Quote:
Originariamente inviata da Johnny_Marrone
Semplicemente fa quello che è naturale fare perchè è naturale, ovvio, semplice. Il punto è: perche cazzo a me non è venuto naturale nulla allora, ma è stato naturale evitare? Fanculo.
|
Non si può semplificare troppo.
Io metaforicamente mi devo appoggiare ad altri ragionamenti per capire questo.
Io penso che una relazione tra due persone sia una alchimia che funziona in qualche modo.
Il fatto che funzioni una alchimia tra due determinate persone, non vuol dire affatto che ciascuna di quelle due persone riesca a far funzionare tutte le alchimie possibili.
Come in chimica ci sono elementi che si combinano meno ed elementi che si combinano di più, questo avviene anche con le persone.
Quello che accade però è: una persona che è normalmente socievole ha una media probabilità di incontrare altre persone. Per statistica, tentativi ed errori, prima o poi si "combina". Più una persona è socievole più probabilità ha, ma non a causa della sua socievolezza, ma per mera statistica. Più una persona tende ad essere poco socievole, meno persone incontra, meno possibilità ha.
Infatti anche questo forum, popolato da persone che hanno vari problemi di natura sociale, contiene persone che hanno trovato una buona alchimia, nonostante i problemi.
Per fare un esempio, se la probabilità intrinseca di creare una alchimia da parte di una persona è 1% si avrà:
- una persona che conosce 10 persone l'anno, incontrerà la sua anima gemella nell'arco di 10 anni;
- una persona che conosce 20 persone l'anno, incontrerà la sua anima gemella nell'arco di 5 anni;
- una persona che conosce 50 persone l'anno, incontrerà la sua anima gemella nell'arco di 2 anni;
- una persona che conosce 100 persone l'anno, incontrerà la sua anima gemella nell'arco di 1 anno;
l'altra possibilità è far crescere quell'1% che è una qualità sociale di creare una alchimia, il che non vuol dire essere migliori o peggiori sotto un qualche punto di vista, ma avere quelle caratteristiche appetibili dalla maggior parte delle persone che si desidera.
Esempio banale: se in una popolazione di 10 individui, 9 preferiscono avere un partner con i capelli biondi e 1 con i capelli neri, avrà più probabilità chi ha i capelli biondi, ma non perché essere biondi rappresenti una qualità di per sè.
Esempio al contrario: se in una popolazione di 10 individui, 7 preferiscono avere un partner meglio bello che intelligente, meglio divertente che serio, è facile che quelli belli e divertenti avranno maggior probabilità di successo, ma solo perché incontrano i gusti della maggioranza della popolazione.
Se supponiamo che le qualità siano uniformemente distribuite, 5 biondi e 5 mori, 5 belli e 5 brutti, 5 divertenti e 5 no, le risorse più appetibili vanno via prima e le risorse meno appetibili si trovano a competere.
Per tornare all'esempio dei biondi e dei bruni, supponendo che l'unico criterio di scelta sia il colore dei capelli, supponiamo che di 10 femmine, 9 preferiscano i biondi e 1 i bruni, e ci siano 10 maschi, 5 biondi e 5 bruni. Cosa succede?
Succede che:
5 delle 9 si accaparrano un biondo
l'unica bruna sceglierà il meglio tra i bruni
Restano 4 che vorrebbero un biondo e 4 bruni.
Per cui, al termine di questo delirio fanta statistico, l'unica soluzione razionale che ho è quella di conoscere il maggior numero possibile di persone.