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Vecchio 06-01-2023, 17:52   #1
Esperto
 

Ovviamente dipende dal livello del disturbo e dal tipo di lavoro. Ma secondo voi chi soffre di fobia sociale fino a che punto può assumere ruoli di responsabilità crescente in ambito lavorativo (se vuole)? Anche se uno é molto preparato e qualificato, e magari ha anche attitudine alla riflessione e al problem-solving, il doversi continuamente rapportare con le persone, sia i superiori che i sottoposti, oltre che i clienti e gli utenti, rappresenta un limite invalicabile? E magari la necessità di guadagnare di più, o l’ambizione, possono essere dei propulsori che aiutano a spingersi oltre i propri limiti ed accettare più compromessi?

E, di riflesso, per chi é nel mondo del lavoro, non trovate frustrante il fatto che alcune persone abbiano più successo non per meriti lavorativi ma solo perché non hanno i limiti psicologici che abbiamo noi? Insomma, perché sanno “stare al mondo” (con tutto quello che comporta)?

So che batto un po’ sempre sugli stessi chiodi, ma esplorare queste dinamiche mi sembra interessante e utile.

Ultima modifica di Teal; 06-01-2023 a 19:21.
Vecchio 06-01-2023, 18:01   #2
Esperto
L'avatar di Varano
 

Quote:
il mio unico limite sono stati questi maledetti problemi psicologici, altrimenti avrei fatto carriera nelle forze armate. ho dovuto dare le dimissioni perché l'ansia e lo stress erano troppo forti.
poi ho evitato di intraprendere la libera professione perché non mi fidavo della mia tenuta psicologica, infine ho rifiutato alcune proposte per entrare nel privato. ovviamente non come dirigente ma nemmeno come passacarte...
io a 33 anni non penso che farò mai carriera, ho ridimensionato le ambizioni ed è già tanto se non mi licenziano.
.
Vecchio 06-01-2023, 18:04   #3
Banned
 

Secondo me no, il fobico si chiude le porte da solo anche se fosse in grado di fare carriera, al massimo può diventare famoso come nel caso del pittore Ligabue ma fare carriera no.

Io lavoro in una azienda con centinaia di dipendenti, nonostante sia fobico nel mio lavoro me la cavo egregiamente, soprattutto col pubblico, sicuramente meglio del 90%100 dei miei colleghi, eppure mi vengono affibbiati i lavori peggiori, perchè non mi lamento, non ho famiglia, non lecco i culi dei padroni, ignoro completamente il loro grado sociale e questo non lo perdonano.

Tanto per dire fra i nostri dirigenti ci sono persone con la terza media, gestiscono il lavoro di centinaia di persone(mettendo a rischio il nostro lavoro, non possono continuare così prima o poi chiuderanno), conta più il grado di parentela e la capacità di rovinare i colleghi piuttosto che le capacità dove lavoro io, già che mi vedono introverso e che mi faccio scrupoli( poi pure gentile, gravissimo difetto per loro)mai mi darebbero un incarico, e credo che quasi tutto il mondo funzioni così.
Ringraziamenti da
Trevis (06-01-2023)
Vecchio 06-01-2023, 18:10   #4
Esperto
L'avatar di Chamomile
 

Quote:
Originariamente inviata da Teal Visualizza il messaggio
E, di riflesso, per chi é nel mondo del lavoro, non trovate frustrante il fatto che alcune persone abbiano più successo non per meriti lavorativi ma solo perché non hanno i limiti psicologici che abbiamo noi? Insomma, perché sanno “stare al mondo” (con tutto quello che comporta)?
Sulla domanda del titolo non ti so rispondere, personalmente ti direi di no ma non so se è così per tutti.
Su quest'altra cosa che hai scritto, io ci soffro molto. Mi passa proprio la voglia di provare, proprio perché vedo che per gli altri è tutto più facile e io devo impegnarmi il doppio, probabilmente avrò risultati peggiori e oltretutto sarò considerata debole, fannullona, fallita da chi le stesse cose le ha raggiunte senza difficoltà.
Ringraziamenti da
euridice_ (06-01-2023)
Vecchio 06-01-2023, 18:11   #5
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Divertiti con la biografia di Paul Dirac, penso che sarebbe considerato un tipo troppo strano con i criteri del forum. Eppure è stato uno dei giganti della scienza, rispettato, cercato, consultato e così via. Tutto dipende da quanto si è rimpiazzabili, se si è unici si fanno le regole per gli altri.

Questo in linea di principio. Nel mondo reale credo che la mancanza di skills sociali abbia un impatto determinante fino a livelli non tanto sotto di quello di gente come dirac.
Vecchio 06-01-2023, 18:29   #6
Esperto
L'avatar di vikingo
 

Se è geniale come musk si,geniale e dispotico
Vecchio 06-01-2023, 18:37   #7
Banned
 

Nel mio caso no, ho anche rifiutato in passato ruoli dove avrei avuto più responsabilità, nonostante anche ora qualcosa mi tocca ma sopportabile , già faccio fatica a livello fisico-emotivo ad affrontare alcune giornate, non voglio ulteriormente situazioni più complesse da gestire
Ringraziamenti da
Stasüdedòs (06-01-2023)
Vecchio 06-01-2023, 18:45   #8
Esperto
L'avatar di sparatemi
 

è possibile anche se si riscontreranno più difficoltà rispetto ad una persona normale, un po per motivi personali e un po perchè la carriera la si fa anche grazie a conoscenze e all'essere ben visti dagli altri
Vecchio 06-01-2023, 18:46   #9
Super Moderator
L'avatar di dystopia
 

In molti casi contano più le abilità sociali delle competenze vere e proprie, infatti io sul lavoro, pur essendo a volte più capace di altri, vengo sempre trattata da scema e mi rifilano sempre lavoro extra, perché tanto sono quella che "non ha niente da fare"
Invece quelli che ci sanno fare con le chiacchiere vanno avanti anche se sono più scarsi, compensano con le abilità sociali, saper stringere alleanze ecc. Quindi per chi soffre di fs può essere un disagio pesante. Ovunque diventi il bersaglio di tutti o in alternativa lo sfigato di turno
Vecchio 06-01-2023, 18:49   #10
Esperto
L'avatar di vikingo
 

Benzema ne è l'esempio non gli han fatto giocare la finale era il pallone d'oro ma personaggio scomodissimo..
Vecchio 06-01-2023, 18:55   #11
Hor
Esperto
L'avatar di Hor
 

Quote:
Originariamente inviata da Teal Visualizza il messaggio
Ovviamente dipende dal livello del disturbo e dal tipo di lavoro. Ma secondo voi chi soffre di fobia sociale fino a che punto può assumere ruoli di responsabilità crescente in ambito lavorativo (se vuole)? Anche se uno é molto preparato e qualificato, e magari ha anche attitudine alla riflessione e al problem-solving, il doversi continuamente rapportare con le persone, sia i superiori, che i sottoposti, oltre che i clienti e gli utenti, rappresenta un limite invalicabile? E magari la necessità di guadagnare di più, o l’ambizione, possono essere dei propulsori che aiutano a spingersi oltre i propri limiti ed accettare più compromessi?
Io non sono fobico, ma ho comunque grossi problemi relazionali e questo mi ha ostacolato tantissimo nel trovare un qualche percorso post-laurea.
Ho dovuto rinunciare alla carriera accademica nonostante la mia relatrice mi avesse praticamente spalancato le porte lasciandomi intendere che avrei potuto fare molte strada.
Ho trovato quasi per caso e con molta fortuna un lavoro che mi è congeniale e che posso svolgere al 100% tramite internet, ma sono sicuro che se avessi avuto delle skill sociali migliori avrei potuto dare il via a una scalata nel stesso settore per cui lavoro ora e ambire molto in alto, invece mi ritrovo da anni a lavorare precariamente e sottopagato e ormai so che non salirò mai oltre questo livello.

Quote:
E, di riflesso, per chi é nel mondo del lavoro, non trovate frustrante il fatto che alcune persone abbiano più successo non per meriti lavorativi ma solo perché non hanno i limiti psicologici che abbiamo noi? Insomma, perché sanno “stare al mondo” (con tutto quello che comporta)?
Più che frustrante lo trovo ingiusto.
Molti anni fa per un incarico ho dovuto rivedere un lavoro fatto da una collega, e l'ho trovato molto al di sotto dell'accettabile, strapieno di errori elementari, un lavoro per cui una persona normale sarebbe stata immediatamente degradata all'incarico di temperamatite o leccafrancobolli, un lavoro che faceva capire anche che la persona in questione non sarebbe mai potuta migliorare a un livello accettabile proprio perché non aveva l'impostazione mentale giusta per il lavoro in questione. Eppure questa tizia continua e ha continuato a lavorare, anche ottenendo lavori grossi, e tutto questo perché, e questo ho potuto appurarlo di persona sempre nello stesso periodo, ha un'enorme capacità di intortare la gente e introdursi negli ambienti "giusti", insomma ha delle skill sociali elevatissime che io neanche mi sogno.
Purtroppo viviamo in un paese in cui contano tantissimo gli agganci, le conoscenze e in generale le abilità sociali.
Vecchio 06-01-2023, 18:56   #12
Esperto
L'avatar di Barracrudo
 

E più probabile finisca a fare l eremita, x fare carriera ci vogliono le amicizie gli agganci
Vecchio 06-01-2023, 19:12   #13
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

Come dicevi in apertura, dipende prima di tutto dall'intensità del disturbo e dal tipo di lavoro.

Non esiste "un fobico". Si possono avere problemi su un determinato ambito e non su altri. Ogni persona ha una sua serie di difficoltà e di punti di forza.

Io non posso dire di fare "carriera", ma non mi posso neanche lamentare e i miei aumenti me li sono presi, però ho lavorato molto su me stesso come lavoratore, nel corso degli anni. Ogni anno faccio un momento di esame critico del mio lavoro. Penso che si possa migliorare, si può capire quali sono le proprie capacità e come metterle a frutto per lavorare meglio.

Nessun lavoratore è perfetto, vale anche per gli estroversi. Tutti hanno punti di forza e punti di debolezza. Non esistono solo le mansioni commerciali o di coordinamento.

Un buon lavoratore introverso, secondo me, per fare "carriera" ha bisogno di trovare il ruolo adatto a lui. Solitamente a livello dirigenziale, di qualsiasi dirigente si tratti (amministrativo, commerciale, tecnico ecc...) occorrono necessariamente alcune qualità di estroversione, perché sono lavori di coordinamento o di interazione, e di velocità decisionale, che non è una caratteristica degli introversi. Però la possibilità di trovare un percorso adatto a sé esiste. Certo è improbabile arrivare a livello dirigenziale, ma avere un buon lavoro sì.

Però un fattore che conta molto (e lì ci vuole fortuna) è trovare l'azienda e i capi giusti, perché devono indirizzarti a una mansione piuttosto che a un'altra, e capire come farti rendere al meglio secondo le tue capacità.
Un buon capo è un fattore fondamentale, può fare tutta la differenza del mondo tra rendere un lavoratore demotivato e con una resa decisamente inferiore alle sue potenzialità, oppure permettergli di trovare le vie giuste per fare "carriera".

Infine io dico una cosa. So che pensate tutti il contrario ma io ne sono convinto: essere delle buone persone, è un valore aggiunto, ed è un elemento che contribuisce alla carriera. Essere delle buone persone è una componente del lavoro. Una azienda che lavora bene sa riconoscere le persone corrette, le persone generose e disponibili, le persone gentili e le persone che agevolano il lavoro degli altri perché creano un clima di fiducia reciproca.

Ultima modifica di Blue Sky; 06-01-2023 a 19:20.
Ringraziamenti da
Angus (06-01-2023), BlaK (07-01-2023), zoe666 (07-01-2023)
Vecchio 06-01-2023, 19:45   #14
Super Moderator
L'avatar di dystopia
 

Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky Visualizza il messaggio
Come dicevi in apertura, dipende prima di tutto dall'intensità del disturbo e dal tipo di lavoro.

Non esiste "un fobico". Si possono avere problemi su un determinato ambito e non su altri. Ogni persona ha una sua serie di difficoltà e di punti di forza.

Io non posso dire di fare "carriera", ma non mi posso neanche lamentare e i miei aumenti me li sono presi, però ho lavorato molto su me stesso come lavoratore, nel corso degli anni. Ogni anno faccio un momento di esame critico del mio lavoro. Penso che si possa migliorare, si può capire quali sono le proprie capacità e come metterle a frutto per lavorare meglio.

Nessun lavoratore è perfetto, vale anche per gli estroversi. Tutti hanno punti di forza e punti di debolezza. Non esistono solo le mansioni commerciali o di coordinamento.

Un buon lavoratore introverso, secondo me, per fare "carriera" ha bisogno di trovare il ruolo adatto a lui. Solitamente a livello dirigenziale, di qualsiasi dirigente si tratti (amministrativo, commerciale, tecnico ecc...) occorrono necessariamente alcune qualità di estroversione, perché sono lavori di coordinamento o di interazione, e di velocità decisionale, che non è una caratteristica degli introversi. Però la possibilità di trovare un percorso adatto a sé esiste. Certo è improbabile arrivare a livello dirigenziale, ma avere un buon lavoro sì.

Però un fattore che conta molto (e lì ci vuole fortuna) è trovare l'azienda e i capi giusti, perché devono indirizzarti a una mansione piuttosto che a un'altra, e capire come farti rendere al meglio secondo le tue capacità.
Un buon capo è un fattore fondamentale, può fare tutta la differenza del mondo tra rendere un lavoratore demotivato e con una resa decisamente inferiore alle sue potenzialità, oppure permettergli di trovare le vie giuste per fare "carriera".

Infine io dico una cosa. So che pensate tutti il contrario ma io ne sono convinto: essere delle buone persone, è un valore aggiunto, ed è un elemento che contribuisce alla carriera. Essere delle buone persone è una componente del lavoro. Una azienda che lavora bene sa riconoscere le persone corrette, le persone generose e disponibili, le persone gentili e le persone che agevolano il lavoro degli altri perché creano un clima di fiducia reciproca.
Finiti i ringrazia, concordo su tutto. Essere brave persone è sempre un valore aggiunto. Se in un certo contesto si viene addirittura penalizzati per questo significa che è quel contesto ad essere sbagliato per noi
Ringraziamenti da
Blue Sky (06-01-2023)
Vecchio 06-01-2023, 19:54   #15
Esperto
L'avatar di sagoma
 

Può essere, dipende dal tipo di lavoro. Più se si parla di introversione e timidezza "moderata". Per fobia sociale è improbabile.
Personalmente non ho né grandi capacità sociali né grandi skill professionali, ma questo anno mi hanno riconfermato lo stesso (avrei potuto essere "spostato" di ruolo o progetto), la situazione mi lascia un po' confuso. Perché credo che qualche limite, sia da un punto di vista che dall'altro, l'abbiano notato, però probabilmente mi considerano ancora in "formazione" e che ci sta che sbagli e faccia fatica ancora ad essere indipendente. Ma non è che la carriera mi interessi molto, uno perché so che come minimo sono richieste capacità di interagire diverse dalle mie e sento di essere vicino al limite superiore che potrei raggiungere, due perché non vorrei avere molte responsabilità. Non ho grandi aspirazioni lavorative, lavoro per lo stipendio principalmente (e mi accontento), e poi per occupare il tempo che avanza. Al di là dell'umore depresso o della demotivazione non sono un convinto sostenitore del dare il massimo per ottenere i propri risultati in campo lavorativo. Faccio quello che è richiesto, se una promozione arriva da sé ok, altrimenti va bene lo stesso

Ultima modifica di sagoma; 06-01-2023 a 19:58.
Vecchio 06-01-2023, 19:56   #16
Esperto
L'avatar di vikingo
 

Caressa ha detto tonaldo doveva andare allo sportingo e vincere da solo,il pistolero tira fuori la Pistoia lì fa fuori tutti e muore da eroe,io non ci credo da anni nello spirito di gruppo,da nessuna parte,io non ci voglio lavorare nelle aziende e diverso..non prendo ordini da uno meno intelligente di me solo perché è socievole..mi prendo i soldi statali per la stessa paga mi spiace

Ultima modifica di vikingo; 06-01-2023 a 20:00.
Vecchio 06-01-2023, 20:05   #17
Esperto
L'avatar di vikingo
 

Ma dite minkiate ci sono introversi super competitivi sempre le donne dicono ste cazzate poi coraje si chiedeva perché non c'erano scrittrici donne a parte Virginia wolf e qualche altra..michael Jordan senna petrovic cosa erano..kobe bryant..
Vecchio 06-01-2023, 20:07   #18
Esperto
L'avatar di vikingo
 

Ha ragione keith ste donne di oggi capiscono solo i selfie ai pasticcini
Vecchio 06-01-2023, 21:13   #19
Esperto
L'avatar di Stasüdedòs
 

Non me ne è mai importato niente della carriera, da apprendista nel 2005 a operaio specializzato che prende attualmente un normale stipendio per quel ruolo, la mia "carriera" ha già raggiunto l'apice e NON intendo andare oltre (manco sarei in grado), che già il carico di fatica e stress da sopportare è al limite delle mie possibilità... ruoli di responsabilità, se mai mi venissero proposti, non posso e soprattutto non VOGLIO accettarli a prescindere, nemmeno per un milione di euro al mese. La salute e la tranquillità personale viene prima dei soldi e della carriera.
Vecchio 06-01-2023, 22:34   #20
Esperto
L'avatar di gaucho
 

Sto cambiando lavoro per avere meno responsabilità “ufficiali”. Dove andrò pagano meglio ed è un lavoro più da specialista.

Spero però non sarà troppo stressante e mentalmente pesante, se riuscirò ad essere un semplice dipendente non troppo vessato sul luogo di lavoro faccio firma a vita.

Ovviamente gli alpha sboro dicono eh ma eri questo e torni a fare quello?
Sì, voglio essere dimenticato e lasciato per i fatti miei.
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