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Originariamente inviata da Stefania90
Io penso sarebbe controproducente mettersi a cercare altri esseri umani, l'essere umano già di per se è un essere aggressivo e portato alla rivalità con gli altri esseri umani, figuriamoci in condizioni di emergenza come un'eventuale catastrofe o cataclisma. Si tornerebbe ai tempi di Caino e Abele. Quello che può fare un'essere umano quando si trova in pericolo è inimmaginabile, io avrei più paura di trovare un'eventuale superstite che delle bestie selvatiche
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Non è proprio così, Stefania. In realtà l'Uomo è un animale sociale, anche il più misantropo degli esseri umani ha bisogno degli altri, più di quanto egli stesso creda, se non altro per necessità legate alla sopravvivenza. In un mondo dove all'improvviso ci si trova catapultati in una condizione simile a quella dei popoli rurali del 1200, o giù di lì, ci si rende conto molto presto che l'unica possibilità per sopravvivere in modo decente è quella di collaborare, nostro malgrado.
Non ne siamo molto consapevoli, eppure la Natura ha impresso in modo indelebile nel nostro genoma tutti gli istinti necessari alla sopravvivenza della specie, ogni specie ha le sue direttive genetiche che si attivano a seconda delle situazioni. In realtà ognuno di noi è provvisto di conoscenze e capacità che non sospetta nemmeno di avere e che in certe condizioni si manifestano con sua grande sorpresa. Per fortuna, sottolineo.
Se non ci credi pensa a questo: tutti noi durante la giornata svolgiamo mansioni e faccende in cui l'attenzione vigile entra solo per una piccola parte del tempo, tutto il resto del lavoro la svolge la mente subcosciente, che a sua volta trae le informazioni necessarie dallo sconfinato "magazzino" dell'inconscio. Ti sembrerà impossibile ma in pratica noi passiamo soltanto il 10% circa della giornata in attenzione vigile, mentre il resto lo deleghiamo al subconscio, insieme preziosissima sede degli istinti e magazzino dell'esperienza accumulata fino a quel momento.