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Vecchio 23-09-2024, 01:32   #1
Intermedio
 

(tratto da un post su Reddit)

Non riesco a ricordare i volti delle persone amate. Non riesco a ricordare i nomi dei miei amici. Non riesco nemmeno a scendere le scale senza dimenticare quello che avevo intenzione di fare. Ogni ora passa in pochi secondi, la mia vita mi scivola tra le dita come sabbia.

Ancora e ancora e ancora, le persone cercano di dirmi che ci sono dei vantaggi nell'essere come sono, come il modo in cui sono in grado di capire le cose a un livello più alto e più astratto. Tutto ciò che fa è perpetuare il mio dolore, poiché cio' mi dà una quarta dimensione di comprensione che spesso mi viene lasciata a usare per scavare nelle regioni tenebrose della mia gabbia cerebrale.

La negatività affligge il mio spazio mentale, un tumore digrignante di rancore che si scaglia contro qualsiasi pensiero unico che possa potenzialmente entrare in conflitto con le convinzioni degli altri. Combatto gli impulsi in una battaglia senza fine.

Le campane della guerra suonano mentre una guerra di dimensioni inconcepibili infuria tra le voragini disorganizzate della mia testa. Eppure, nonostante sia in grado di provare così tanta angoscia, non ho personalità.

La mia corteccia prefrontale mi ha deluso, e non ho simpatie, amori, desideri.
I pochi desideri che riescono a superare il muro quasi impenetrabile vengono rapidamente spenti da altri fattori, quindi non riesco mai a esplorare nulla.

Ho anche perso la mia creatività. Non posso creare nulla di mia spontanea volontà, e sono un guscio, una macchina. Le uniche azioni che intraprendo sono quelle che mi vengono espressamente indicate. E le poche che non lo sono sono azioni istintive, o semplici grida di aiuto che scivolano nelle crepe.

Ogni anno che passo a vivere è un altro anno che passo a dimenticare e sentire lo spazio intorno diventare sempre più vuoto. E tutto quello che posso fare è piangere mentre guardo il passato sfrecciare accanto a me.

Non ha senso fare amicizia, perché nessuno sarà in grado di interagire con la mia personalità e il mio cuore freddi come la pietra.

Non ha senso interagire con gli altri là fuori.

Là fuori non c'è nulla.

Qui dentro sono al sicuro dai pericoli esterni, dalle persone che si sono approfittate di me per i loro interessi malati, persone che cacciano apertamente gli altri dai propri circoli sociali solo per il loro modo di essere o interessi atipici.

Ma questo isolamento è soffocante.

Le due voci tonanti delle mie figure genitoriali, le persone che ci si aspetta che io ammiri, mi cantano costantemente nelle orecchie, contraddicendosi a vicenda ad ogni angolo. Se disobbedisco a uno di questi due genitori separati, mi colpisce una dura punizione. Un genitore crede che le soluzioni possano arrivare semplicemente facendo in modo che le azioni parlino più forte delle parole. Eppure le azioni che mi raccomandano di intraprendere per fare amicizia non sono possibili per me a causa della mia vita. L'altro genitore argomenta punti contro il primo, seminando un immane culto del lavoro.

Non importa quale strada prenda, perdo. E non migliora le cose quando devo fare scelte che influenzeranno il resto della mia vita, mentre lo stridore di denti e lo stridore di parole sfuggono al controllo oltre il cadavere.

Soffrire per pagare il prezzo di un presunto "dono" che non è un dono. Più conoscenza accumulo, più mi rendo conto di non sapere nulla. Più esploro, più mi rendo conto di quanto poco vedrò. Più leggo il giornale, più mi rendo conto che nulla di ciò che sta accadendo al giorno d'oggi avrà importanza molto tempo dopo che io, voi e tutti coloro che leggete queste parole saremo morti.

L'ADHD è tra le tante maledizioni che mi sono state elargite, ma non è il principale colpevole. L'autismo mi si scatena in situazioni casuali. La mia pazienza è scarsa e la mia volontà è scomparsa.

Maledetto è colui che ha distribuito le mie carte per avermi maledetto con l'autismo, con l'ADHD, con l'ansia, con la depressione,

Maledetto lui per avermi paralizzato, dandomi una finestra sulle cose più belle del mondo, e la comprensione di una dimensione che gli altri non possono vedere, ma poi mettendo un timer su tali bellezze.

Maledetto è lui per aver creato un labirinto di conoscenza da cui non posso scappare, e l'unica cosa che desidero fare è fare amicizia con qualcuno un'ultima volta.

Voglio distogliere lo sguardo e porre fine alla ricerca, eppure qualcosa di misterioso mi costringe ad andare avanti.

Per favore, vi invito, chiunque siate a leggere queste parole. Ditemi se vi tormentate per gli stessi concetti o per concetti simili ai miei, in modo che io possa imparare a combattere, contestare e trionfare sulla mia negatività.

Voglio sapere come trasformare queste maledizioni in benedizioni.

A proposito, non sono un suicida. Voglio vivere, ma voglio anche cambiare la mia vita in un modo che sia così drammatico che potrei anche morire e rinascere se mai volessi avere la mia vita in quel modo.
Vecchio 23-09-2024, 18:12   #2
Esperto
 

Il titolo è fuorviante.

Questa non è un riflessione sull'Asperger, e, mi dispiace per la brutale sincerità, non la trovo interessante buttata qui così.
È "solo" la riflessione di una singola persona che parla della propria esperienza e della relativa sofferenza interiore.
Fermo restando che rispetto e comprendo il suo urlo di dolore e vorrei dirgli: non sei solo fratello.

Occorre porre molta attenzione a come utilizziamo il linguaggio o non faremo altro che confondere noi stessi e le persone che ci leggono, e questo genererà illusorie certezze e altra confusione soprattutto nei confronti di chi si approccia in maniera superficiale ad un tema, e in questo caso un tema così complesso.

L'Asperger, come qualsiasi definizione generale e qualsiasi indagine clinica, non racconta la persona, ne racconta solo una parte: siamo molto di più, e la vita che vivi e le esperienze che fai e il modo nel quale reagisci ad esse e cosa costruisci in seguito su di esse determineranno il tuo percorso.
Questo è fondamentale capirlo altrimenti non si cava un ragno dal buco.

Se sei alto 2 metri e il tuo ardente desiderio è quello di essere come un cucciolo di gatto che può acciambellarsi sopra le gambe di qualcuno finirai con il credere che essere alto due metri sia un problema.
Se sei alto 1 metro e il tuo ardente desiderio è schiacciare a canestro ti farai del male da solo.
Un essere notturno, abituato a vivere nelle tenebre, è molto avvantaggiato di notte ma se lo metti sotto il sole diretto il suo splendido apparato visivo diventerà un impedimento. E potrei continuare molto a lungo con gli esempi.
Le condizioni personali, salvo eccezioni, non sono giuste o sbagliate in sé ma cambiano in base a come le percepisci, a come le utilizzi e in base al contesto in cui le utilizzi.

Quindi prendere parole a caso su internet, o altrove, senza contestualizzarle serve a niente: o meglio, serve solo a generalizzare e sparare cazzate.

Mi dispiace molto per questa persona, se potessi parlare in privato con essa, anche dal vivo, passando del tempo insieme, e non intendo una giornata, sintonizzandoci passo dopo passo sulla stessa frequenza, coltivando il rispetto e la fiducia reciproci, allora forse potrebbe essere utile ad entrambi.

I chiarimenti riguardo noi stessi e ciò che esiste intorno a noi non si ottengono premendo un pulsante, si costruiscono attraverso il tempo e la pratica costante.
Vecchio 23-09-2024, 18:16   #3
Banned
 

Sembra che si stia auto-mitizzando e non parlando di sé in modo diretto. Dopo aver letto questo so cosa l'autore vuole che pensi di lui ma praticamente solo questo.

Ultima modifica di anahí; 23-09-2024 a 18:19.
Vecchio 23-09-2024, 18:19   #4
Banned
 

Sembra un po' humblebrag
Vecchio 23-09-2024, 18:31   #5
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da anahí Visualizza il messaggio
Sembra che si stia auto-mitizzando e non parlando di sé in modo diretto. Dopo aver letto questo so cosa l'autore vuole che pensi di lui ma praticamente solo questo.
credo che questo accada molto spesso quando la visione di noi stessi non è lucida e sentiamo il bisogno di sfogarci o confermare pensieri che abbiamo generato in maniera confusa
Vecchio 23-09-2024, 18:34   #6
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da insiemealvento Visualizza il messaggio
credo che questo accada molto spesso quando la visione di noi stessi non è lucida e sentiamo il bisogno di sfogarci o confermare pensieri che abbiamo generato in maniera confusa
E' importante però distinguere quando tu o un altro state comunicando in questa modalità di confusione però, non trovi? Non dico evitare di farlo, proprio sapere che si sta facendo quello. O si rischia di trascinarsi l'un l'altro nelle proprie confabulazioni.
Ringraziamenti da
insiemealvento (23-09-2024)
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