-2016, 21:53
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#18
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da DownwardSpiral2
Credo che la maggior parte delle persone che hai citato vanno avanti in questo modo perché credono in quello che fanno, e la maggior parte di loro ci crede perché è credulona.
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Si ma bisogna anche farcela
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22-05-2016, 21:59
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#19
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Si ma bisogna anche farcela
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Editami il "vanno" con "vada" pls asd vabbè lascia stare dovresti cambiare anche il resto asd
Cmq si parlava dello spirito con cui si affrontano le situazioni, non del successo o meno che ne consegue
Forse non ho capito, farcela ad affrontarle?
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Ultima modifica di DownwardSpiral2; 22-05-2016 a 22:14.
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23-05-2016, 11:55
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#20
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Intermedio
Qui dal: May 2016
Ubicazione: Centro Italia
Messaggi: 97
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Quote:
Originariamente inviata da Semifobico
Si, ma poi la società chiede all'introverso di essere estro perchè deve vivere e lavorare, e quindi l'intro si rompe le palle!!Può arrivare ad odiarsi per ciò che è,per l'inutilità che questa società gli conferisce pretendendo che diventi ciò che non può essere.
Comunque hai ragione in linea di massima, io ci sto provando a recuperare la creatività, ma dopo tante delusioni e autoannientamento nella speranza di diventare "utile" uno si rompe, ma ora mi sono anche rotto di essermi rotto...
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Esatto...continua non mollare pensa che dipende tutto da te. Anche quando sbatti contro i muri se insisti puoi addirittura romperli.... Bisogna uscire da questa prigione e non permettere a nessuno di farci sentire dei reclusi...lottare è un nostro diritto. Io dei cosiddetti "normali"o neurotipici me ne frego e sono fiera di me mi fanno pena loro perché sono "piatti" ai miei occhi, omologati, tutti uguali, io so che non sto sbagliando e se qualcosa no va non è a causa mia...non capiscono loro come sono e quindi tendo ad autoisolarmi non mi piace relazionarmi con chi non e come me. Spesso mi scoraggio ma non è mia la colpa......è normale ci sta, quindi ho deciso di volgere tutto questo in un vantaggio anziche in una fossa nella quale sarei destinata a finire morendo di solitudine... Sviluppando i miei talenti e cercando di affrontare chi è diverso da me grazie alla mia forza di volonta e consapevolezza interiore, e ....in parte grazie a quelle sostanze farmacologiche assunte in modo blando che mi danno una "marcia" in più, anche per mollare calci anziche riceverli, dato che sono molto stanca di prenderli.
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