Purtroppo quando torno a scrivere qui associo l'atteggiamento a un periodo di crisi maggiore dovuto a fallimento personale.
Ebbene. Sono uno studente in Erasmus ancora per un mese. Malgrado incredibili deficit caratteriali sono riuscito a compensare in parte tutto ciò trovando uno sport che mi piace, tenendomi stretto qualche amico malgrado tutto e addirittura riuscendo (da molto poco e non so quanto durerà) a fidanzarmi con una persona. Fin qui sembra la vita di una personale normale ed equilibrata. Eppure da qualche tempo ho iniziato a sentirmi in chiamata con uno psicoterapeuta dall'italia per cercare di risolvere una serie di problemi ciclici; detto in altri termini una costante apatia e senso di vuoto che neppure in queste occasioni è riuscita ad andarmi via. Specifico che le persone che mi stanno attorno ho la fortuna che sono abbastanza gentili da avvisarmi quando succede qualcosa, ma devo specificare altresì che l'unico fattore che mi salva è il mio senso dell'umorismo e una capacità da parte dell'altro di vedere quello che sono davvero al di là del mio essere profodamente impacciato a livello caratteriale. E con impacciato intendo fare fatica a seguire il filo dei discorsi, a seguire e contribuire attivamente alle discussioni. Uno chiuso nel suo mondo, per intenderci, che ne è perfettamente consapevole da anni ma eppure non riesce a uscirci. Aggiungo che ho avuto un ricambio di persone frequentate in questi mesi, se le prime erano dei soggetti ripugnanti poiché meschini queste altre decisamente non lo sono, e ho la netta sensazione che salvo qualche eccezione le perderò solo per appunto la mia manifesta aridità interna che mi impedisce di instaurare una qualsivoglia conversazione con qualcuno. Ebbene, alla fine di questo lungo periodo forse sarò riuscito ad evitare abbastanza la solitudine cercando di essere risoluto, ma questo meccanismo alla lunga mi ha stancato e riportato al punto di partenza. Un po' vorrei tornare a casa dalla mia famiglia e riprendere quella pigrizia intellettuale che mi fa comodo, un po so però che tornerei a marcire in un ambiente che per ragioni che non sto qui a spiegare rimarrebbe comunque deleterio. Ma in quest'ultimo periodo mi sto letteralmente lasciando andare, tra non mangiare e andare a dormire vestito e ad aspettare che gli altri mi chiamino. Questo malgrado quanto ho detto sopra. Questo probabilmente sembrerà un delirio, ma perché allora continuo a rimanere con i miei pensieri autolesionisti da squilibrato? Perché malgrado tutti gli sforzi fatti l'unica cosa che mi risveglia è se incontro qualche testa di cazzo che mi fa risvegliare tutta la rabbia repressa che ho accumulato negli anni addietro? Perché ricado sempre negli stessi schemi anche ora che la mia vita si è avvicinata mai come prima a quella di una persona normale?
Scusate se questo è un ragionamento da ingrato bastardo, eppure non riesco a uscirne, e visto che presto tutto questo si sgretolerà e tornerò nella stessa condizione oggettiva di prima (dato che soggettivamente vi sono già) non so più come prendere la vita. Continua tutto a non avere senso, malgrado tutto.