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Vecchio 06-03-2019, 14:27   #21
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Originariamente inviata da Alakazam Visualizza il messaggio
Ho letto velocemente qualche articolo, ma niente da fare, non mi convince per nulla, anzi per certi versi l'ho trovato ridicolo.
Troppe cavolate messe insieme e troppa superficialità. Si vede che traspira poca profondità, e un orientamento al mercato più che alla qualità.
A sembra un idiota, scartato.
Ok, mi spiace su di te faccia questo effetto, mi auguro tu riesca a trovare, se non l'hai già fatto, risorse che ti appaghino per come vorresti
Vecchio 06-03-2019, 15:34   #22
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Ok, mi spiace su di te faccia questo effetto, mi auguro tu riesca a trovare, se non l'hai già fatto, risorse che ti appaghino per come vorresti
Adesso non so tutti i temi che tratta, però l'importante è capire che, secondo me, non ha senso usare la crescita personale come strumento per la soluzioni di problemi maggiori, come per esempio il tema di questo forum, la fobia sociale.
Quest'ultimo è un problema di fondo e va trattato con altri strumenti.

Spesso tuttavia si confondono i problemi e la loro intensità. L'ansia, l'evitamento e altre cose sono cose anche "normali", che portano pure problemi nella vita di tutti e allora ci si può lavorare per superarli, come risultato di appunto una crescita personale. (Ma una cosa è l'ansia che hanno tutti e un altra quella di chi soffre d'ansia.)

MA se stiamo parlando di un disturbo della personalità e altre cose, allora il discorso è completamente diverso, perché hai un problema distorto alla fonte: puoi cercare di risolvere gli effetti esteriori, quindi specifici problemi in determinate situazioni in modo da risolvere problemi urgenti, ma non è così che andrai avanti.

Ancora, che una determinata persona viva in maniera eccessivamente ansiosa una determinata situazione può essere un problema solo relativo a quella situazione e risolvibile lavorando solo su quella situazione.
Se invece il problema è dentro l'individuo e prescinde dalla situazione, allora il problema è diverso.
Vecchio 06-03-2019, 16:05   #23
XL
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Ho inoltre fatto degli anni a non godermi il sesso perchè nel mentre ero imprigionato in mille pensieri ossessivi riguardo l'eventuale bontà della mia performance, non c'ero, ero altrove. Ripartire da questi e gli altri semplici piaceri della vita ritengo sia BASILARE per riuscire, con pazienza, a godere anche di altro, senza partire da chissà che pretese..!!!
Nel mio caso è altrove la persona con cui poter fare sesso. Tu fai sesso con qualcuna e non ci sei, io ci sono e sarei anche disponibile, ma non c'è nessuna dall'altra parte, oltre alla mia mano, se non la pago .
Il problema nel mio caso è trovarle persone che mi attraggono e ben disposte a far cose del genere.
Che poi per me il sesso è anche più piacevole proprio quando in un certo senso non ci sei e la mente è catturata da un sedere o un bel seno, altro che meditazione, si va proprio nel verso opposto, mente rettiliana allo stato puro.

Se un'altra persona vuol mettersi a pontificare su cosa mi dovrebbe o non mi dovrebbe piacere so dove mandarla, se si imposta così l'aiuto, io l'aiuto non desidero riceverlo da parte di nessuno.

L'importante per te è che tu stai bene, a me molte cose che fanno un mucchio di altre persone posso dirti per esperienza che non mi interessano molto, mi vuoi credere? Non mi vuoi credere? Anche qua non mi frega nulla.

So più o meno cosa mi dà soddisfazione, e quando la provo sono più felice, ma non mi soddisfa qualsiasi cosa perché qualcun altro sostiene che è BASILARE.

E' BASILARE per lui, non per me.

Questo BASILARE non è detto che lo condividiamo.

Mentre mangi guardi la tv? Anatema!!!
Mentre cachi leggi un libro o un giornale? Anatema!!!
Bisogna esser presenti a sé stessi mentre si mangia e caca!

Non sono cose su cui altri dovrebbero pontificare queste per me.

Ma son solo esempi banali per farti capire che non è detto che un certo stile di vita che per tizio è più piacevole rappresenta qualcosa di più piacevole anche per caio.

Io non lo so perché delle persone alle quali piacciono certe cose le vogliono a tutti i costi universalizzare.

Ultima modifica di XL; 06-03-2019 a 16:45.
Vecchio 06-03-2019, 17:04   #24
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Nel mio caso è altrove la persona con cui poter fare sesso. Tu fai sesso con qualcuna e non ci sei, io ci sono e sarei anche disponibile, ma non c'è nessuna dall'altra parte, oltre alla mia mano, se non la pago .
Il problema nel mio caso è trovarle persone che mi attraggono e ben disposte a far cose del genere.
Che poi per me il sesso è anche più piacevole proprio quando in un certo senso non ci sei e la mente è catturata da un sedere o un bel seno, altro che meditazione, si va proprio nel verso opposto, mente rettiliana allo stato puro.
(...)
Per carità, c'è ovviamente un margine di soggettività. Però mi spiace ma non credo si possa stare molto a discutere sui bisogni di "base": sono quelli che se non li soddisfi, o non lo fai adeguatamente, muori o ti ammali. Possiamo cercare di fare i "bastian contrari" su molte cose difendendo a spada tratta la nostra vera o presunta unicità come individui, ma alla fine l'ultima parola in merito a come stiamo conducendo la nostra vita trovo ce l'abbia quasi sempre il nostro corpo. Al di là di caratteristiche genetiche/metaboliche molto definite dalla nascita, le nostre condotte sono in grado di esaltare le prestazioni del nostro corpo o di deprimerle, e la nostra mente, essendo parte integrante dell'organismo, non può che beneficiarne. Io per alcuni anni sono stato ipocondriaco riguardo a delle frequenti extrasistolie cardiache che ho iniziato ad accusare dall'età di 18 anni in un momento in cui, anche se allora non me ne rendevo conto, ero molto depresso, e me le sono portate dietro fino a non molto tempo fa. Essere riuscito a mettere un po' in "ordine" certi aspetti della mia vita le ha fatte diminuire drasticamente, dopo anni che mi davano ricorrenti preoccupazioni. Potrei fare lo stesso esempio con quello che mi era stato diagnosticato come reflusso gastro-esofageo: ora da qualche tempo sembra scomparso. Idem per le mie frequenti bronchiti, molto più rade. Quindi sono giunto alla conclusione di avere sofferto in varia misura di malattie squisitamente somatiche, derivanti da stress, tensioni, tristezza. Stare meglio fisicamente è stato per me un segnale inequivocabile del fatto che sono sulla strada giusta.

Ultima modifica di Fiore Di Loto; 06-03-2019 a 17:38.
Vecchio 06-03-2019, 17:13   #25
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Adesso non so tutti i temi che tratta, però l'importante è capire che, secondo me, non ha senso usare la crescita personale come strumento per la soluzioni di problemi maggiori, come per esempio il tema di questo forum, la fobia sociale.
Quest'ultimo è un problema di fondo e va trattato con altri strumenti.

Spesso tuttavia si confondono i problemi e la loro intensità. L'ansia, l'evitamento e altre cose sono cose anche "normali", che portano pure problemi nella vita di tutti e allora ci si può lavorare per superarli, come risultato di appunto una crescita personale. (Ma una cosa è l'ansia che hanno tutti e un altra quella di chi soffre d'ansia.)

MA se stiamo parlando di un disturbo della personalità e altre cose, allora il discorso è completamente diverso, perché hai un problema distorto alla fonte: puoi cercare di risolvere gli effetti esteriori, quindi specifici problemi in determinate situazioni in modo da risolvere problemi urgenti, ma non è così che andrai avanti.

Ancora, che una determinata persona viva in maniera eccessivamente ansiosa una determinata situazione può essere un problema solo relativo a quella situazione e risolvibile lavorando solo su quella situazione.
Se invece il problema è dentro l'individuo e prescinde dalla situazione, allora il problema è diverso.
Bah, io al momento ho l'impressione che dietro a diverse forme di fobia sociale (non troppo gravi) vi siano problemi in larga parte riconducibili alla propria autostima. Ma non quella legata ad accessori successi professionali o sociali, ma proprio a livello di "amor proprio", ossia quanto ci vogliamo e ci trattiamo bene, quanto siamo a nostro agio con noi stessi, coi nostri pensieri, col nostro corpo. Quella che ti consente di uscire di casa e di mostrarti al mondo a testa alta perchè non c'è nulla di cui ti vergogni e che senti di dover nascondere. Niente che ti faccia temere di ricevere qualche rifiuto o disapprovazione, perchè a quel punto sei sempre, bene o male, nelle condizioni di accusare il colpo, leccarti le ferite e andare oltre, senza darti doppiamente addosso. Ovviamente baso gran parte dei miei giudizi sulla mia esperienza, ma ho la sensazione che chiunque dovesse partire da qui, da queste piccole cose, potrebbe iniziare a trarne qualche giovamento. È da presuntuosi o esaltati? Mi auguro di no.
Vecchio 06-03-2019, 18:28   #26
XL
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Per carità, c'è ovviamente un margine di soggettività. Però mi spiace ma non credo si possa stare molto a discutere sui bisogni di "base": sono quelli che se non li soddisfi, o non lo fai adeguatamente, muori o ti ammali. Possiamo cercare di fare i "bastian contrari" su molte cose difendendo a spada tratta la nostra vera o presunta unicità come individui, ma alla fine l'ultima parola in merito a come stiamo conducendo la nostra vita trovo ce l'abbia quasi sempre il nostro corpo.
Ma dipende da cosa si vuole ottenere. Se ti piace fare il paracadutista magari è più probabile che ti sfracelli rispetto ad un altro, ma poi avrebbe senso per te evitare questa cosa che ti piace per salvaguardare meglio l'integrità del tuo corpo?
L'ultima parola ce la darà il nostro senso di soddisfazione, e questo senso non è una cosa che ha a che fare direttamente con la salute e la longevità. Michelangelo magari s'è storpiato per affrescare la cappella Sistina, ma può essere che è stato più felice di fare questa cosa qua rispetto a qualsiasi altra attività più salutare... Ecco, io questo non lo avrei fatto, ma non è che l'altro che lo fa non è nel giusto, per lui magari è meno peggio far questo che altro. Per questo non mi convincono questi discorsi.
Mi è venuto in mente questo piccolo cortometraggio animato che è in tema...


Uno dei due è campato di più, ma secondo me il corpo non ha detto proprio nulla di significativo, l'altro magari ha vissuto peggio seguendo un'alimentazione sana ed evitando sigarette e altro. Queste cose per me sono soggettive, non c'è nulla di così oggettivo come sostieni, non è nemmeno un imperativo categorico dover vivere alla fine.

Ultima modifica di XL; 06-03-2019 a 19:02.
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