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20-10-2017, 14:18
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#581
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Intermedio
Qui dal: Aug 2017
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 259
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Si ma poi quando sei preso devi lavorare.
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e infatti lavori , il problema sta nel colloquio non dopo, se sta dopo è un altro problema , si parlava di colloquio
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20-10-2017, 14:20
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#582
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Intermedio
Qui dal: Aug 2017
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 259
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Quote:
Originariamente inviata da Hazel Grace
esatto, infatti anche io purtroppo ho terminato male delle esperienze lavorative per colpa del mio carattere sul lavoro, mancanza di integrazione ergo non svolgevo benissimo li compiti, mi rinchiudevo troppo in me stessa.. dovrebbero smetterla di creare lavori in team, ormai siamo così avanzati a livello tecnologico che si può benissimo lavorare da casa,dietro un pc
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ma scusa cerca un lavoro che non sia in team , io ci sto sempre lontana dai lavori in team , vado sul back office che sono sicura che riesco a farlo
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Ultima modifica di tonna12; 20-10-2017 a 14:23.
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20-10-2017, 14:21
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#583
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Per me un laureato in materie umanistiche può fare tutto...la mia domanda era diversa: cosa può fare, nello specifico, un laureato in materie umanistiche per mettere in pratica quello che ha studiato?
La mia idea è che un laureato in materie umanistiche dovrebbe possedere una spiccata propensione per le relazioni umane, la gestione di team di lavoro, avere competenze in ambito HR o che dir si voglia...insomma, dovrebbe avere a che fare con l'aspetto umano, ovvero con le persone. Ma un laureato in materie umanistiche che ha problemi di relazione, insicurezza generale, disturbi d'ansia sociale, non è un po' un controsenso, per dirla terra-terra? Allora il problema non è che ti (ci) snobbano per il nostro percorso di studi, ma forse perché non sappiamo gestire la socialità quanto ci si aspetterebbe da noi.
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Diciamo che le traduzioni non sono il tuo forte
Si era partiti dicendo che non si danno lavori alle persone con lauree umanistiche, e ora si è arrivati al solito discorso della discriminazione verso i timidi. Allora qual è il busillis? Non ci sono lavori per gli umanisti, o non ci sono lavori per i timidi?
I lavori per gli umanisti ci sono, ma sono pochi e prediligono le persone con buone capacità relazionali ed intelligenza emotiva, che non significa essere gradassi e strafottenti in ossequio a quella logica che va tanto per la maggiore qui dentro, per cui il timido sarebbe un soggetto fragile e pervaso di buoni sentimenti ostaggio di un mondo che lo avversa, mentre il non-timido sarebbe un cinico opportunista e prevaricatore.
Il timido è tale in quanto dubita di se stesso, si critica in maniera eccessiva e sproporzionata, poco importa da dove nasca (genetica o famiglia) quest'esagerata svalutazione di sé. Se egli pensa "non valgo niente", poco importa cosa pensino gli altri, visto che è il parere che lui ha di sé ad influenzare le sue scelte, il suo modo di comportarsi col prossimo e i suoi risultati. Gli altri potranno anche pensare "questo non ha fiducia in sé quindi lo scartiamo", ma il pensiero autosvalutativo parte in primis dal timido stesso ed è lui a doversi impegnare per cambiarlo.
L'aiuto degli altri può svolgere un ruolo chiave nella modifica di questi assunti autosvalutanti, ma spesso c'é una barriera troppo spessa di pregiudizi verso di sé e verso il mondo cinico e cattivo che non ci accetta, che deve essere prima abbattuta.
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Mi pare che il secondo post sconfessi in (buona?) parte il primo.
Nel senso che nel secondo si afferma che poco importa cosa pensano gli altri del timido, mentre nel primo si afferma che ci sono delle aspettative sul modo di gestire la socialità e che chi non riesce a soddisfarle viene scartato (quindi il giudizio altrui incide eccome).
Nel secondo post si critica l'idea che esista un mondo che non accetta i timidi, si dice che è un pregiudizio, e nel primo si dice invece papale papale che tale rifiuto esiste eccome e che i timidi probabilmente vengono snobbati sul lavoro perché non sanno gestire la socialità secondo le aspetattive più comuni (e discorsi analoghi, aggiungo, si potrebbero fare in altri ambiti).
E così via... in più ovviamente alla fine della fiera la colpa ricade sul timido che si autosvaluta (così, dal nulla, per divertimento, perché gli piace farlo, senza un vero perché e senza alcun legame con vissuti ed esperienze problematiche familiari e/o sociali) e non sulle suddette aspettative che in quanto in linea col pensiero della maggioranza sono scolpite nel marmo del Sinai e non vanno mai messe in discussione, pena la comparsa dei quattro cavalieri dell'Apocalisse.
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20-10-2017, 14:41
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#584
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Principiante
Qui dal: Oct 2017
Messaggi: 52
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Nel lavoro purtroppo la fobia sociale e l'insicurezza sono veramente limitanti....per un fobico è difficile trovare e mantenere un lavoro, nonostante i vari sforzi
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20-10-2017, 14:44
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#585
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Esperto
Qui dal: Mar 2015
Messaggi: 929
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Ho letto un annuncio di lavoro in cui cercano operai da inquadrare come stagisti con rimborse spese che significa comunque lavorare gratis,non sapevo che anche gli operai potessero essere assunti come stagisti,se sia impiegati che commessi che operai possono essere inquadrati come stagisti ne consegue che andremo sempre di più a lavorare gratis.
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20-10-2017, 14:46
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#586
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Principiante
Qui dal: Oct 2017
Messaggi: 52
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pazzesco, ormai ci vuole esperienza e la laurea anche per fare lo spazzino!
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20-10-2017, 14:58
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#587
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,892
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Quote:
Originariamente inviata da alien boy
Non mi sembra male come media. Per far capire, la mia media sarebbe tipo qualche unità su diverse centinaia di candidature inviate.
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dipende chi si contatta, se contatti promoter vari ti contattano quasi tutti per un colloquio
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20-10-2017, 15:08
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#588
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy
dipende chi si contatta, se contatti promoter vari ti contattano quasi tutti per un colloquio
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Quelli sono io a scartarli, anche perché non è lavoro per sociofobici (maggiormente rispetto ad altri lavori).
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20-10-2017, 15:22
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#589
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Comunque il timido non fa nulla di male.Già si sente sbagliato di suo,in piú si deve sentire sbagliato per il suo essere timido che,ripeto,non è un crimine .
Se la società fosse empatica ci sarebbe un posto per tutti,uno potrebbe presentarsi ai colloqui dichiarando la sua timidezza senza vergognarsene.Ma la società non integra ,senza la bella spigliatezzina ti lasciano a piedi,siamo minoranze che ci dobbiamo adattare,curare,e soccombere.
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Se ti senti sbagliato, sei tu a sentirti tale in primis, indipendentemente da ciò che penseranno gli altri di te. Sarà pur vero che sei diventato timido in seguito a traumi perpetrati da altri (sapete che non credo all'ipotesi genetica) ma la responsabilità di continuare a sentirti sbagliato dipende da te. Anche lo xenofobo sarà diventato tale in seguito ad una serie di brutte esperienze con gli stranieri, ma la responsabilità di continuare ad essere xenofobo è sua.
Per quanto riguarda la società direi che ci troviamo di fronte ad una società più empatica di un tempo (i timidi una volta potevano a malapena sperare di sopravvivere), e se non riconosciamo i progressi fatti non potremo farne di ulteriori. E' un po' come quando costruisci una casa: non puoi arrivare al tetto se non ti basi sulle fondamenta, idem per i progressi sociali relativi all'empatia.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Mi pare che il secondo post sconfessi in (buona?) parte il primo.
Nel senso che nel secondo si afferma che poco importa cosa pensano gli altri del timido, mentre nel primo si afferma che ci sono delle aspettative sul modo di gestire la socialità e che chi non riesce a soddisfarle viene scartato (quindi il giudizio altrui incide eccome).
Nel secondo post si critica l'idea che esista un mondo che non accetta i timidi, si dice che è un pregiudizio, e nel primo si dice invece papale papale che tale rifiuto esiste eccome e che i timidi probabilmente vengono snobbati sul lavoro perché non sanno gestire la socialità secondo le aspetattive più comuni (e discorsi analoghi, aggiungo, si potrebbero fare in altri ambiti).
E così via... in più ovviamente alla fine della fiera la colpa ricade sul timido che si autosvaluta (così, dal nulla, per divertimento, perché gli piace farlo, senza un vero perché e senza alcun legame con vissuti ed esperienze problematiche familiari e/o sociali) e non sulle suddette aspettative che in quanto in linea col pensiero della maggioranza sono scolpite nel marmo del Sinai e non vanno mai messe in discussione, pena la comparsa dei quattro cavalieri dell'Apocalisse.
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Nessuna contraddizione: se vuoi fare un lavoro dove è richiesta una capacità, sarai sottoposto al giudizio dell'esterno che ti reputerà più o meno idoneo. Ma se non credi in te stesso, pregiudicandoti quindi le possibilità di riuscita, quella stessa sfiducia dipende da te.
Se volessi fare il centometrista e mi scartassero perché non ho abbastanza fiducia nelle mie capacità di correre veloce, quella mancanza di fiducia dipende da me.
Importa poco cosa pensano gli altri di me quindi, se io continuo a pensare di me il peggio possibile. Se io pensassi di essere brutto e inguardabile (come certi utenti), importa poco se gli altri siano o meno d'accordo: finché continuerò a giudicarmi repellente, non vi sarà santo che tenga.
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20-10-2017, 17:00
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#590
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Italia
Messaggi: 1,006
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Nessuna contraddizione: se vuoi fare un lavoro dove è richiesta una capacità, sarai sottoposto al giudizio dell'esterno che ti reputerà più o meno idoneo. Ma se non credi in te stesso, pregiudicandoti quindi le possibilità di riuscita, quella stessa sfiducia dipende da te.
Se volessi fare il centometrista e mi scartassero perché non ho abbastanza fiducia nelle mie capacità di correre veloce, quella mancanza di fiducia dipende da me.
Importa poco cosa pensano gli altri di me quindi, se io continuo a pensare di me il peggio possibile. Se io pensassi di essere brutto e inguardabile (come certi utenti), importa poco se gli altri siano o meno d'accordo: finché continuerò a giudicarmi repellente, non vi sarà santo che tenga.
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Esistono comunque dei limiti individuali insormontabili a prescindere dalla fiducia che uno può avere in se stesso. Per esempio se uno ha 90 anni difficilmente potrà fare il centometrista a prescindere dalla sua fiducia in se stesso.
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20-10-2017, 17:03
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#591
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,748
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comunque non ho mai capito perchè negli annunci su indeed o infojobs ci sono solo posizioni di customer care.. ergo call center.. ma boh e le agenzie cercano solo per queste posizioni qui, tutti gli altri lavori non esistono
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20-10-2017, 17:41
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#592
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Quote:
Originariamente inviata da Lory
Esistono comunque dei limiti individuali insormontabili a prescindere dalla fiducia che uno può avere in se stesso. Per esempio se uno ha 90 anni difficilmente potrà fare il centometrista a prescindere dalla sua fiducia in se stesso.
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Già.
Ma per muttley tutto ciò che è psichico si può e si deve superare grazie al grande potere della mente.
Io dico che spetterebbe alla società anzichè al singolo includere tutti,visto che sei insegnante(muttley)saprai come nelle ultime linee guida si vada verso la personalizzazione e la centralità della persona come unica.
Certo sentirsi adeguati spetta a noi,ma se ti scartano sempre perchè sei timido ,se subisci umiliazioni e brutte situazioni a causa di tue caratteristiche personali avoja a darti fiducia comunque.Già non ce l'hai di tuo.Vai nel mondo,e quello ti demolisce.Tipo fai mille colloqui e tutti ti dicono di no per il carattere.E tu in tutto questo devi non solo mantenere la stima di te stesso ma anche auto curarti dalla fs.Insomma.Una società piú empatica e contesti non svalutanti sarebbero auspicabili .Perchè ripeto chi giudica male un fobico in quanto tale è lui che sbaglia,non il fobico.Essere fobici non è un delitto, si hanno degli handicap in certe cose ma si può essere bravi in altre,non si stanno facendo azioni scorrette e deprecabili nel manifestare timidezza.Pertanto chi denigra e giudica il timido è in errore.Altrimenti giustifichiamo pure anche le offese agli handicappati ,li pestino pure sotto ai piedi che tanto,è compito loro inserirsi,mica della società!
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20-10-2017, 18:05
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#593
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Già.
Ma per muttley tutto ciò che è psichico si può e si deve superare grazie al grande potere della mente.
Io dico che spetterebbe alla società anzichè al singolo includere tutti,visto che sei insegnante(muttley)saprai come nelle ultime linee guida si vada verso la personalizzazione e la centralità della persona come unica.
Certo sentirsi adeguati spetta a noi,ma se ti scartano sempre perchè sei timido ,se subisci umiliazioni e brutte situazioni a causa di tue caratteristiche personali avoja a darti fiducia comunque.Già non ce l'hai di tuo.Vai nel mondo,e quello ti demolisce.Tipo fai mille colloqui e tutti ti dicono di no per il carattere.E tu in tutto questo devi non solo mantenere la stima di te stesso ma anche auto curarti dalla fs.Insomma.Una società piú empatica e contesti non svalutanti sarebbero auspicabili .Perchè ripeto chi giudica male un fobico in quanto tale è lui che sbaglia,non il fobico.Essere fobici non è un delitto, si hanno degli handicap in certe cose ma si può essere bravi in altre,non si stanno facendo azioni scorrette e deprecabili nel manifestare timidezza.Pertanto chi denigra e giudica il timido è in errore.Altrimenti giustifichiamo pure anche le offese agli handicappati ,li pestino pure sotto ai piedi che tanto,è compito loro inserirsi,mica della società!
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Se vuoi una società diversa, devi impegnarti tu per prima a cambiarla.
Non puoi delegare sempre tutto. Punto primo.
Se hai l'impressione che il mondo ti demolisca, non sarà anche per la fragilità e convizioni tue estremamente radicate? Sei stata tu a scrivere che, nonostante i continui complimenti e congratulazioni dei colleghi, continuavi comunque a sentirti incapace e inadeguata. Come vedi c'è una coltre di autopregiudizi che spetta a noi demolire. Se pensiamo che basti l'aiuto esterno a cambiare le nostre convizioni interne, allora è come se ci rimettessimo all'idea di essere destinati ad vitam alla "carità" altrui. Magari anche il più agguerrito esponente del forum dei brutti potrà convincersi di non essere brutto o che non esista la bruttezza oggettiva™ se un cospicuo numero di fighe facesse la fila per dargliela.
Oppure il più agguerrito dei razzisti potrebbe mitigare la sua xenofobia se tutti gli appartenenti ad etnie non caucasiche smettessero improvvisamente di commettere il minimo crimine...
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20-10-2017, 18:29
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#594
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Esperto
Qui dal: Apr 2016
Messaggi: 806
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Ma voi non avete ansia forte quando dovete iniziare un nuovo lavoro? No perché ieri ho detto a una mia conoscente, dopo essermi lamentato della mia forte ansia, che spero di non essere chiamato a lavorare e mi è stato risposto che "dovrei baciare il terreno anche solo per aver la possibilità di un lavoro, indipendentemente dalla mia fobia". Per carità ha ragione eh, però ci sono rimasto male. Speravo in un po' di comprensione, ma non ce l'hanno neanche le persone di questo forum a quanto pare...
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20-10-2017, 18:30
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#595
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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20-10-2017, 18:32
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#596
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,748
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Quote:
Originariamente inviata da Zenfone2
Ma voi non avete ansia forte quando dovete iniziare un nuovo lavoro? No perché ieri ho detto a una mia conoscente, dopo essermi lamentato della mia forte ansia, che spero di non essere chiamato a lavorare e mi è stato risposto che "dovrei baciare il terreno anche solo per aver la possibilità di un lavoro, indipendentemente dalla mia fobia". Per carità ha ragione eh, però ci sono rimasto male. Speravo in un po' di comprensione, ma non ce l'hanno neanche le persone di questo forum a quanto pare...
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io pure sono come te, ho sempre una paura del diavolo ogni volta che devo cominciare e cosi per i primi giorni, sento proprio il cuore che mi salta e sto male fisicamente.. sento che potrei morire dalla paura. Tutte le volte che comincio così, per ogni lavoro.. non riesco nemmeno a parlare da quanto son terrorizzata.. mi serve parecchio tempo per ingranare e capire le cose e ciò danneggia la mia gia scarsa autostima
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20-10-2017, 18:38
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#597
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Esperto
Qui dal: Apr 2016
Messaggi: 806
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Quote:
Originariamente inviata da Hazel Grace
io pure sono come te, ho sempre una paura del diavolo ogni volta che devo cominciare e cosi per i primi giorni, sento proprio il cuore che mi salta e sto male fisicamente.. sento che potrei morire dalla paura. Tutte le volte che comincio così, per ogni lavoro.. non riesco nemmeno a parlare da quanto son terrorizzata.. mi serve parecchio tempo per ingranare e capire le cose e ciò danneggia la mia gia scarsa autostima
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Mi dispiace davvero leggere queste cose
Però ti ammiro perché hai le palle di provarci, io invece sono un fallito totale e tendo sempre a tirarmi indietro.
Un abbraccio, anche se solo virtuale...
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20-10-2017, 18:38
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#598
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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Quote:
Originariamente inviata da Zenfone2
Ma voi non avete ansia forte quando dovete iniziare un nuovo lavoro? No perché ieri ho detto a una mia conoscente, dopo essermi lamentato della mia forte ansia, che spero di non essere chiamato a lavorare e mi è stato risposto che "dovrei baciare il terreno anche solo per aver la possibilità di un lavoro, indipendentemente dalla mia fobia". Per carità ha ragione eh, però ci sono rimasto male. Speravo in un po' di comprensione, ma non ce l'hanno neanche le persone di questo forum a quanto pare...
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infatti questa è la peggio cosa dei lavori , questa e cercarlo .
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20-10-2017, 19:25
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#599
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 1,107
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Diciamo che le traduzioni non sono il tuo forte
Si era partiti dicendo che non si danno lavori alle persone con lauree umanistiche, e ora si è arrivati al solito discorso della discriminazione verso i timidi. Allora qual è il busillis? Non ci sono lavori per gli umanisti, o non ci sono lavori per i timidi?
I lavori per gli umanisti ci sono, ma sono pochi e prediligono le persone con buone capacità relazionali ed intelligenza emotiva, che non significa essere gradassi e strafottenti in ossequio a quella logica che va tanto per la maggiore qui dentro, per cui il timido sarebbe un soggetto fragile e pervaso di buoni sentimenti ostaggio di un mondo che lo avversa, mentre il non-timido sarebbe un cinico opportunista e prevaricatore.
Il timido è tale in quanto dubita di se stesso, si critica in maniera eccessiva e sproporzionata, poco importa da dove nasca (genetica o famiglia) quest'esagerata svalutazione di sé. Se egli pensa "non valgo niente", poco importa cosa pensino gli altri, visto che è il parere che lui ha di sé ad influenzare le sue scelte, il suo modo di comportarsi col prossimo e i suoi risultati. Gli altri potranno anche pensare "questo non ha fiducia in sé quindi lo scartiamo", ma il pensiero autosvalutativo parte in primis dal timido stesso ed è lui a doversi impegnare per cambiarlo.
L'aiuto degli altri può svolgere un ruolo chiave nella modifica di questi assunti autosvalutanti, ma spesso c'é una barriera troppo spessa di pregiudizi verso di sé e verso il mondo cinico e cattivo che non ci accetta, che deve essere prima abbattuta.
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A me pare che il fattore timidezza l'abbia inserito tu (rispondendo ad hazel grace che si lamentava che una laurea umanistica sul mercato del lavoro non era considerata niente), asserendo che un laureato in scienze umane senza capacità relazionali era un controsenso ..non io.
In quanto al mettersi in discussione, anzichè aspettarsi che sia il mondo (cattivo o buono poco importa) a cambiare, bisogna vedere cosa si intende . Perchè se mettersi in discussione significa diventare estroversi da timidi che si era mi sembra molto improbabile riuscirci (il che non significa che sia sbagliato cercare di migliorare).
Se invece mettersi in discussione significa abbandonare l'idea autocastrante secondo cui con la timidezza non si va lontano siamo d'accordo . Ma tu mi pare sia il primo a non metterti in discussione, iNFATTI SCRIVI: "Conosco fior fiori di ragazzotti che ambiscono a fare i copywriter, i webwriter o gli autori radiotelevisivi ( io ci andai vicinissimo ma rinunciai per l'ansia), ma il mercato non è in grado di assorbire tutta la loro "buona volontà".
Magari senza questa idea preconcetta (secondo cui con la tua ansia quel lavoro non lo potevi fare) ai tuoi sogni non ci rinunciavi.
A me il realismo va benissimo. Ed è vero che sul mercato certe lauree valgono meno, il mercato non vuole certe figure, ecc. ecc.
Il problema è che spesso si rinuncia al primo fallimento, senza cercare la strada b, c, d. O magari ancor prima di fallire, perchè tanto sono timido, ci ho l'ansia, ecc.
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Ultima modifica di milton erickson; 20-10-2017 a 19:47.
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20-10-2017, 19:37
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#600
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Quote:
Originariamente inviata da Zenfone2
Ma voi non avete ansia forte quando dovete iniziare un nuovo lavoro? No perché ieri ho detto a una mia conoscente, dopo essermi lamentato della mia forte ansia, che spero di non essere chiamato a lavorare e mi è stato risposto che "dovrei baciare il terreno anche solo per aver la possibilità di un lavoro, indipendentemente dalla mia fobia". Per carità ha ragione eh, però ci sono rimasto male. Speravo in un po' di comprensione, ma non ce l'hanno neanche le persone di questo forum a quanto pare...
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Io non direi mai una frase simile!Spero sempre che non mi chiamino e quando devo accettare un posto sto malissimo,tipo lutto,finchè che non finisce.Mai stata felice di prendere lavori.Ti capisco benissimo.La gente non sa,non capisce,è inutile,non te la prendere.
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