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Vecchio 18-12-2009, 17:11   #1
Intermedio
L'avatar di Ciko
 

Colpito molto dalla discussione su "l'autolesionismo" vorrei condividere con voi la mia riflessione che, rileggendola, mi accorgo abbraccia il tema della sofferenza "tutta" e le nostre paure. Per questo la inserisco in una nuova discussione.

Penso che l'autolesionismo sia un tentativo di gestire la sofferenza: infliggendosi delle ferite "esterne" cerchiamo di spostare la percezione del dolore sul corpo; tentativo di dare sfogo a quelle ferite "interne" tramite quelle "esterne".
Questa sofferenza interna che ci opprime e vuole uscire ma non ci riesce e quindi non si risolve e non si trasforma. Rimane dentro questa energia come un serpente arrotolato o come un fiore che non riesce a sbocciare: come è castrante!
Tante volte sentiamo oppressione al torace, al cuore o allo stomaco: non è vero?
Ci sentiamo chiusi dentro come se non percepiamo nient'altro che la nostra epidermide indurita e niente oltre: lo spazio che ci circonda, l'ambiente e le altre persone.
Allora proviamo a tagliare anche per aprire delle breccie, delle probabili aperture in questo "scafandro" in cui ci siamo rinchiusi: il nostro EGO.
Questa corazza cè la siamo costruita addosso per difenderci, ogni singolo pezzo si è costituito in relazione alle nostre paure: questo è certo perchè molti dei nostri blocchi emotivi (sempre causati dalle nostre paure) si sono tradotti in veri e propri blocchi corporei.
Questa corazza, pezzo per pezzo l'abbiamo indossata piano piano da piccoli crescendo fino ad età adulta. Ora grandi ci sentiamo stretti, ci sentiamo mancare l'aria e desideriamo, quando soffriamo, uscire e respirare la Vita.
Soffriamo perchè tanto desideriamo smontare qualche pezzo di questa corazza, tanto profondamente abbiamo paura di abbandonarla e diventare vulnerabili: e siamo dilaniati da due forze opposte, la paura e il desiderio.
Quanto desideriamo APRIRCI e PERCEPIRE di nuovo la VITA, ritrovando il CONTATTO perso?
Quanto siamo disposti finalmente ad affrontare le nostre paure vedendole per quelle che sono, comprendendole con consapevolezza, quindi sacrificare e abbandonare un pezzo alla volta questa armatura per sentirsi LIBERI?
LIBERI DI ESSERE! perchè questo è il passo verso la FELICITA', l'alleggerimento del nostro essere da tutte le paure e le idee distorte che ci fanno soffrire, un percorso a "perdere", a lasciare (e non sempre a guadagnare, come ci insegna questa società) per ritrovare essenzialmente se stessi: la VITA!

Ultima modifica di Ciko; 18-12-2009 a 17:32.
Vecchio 18-12-2009, 18:25   #2
Banned
 

Non concordo.
La vita è dolore e dato che io l'ho compreso significa che alla vita mi sono aperto, ho ricevuto un bel pugno sui denti e, quindi, le ho chiuso la porta in faccia.
Vecchio 18-12-2009, 19:59   #3
Intermedio
L'avatar di Ciko
 

Quote:
Originariamente inviata da Death Visualizza il messaggio
Non concordo.
La vita è dolore e dato che io l'ho compreso significa che alla vita mi sono aperto, ho ricevuto un bel pugno sui denti e, quindi, le ho chiuso la porta in faccia.
La Vita sei tu! La Vita siamo noi...
E' questo che non riusciamo a percepire con chiarezza.
Vecchio 18-12-2009, 21:34   #4
Avanzato
L'avatar di calimeno
 

la vita è complicata (cit.)
Vecchio 18-12-2009, 21:51   #5
Esperto
L'avatar di stupido
 

Quote:
Originariamente inviata da Ciko Visualizza il messaggio
Penso che l'autolesionismo sia un tentativo di gestire la sofferenza: infliggendosi delle ferite "esterne" cerchiamo di spostare la percezione del dolore sul corpo; tentativo di dare sfogo a quelle ferite "interne" tramite quelle "esterne".
Questa sofferenza interna che ci opprime e vuole uscire ma non ci riesce e quindi non si risolve e non si trasforma. Rimane dentro questa energia come un serpente arrotolato o come un fiore che non riesce a sbocciare: come è castrante!
Tante volte sentiamo oppressione al torace, al cuore o allo stomaco: non è vero?
ciao, è assolutamente noto che emozioni negative come la paura, stress agiscono sul corpo negativamente. posso dirlo di avere provato su di me questi effetti negativi con pesanti mal di pancia generati dallo stress.
secondo te infiggendosi ferite esterne cerchiamo di spostare il nosrto dolore psichico su quello fisico.può darsi ma il tutto è spesso accompagnato dal profondo odio e disprezzo che nutriamo verso noi stessi e per i nostri fallimenti (almeno io).
Vecchio 27-12-2009, 12:18   #6
Intermedio
L'avatar di Ciko
 

Quote:
Originariamente inviata da Death Visualizza il messaggio
Non concordo.
La vita è dolore e dato che io l'ho compreso significa che alla vita mi sono aperto, ho ricevuto un bel pugno sui denti e, quindi, le ho chiuso la porta in faccia.
"La vita è dolore": in un certo senso, meditando profondamente su questa affermazione, qualcosa di vero c'è. Ma cos'è il dolore, qual'è la sua vera natura? Sicuramante la Sofferenza, quella che intendiamo noi per tale, fa parte delle nostre esistenze, è inutile negarlo. Ma il dolore in s'è cos'è?
Io penso che il dolore fondamentalmente è espressione di un cambiamento di una trasformazione che ha difficoltà a compiersi. Quindi in senso più positivo e ampio possiamo dire che la Vita è "Trasformazione" e mutamento continuo verso la piena realizazzione e espressione di sè.
In tutto questo noi sperimentiamo sia la sofferenza che la gioia, anche perchè le due cose sono faccie della stessa medaglia.

Quote:
Originariamente inviata da stupido Visualizza il messaggio
ciao, è assolutamente noto che emozioni negative come la paura, stress agiscono sul corpo negativamente. posso dirlo di avere provato su di me questi effetti negativi con pesanti mal di pancia generati dallo stress.
secondo te infiggendosi ferite esterne cerchiamo di spostare il nosrto dolore psichico su quello fisico.può darsi ma il tutto è spesso accompagnato dal profondo odio e disprezzo che nutriamo verso noi stessi e per i nostri fallimenti (almeno io).
L'odio e il disprezzo che possiamo avere per noi stessi sono in proporzione a quanto soffriamo: nessun essere vivente vuole rimanere impantanato nella sofferenza. Quando ciò succede purtroppo, incominciamo a odiare anche noi stessi. Non essendo capaci di risolvere delle cose di noi che ci fanno soffrire, rivolgiamo la nostra "forza distruttrice" (l'odio) verso noi stessi come tentativo cieco e grezzo per annulare la sofferenza, ricavando però anche così l'annientamento totale: una soluzione disperata che sicuramente non porta alla felicità.

Ultima modifica di Ciko; 27-12-2009 a 12:25.
Vecchio 27-12-2009, 14:18   #7
Esperto
L'avatar di Nichilista
 

Quote:
Originariamente inviata da Death Visualizza il messaggio
Non concordo.
La vita è dolore e dato che io l'ho compreso significa che alla vita mi sono aperto, ho ricevuto un bel pugno sui denti e, quindi, le ho chiuso la porta in faccia.
Se le avessi chiuso la porta in faccia saresti morto.
Invece ti vedo vivo e scrivente.
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