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Una risorsa (a mio avviso) preziosa
Un buongiorno a tutti/e! :)
Di qui a tre giorni dovrò mio malgrado già assentarmi dal forum per una trasferta di lavoro che mi impegnerà, a fasi alterne, fino ai primi di maggio. Ci terrei quindi a "salutarvi" (pur momentaneamente) con UNA delle risorse che negli ultimi 3-4 anni ritengo mi abbia maggiormente aiutato nell'affrontare le mie paure e indolenze e a migliorare me stesso (anche e soprattutto da evitante quale sono). Si tratta del sito Efficacemente.com, creato dal manager marchigiano (da tempo residente a Londra) Andrea Giuliodori. Immagino alcuni di voi lo conoscano già, perchè è ormai un blog di "crescita personale" (passatemi il termine) molto affermato. Ho messo "crescita personale" tra virgolette perchè nel mio enorme e incessante peregrinare alla ricerca di ispirazione sul web da dieci anni a questa parte, Giuliodori si è a rivelato essere, a mio avviso, tra i più seri e realisti (nonchè ironici), a differenza dei molti cialtroni figli del pensiero positivo americano che offrono la tipica esaltazione "da stadio" che lascia spesso il tempo che trova. I suoi articoli (tantissimi e gratuiti) sono chiari, diretti, leggeri, ma nonostante questo (o forse proprio per questo) arrivano dritti al punto, veicolando svariati concetti di valenza capitale, e quasi sempre suffragati da link ai relativi studi scientifici. Pare che anche i suoi metodi/corsi (a pagamento) funzionino molto bene: ce n'è uno per migliorare nello studio, uno per aumentare la propria autostima, uno per imparare l'inglese e uno, che sto seguendo con piacere e che mi accompagnerà per tutto il 2019, che si chiama "365 - Un Anno Epico". Sarò eventualmente felice di condividere con quanti fossero interessati la mia esperienza al riguardo, ma vi invito comunque ad andare a curiosare voi stessi ;) I mezzi per uscire da certe situazioni, o almeno stare un po' meglio, ci sono. Internet rende - a volte fin troppo - facile accedere a una marea di soluzioni che hanno aiutato schiere di uomini nel corso di tutta la storia dell'umanità, dalle saggezze antiche veicolate da visioni della vita come il Buddhismo o il Taoismo, alle innumerevoli riflessioni filosofiche da Platone a Nietzsche, alle scoperte più recenti in ambito psicologico, sociologico e neurologico. Ciò che però fa e farà sempre la differenza, rispetto all'accogliere in maniera passiva qualsivoglia informazione, ritengo sia quanto siamo disposti a FARE ATTIVAMENTE LA NOSTRA PARTE, con tutta la fatica, la rabbia e la sofferenza che questo inevitabilmente comporta. Senza aspettare all'infinito qualcuno che venga a tirarci fuori dalla nostra stessa merda. Ma che potrebbe non arrivare mai. Un caro abbraccio! A |
Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
Lo conosco, certi articoli mi sono stati anche d'aiuto, ma Andrea Giuliodori è di una arroganza insopportabile. Le soluzioni che propone sono per lo più di natura cosmetica, che non affrontano le reali cause che determinano i problemi che dice di saper aiutare a risolvere.
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Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Sarei invece curioso di sapere da te un esempio di soluzione "cosmetica", per come l'hai intesa. |
Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Ci sono tanti piccoli trucchetti, alcuni utili, altri beh, lasciano il tempo che trovano. Ad esempio: il metodo dei 10 perché. Quote:
Le pedate su per il culo potranno essere anche utili a qualche ragazzino/a che gigioneggia troppo tempo sullo smartphone. Ma se uno ha 30 e passa anni, ha avuto una carriera lavorativa, relazioni, compagnie, ecc. e nonostante questo l'unico modo che conosce nel motivarsi è darsi pedate nel culo evidentemente questo è un approccio fallimentare. |
Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
Ho cercato il suo sito, sono andata sulla sua bio: "Mi presento: il mio nome è Andrea Giuliodori, sono un Ingegnere…" e ho chiuso.
Non me ne vogliano gli ingegneri, è solo una classica battuta sugli ingegneri. Avete studiato delle materie che la mia mente non riesce nemmeno a immaginare. |
Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Non ho capito cos'hai detto sulle pedate. Se uno ha ottenuto tutti i risultati che hai elencato con qualche pedata nel culo ogni tanto, godendoseli (i risultati), non vedo in che misura questo possa essere considerato un approccio fallimentare. Al più dimostra che funzionano :) PS: per "pedata in culo" intendo quella modalità di aiuto che lascia poco spazio a certi tipi di auto-commiserazione, specie quando è cronica e fine a se stessa. C'è pieno di gente che AMA lamentarsi della propria situazione, senza adoperarsi davvero per migliorarla: le pedate in culo sono quelle che, in casi come questi, possono contribuire a rendere visibile l'auto-inganno che le persone si impongono pur di non assumersi certe responsabilità. Poi a quel punto c'è chi ne approfitta, e chi invece, per un mix di paura e orgoglio, torna al proprio business as usual. |
Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
È chiaro che anche nel novero di quelli a cui sale il delirio di invenzione e iniziano a creare teorie del tutto a ̶3̶0̶€ 19,99€, ci sono quelli più o meno matti, però anche solo come spunto di riflessione si fa prima a guardare i bambini o gli animali, oppure i fondi di caffé (sempre l'inconscio ci si legge).
Che poi farsi intortare da uno che si chiama Giuliodori è proprio una beffa clamorosa, già da un Roberto Re è meno inglorioso. |
Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Sulle pedate nel culo temo sia tu a non aver capito me. Ovvio che servono quando servono. E' quando non servono, che non solo non servono, ma fanno pure danno. E' come la storia di chi dice a un obeso che deve solo metterci forza di volontà. Che ci vuole? |
Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Ma ormai a me non aiuta quasi nulla, però se a te e ad altri serve, buon per voi, hai fatto bene ad aprire questa discussione comunque. Aggiungo altre cose. Io ho un'idea di benessere psicologico relativo, individuale e non assoluto, e perciò non penso che sia una cosa che debba esistere necessariamente in ogni caso e contesto, né risulta necessario che dipenda dalle stesse variabili da cui dipende quello della maggioranza delle persone. In questi siti in molti casi si suggerisce di rivolgersi ad un professionista, ma anche questo alla fine non è detto che risolva qualcosa. Dipende poi tutto anche da cosa si è motivati a fare, che cosa si vorrebbe raggiungere, in che contesti si sta bene o male. Magari si vede una persona far certe cose e si crede stia bene, ma se le fa con sforzo, controvoglia, sentendosi minacciata, l'indomani magari si butta comunque da un palazzo ancora più velocemente dell'ultimo dei depressi. Anche pratiche come la meditazione vengono suggerite sempre, ma non si pensa che ad una persona specifica potrebbero annoiare come qualsiasi altra pratica o attività. Perché la meditazione è un'attività come un'altra, non vedo perché questa dovrebbe essere investita da un interesse universale. Può aver senso immaginare che ci sia questo interesse universale verso pratiche come il sesso, la masturbazione magari, che poi anche qua ci sono eccezioni e ci son persone che si annoiano e son disturbate da queste cose qua, ma perché mai la meditazione? Perché ci sono molte persone che si divertono in qualche senso a far cose del genere oggi? Prima c'erano anche per l'andare in chiesa e roba del genere, se facevano 'ste cose, in qualche senso a chi le praticava qualcosa la dava. E' chiaro che se una persona fa cose che a questa interessano sta meglio, ma è vero in generale per qualsiasi tipo di pratica, non solo la meditazione, questa è una pratica come un'altra. Se ti piace suonare uno strumento musicale e ti ci appassioni, stai meglio di sicuro, ma se ti annoia, ti disturba dover coordinare certi movimenti, non sei soddisfatto dei risultati, cercare di insistere a fare una cosa del genere produce magari altra frustrazione. Osservare che chi riesce ed è continuativo sta meglio è irrilevante, non è detto che stia meglio a causa di quel che fa, magari sta meglio perché gli interessa quel che fa. C'è anche chi si sente meglio a ripetere certe litanie come "Nam myoho renge kyo", va bene, va bene tutto alla fine, ma non sono mai così sicuro che 'ste cose quando non interessano a monte, possano avere qualche effetto benefico. Se questo interesse manca o è fortemente deficitario, la pratica da sola secondo me non lo riesce a far venir fuori dal nulla. Da noi poi c'era già anche il rosario, forse ha meno effetto sulle persone più giovani proprio perché la pratica importata dall'oriente ha un fascino diverso, non si capisce subito quel che si dice e produce interesse e motivazione, ma a questo punto non è tanto quel che si fa che conta, è il fatto che ci sia un interesse a monte per quel che si fa, e secondo me questo interesse potrebbe anche mancare quasi del tutto. Far cose che annoiano quando già si percepisce la propria vita come noiosa e insignificante, fa stare meglio? :nonso: A volte non si riescono a trovare attività che interessino davvero e diano un qualche valore aggiuntivo, magari le si svolge come doveri e cose del genere. Alla fine certe cose a me non sembra mi facciano star bene, peggiorano ancora di più il come mi sento. Ma è soggettiva la cosa ed individuale, penso non si possa universalizzare, le masse vengono intercettate da certe forme di cultura diffuse e magari riversano il loro interesse su queste, ma se su certi individui specifici quella cultura e quella educazione non hanno attecchito e non sono riuscite ad attecchire, questi non riusciranno a provare un forte piacere che provano questi altri individui per pratiche innaturali come l'andare in chiesa, la meditazione e cose del genere, ma solo e sempre per quelle naturali più forti... Sesso... Cibo... E così via. A me la cultura ha influenzato nell'ascolto di musica e cose del genere, ma non oltre certi livelli, su altre cose non è riuscita a scalfire nulla, ho degli istinti a monte che mi fanno provare interesse per un bel fondo schiena femminile e non per com'è fatta una tazza del caffè. La curiosità che posso provare per certe altre cose è molto limitata e molto strumentale, non sono utilizzabili certe attività come sostitutive. Le posso usare o come mezzi (ma dovrebbero essere mezzi molto efficaci che poi mi ci portano a quel fondo schiena e quel tipo di relazione che cerco), o come distrazioni di poco conto temporanee. |
Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Ciò che però sta segnando una svolta nella mia situazione e che nel mio caso sta avendo dei benefici tangibili (proprio in termini di serenità e autostima) è il cercare di non pensare troppo alle cose prima di farle. Alla fine il perdersi in mille elucubrazioni prima di fare dei tentativi, chiedendosi se è qualcosa di utile/pericoloso/ecc. o meno, è fondamentalmente una difesa che attuiamo per evitare di fallire o comunque ottenere dei risultati non sufficientemente in linea con le nostre aspettative. L'interpretazione dei fenomeni (dopo che avvengono, ma sopratutto prima) sono, a mio vedere, la più devastante arma a doppio taglio della nostra mente, perchè a rendere più probabili certi scenari molte volte sono solo le nostre convinzioni al riguardo. Se si riuscisse qualche volta ad ammettere che le nostre valutazioni possono essere molto limitate, limitanti, fallibili e distorte, ci si mette nelle condizioni di aprirsi a nuove esperienze e modi di interpretare la realtà. È un po' sempre la storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: ha ragione sia chi lo veda in un modo che nell'altro.....ma è facile immaginare chi sia il più felice. Hai ragione quando dici che a volte "una tecnica vale l'altra"....è assolutamente vero. E proprio per questo sono cose che non dovrebbero essere scelte per imitazione. O meglio, non c'è niente di sbagliato nel provare per questo motivo. Ma poi occorre cercare di entrare in intimità con quello che si sta facendo, ascoltando come ci parla al riparo dal "rumore" esterno, e cercare di sentire realmente come stiamo finchè ci siamo dentro, cercando di "silenziare" la mente quando e come possibile. Esporrò meglio in un secondo momento cosa ne penso al riguardo, ma secondo me il problema della quasi totalità delle persone che hanno certi tipi di disturbi risiede in una mente iper-attiva sempre sul "chi va là" e in condizione di pericolo lotta-fuga, per via di un mix di iper-sensibilità alle sensazioni negative (base che potrebbe essere squisitamente genetica), qualche episodio sociale/di vita sfortunato, e ottima memoria (soprattutto per le cose negative). Ma una mente iper-trofica smette di essere utile se ci ricaccia in gabbia anche quando il pericolo non è reale. La meditazione (nelle sue svariate varianti, tra cui la più moderna mindfulness) dovrebbe aiutare proprio a diventare più bravi a silenziare il turbinio dei pensieri molesti e disfunzionali. Perchè se non si riesce a farlo immersi nel silenzio e/o nella natura in assenza di pericoli percepiti, è impossibile riuscire a farlo quando si è nella situazione opposta, quando ci sentiamo agitati, impauriti o arrabbiati. Sono stati in cui è estremamente più difficile avere una certa lucidità mentale, perchè la componente rettile del nostro cervello prende aggressivamente il sopravvento. La mente è un po' come l'acqua: a dosi ragionevoli è utile, ma di acqua ci si può anche intossicare! Quanto al provare qualcosa e il ritenere che non faccia al caso nostro: questo avviene, secondo me, in maniera spesso molto repentina. È normale trovarsi a scarso agio con una pratica che fino a quel momento non abbiamo mai fatto. Il problema risiede comunque nelle nostre interpretazioni al riguardo: alle minime sensazioni di disagio iniziamo ad attaccarci montagne di pensieri negativi ricorsivi, per riuscire a dare un senso a quel disagio. Solo con la pazienza di dare a certe pratiche alcune chances in più, e cercando di resistere ai nostri schemi di pensiero negativi ricorrenti, possiamo darci la possibilità di scoprire davvero cosa tale pratica può avere in serbo per noi, se ce l'ha. Comunque sì, in quanto esseri umani credo che siano più le cose universali che quelle particolari a caratterizzarci, e che a volte certi disagi derivino proprio dal concentrarsi eccessivamente sulle seconde. È abbastanza logico che, tanto più qualcuno si concentra morbosamente sugli aspetti particolari che lo differenziano (anche di molto) dalle altre persone, tanto più si mette nelle condizioni di sentirsi diverso, solo e scollegato dal resto dell'umanità. |
Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Per questo quando parlano di funzionale e disfunzionale in generale senza riferirsi a nulla affermano cose piuttosto discutibili. Un martello scaraventato sulla testa di un'altra persona è funzionale se la vuoi ammazzare l'altra persona, disfunzionale se la vuoi tenere in vita. E' la stessa identica azione che in relazione ad obiettivi, interessi e valori distinti può diventare funzionale o disfunzionale. Qua dipende tutto dai valori ed interessi a monte, e possono essere diversi secondo me. Si dà per scontato che l'altro giudichi allo stesso modo ed abbia gli stessi valori, ma secondo me non è così. Sempre tutti poi ce l'hanno con 'sti rettili, ma non ho capito 'sti rettili che vi hanno fatto per usarli sempre come elementi di paragone negativo. |
Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
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Re: Una risorsa (a mio avviso) preziosa
Ho letto velocemente qualche articolo, ma niente da fare, non mi convince per nulla, anzi per certi versi l'ho trovato ridicolo.
Troppe cavolate messe insieme e troppa superficialità. Si vede che traspira poca profondità, e un orientamento al mercato più che alla qualità. A sembra un idiota, scartato. |
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