Bisogna capire cosa si intende per umiltà.
Sono quegli argomenti in cui ognuno tira fuori la sua definizione personale.
Diciamo grossomodo che per quanto riguarda me, se per umiltà si intende accettare passivamente di essere trattati come degli imbecilli (e non parlo certo di rifiuti o conoscenze che poi scemano e muoiono lì, mi riferisco a cose un pò più pesantine), in questo senso non sono umile.
Poi ci sono anche i rovesci delle medaglie.
Per esempio: quando si parla di un hobby/talento/passatempo, può arrivare il fatidico "ma chi si crede di essere questo", che è il tipico meccanismo delle persone invidiose.
Tralaltro a me non me ne frega nulla di mettermi in competizione in quell'ambito perché non ho mai vissuto il mio hobby in questa maniera, è un divertimento, faccio le cose che mi fanno stsre bene e bon.
Però ho notato che qualcuno, quando si è accorto nella pratica, finite le ciaccole, che non sono proprio un dilettante, è passato dalla simpatia al quasi non rivolgermi la parola

A questo punto ne ho dedotto che non è sempre il sottoscritto che deve correggere il tiro partendo dalla posizione di "persona problematica".
Le persone problematiche possono essere anche "loro" (in senso generico), solo che si trincerano dietro l'orgoglio e poi hanno questi comportamenti.
Poi dipende da come si imbarcano le situazioni, ci può essere volontà di venirsi incontro e allora ci si chiarisce.
Oppure se pija d'aceto e bbonanotte sonatori