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Vecchio 02-12-2013, 23:43   #21
Esperto
L'avatar di Altamekz
 

Gli hobby danno tempo per pensare? Questa mi è nuova, è che il tuo lavoro non ti coinvolge/piace quanto i tuoi hobby.... a tratti mi sembrava di leggere una mia collega di lavoro.

Trovati un hobby che ti piace veramente.
Vecchio 02-12-2013, 23:48   #22
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Quote:
Originariamente inviata da _Alilah_ Visualizza il messaggio
gli hobby ed il tempo libero danno tempo x pensare....pensare fa stare male...io metto fin troppo nei sentimenti é questo il problema!
Se hai un lavoro, un fidanzato, una tua vita, non sei messa male.

Lo so che lo dicono tutti, ma c'è gente che sta messa peggio, muore a 20 anni per delle malattie, ha un disagio che le impedisce di lavorare e quindi di vivere.

Probabilmente un po' di terapia o un maggior dialogo ti aiuterebbe a viverti meglio, devi fare le cose che ti piacciono, parlane al tuo findanzato e fatele assieme.

Non sei messa male, ragioni bene, si percepisce una certa speranza.

Bisogna vedere quali sono i tuoi tarli dentro.

Io penso sempre che la donna ha una esigenza di diventare madre, è una cosa diffcile immagino, che oggi è anche disincentivata, ma certi impulsi che sentiamo dipendono anche da questo.

La tua età: 30 anni è l'età tipica di questo dilemma.

Ad intuito vado.
Vecchio 03-12-2013, 00:01   #23
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Originariamente inviata da Altamekz Visualizza il messaggio
Gli hobby danno tempo per pensare? Questa mi è nuova, è che il tuo lavoro non ti coinvolge/piace quanto i tuoi hobby.... a tratti mi sembrava di leggere una mia collega di lavoro.

Trovati un hobby che ti piace veramente.
ovvio che quando sei libero mentalmente ed hai il tempo per dedicarti alle cose che piu ti piacciono...hsi anche la mente sgombra dallo stress lavorativo e cominci s penss5re alla tua vita...x me almeno é cosi...

Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA Visualizza il messaggio
Se hai un lavoro, un fidanzato, una tua vita, non sei messa male.

Lo so che lo dicono tutti, ma c'è gente che sta messa peggio, muore a 20 anni per delle malattie, ha un disagio che le impedisce di lavorare e quindi di vivere.

Probabilmente un po' di terapia o un maggior dialogo ti aiuterebbe a viverti meglio, devi fare le cose che ti piacciono, parlane al tuo findanzato e fatele assieme.

Non sei messa male, ragioni bene, si percepisce una certa speranza.

Bisogna vedere quali sono i tuoi tarli dentro.

Io penso sempre che la donna ha una esigenza di diventare madre, è una cosa diffcile immagino, che oggi è anche disincentivata, ma certi impulsi che sentiamo dipendono anche da questo.

La tua età: 30 anni è l'età tipica di questo dilemma.

Ad intuito vado.
in realtà non ci hai preso proprio tanto non si tratta del desiderio di diventare madre...cosa che al momento non vedrei possibile data la scarsa abilità che ho nel capire me stessa...non mi sentirei comunque pronta a crescere un figlio e capire i suoi bisogni.
il mio problema é di fondo, nella mia vita. devo accontentarmi di come sto vivendo adesso o puntare a qualcosa di più forte?
Vecchio 03-12-2013, 00:06   #24
Esperto
L'avatar di Altamekz
 

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Originariamente inviata da _Alilah_ Visualizza il messaggio
ovvio che quando sei libero mentalmente ed hai il tempo per dedicarti alle cose che piu ti piacciono...hsi anche la mente sgombra dallo stress lavorativo e cominci s penss5re alla tua vita...x me almeno é cosi...
uhm, beh perchè non riesci a concentrati su quello che stai facendo, il che dovrebbe venire in automatico.

L'hobby in quel momento non ti sembra tanto importante quanto la tua vita che va a schifio e per tanto il pensiero va sempre lì
Vecchio 03-12-2013, 00:13   #25
Banned
 

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Originariamente inviata da Altamekz Visualizza il messaggio
uhm, beh perchè non riesci a concentrati su quello che stai facendo, il che dovrebbe venire in automatico.

L'hobby in quel momento non ti sembra tanto importante quanto la tua vita che va a schifio e per tanto il pensiero va sempre lì
ci hai preso in pieno...si!
Vecchio 03-12-2013, 00:13   #26
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

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Originariamente inviata da _Alilah_ Visualizza il messaggio
ovvio che quando sei libero mentalmente ed hai il tempo per dedicarti alle cose che piu ti piacciono...hsi anche la mente sgombra dallo stress lavorativo e cominci s penss5re alla tua vita...x me almeno é cosi...



in realtà non ci hai preso proprio tanto non si tratta del desiderio di diventare madre...cosa che al momento non vedrei possibile data la scarsa abilità che ho nel capire me stessa...non mi sentirei comunque pronta a crescere un figlio e capire i suoi bisogni.
il mio problema é di fondo, nella mia vita. devo accontentarmi di come sto vivendo adesso o puntare a qualcosa di più forte?
E' quello il tarlo.

Nonostante i tuoi sforzi, avere ottenuto nel lavoro, tutto sommato nella vita, hai un senso di vuoto e infelicità.

Ti senti ad un punto morto, in prigione, ingabbiata, non sai che fare, vuoii cambiare, non lo vuoi, non sai se sei pronta, dove andare.

Purtoppo la vita che ci fanno fare non è la vita che faremmo da liberi.

Per come la vedo io, ma potrei sbagliare perchè non siamo tutti uguali, non c'è niente nel sistema che ti possa dare la felicità, niente.

Non ne puoi uscire, perchè se ne esci ti ritrovi come i personaggi di Pirandello, una maschera svuotata del palcoscenico, ma puoi fare un lavoro su te stessa per disintossicarti.

Hai mai pensato a te veramente? fermarti un attimo e dire: cosa voglio? anche se sono cose che feriscono o non fanno parte della vita che hai fatto fino ad adesso?

Ed esci dallo schema.

La tua mente ti sta invitando a farlo, violare le regole della tua mente stessa.
Vecchio 03-12-2013, 14:06   #27
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

A me è il contrario, ne avrei tante di cose da fare, che vorrei fare, una infinità, ma mi succhiano le energie nella società (soprattutto psicologiche), finiscono per annullarmi come persona, come individuo, anche perchè ho riscontrato che più segui un tuo percorso e più "stai in quel posto" perchè inevitabilmente ti fai citico verso lo stesso sistema dove mangi (un paradosso).

Ce l'ho fatta fino a qualche anno fa a difendermi, poi a mano a mano che i ritmi richiesti diventano, per come la vedo io, ritimi da macchine e non da persone, ti incanali per starci dietro e alla fine sei stanco e non produci più nulla nel tuo mondo, ma soprattutto si stenta a capire il senso di quello che ti richiedono visto come è ridotta la società al cui sfascio e decadenza contribuiamo con la nostra vita sacrificale.

Non dovrebbe chiederci di annullarci per più di 3/4 ore per come la vedo io e sarebbe ora che ci fermassimo per fare meno danno possibile.

L'altra cosa che ti demotiva è il livello di umanità: non ci puoi andare con delle sensibilità e neanche con dei valori, ti si ritorcono contro, e quindi inizi a fare nel tempo un animo cattivo in qualche maniera.

Chi è furbo si fa falso ed accomodante, servile come uno schiavo, i più fessi hanno delle resistenze a cedere tutto il cervello pensante e diventano nevrotici e oltre ad ammalarsi, finiscono pure dalla parte del torto perchè spesso scoppiano nel sistema.

Conclusione: la società andrebbe presa a piccole dosi, ma qui ti vogliono ingozzare di rumore, renderti obeso di stimoli sociali e di relazioni umane, fare di te una fottuta mschera di carnevale.

Conclusione: secondo me staccare la spina del grande fratello finchè si riesce è fondamentale per non impazzire.
Vecchio 03-12-2013, 15:11   #28
Esperto
L'avatar di IO&EVELYN
 

il problema è che appunto ci pensa che bisogna vivere per lavorare e non viceversa. affetti? sentimenti? roba di cui non ce ne bisogno, solo di soldi si ha bisogno
Vecchio 03-12-2013, 19:30   #29
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Io ho resistito tanti anni, ma ti fanno cedere.

Non parlo solo di soldi, parlo di invidia, parlo di guardare cosa fanno gli altri, cosa possiedono, cosa ottengono, invece di pensare alle tue cose, ai tuoi progetti.

Prima cosa ci sono delle ingiustizie che gridano vendetta, e non le vedi solo finchè sei ingenuo e un sognatore con la testa fra le nuvole, quando le vedi il tuo spirito si abbassa pesantemente verso il suolo e li vi strisca.

Mentre avrebbe bisogno di svolazzare un po' più in alto, in cose immateriali per resistere.
Vecchio 03-12-2013, 22:32   #30
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Cioè invece del trip nostalgico c'è il trip giustizialista... ma sempre di trip pro-ignavia si tratta...
Non c'è alternativa alla deformazione della realtà.

C'è gente che nasce per seguire il gregge e gente che nasce per non farne parte.

Credimi che per come è fatta la gente, se ti dicono domani che devi ammazzere tutti e rubare, tutti inizierebbero a farlo (il nazismo non è altro che un esperimento sociologico per certi versi), meno i pazzi, loro continuerebbero la loro vita nel vetro dell'acquario, nel loro innoquo trip surrealista.

Ora che mi signifca questo?
Vecchio 03-12-2013, 23:39   #31
Avanzato
L'avatar di ConLeStelle
 

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Originariamente inviata da _Alilah_ Visualizza il messaggio
non sono felice, né soddisfatta del mio carattere e di alcune persone che ho accanto. queste persone sono cambiate ed il ricordo di com'erano in passato e di come mi facevano sentire amata e serena, mi distrugge. non accetto di dovermi acconterare della situazione che vivo attualmente, considerando che ho 30anni, non accetto che le persone a cui voglio bene siano così distanti da me e dalla mia vita...non accetto di essere così remissiva e impaurita...così abitudinaria...odio la paura che ho che cambiando tutto, possa andare peggio di com'è ora...sono terrorizzata...e disgustata forse da me stessa e dal mio essere.
Da quello che dici qua sembra che la tua crisi sia più relazionale che personale.. sbaglio? Insoddisfazione del rapporto di coppia? Questo credo succeda quando le donna costruiscono la propria felicità sul compagno non capendo che così le si espone al fatto che la propria felicità dipenda da altri, dal loro umore, dalle loro decisioni. Se è così, dovresti iniziare a capire che la tua felicità è solo una tua responsabilità. se non ti soddisfano le persone che hai accanto, o cerchi di cambiare il rapporto oppure le molli.
Vecchio 04-12-2013, 01:13   #32
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da ConLeStelle Visualizza il messaggio
Da quello che dici qua sembra che la tua crisi sia più relazionale che personale.. sbaglio? Insoddisfazione del rapporto di coppia? Questo credo succeda quando le donna costruiscono la propria felicità sul compagno non capendo che così le si espone al fatto che la propria felicità dipenda da altri, dal loro umore, dalle loro decisioni. Se è così, dovresti iniziare a capire che la tua felicità è solo una tua responsabilità. se non ti soddisfano le persone che hai accanto, o cerchi di cambiare il rapporto oppure le molli.

infatti sto cercando di capire se il rapporto può essere salvato o meno...e se é proprio il binario morto a cui siamo arrivati il problema dal quale nasce questa crisi...o semplicemente la crisi é di principio ed é lei ad avermi fatto arrivare a questo binario morto, mostrandomi solo il negativo che c'è nella mia vita?

bel dilemma!
Vecchio 04-12-2013, 03:31   #33
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Ci avevo pensato anche io al tarlo della coppia.

Il problema è che non dura l'amore.

Tra l'altro l'uomo e a donna oggi sono troppo distanti, come esigenze, come aspettative, qualsiasi rapporto è destinato al fallimento.

Non possono più stare assieme sostanzialmente.

Finisce quando si smette di parlare.

Non si risolvono i malintesi, non è che è veramente la verità quello che si vive in testa, tutte e due provano la stessa cosa, c'è malcontento e a volte risentimento, si spera tutto sommato che ci sia modo di rimediare.

Di solito il rapporto di coppia si salva con un abbraccio, basta quello e ci si riavvicina.

E' facile, però poi bisogna tornare a parlare e se non si è più capaci non c'è niente da fare.

E' uno dei momenti più tragici dell'esistenza secondo me.

Uno dei due incontra un'altra persona e fa il balzo nell'ignoto, è così che va la vita.

Al mondo d'oggi la gente è buona solo di lavorare e di svagarsi, non è capace di fare altro.

Io mi ricordo i miei nonni, quelli si che sapevano volersi bene, non è possbile oggi.

Presto o tardi l'uomo diventa infelice nel rapporto con la donna moderna, non riesce più ad avere entusiasmo, a trovare un senso nelle cose che si fanno, viene emarginato spesso come padre, emarginato nel ruolo di compagno, non sente che svolge alcun ruolo di protezione, di equilibrio, di creatore di regole etiche e morali che sono le sua caratteristiche innate.

Non essendo felice, non è in grado di rendere felice neanche la donna, che si cerca altro ciclicamente fino alla solitudine totale a tarda età.

Esaurita la passione sessuale non c'è più niente altro da dirsi, questa è la triste verità.

A volte funzionano meglio i rapporti sbilanciati, dove si compensano delle carenze psicologiche, perchè li si sviluppano delle meccaniche di aggregazione e dipendenza, ma anche qui poi si cambia, e quando si cambia scricchiola anche questo, queste cmq funzionano un po' di più.

Il dilemma a quel punto è: che fare?

Probabilmente è meglio vivere che soffocare, fare il balzo nell'ignoto, sperare, godersi la libertà.

Io però non l'ho fatto, una promessa è una promessa per come la vedo io.
Vecchio 04-12-2013, 08:18   #34
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA Visualizza il messaggio
Ci avevo pensato anche io al tarlo della coppia.

Il problema è che non dura l'amore.

Tra l'altro l'uomo e a donna oggi sono troppo distanti, come esigenze, come aspettative, qualsiasi rapporto è destinato al fallimento.

Non possono più stare assieme sostanzialmente.

Finisce quando si smette di parlare.

Non si risolvono i malintesi, non è che è veramente la verità quello che si vive in testa, tutte e due provano la stessa cosa, c'è malcontento e a volte risentimento, si spera tutto sommato che ci sia modo di rimediare.

Di solito il rapporto di coppia si salva con un abbraccio, basta quello e ci si riavvicina.

E' facile, però poi bisogna tornare a parlare e se non si è più capaci non c'è niente da fare.

E' uno dei momenti più tragici dell'esistenza secondo me.

Uno dei due incontra un'altra persona e fa il balzo nell'ignoto, è così che va la vita.

Al mondo d'oggi la gente è buona solo di lavorare e di svagarsi, non è capace di fare altro.

Io mi ricordo i miei nonni, quelli si che sapevano volersi bene, non è possbile oggi.

Presto o tardi l'uomo diventa infelice nel rapporto con la donna moderna, non riesce più ad avere entusiasmo, a trovare un senso nelle cose che si fanno, viene emarginato spesso come padre, emarginato nel ruolo di compagno, non sente che svolge alcun ruolo di protezione, di equilibrio, di creatore di regole etiche e morali che sono le sua caratteristiche innate.

Non essendo felice, non è in grado di rendere felice neanche la donna, che si cerca altro ciclicamente fino alla solitudine totale a tarda età.

Esaurita la passione sessuale non c'è più niente altro da dirsi, questa è la triste verità.

A volte funzionano meglio i rapporti sbilanciati, dove si compensano delle carenze psicologiche, perchè li si sviluppano delle meccaniche di aggregazione e dipendenza, ma anche qui poi si cambia, e quando si cambia scricchiola anche questo, queste cmq funzionano un po' di più.

Il dilemma a quel punto è: che fare?

Probabilmente è meglio vivere che soffocare, fare il balzo nell'ignoto, sperare, godersi la libertà.

Io però non l'ho fatto, una promessa è una promessa per come la vedo io.
quoto ogni singola parola. non avrei saputo descrivere meglio la situazione.
l'infelicità personale genera infelicità di coppia, che però non viene comunicata. si va avanti sperando di poter salvare il salvabile, attaccandosi a tutto, in primis alla passione sessuale, che però dopo il dialogo e la seconda cosa che si esaurisce. si cerca di tenere duro, per principio, per integrità, perché ci si è fatti una promessa silenziosa con sé stessi e nei riguardi del partner, non lo si può lasciare soli, non lo si può tradire, non si accetta di poterlo ferire lasciandolo.
ma intanto la vita ti mette di fronte a numerose prove, personali e di coppia.
arrivati a quel punto è difficile che un abbraccio risolva tutto...eppure, la promessa silenziosa è stata fatta. e i buoni mantengono spesso le promesse. anche a costo di soffrire.
Vecchio 04-12-2013, 10:12   #35
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Quote:
Originariamente inviata da _Alilah_ Visualizza il messaggio
quoto ogni singola parola. non avrei saputo descrivere meglio la situazione.
l'infelicità personale genera infelicità di coppia, che però non viene comunicata. si va avanti sperando di poter salvare il salvabile, attaccandosi a tutto, in primis alla passione sessuale, che però dopo il dialogo e la seconda cosa che si esaurisce. si cerca di tenere duro, per principio, per integrità, perché ci si è fatti una promessa silenziosa con sé stessi e nei riguardi del partner, non lo si può lasciare soli, non lo si può tradire, non si accetta di poterlo ferire lasciandolo.
ma intanto la vita ti mette di fronte a numerose prove, personali e di coppia.
arrivati a quel punto è difficile che un abbraccio risolva tutto...eppure, la promessa silenziosa è stata fatta. e i buoni mantengono spesso le promesse. anche a costo di soffrire.
Quoto!
Vecchio 04-12-2013, 14:43   #36
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Architeuthis Visualizza il messaggio
ogni volta che leggo il titolo di questo Topic non posso fare a meno di pensare a questo:



difatti mi sono ispirata proprio a questo...!
Vecchio 04-12-2013, 15:32   #37
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Da questo si capisce perchè per te la società è "cattiva": avendo un iper-attenzione verso l'altro, ti viene naturale pensare che tutti dovrebbero avere molta attenzione e assistenzialità verso gli altri.

Giudicando gli altri è inevitabile che ti sembrino pazzi o delle pecore, sono talmente distanti dai pensieri che hai esposto che non puoi comprenderne il comportamento.

Lo potresti comprendere solo se ti rendessi conto che questi pensieri, queste sensazioni, sono il sintomo di un problema psicologico. Cioè se tu riuscissi ad avere questi problemi però riuscendo a riconoscerli come tali. Allora potresti, almeno su un piano razionale, comprendere il comportamento degli altri.
Certo, hai ragione.

So benissimo che le nostre costruzioni mentali dipendono da paradigmi interiorizzati, vediamo ciò che ci fa comodo vedere, ignoriamo ciò che non ci piace.

So benissimo che l'altruismo è un egoismo mascherato.

Ho fatto un viaggio dentro me stesso che non vi potete immaginare, ho sviscerato l'impossibile, fino a martorizzarmi.

So dove mento, so dove distorco, conosco ogni angolo della mia crudeltà.

Credi che non capisca gli altri perchè distanti dal mio mondo? o che li giudichi? li conosco come le mie tasche, poichè la natura umana che è in loro è anche la mia.

E' una scelta, io non voglio essere come queste persone, pur avendo capito benissimo come funziona la vita, cosa conviene fare, non voglio essere servo di una ideologia imperante in voga oggi, voglio pensare liberamente.

Secondo me è facile essere come gli altri, e non ne avrei soddisfazione, poichè la materia non è il mio forte e la mia ambizione, a me piacciono le sfide, le sfide spirituali, l'evanescente, il pensiero umano.

Non mi faccio corrompere, non dico bianco se vedo nero, non mi frega se ci lascio le penne o qualcuno si offende.
Vecchio 05-12-2013, 01:49   #38
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Prima le tue parole mi sembravano quelle di un sedicenne ingenuo, ora leggendo qualche tuo post mi sembra di cogliere una maturità ben diversa, ma non so se sia così o se semplicemente la tua è una esposizione elegante delle cose a cui "ti piace credere"...

Ovvero: sei in qualche modo andato avanti rispetto al bruto medio dei nostri tempi oppure partendo da una posizione psicologicamente svantaggiata hai solo sviluppato delle teorie per cercare di nascondere a te stesso questo svantaggio?

In ogni caso questo parlare spesso male della società è un vizio (un piacere?) in cui anche a me piace indulgere, ma di cui metto fortemente in dubbio l'utilità per noi, adesso.

E mi chiedo perchè colpevolizzare ritmi lavorativi che comunque sono blandi rispetto alle potenzialità dell'essere umano o ipotizzare che non si possa trarre felicità da qualsiasi attività, fosse anche il lavoro in miniera.
Questo è forse espressione di un maggiore contatto con la propria natura e quindi una maggiore capacità di sentire la discordanza verso le richieste della società o è espressione di pigrizia?
Non mi sento svantaggiato.

Il vantaggio e lo svantaggio di una persona ha senso, ammesso che ne abbia in ogni caso, soltanto rispetto ad un sistema di riferimento.

Nella vita, come tutti immagino, sono avvantaggiato dalle mie caratteristiche in certi settori e campi e svantaggiato in altri.

Il vedervi condannati a prescindere in ogni campo dell'esistenza è una visione che dovreste superare, è completamente irrealistica, io direi che il fatto stesso di essere "inetti" in un settore vi colloca immediatamente nella "genialità" di un altro, credo sia una legge matematica della mente umana.

Casomai posso comprendere l'esigenza di volersi bilanciare, e questo è giusto, l'ho fatto con buoni risultati in termini di socialità e obiettivi raggiunti, ma non ho mai dimenticato dove risiede il mio talento, e come ho potuto, vi sono tornato per rifugiarmi, ne avevo bisogno come di una droga, sono malato di questo diritto.

C'è più gusto quando ci si isola nel tempo libero, il pensiero non odora di prigione, credo valesse la pena fingersi rinsaviti.

Indulgere nel pensiero, bella frase.

Forse indulgere nel pensiero è un vizio o una virtù, dipende, la linea è sottile secondo me: di entarmbi abbiamo necessità in fondo e non è detto che siano diversi, potrei dire che forse ciò che in giioventù è virtù diventa nel tempo vizio e viceversa, si contorce inevitabilmente nel suo contrario.

L'utiità è invece una orribile parola.

Fare cose considerate utili non è sentirsi utili e questo è il dilemma, che è poi l'amletico essere o non essere (avere e essere di Fromm).

Che sia più degno patire gli strali, i colpi di balestra della fortuna oltraggiosa, o prendere armi contro un mare di affanni e contrastandoli por fine a tutto?

Come vedi c'è la morte, il nulla nel concetto di shakespeare di libertà e di tragedia.

Poichè i nemici che affronti, il male, la sofferenza, sono vivi e lo saranno sempre, ti sopravviveranno comunque, è la natura umana che è crudele, senza speranza e l'eroe in effetti lotta invano, almeno nella tragedia.

In una visione più ampia, anche Cristo è morto invano, perchè noi non dovremmo almeno vivere altrettanto invano?

L'utilità è un concetto che se il mondo non fosse così ferocemente condannato dalla fagogitazione della tecnica, non ci prenderebbe più di qualche sorriso, mai nella storia si è dato tanto peso a ciò che utile rispetto a ciò che è bello o gradevole o sacro magari.

Perchè? perchè dovremmo essere utili? chi stabilisce cosa è utile? quale visione del futuro abbiamo?

Ciò che è utile non è utile in sè, ma in quanto necessario ad un effetto rimandato nel tempo futuro.

L'utilità è una premessa ad una conseguenza.

Che però manca.

Non ti accorgi che questo periodo relativista, nichilista, ha stabilito e sancito inesorabilmente che non c'è più futuro? non c'è più un progetto sociale? un utopia, un sogno condiviso.

Il futuro è morto.

Il crepuscolo degli Dei ha dato alla luce i suoi frutti crudeli.

Tumolati dalla decadenza che incombe.

L'individuo è un mondo.

Ma il mondo non è l'individuo.

Non possiamo che sperare nella fantasia, nella passione, nella salvezza perchè non ne abbiamo.

Chi di voi crede veramente sia lontana una qualche apocalisse?

E dunque sono d'accordo con te che ogni lavoro è interessante, può essere creativo e prestarsi a soddisfare molti lati della nostra natura, poichè nell'abisso del divenire, costruire qualcosa è meglio che distruggere o stare a guardare l'ignoto che incombe.

Il problema non è affatto il lavoro, ma le persone che lo contaminano, l'abuso di potere, la necessità di annullarti quanto hai fatto di buono, di negarlo, di rivoltarlo, di collocarti in una scala gerarchica in cui anche il tuo pensiero è sottomesso per partito preso.

Credo che oggi si lavori più per questa necessaria esigenza dell'uomo di dominare l'uomo, che per altro.

Non credo di sbagliare sostenendo che inconsciamente il capitalismo è una guerra mascherata, dagli esiti più o meno simili.

Questo ego alimentato a dismisura non pare avere limiti, come la sete di sangue dei tempi antichi.

Qualcuno crede ancora che non abbiamo abbastanza risorse, abbastanza tecnologia, abbastanza macchine per fermarci a riflettere, almeno su quale sia la direzione?

Finisci per non avere le motivazioni che ci potrebbero essere a livello astratto, sei un tassello di una macchina di cui nessuno ha in verità il controllo e il timone e questo più che disturbarti o sconvolgerti, visto il poco che puoi fare, ti impedisce semplicemente di entusiasmarti oltre, se questa è una colpa.

Del come e del quanto entusiasmarti di fantasie sul creato umano, finisca per essere un senso apparente è solo questione di tempo.

L'ingranaggio non possiede senso, e quando lo apprendi, quando lo vedi nella sua crudele forza meccanica, smetti di curartene, di lambiccarti la mente.

La macchina ha vinto sull'uomo, il pensiero utlitario, la riproduzione infinita della macchina stessa.

l'inutile acquisisce un certo fascino a quel punto, per come la vedo io.
Vecchio 05-12-2013, 15:59   #39
Esperto
L'avatar di ANTIMATERIA
 

Hai ragione ho divagato, non ricordo più la tematica a dire il vero e forse ho smarrito subito le buone intenzioni

E' perchè sto scrivendo, un po' come fa Melvin, dei mie 4 anni di depressione, e insomma avevo queste meditazioni, a me non pesano, pensarle e vedere cosa salta fuori nelle pagine bianche non mi pare da pazzi.

Io sono abbastanza introverso e mi piace esserlo, ma non mi costa nulla essere estroverso all'estremo.

Mentre qui la tematica principale è che gli utenti del forum non vogliono essere introversi e lo sono.

Però forse sono pensieri negativi, hai fatto bene a dirlo, bravo.

E' pieno di gente intelligente in questo forum, ci ho messo anni ad arrivare al vostro livello di consapevolezza.

Il fatto è che io ho un percorso in cui ho superato tutte queste difficoltà di cui parlate, mi sono inserito nella società, ho superato la timidezza, ho superato l'insicurezza, ho avuto amici, relazioni sentimentali, cose bellissime che io vi auguro di avere e sono certo che le avrete.

Ci vuole grinta, un desiderio di dimostrare a se stessi e agli altri che si vale qualcosa, ambizione per certi versi, volontà, una volontà totale di superare il proprio limite.

La depressione però mi ha sempre accompagnato, la percepivo in questi continui sbalzi di introversione ed estroversione, scompensi chimici continui, e alla fine mi ha temporanemante sconfitto, non sarei qui se non avessi da imparare da tutti voi, se non avessi sentito che non ho mai avuto la possbilità di parlare di queste cose tutto sommato.

Sono tappe diverse della mia vita, due vite in effetti o tre (se si conta l'inizio della mia vita), per meglio dire.

Nella prima fase, quella della giovinezza io ho vinto questa battaglia che voi lottate, l'ho vinta.

In una seconda fase la depressione mi ha raggiunto (e avevo 34 anni), ma io non credo che sia qualcosa che debba capitare a tutti, e in ogni modo con il mio percorso l'ho allontanata per quasi 15 anni, forse è arrivata a colpirmi meno duramente, forse non sono stato vigile e attento come prima, inoltre confido di stare meglio un giorno, non è mica finita la vita, anzi, sono sicuro di poter stare meglio, penso che questa sia una lezione che dovevo ricevere nella vita, io mi sento già meglio.

Considera che per quasi 4 anni non riuscivo a pensare, a concentrarmi, ora va meglio, sono contento.

Ma quello che è capitato a me, non deve capitare a voi, perchè mai?

Voi siete in quella fase che per me è stata la fase del riscatto, dove ho trionfato alla grande, ed ero messo malissimo, una condzione drammatica assolutamente, perchè non avevo solo una marea di fobie e problemi piscologici, ma anche percorso una strada folle e masochista per affrontarli.

A volte penso a quello che ho fatto, ed è semplicemente incredibile.

La mia rabbia oggi, è proprio la frustrazione di non avere più quella forza, quella voglia di vivere che mi ha permesso di superarmi continuamente.

La depressione è questa mancanza di forza, non il mondo esterno in effetti, ma ti assicuro che non c'è più differenza tra il mondo interiore e quello esteriore quando arrivi a certe sensazioni ed di questo che sto scrivendo.

Ora, io di questo mostro che è la depressione confesso che ho paura, perchè mi ha colpito così forte che non mi ha permesso di reagire questa volta, e non è qualcosa che colpisce la mente giovane, ma quella dell'adulto, ti aggredisce a mano a mano che perdi la giovinezza e la speranza e la volontà che la contraddistingue, per questo la trovo anche interessante, affascinante da comprendere.

Ritengo, e sono abbastanza sicuro, che scirvere della depressione la imprigioni, me ne prendo beffe, la schernisco, la fotto nel vero senso della parola.

Non avrà la mia vita, ci puoi mettere la mano sul fuoco.
Vecchio 06-12-2013, 01:51   #40
Banned
 

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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Un conto è riflettere sulle cose e un conto è il trip nostalgico/potrebbe-essere-diverso... la realtà è questa sia che la si accetti o meno, quello che si può fare è rimboccarsi le maniche e vedere cosa si può fare, tenendo conto che è un operazione sempre più difficile man mano che ci si pompa un qualche trip depressivo... magari puoi provare appena tornata da lavoro a non lasciarti andare a queste cose, avere subito altre cose da fare... non penso sia esattamente vero che "appena mi fermo sono persa", ci sarà comunque un momento in cui la cosa parte ma non è ancora diventata così pesante, è lì che devi muoverti, non quando ormai sei intrippata.

http://www.youtube.com/watch?v=AgzBUi35u-o
la storia infinita *.*
oh però, che triste sto video!


ok, OT per stemperare un pò il tono spirituale/filosofico che aveva preso la discussione.

lo so che non vi interessa, ma...sto un pò meglio ultimamente.
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