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Vecchio 30-01-2013, 21:03   #1
Esperto
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Proverò a fare un piccolo resoconto della mia vita, per vedere se qualcuno riesce a darmi qualche consiglio. Premetto che mi risulta difficile spiegare tutto per bene, dato che non voglio essere troppo prolissa!

Ho sempre passato molto tempo in compagnia di mia madre o in solitudine. Quando sono nata lei è diventata casalinga, mentre papà lavorava , e passavo le giornate con lei. Avevo un paio di cugine con cui divertirmi, ma le vedevo pochissimo quindi diciamo che fino all'età delle elementari ho sempre avuto pochi bambini con cui giocare.

Alle elementari ovviamente ero la classica bambina timida, con gli occhiali, silenziosa, che veniva costantemente presa in giro per tutto ciò. Ero vista anche come la "santarellina" di turno e venivo spessa esclusa da tanti discorsi.
Alle medie idem , mi sono ritrovata con la stessa gente delle elementari, anche se ero riuscita a farmi un gruppetto di 5 amiche! Ovviamente sfumato appena finite le scuole, tranne una ragazzina ...

Ecco, penso sia a questa età , fra i 13 e i 16-17 anni che siano stati fatti gli errori che mi hanno fatta diventare così.
Non do la colpa a nessuno, ma dentro di me la do ai miei genitori. Totalmente.
Si perchè erano loro che mi impedivano di uscire, e dico che a volte si trattava di arrivare in fondo alla strada, o stare anche nella piazzetta qui davanti!
Motivi? Devi studiare (quanti compiti può avere una bambina di 13 anni? Ed è una scusa che mi dicono ancora adesso). Le tue amiche sono appiccicose (mi chiedevano di vedersi due volte a settimana!). Hai tutto il tempo per farti delle amiche, sei ancora piccola.
Mi ricordo ancora che ogni giorno, mentre mia mamma faceva le faccende, io stavo alla finestra a vedere i ragazzi e le ragazze che si riunivano nella piazzetta qui sotto e pensavo che non era giusto.

Ma la cosa peggiore, penso che fosse stato il fatto che passavo le estati interamente da sola. A fine scuola partivo con i miei per andare nella casa in campagna e ci restavo fino a settembre. Ovviamente ragazzi intorno non ce n'erano e mi era vietato andare in paese in bicicletta perchè troppo lontano.
Passavo quasi tutto il tempo a leggere libri! Non sapete quanti ne ho letti in quel periodo ... facevo fuori 3 libri a settimana a volte perchè tutto il giorno non sapevo che cosa fare. Era una passione bellissima, ma mi estraniavo anche tanto dal mondo!
Ovviamente non avevo un cellulare e non potevo chiamare l'unica amica che avevo, ma a volte quando mi chiamava lei non volevo nemmeno rispondere? Perchè? Perchè lei mi raccontava che era al mare e aveva fatto amicizia con mille persone, incontrato ragazzi ... io non vedevo mai nessuno.
Queste sono state le mie estati da quando avevo 11 anni fino ai 17.

La conseguenza è stata ovviamente che sono stata tagliata fuori da tutti i gruppi del paese dove abito (adesso non ci conosco praticamente più nessuno) e che mi sentivo inadeguata insieme agli altri, appunto perchè non ero abituata al confronto.

Alle superiori ero ignorata da metà classe, alcuni nemmeno mi rispondevano se gli parlavo! Me ne sono sempre fregata. Avevo un gruppo di 5 amiche, che ovviamente iniziata l'uni si è sciolto. Eravamo rimaste in 3, ma queste altre due hanno litigato e ognuno ha preso la sua strada, anche se con una mi vedo spesso.

Iniziata l'università è successo l'inaspettabile, mi sono aperta al mondo. Parlavo, ho trovato degli amici ! Ero simpatica! Mi sono anche trovata un ragazzo , col quale sto da più di un anno ! Insomma ero felice ... ma ovviamente niente è durato ... ho perso lo sprint iniziale e mentre gli altri rafforzavano l'amicizia, io mi escludevo. Nel corso dello scorso anno ho perso anche i pochi amici che avevo, e adesso è finita che se non c'è il mio ragazzo (è un fuorisede qui nella mia città) io non esco quasi mai. E credetemi non è perchè sono sparita io perchè dedicavo il mio tempo a lui, ma sono spariti loro! Dal momento in cui ho dato la notizia, si sono allontanati progressivamente !

Il punto è che nella mia vita, si alternano costantemente queste due fasi: allegria e voglia di fare, e apatia totale. Non hanno una logica, ma ovviamente la seconda è piu frequente e duratura, ed è la causa per cui perdo le persone perchè divento triste, silenziosa e pesante.
Inoltre il fatto di non avere degli amici fissi , un gruppo , mi ha destabilizzata molto negli ultimi tempi , anche a confronto con il mio fidanzato che ha gli stessi amici da quando aveva 5 anni mentre io non ho mai avuto niente.

Scusate se ho tirato tanto per le lunghe !!! SPero che comunque qualcuno mi risponda !
Vecchio 30-01-2013, 21:26   #2
Esperto
L'avatar di Kaname92
 

Difatti è sempre quello che cerco di capire credimi! Ho questi sbalzi senza senso ...
Magari tre giorni sono la persona più carica del mondo, per altri 20 non vorrei vedere ne parlare con nessuno e vedermi film e cartoni tutti il giorno !
Forse è solo l'essere lunatica, ma ho sempre pensato che ci fosse qualcos'altro sotto perchè in quei periodi no me ne sto assorta in me stessa, a fissare il muro , non parlo mai, non sorrido mai ...
Vecchio 30-01-2013, 22:04   #3
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Hai 21 anni: è un'età in cui puoi ancora avere quasi tutto (eccetto alcune esperienze adolescenziali ormai negate per sempre) e con la giusta qualità.

Il tuo unico problema è avere genitori che ti tengono in una campana di vetro.

Non mi sembri particolarmente introversa o con particolari problemi di socializzazione. A dimostrazione di ciò il fatto che hai stretto amicizie e che sei fidanzata (due "obiettivi", a mio avviso, importanti).

Sul discorso fidanzato spenderò poche parole: "sfrutta" il più possibile la spensieratezza dell'essere studentessa ed il sapore della giovinezza, per vivere la relazione senza riserve o limiti.
Più avanti il lavoro, i "grattacapi" ordinari, meno freschezza e altro t'impediranno di avere tutto ciò che puoi avere oggi in questa forma ed intensità.
Altro consiglio: non assecondare le lamentele, reali o presunte, sul tempo che dedichi a lui. Fai ciò che ti senti.
Un amico non ti può dare ciò che ti da un fidanzato (e viceversa) ed è usuale che si dia più spazio e tempo allo stare col fidanzato che con gli amici.

Un amico di buon senso lo capisce ed accetta, un egoista si lamenta.

Credo che queste persone si siano allontanate perché convinte che le avresti abbandonate. Mala fede loro non errato comportamento tuo.

Riguardo al resto...
Cerca di recuperare l'energia e cerca di vivere le amicizie SE VUOI.

Ti senti apatica? Se non è patologico ci può anche stare.

Io, ad esempio, alterno fasi in cui mi sento in condizione di frequentare amicizie e fare e fasi in cui sono più tranquillo e me ne sto bene per conto mio (con l'unica eccezione costituita dalla fidanzata, quando c'è nella mia vita).

Nel mio presente sono "tranquillo" e non sento tutta questa necessità di uscire o vedere una persona amica con assiduità.
Mi basterebbe anche vederla qualche ora una volta al mese per capirci.

Il punto cruciale è trovare persone che siano in grado di capire che questa è la tua natura e regolarsi di conseguenza.
Nella mia vita io ho perso amicizie per questo motivo (sono sempre stato visto come menefreghista e latitante) e persone con le quali non c'è problema se non mi faccio mai vivo e se ci si vede una volta ogni morte di papa.

Discorso "compagnia"...
Capisco il disagio ma non è detto che sia la soluzione ai problemi.
Io ho avuto fino ai 24-25 anni una "compagnia" con la quale, col tempo, non mi trovavo: troppo diverso, troppo "tranquillo" e poco figo, troppo solitario rispetto a loro.

Insomma... Concediti il tempo per capire da dove nasce questa tua variabilità (campana di vetro? Carattere?) e quando hai opportunità di conoscenza non negartele e lascia che spontaneamente si creino i rapporti.

Se le persone valgono e sono compatibili si rafforzeranno, altrimenti è giusto che scemino...
Vecchio 30-01-2013, 22:31   #4
Esperto
L'avatar di Kaname92
 

Quote:
Originariamente inviata da MeStessa93 Visualizza il messaggio
...
Na invece sei carina!
Indubbiamente ho bisogno dei miei spazi, condurre una vita come quella che fa il mio ragazzo con i suoi amici (ovvero vederli pomeriggio e sera, per almeno un'ora, così per due chiacchiere) mi darebbe un senso di soffocamento. E ne ho avuto la prova quando sono stata inglobata in questa routine per un paio di giorni!
Ma però, ho sempre l'impressione che quando stai bene con qualcuno non ti stanchi nemmeno a vederlo tutti i giorni!


Quote:
Originariamente inviata da liuk76 Visualizza il messaggio
Hai 21 anni: è un'età in cui puoi ancora avere quasi tutto (eccetto alcune esperienze adolescenziali ormai negate per sempre) e con la giusta qualità.

Il tuo unico problema è avere genitori che ti tengono in una campana di vetro.
Ecco centrato uno dei problemi, in questo ultimo anno mi sono accorta di come non riesca a mandare giù il fatto di essermi persa le cose adolescenziali. E intendo anche stupidate, come stare su una panchina la sera a chiacchierare con gli amici, girare in motorino! E quando ci pensavo mi saliva una rabbia verso i miei genitori che dovevo uscire di casa e non vederli, e se li vedevo sbottavo. Cosa che mi succede ancora.

Quote:
Altro consiglio: non assecondare le lamentele, reali o presunte, sul tempo che dedichi a lui. Fai ciò che ti senti.
Un amico non ti può dare ciò che ti da un fidanzato (e viceversa) ed è usuale che si dia più spazio e tempo allo stare col fidanzato che con gli amici.
Io vorrei avere entrambe le cose, ma sembra impossibile! Forse pretendo troppo?
Il punto è che in tutto questo passo io dalla parte del torto. Perchè , quella famosa volta in cui una conoscente mi chiede di uscire, riesce sempre e misteriosamente a beccare il giorno in cui io mi sono attraversata metà Toscana per andare da lui e torno a casa dopo cena, distrutta! O una delle poche sere che siamo insieme, e ovviamente mi sento dire "Ma sei sempre con lui, non ti si vede più!" Poi il resto della settimana in cui sono libera, nessuno sembra essere disponibile. Piccole stupidaggini che però causano guai poi.

In conclusione, diciamo che le mie capacità di socializzazione dipendono dai periodi. Posso parlare, come posso anche chinare la testa per far finta di non averti visto e non salutarti! E come dici te, c'è poca gente che sopporta questo modo di fare.
Io diciamo che sono la classica tipa che se c'è o non c'è, non si sente assolutamente la differenza.

Ultima modifica di cancellato12813; 28-06-2019 a 05:13.
Vecchio 30-01-2013, 22:43   #5
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

di solito faccio la parte di quello che difende sempre i genitori e per questo mi sono beccato molti improperi dai più disparati tipi di fobico, ma in questo caso ti devo dar ragione.....
il motivo ("colpa" non mi piace) della tua scarsa vita sociale credo sia dovuto al modo con cui sei stata cresciuta...
fa niente, hai tempo per sistemare le cose, anche perchè secondo me tu non hai particolari problemi di fobia o altro, sei solo poco "allenata" alla socialità.
Vai tranquilla, se senti il desiderio di socializzare ingegnati, buttati nella mischia e sono convinto che in poco tempo rimedi
Vecchio 30-01-2013, 22:58   #6
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Quote:
Originariamente inviata da Kaname92 Visualizza il messaggio
E quando ci pensavo mi saliva una rabbia verso i miei genitori che dovevo uscire di casa e non vederli, e se li vedevo sbottavo. Cosa che mi succede ancora.
Inizia a fartene una ragione, è meglio per te.
Non le potrai mai più avere, a prescindere dalle colpe.
Io ho avuto un'adolescenza simile ed anche una giovinezza, con in più l'aggravante (almeno per le mie priorità) di un'assenza di vita sentimentale per lunghi anni e, quando questa c'era, dalla mancanza d'assiduità e libertà di frequentazione.

Ci sta che ti faccia arrabbiare e ci sta anche che tu sia un po' infelice ed inquieta per questo.
Ciò nonostante, non andartene in stallo e reagisci riprendendoti ciò che puoi ancora riavere e recuperare. In fondo sono pochi anni di gap.

Quote:
Io vorrei avere entrambe le cose, ma sembra impossibile! Forse pretendo troppo?
Pretendi il giusto.

Quote:
Perchè , quella famosa volta in cui una conoscente mi chiede di uscire, riesce sempre e misteriosamente a beccare il giorno in cui io mi sono attraversata metà Toscana per andare da lui e torno a casa dopo cena, distrutta! O una delle poche sere che siamo insieme, e ovviamente mi sento dire "Ma sei sempre con lui, non ti si vede più!"
Ti capisco perfettamente e ti dico che fai bene.
Se non hai l'opportunità di vederlo quotidianamente viene lui prima di tutto e tutti.
L'amica che si lamenta che procuri il teletrasporto quando vuoi stare con la persona e la distanza o altro te lo impedisce oppure che si prodighi, con ogni mezzo, altrimenti che stia zitta.

Io, per mia sfortuna, ho sempre relazioni dove c'è una distanza tale da impedire la frequentazione quotidiana.
Il weekend è la mia unica opportunità in tal senso.
Che fare? Pragmaticamente il weekend è per la persona e chiunque altro viene DOPO. Se lo accetta bene, altrimenti la porta è quella.
Ti dirò di più: non solo a livello di garanzia che ci sono ma anche a livello di costruirmi le garanzie logistiche ed economiche perché non mi sia negato.

D'altronde una persona dev'essere felice e VIVERE una relazione e per me una relazione ha senso se ci si frequenta. Come ci si può conoscere e vivere quando ci si vede ogni 15 giorni o, peggio ancora, ogni mese?

Quote:
Poi il resto della settimana in cui sono libera, nessuno sembra essere disponibile. Piccole stupidaggini che però causano guai poi.
E' lo stesso ragionamento che faccio io.
Esistono 5 giorni alla settimana dove, senza fare tardi, ci si può vedere 1-2 ore e stare insieme tra amici.
Anche se uno per esigenze di riposo vuole andare a letto presto (chessò alle 23 o mezzanotte) ha l'opportunità di farlo uscendo alle 21 da casa per stare con un amico.
Questo lo può fare sia lo studente, sia il lavoratore.

Ultima modifica di liuk76; 30-01-2013 a 23:00.
Vecchio 30-01-2013, 23:08   #7
Banned
 

Io continuo ad esserire che è tutta una cosa mentale quella delle fantomatiche esperienze perse che non tornano mai più... vuoi parlare con gli amici tutta la sera seduta su una panchina? Cosa ti impedisce di farlo? Arrivata a 21 anni non puoi più sedere sulle panchine? Vuoi scorrazzare qua e là con il motorino? Idem.. cosa ti impedisce di farlo?
Vecchio 30-01-2013, 23:33   #8
Esperto
L'avatar di Kaname92
 

Non saprei nemmeno spiegarmi perchè mi attacco tanto a questa cosa ... è più un risentimento per il fatto che mentre io ero in casa chiusa, gli altri erano fuori a scoprire il mondo in un modo diverso da come può esserlo fatto a 21 anni.

Beh Liuk, ovvio sono d'accordo su quello che dici nelle relazioni ... però finiremo OT parlandone, magari ci spostiamo altrove

Però boh, appurato il fatto che mi devo liberare del risentimento mentale, c'è ancora il problema che hanno qui tutti più o meno. Il non essere cercata da nessuno, il non essere invitata ... quando non mi sembra di risultare antipatica.
Vecchio 30-01-2013, 23:43   #9
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Quote:
Originariamente inviata da Halastor Visualizza il messaggio
Io continuo ad esserire che è tutta una cosa mentale quella delle fantomatiche esperienze perse che non tornano mai più... vuoi parlare con gli amici tutta la sera seduta su una panchina? Cosa ti impedisce di farlo? Arrivata a 21 anni non puoi più sedere sulle panchine? Vuoi scorrazzare qua e là con il motorino? Idem.. cosa ti impedisce di farlo?
Lo puoi ancora fare (a parte che penso la ragazza abbia 20 anni visto che il 2013 è iniziato da poco) ma è diverso fare determinate cose quando hai 15 anni da quando ne hai 20.
Tu sei a zero, senza esperienze sei più goffo rispetto a chi le ha avute e fatichi anche a capire cosa vuoi e cosa non vuoi, cosa ti rende felice e cosa non ti rende felice.
Una persona che ha avuto un normale trascorso, grazie alle esperienze vissute nell'adolescenza o ancor prima, ha più chiara secondo me la sua identità. Avendo già provato molte cose sa cosa vuole ottenere (non dico tutti, ma gran parte).
Chi invece comincia tardi, a 20 anni o poco prima, a far esperienze, certo nessuno gli nega di farle, però parte svantaggiato e di molto.
Primo perchè deve confrontarsi con le altre persone, che spesso ti guardano stralunati se gli riveli di non aver fatto mai cose che per loro (e per tutta l'umanità) sarebbero scontate.
Secondo perchè appunto sei un po' fuori dal tempo, risulti più goffo e questo ti preclude tante cose.

Detto ciò sono solidale con la ragazza, dato che la mia vita è stata quasi identica alla sua (mi riferisco alle cose descritte).
Anche io sono stata una tardona, forse rispetto a te mi sono aperta un po' prima verso i 15 anni o 16, ho avuto il primo ragazzo a 17, ma ciò non mi ha fatto superare tutti i blocchi che ho dall'infanzia (ringrazio i miei genitori).

Anche io ho riscontrato spesso lo stesso problema tuo, essendo una solitaria, ormai fatico a sostenere il ritmo con cui gli altri allacciano rapporti e stanno ore e ore assieme a fare chissà che cosa.
Io mi stanco presto, dopo due orette (anche meno) comincio ad innervosirmi, ad avvertire la voglia di scappare e mando tutto in fumo.

Non ti so aiutare, avendo anche io gli stessi disagi, ma sono certa che è questione d'abitudine. Più ci si sforza di star in mezzo agli altri (volenti o nolenti), più si comincia a diventare come loro, a essere meno elusivi o solitari.

Dipende da cosa vuoi tu. Se ti piace in fondo essere come sei, con i tuoi spazi, la tua libertà (ma il prezzo che paghi è l'assenza di amici), o se preferisci sacrificare quella che sei per essere circondata da tante persone.

A te la scelta....
Vecchio 31-01-2013, 00:00   #10
Esperto
L'avatar di Kaname92
 

Oh Cherry, ho adorato la tua risposta ... ci siamo capite in pieno.

Quote:
Chi invece comincia tardi, a 20 anni o poco prima, a far esperienze, certo nessuno gli nega di farle, però parte svantaggiato e di molto.
Primo perchè deve confrontarsi con le altre persone, che spesso ti guardano stralunati se gli riveli di non aver fatto mai cose che per loro (e per tutta l'umanità) sarebbero scontate.
Quoto quoto quoto. Mi sono sentita cosi "disadatta" quando il mio fidanzato (perdonate, nomino sempre lui perchè è la persona con cui mi sono confrontata di più ultimamente) mi ha raccontato della sua infanzia-adolescenza (c'è anche il fattore "lui vive in campagna e io in città, quindi è un po' diverso).
Quando mi ha raccontato che andava a fare i pic nic con gli amici, stavano una notte in tenda nel giardino di uno di loro, andavano tutti a casa di uno a fare merenda, passavano il pomeriggio a giocare alla playstation, prendevano il motorino e andavano nel paese vicino a trovare le amiche o viceversa, facevano le loro feste di Carnevale personali, avevano il loro "muro" di ritrovo ogni giorno ... Io mi sono sentita vuota, anonima e mi sono quasi vergognata quando ho detto che io non avevo mai fatto niente di tutto ciò, e anche lui ne era rimasto sorpreso.

Mmm penso anche io che una minima parte sia dovuta all'abitudine, perchè ho notato che quando avevo le lezioni e andavo tutti i giorni all'università, avevo sempre voglia di compagnia, soprattutto quando tornavo a casa !
Vecchio 31-01-2013, 00:19   #11
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Quote:
Originariamente inviata da Halastor Visualizza il messaggio
Io continuo ad esserire che è tutta una cosa mentale quella delle fantomatiche esperienze perse che non tornano mai più
Non si può nemmeno approcciare sempre e solo in modo razionale e squisitamente materiale le cose.

Un individuo in adolescenza ha una sensibilità spirituale, un'esperienza, emozioni, un'"innocenza" che perde DEFINITIVAMENTE andando avanti anche solo per la mera esperienza di vita.

Stesso discorso per l'infanzia, la giovinezza e le varie fasi della vita.

Il sapore del fare certe cose da adolescente non sei più in grado di percepirlo così come 6 anni d'adolescenza (dai 14 ai 20) non li puoi più recuperare a meno di non avere la macchina del tempo oppure di sacrificare il sapore della giovinezza "contaminandolo" con gusti tipicamente adolescenziali.
Vecchio 31-01-2013, 01:38   #12
Banned
 

Oggi tutti vivono una gran solitudine dentro.
Dov`e`piu`la poesia?le belle canzoni?dove sono finiti i discorsi che venivano dal cuore e ci si apriva al prossimo con tutto quel mondo che si aveva dentro.
Oggi non esiste piu`

Ultima modifica di matthew; 31-01-2013 a 01:41.
Vecchio 31-01-2013, 02:30   #13
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da matthew Visualizza il messaggio
Oggi tutti vivono una gran solitudine dentro.
Condivido in buona parte.

Quote:
Dov`e`piu`la poesia?le belle canzoni?dove sono finiti i discorsi che venivano dal cuore e ci si apriva al prossimo con tutto quel mondo che si aveva dentro.
Oggi non esiste piu`
Esistono ancora ma sono meno diffusi.
Io con la persona per la quale provo un forte sentimento e con gli amici più vicini e cari mi rivolgo in questi termini.

Quote:
Originariamente inviata da Halastor Visualizza il messaggio
Quindi mi incuriosiva capire sulla base di cosa vi siete fatti questa idea.
Tu ti ritieni IDENTICO a com'eri a 15 anni? Io no.
Sono più vecchio fisicamente, ho cambiato la visione di alcune cose, sono più infelice sotto certi aspetti, ho cambiato scala di priorità, vedo molte cose con occhio diverso, considero futili e sciocche molte cose che consideravo preziose, ecc.

Insomma sono DIVERSO.

Quote:
ma sai quante migliaia di persone non hanno avuto un motorino?^^ Cioè.. quello che sto cercando di dire.. è che non si può, secondo me, dire di non aver vissuto perchè non si ha avuto qualcosa o fatto qualcosa.. si sarà fatto qualcos'altro! no?
Sei troppo freddo e calcolatore in molte tue considerazioni

Quote:
non ce l'ho avute queste cose. Quindi? Pace. Chissene frega Chissà quanti non le hanno avute le cose che tu dici.
Però, di questa stregua, tutto si può concludere che non sia indispensabile e che si possa soprassedere su tutto con quale conclusione? Forse quella remota d'insaponare la corda corta per una caduta sorda?

Quote:
Ma la realtà per la maggior parte della gente è nè più nè meno che quello che hai vissuto tu, io, tutti noi.
Ma certo, nessuno credo sta parlando di cose eclatanti. Si parla di EMOZIONI e SAPORI, legati anche a cose banali, che è quasi impossibile provare.

Chiudo con una citazione di un verso di una canzone dei TARM, forse un po' forzata, ma che rende per me l'idea, visto che rimango molto legato ai sapori adolescenziali nelle relazioni che finisci col perdere


Ehi, ehi baby molto sex
Coca cola, testa vuota, vuota come la decidi tu
Io nuovo gioco, fuoco, ciao, rock'n roll
La parola chiave la decidi tu


Non credo ci sia molto da spiegare così come la mia interpretazione può non coincidere con quella dell'autore del testo.
Questo è un esempio di sapori di relazioni, scoperta, crescita tipicamente adolescenziali che, col passare del tempo, te le scordi se le hai vissute oppure, se non le hai vissute, pesano come macigni se hai una certa emotività.

Ultima modifica di liuk76; 31-01-2013 a 02:40.
Vecchio 31-01-2013, 10:51   #14
Esperto
L'avatar di varykino
 

in effetti non capisco molto il discorso dell essersi persi qualcosa....

tutti in finale si perdono qualcosa .... es se giocavo a calcetto non limonavo

che ne so io per esempio mi son perso la classica fidanzata da adolescente

ma in compenso facevo dei goal pazzeschi asd ma non per questo ora mi sento in obbligo di prendere il primo aereo per la Tailandia e rimediare a sta cosa che vedete come un torto subito dalla umanità.
Vecchio 31-01-2013, 11:03   #15
Esperto
L'avatar di Kaname92
 

Varykino, il fatto che magari tu non tu abbia avuto la fidanzata da adolescente, ma tu abbia passato tutti gli anni a divertirti a giocare a calcio non è una cosa negativa!

Io a fare le cose da adolescente, ho praticamente iniziato quando andavo all'università e non perchè gli anni prima fossi occupata a fare altro!
Passavo i pomeriggi a studiare o a non fare niente in casa e a essere infelice guardando gli altri, perchè per i miei genitori era giusto che conducessi questa vita.

Le poche volte che uscivo di sabato sera mia mamma mi veniva a riprendere a mezzanotte (e questo fino ai 20 anni perchè non avevo ancora la patente) perchè per lei una ragazza che si ritirava più tardi di così , era una poco di buono. Inoltre "se esci stasera quando studi?"
Per lei c'era sempre il fattore studio in mezzo, non che non fossi brava poi. Però per i mille comportamenti che aveva (e alcuni sembrerebbero assurdi anche a voi!) mi ha sempre impedito molte cose !

Lo stesso danno è successo con i compagni dell'università con i quali mi ero trovata tanto bene. Loro la sera uscivano, io non avevo la macchina per venire o ce l'avevo ma per i miei ovviamente era troppo pericoloso, e io sono rimasta fuori dal giro e non mi invita o mi cerca più nessuno.

Ultima modifica di Kaname92; 31-01-2013 a 11:06.
Vecchio 31-01-2013, 11:11   #16
Esperto
L'avatar di SoloUnaDonna
 

Ma quali sono queste esperienze adolescenziali che una è obbligata a farsi da adolescente? Marinare la scuola? Fumare? Drogarsi? Ubriacarsi? Farsi accompagnare a casa dalla polizia? Fare le orge? Rimanere incinta precocemente? O è solo il sedersi su una panchina a parlare come detto prima?
Io non riesco proprio a capire. Se qualche anima pia me le elenca forse ci arrivo anche io.
Vecchio 31-01-2013, 11:29   #17
Esperto
L'avatar di Kaname92
 

Ahahha scusatemi non vorrei che tutto il mio topik fosse frainteso.

Io ovviamente per esperienze adolescenziali non intendo drogarsi, fumare, andare a spaccare roba ... perchè sono cose che non mi sono mai interessate, come è giusto che sia.

Io mi riferisco più alle quelle piccole dinamiche (una qualsiasi attività che ti faccia confrontare con gli altri) che ti fanno sviluppare quelle abilità sociali necessarie per stare bene al mondo, per sostenere una conversazione con un'altra persona. E all'età in cui è giusto svilupparle !
E a questa età ti crei anche un primo giro di amici in genere ... cosa che io non ho mai fatto e non so come sia riuscita a tenermi anche quelle due-tre amiche che avevo, dato che se decidevo di vederle un pomeriggio, appena tornavo a casa ero costretta a richiamarle e disdire perchè i miei genitori, non vedevano l'utilità di farmi andare al cinema o a prendere un gelato.

Come ho detto sopra, siccome io sono sempre stata sola i weekend , le estati, i miei genitori non hanno mai avuto amici e mi hanno sempre inculcato questa idea del "non hai bisogno degli amici, sono importanti la famiglia e l'impegno nello studio o nel lavoro" , mi sono sempre sentita una disadatta in confronto agli altri!

Spero che adesso sia più chiaro :\
Vecchio 31-01-2013, 11:35   #18
Esperto
L'avatar di SoloUnaDonna
 

Quote:
Originariamente inviata da Kaname92 Visualizza il messaggio
Ahahha scusatemi non vorrei che tutto il mio topik fosse frainteso.

Io ovviamente per esperienze adolescenziali non intendo drogarsi, fumare, andare a spaccare roba ... perchè sono cose che non mi sono mai interessate, come è giusto che sia.

Io mi riferisco più alle quelle piccole dinamiche (una qualsiasi attività che ti faccia confrontare con gli altri) che ti fanno sviluppare quelle abilità sociali necessarie per stare bene al mondo, per sostenere una conversazione con un'altra persona. E all'età in cui è giusto svilupparle !
E a questa età ti crei anche un primo giro di amici in genere ... cosa che io non ho mai fatto e non so come sia riuscita a tenermi anche quelle due-tre amiche che avevo, dato che se decidevo di vederle un pomeriggio, appena tornavo a casa ero costretta a richiamarle e disdire perchè i miei genitori, non vedevano l'utilità di farmi andare al cinema o a prendere un gelato.

Come ho detto sopra, siccome io sono sempre stata sola i weekend , le estati, i miei genitori non hanno mai avuto amici e mi hanno sempre inculcato questa idea del "non hai bisogno degli amici, sono importanti la famiglia e l'impegno nello studio o nel lavoro" , mi sono sempre sentita una disadatta in confronto agli altri!

Spero che adesso sia più chiaro :\
Si è più chiaro.. ma hai dimenticato una cosa sull'adolescenza, cioè che è anche l'età in cui ci si ribella ai genitori.. se si accetta tutto passivamente le cose non cambieranno mai.. visto che per i genitori noi saremo sempre dei bambini e si preoccuperanno sempre per noi.. anche quando avremo 50 anni.

Ti faccio un esempio: io e mio fratello siamo stati cresciuti allo stesso modo, con genitori simili ai tuoi, iperprotettivi.. ma lui si è "ribellato", anche per via del suo carattere molto più estroverso del mio, ed è sempre uscito e ha sempre avuto amici, fidanzate, ecc.. insomma si è fatto la "tipica vita".. io non mi sono ribellata e son finita qua.

Ultima modifica di SoloUnaDonna; 31-01-2013 a 11:37.
Vecchio 31-01-2013, 11:40   #19
Esperto
L'avatar di chrissolo
 

Quote:
Originariamente inviata da Kaname92 Visualizza il messaggio
Io mi riferisco più alle quelle piccole dinamiche (una qualsiasi attività che ti faccia confrontare con gli altri) che ti fanno sviluppare quelle abilità sociali necessarie per stare bene al mondo, per sostenere una conversazione con un'altra persona. E all'età in cui è giusto svilupparle !
E a questa età ti crei anche un primo giro di amici in genere ... cosa che io non ho mai fatto e non so come sia riuscita a tenermi anche quelle due-tre amiche che avevo, dato che se decidevo di vederle un pomeriggio, appena tornavo a casa ero costretta a richiamarle e disdire perchè i miei genitori, non vedevano l'utilità di farmi andare al cinema o a prendere un gelato.
Hai sacrosanta ragione Kaname, in effetti credo che le esperienze che contino nel "costruirsi" siano proprio quelle che descrivi tu, le cose "normali", o per lo meno quelle che per la maggior parte della gente sono "normali" (avere amicizie, rapporti interpersonali, "imparare" come ci si relaziona e pian piano sentirsi a proprio agio in mezzo agli altri), non certo gli "eccessi" a cui tanti accennano.

Quando cresci la gente "normale" (ma non solo) cose tipo "non riuscire a socializzare" non riesce a concepirle proprio, ti fa sembrare ancor più deficiente di quel che già ti senti di tuo, ritengo tu abbia ragione riguardo al fatto che le abilità sociali si creino proprio in quella delicata fase di passaggio dall'infanzia all'adolescenza.

Dai tuoi racconti tu sembri vittima dell' "oscurantismo" dei tuoi genitori.. più che esserne responsabile direttamente, è un vero peccato. Sei ancora giovane, comunque; è meno facile ma non ancora impossibile.
Vecchio 31-01-2013, 11:43   #20
Esperto
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Originariamente inviata da SoloUnaDonna Visualizza il messaggio
ma lui si è "ribellato", anche per via del suo carattere molto più estroverso del mio, ed è sempre uscito e ha sempre avuto amici, fidanzate, ecc.. insomma si è fatto la "tipica vita".. io non mi sono ribellata e son finita qua.
E' vero pure questo.. ma non è detto che la ribellione riesca a dare dei risultati.
Io mi son ribellato ai genitori (mia madre).. ma non ho avuto amici e fidanzate comunque .. (e son finito qua pure io).
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