Quote:
Originariamente inviata da DownwardSpiral2
Due paroline per chiarire alcune cose...
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Specifico anch'io qualcosa anch'io e poi lascio che l'OT che, giustamente, lamenta il buon Barclay sia portato avanti da altri.
Se qualcuno vuole proseguire, è più sensato aprire una nuova discussione.
Riguardo al discorso generico d'impedire il pensiero del prossimo... E' falso.
Tizio può dire A così come io posso dire B.
Se si tratta di mero sfogo non entro nemmeno in discussione. Se invece la discussione vuole essere RAZIONALE, per me non conta nulla che Tizio sia fobico, non fobico, introverso, estroverso, timido, depresso, ecc.
Io discorro sull'oggetto della discussione stessa senza viziarla dalla condizione dell'interlocutore.
Tizio vuole essere incontestabile se io non condivido A? Non lo trovo corretto per me stesso. Il mio approccio su questo forum è sempre stato quello di contestare, civilmente, il pensiero A, se non lo condivido, e non ritengo che nessuno, me incluso, abbia il diritto di richiedere che ci si astenga dalle contestazioni.
Trovo anche che sia un tenere in ostaggio la persona pretendere di anteporre un atteggiamento empatico alla forza delle idee.
Faccio eccezione solo nella sezione diari personali.
Contestare A, per me, non significa maturare sentimenti negativi nei confronti di Tizio o prenderlo di mira.
Contesto sempre il pensiero e non la persona, a meno che quest'ultima non mi attacchi in modo gratuito o faccia maturare in me sentimenti di antipatia nei suoi confronti. Comunque cerco di tenere fuori da qui le questioni di antipatia.
Inoltre non nego, né voglio denigrare la sofferenza interiore del prossimo.
Per me rimane fuori dalla discussione.
Se si parla di bullismo su terzi per me rimane fuori il fatto che Tizio abbia subito atti di bullismo così come rispetto la sua sofferenza e mi dispiace che abbia subito ciò.
Se Tizio continua a difendere A, io difendo B fino a che non interviene la moderazione oppure fino a quando mi rendo conto che la discussione viene soffocata, sfocia troppo nell'OT, ritengo che sia finita in un vicolo cieco, ecc.
Non m'interessa alimentare flame.
La mia posizione su tutta la querelle è la seguente.
Non approvo il bullismo mentre invece tollero, entro certi limiti, lo scherzo goliardico.
Bullismo per me implica comportamenti continui e reiterai nei confronti di una persona e di particolare gravità.
Somministrare lassativo, ammesso che sia vero, in una birra è uno scherzo stupido ma, per me, non è bullismo.
Se una persona, in preda agli effetti di un lassativo, impossibilitata ad usare un bagno, in una camera d'albergo decide VOLONTARIAMENTE di defecare seduto su una finestra, questa persona è incosciente ed è, opinione personale, l'unica responsabile degli esiti infausti.
Una persona intelligente, in una situazione del genere, defeca sul pavimento, nei vestiti, in un sacchetto, insomma... Si pone in una condizione di SICUREZZA.
Non è responsabile della morte di un individuo, in uno scenario ipotetico come quello sopraindicato, chi ha somministrato il lassativo.
E' una persona sciocca, stupida ma non è un omicida.
Lo sarebbe se la morte derivasse da reazione avversa alla somministrazione del lassativo o se questa persona costringesse con la forza la persona a mettersi a cavalcioni sulla finestra.
Quindi, SE le cose fossero andate così, io non ci sto alla tesi della morte causata da un episodio di bullismo.
Per me è stata l'incoscienza della persona, a causa FORTEMENTE indiretta di uno scherzo stupido ed idiota.
Vogliamo invece criticare chi ha somministrato il lassativo? Io sono dalla parte di chi critica.
Una persona è scossa emotivamente da ciò? Non entro nel merito, umanamente legittimo le emozioni che prova.
In virtù di episodi di bullismo passati, una persona vorrebbe emettere una condanna e punire, magari con pene e modalità superiori a quelle dell'attuale codice penale? No, contrasterò sempre questo atteggiamento.
Detto ciò, cercherò di starmene fuori da questa discussione, a meno che qualcuno non usi argomenti tali da farmi ritenere opportuno "difendermi" ulteriormente.