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Vecchio 04-11-2012, 05:23   #1
Esperto
 

Salve a tutti… Sono un ragazzo di ventuno anni e vivo in Umbria. La ragione che mi porta a scrivere su questo forum è la voglia di confrontarmi sui temi della fobia sociale, temi che mi toccano da vicino nonostante la mia giovane età. Temo da sempre il giudizio degli altri, fin da piccolo, anche se allora non avevo particolari problemi a causa di questa timidezza di fondo che interessava una parte importante della mia personalità. Vivevo senza farmi ne troppe domande ne troppi problemi e sinceramente pensavo che con la crescita avrei superato questo mio carattere un po’ troppo emotivo, che comunque sul momento non mi causava particolari problemi.
Le scuole elementari passarono via lisce. Nulla che valga la pena di essere raccontato in questa presentazione. Pure le scuole medie alla fine non furono tanto male...Certo, ero un ragazzetto un po’ insicuro quando si trovava in mezzo alla gente, però avevo un ristretto ma selezionato gruppo di amici con i quali amavo trascorrere il tempo…
Quando giunse la fine della terza media, momento che come sapete bene coincide con l’importantissima e spesso sofferta decisione della scuola da prendere, io feci il tremendo errore di scegliere una scuola che non s’addiceva per niente alle mie inclinazioni, che allora come adesso vertono sulle materie umanistiche – sono infatti un appassionato di letteratura, di filosofia, di arte in generale... Nonostante fossi abbastanza spastico nel disegno tecnico scelsi una scuola per diventare geometra: feci questa stupida scelta con la più cieca incoscienza; lo feci solamente perché la maggioranza dei miei amici l’avevano scelta e io non volevo scegliere un’altra scuola in un’altra città per poi ritrovarmi solo… C’è da dire che a quell’età un ragazzo non pensa a progettare il proprio futuro; fa le sue scelte seguendo la mentalità massificata del branco, perché la cosa che teme più d’ogni altra cosa nella vita è la solitudine, il ritrovarsi senza amici e senza una vita. Il primo si rivelò essere abbastanza positivo. Avevo buoni voti a scuola e durante l’anno riuscì a farmi diversi amici. Si era allora in età da motorino, e a me piaceva moltissimo prendere il mio scooter e visitare i paesi vicino al mio. Lo facevo con i miei amici ma anche da solo. Quel periodo insomma non rivelò dentro di me alcun malessere. Uscivo regolarmente, pure allora ero un pò timido ma solo con gente che non conoscevo e solo quando ero al centro dell'attenzione. Nessuno di noi era una persona molto sveglia con l’altro sesso, l’unico che era riuscito ad avere una mezza storiella con una ragazza ero proprio io. L’anno prima, infatti, in terza media, ero stato quattro mesi con una ragazza (non ci ho fatto niente). Nonostante la mia quotidianità non apparisse certo negativa, sentivo che mi mancava qualcosa. MI sentivo insoddisfatto della mia scuola perché mi rendevo conto che era stata una scelta che non mi apparteneva… Alla fine dell’anno decisi di cambiare scuola. Avrei preso ragioneria… in quella scuola, pensavo, sarebbe stato più facile, avrei avuto un giro d’amicizia più sveglio e una ragazza tutta per me, che mi avrebbe aiutato a sconfiggere le mie timidezze e avrebbe contribuito a sviluppare la fiducia nelle mie risorse personali, fiducia che era abbastanza bassa nonostante, come ho già detto, le cose non andassero troppo male.
All’ultimo momento invece, complice anche il fatto che il mio migliore amico prendeva la suddetta scuola, mi lasciai convincere da mio padre a prendere la scuola professionale. Come capite avevo vissuto fino ad allora aspettando un cambiamento che speravo si realizzasse da solo da un momento all’altro e proiettavo questa grandissima voglia di novità su ogni scelta. Volevo trovare una strada che fosse solo mia e pensavo davvero che la scuola professionale fosse davvero la scuola più adatta a me. Mio padre me l’aveva descritta come una sorta di paradiso in terra; quella era la scuola che lui aveva fatto credeva che fosse la più adatta a me. Mi resi ben presto conto però che quella scuola non c’entrava assolutamente nulla con la mia personalità e i miei sogni, fui messo in una classe piena di bulletti stronzi il cui passatempo per tutta la mattinata era prendersi in giro a vicenda e giocare al Fanta calcio.
Mi sentivo solo, estraniato da tutto e da tutti. Mi svegliavo la mattina con una profonda tristezza dentro al cuore. Stavo male e non ci volevo andare. Come avevo potuto io, ragazzo considerato serio che era sempre stato abbastanza studioso, trovarmi in una situazione che odiavo, all’interno di una classe in cui ogni ragazzo, compreso io, veniva preso in giro in maniera pesante dai soliti quattro stronzi? Cambiai di nuovo scuola: scelsi una scuola industriale… Anche questa non fu una decisione del tutto consapevole e basata sulle mie più autentiche aspirazioni. Dovete capire però che quello era un periodo di grande sonnolenza interiore, di mancanza di vita. Vivevo i giorni non come se questi fossero meravigliosi strumenti per accrescere la qualità della mia vita e della mia persona ma come cose amorfe che passavano lasciandomi sempre più spiazzato. Alle scuole industriali le cose per un po’ sono andate bene ma dopo un po’ sono precipitate senza speranza. Avevo sviluppato delle difficoltà con dei miei compagni di scuola e con i professori i quali, almeno così mi sembrava, dato che ero entrato più tardi mi consideravano una specie di corpo estraneo.
Smisi di andarci… Ricordo ancora quando mi svegliavo presto, prendevo il motorino e invece di andare a scuola me ne andavo a zonzo in posti lontani facendo anche 20-30 km e portandomi dietro libri che spesso leggevo per un’intera mattinata – sono sempre stato un avido lettore, mi piacciono i testi di filosofia e la letteratura in generale... Al solo pensiero di andare a scuola la mattina mi sentivo male, mi veniva l’ansia, il cuore batteva in modo spropositato, avevo la paura, l’ossessione anzi di essere deriso… Ci andai a tratti e quell’anno fui bocciato per le troppe assenze… L’anno successivo andò un po’ meglio… Fui promosso con una media discreta. Non ero riuscito però a legarmi con nessuno. Forse il fatto che percepivo quella scuola come un errore di rotta da parte mia contribuiva al fatto che gli altri mi tenessero a distanza, forse era il mio atteggiamento evitante e diffidente verso quelle persone a crearmi distacco verso gli altri… Mi sentivo veramente molto solo… Un ragazzo non dovrebbe mai sentirsi solo, dovrebbe sentire dentro di se voglia di vivere inseguendo il proprio domani… Fu allora che cominciai a distaccarmi dagli amici che fino ad allora avevo sentito vicino a me, come se la solitudine e l’emarginazione che stavo sperimentando a scuola si fossero allargati a macchia d’olio su altri aspetti della mia vita, come se la disistima profonda che provavo verso me stesso per il fatto di stare vivendo una vita che sentivo non mia mi impedisse di stare con la gente. Me ne stavo spesso per conto mio uscendo solo quando era strettamente necessario, vagavo guardingo per le strade della mia città sperando dentro di me di non incontrare alcune facce conosciute che, temevo, mi avrebbero fatto le domande che ogni fobico sociale teme: come stai? Che fine hai fatto? Come mai non ti fai più vedere? In terzo smisi di andare a scuola perché non ce la facevo più a sopportare quella solitudine; non ce la facevo più ad alzarmi la mattina e andare in una scuola che odiavo. Adesso ho ventuno anni e prenderò il diploma alla fine di quest’anno. Sto studiando da privatista per diplomarmi al liceo psicopedagogico. Sinceramente avrei dovuto prenderlo l’anno scorso, ma poi non ce la feci a studiare latino per la data fissata e lo rimandai da un anno. Non ho mai fatto l’amore. Questa cosa mi pesa moltissimo. Ho molta paura che gli altri notino la mia inesperienza.
Purtroppo non ho nemmeno un mezzo di locomozione e questo mi limita moltissimo nei miei spostamenti. I miei vecchi amici hanno preso la macchina, le loro vite hanno avuto un’evoluzione positiva. Solo io sono sempre al solito punto, in questo limbo dove l’inerzia la fa da padrone. Ma io ne voglio uscire. Non sta scritto da nessuna parte che un ragazzo di ventuno anni debba vivere escludendosi da tutto e da tutti. Anche se non sarò mai un vero e proprio discotecaro, uno la cui parola preferita è bordello, voglio sentire di appartenere a qualcosa o a qualcuno... Voglio trovare l'amore, farmi una piccola ma selezionata cerchia di amici.
Un mio amico mi ha proposto di uscire con lui sabato prossimo, lui ha la ragazza e un gruppo di persone che lui definisce tranquille. Forse può essere l'occasione per uscire da questo isolamento che mi sono auto imposto e che, specie negli ultimi anni, sta uccidendo ciò che rimane della mia gioventù. Come molti altri di questo forum sento che le mie risorse personali sono superiori allo stile di vita che conduco... Come avete capito non mi sono iscritto su questo forum per cercare consolazione o per passare il tempo a lamentarmi... Non voglio starmene 24 ore al giorno di fronte a un computer a parlare con utenti che non conosco... Voglio parlare con voi dei miei e dei vostri problemi in modo tale che insieme possiamo trovare una soluzione; insomma vorrei che questo forum agisse su di me come un supporto nei momenti belli e quelli meno belli... So benissimo che la vita vera è fuori, nelle occasioni di tutti i giorni che noi non vediamo o facciamo finta di non vedere, spesso perchè non vorremmo fare lo sforzo di vivere fino in fondo... Io voglio cambiare la mia vita sinceramente. Leggendo questo forum ho notato che ci sono alcuni utenti che hanno una vita e una sensibilità affine alla mia; ecco, non mi dispiacerebbe incontrarli dal vivo (e chissà che su questo forum non trovi anche l'amore?). Non vedo l'ora di essere attivato per poter parlare con queste persone. Mi scuso se ho scritto troppo e magari sono stato un pò prolisso nel parlare di me ma avevo voglia di raccontarmi. Ciao.
Vecchio 04-11-2012, 23:27   #2
Esperto
L'avatar di Ravanello
 

Benvenuto.
Vecchio 04-11-2012, 23:30   #3
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L'avatar di missim
 

Ciao e benvenuto
Vecchio 05-11-2012, 00:34   #4
Intermedio
 

Benvenuto!
Vecchio 05-11-2012, 00:44   #5
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L'avatar di Kubla
 

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Vecchio 05-11-2012, 09:11   #6
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L'avatar di Inosservato
 

benvenuto
Vecchio 05-11-2012, 09:52   #7
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Ciao e benvenuto
Vecchio 06-11-2012, 20:52   #8
Banned
 

Benvenuto
Vecchio 27-12-2012, 18:05   #9
Esperto
L'avatar di シリウス
 

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