Originariamente inviata da Varano

Comunque a volte sento anche io il bisogno masochistico di dirmi guardati, sei un fallito. Hai fatto intorno terra bruciata, hai toppato tutto clamorosamente e in tutti i campi.
Però subito dopo mi viene da ridere...nemmeno se diventassi un clochard sinceramente mi sentirei un fallito, però agli occhi altrui potrei sembrarlo.


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Originariamente inviata da Darby Crash

per me l'essere un fallito non ha a che fare con doti e capacità, ma solo con i risultati raggiunti. Ci può essere una persona con grandi doti ma con zero risultati raggiunti, ecco un fallito.
E inoltre non associo l'essere falliti a una condizione irrimediabile. Si può essere dei falliti e poi a un certo punto riuscire clamorosamente a svoltare la propria vita.

Originariamente inviata da Maffo

Dai, almeno sul lavoro (da quel che mi è parso di capire) mi sembri messo abbastanza bene, forse anche sopra la media.

Poi anche a me ogni tanto vien istintivo pensare che io sia un fallito, chiaro non in tutti i campi della vita, ma se facciamo una media effettivamente sono un fallito, inutile stare a raccontarmi bugie da solo

Originariamente inviata da Darby Crash

per me l'essere un fallito non ha a che fare con doti e capacità, ma solo con i risultati raggiunti. Ci può essere una persona con grandi doti ma con zero risultati raggiunti, ecco un fallito.
E inoltre non associo l'essere falliti a una condizione irrimediabile. Si può essere dei falliti e poi a un certo punto riuscire clamorosamente a svoltare la propria vita.

Originariamente inviata da Keith

E' fallito chi non è in pace con se stesso, non dipende dai successi o dai beni materiali.
Il giardiniere del parco che va in giro con una bicicletta vecchissima e sente la musica con la radiolina attaccata alla bici è sereno, parla con tutti, tranquillo.. molto meglio del colletto bianco capetto dell'ufficio che è antipatico a tutti, che è frustrato e invidioso.

Originariamente inviata da Svalvolato

In un periodo come questo, dove tutti i miei colleghi preparano le vacanze, dove tutti parlano di uscite con amici, compagni/compagne ecc..., pensando sempre più spesso alla mia situazione (oramai è un pensiero fisso giornaliero) mi sono posto questa domanda: sono un fallito?

E la risposta è si, almeno mi sento così. Non può essere un lavoro fantozziano da 1400 € il riscatto sociale di una vita di nulla assoluto, senza relazioni e amicizie, senza contatti con altre persone se non nell'ambito scolastico/lavorativo (che lì iniziano e lì finiscono). Parlando in questo periodo con una mia collega divorziata che è sentimentalmente "ritornata in campo", mi sono reso conto che io con questo mondo non c'entro nulla. Mi parlano di partecipazioni ad eventi, concerti, di viaggi organizzati, di incontri combinati tra amici per far conoscere due persone single, di appuntamenti, di ghosting, dating app, ecc... Alcune di queste cose possono anche non essere viste positivamente, ma almeno dimostrano che uno vive.

Io invece al venerdì pomeriggio penso solo al lavoro che dovrò fare il lunedì, al fastidio che oramai mi provoca giornalmente alzarmi, al fatto che non ho nulla al di fuori del lavoro. Non mi ricordo neanche l'ultima volta che sono stato felice o che mi sono sentito vivo, roba forse di 20 anni fa.

E' anche vero che sono sempre stato così, che ho evitato sempre come la peste la socialità perché comunque non nelle mie corde, ma che probabilmente mi sarei dovuto sforzare almeno per ottenere un minimo di considerazione. Se non esci mai di casa nessuno ti verrà mai a suonare alla porta. Ora però è troppo tardi, ero già senza energie prima, figurarsi adesso.

Quindi si, mi sento un fallito.
E voi come vi sentite a riguardo della vostra vita?

Originariamente inviata da Maximilian74

Mi sento esattamente nello stesso identico modo.

Tutte le cose che fanno gli altri per me è fantascienza, utopia.

Anche io al lavoro sento gli altri fare gli stessi discorsi, vanno di qui, di là, conoscono gente nuova, vanno a eventi, concerti, viaggi all'estero, non hanno problemi a socializzare e ad avere rapporti.

Io non ho mai avuto niente di tutto ciò, non mi sento connesso con quel tipo di mondo, sento che non c'entro proprio nulla con quelle dinamiche.

C'è anche da dire che molte delle cose che fanno gli altri, anche quando avevo dai 17 ai 27 anni circa, non mi sono mai interessate perché non mi dicono niente. E non mi ci sono mai trovato a mio agio in quelle cose.

Mi chiedo perché mai per interessare a una persona bisogna per forza essere dentro quelle dinamiche e fare quelle cose.

Ma possibile che non ci siano persone che vogliono fare cose tranquille senza tutte quelle situazioni che a me creano solo imbarazzo e disagio?

Originariamente inviata da muttley

Il termine fallito presuppone un punto di riferimento, qualcosa che si sarebbe voluto raggiungere in fatto di affermazione personale. Se tu sostieni che la socialità non ti è mai interessata (mi rivolgo al thread starter) non dovresti ritenerti appunto fallito in relazione a qualcosa che non ha mai costituito per te un traguardo da realizzare. Quali erano invece i traguardi che avresti voluto raggiungere a cui però, per varie ragioni, non sei riuscito ad avvicinarti? Fanno 80 euro con fattura.

Per quanto riguarda me, direi che mi sento una persona non realizzata, nel senso che non sono mai riuscito a identificare i confini della personalità che avrei potuto costruirmi, la mia expertise, la comunità di cui avrei voluto fare parte eccetera.

Originariamente inviata da Keith

Non ti sembra di chiedere troppo? Qui oltre a essere falliti siamo anche poveri, e un bravo psicologo di sinistra dovrebbe aiutare il prossimo non dico senza essere retribuito ma almeno a prezzi popolari. Facciamo 30 euro.