L'altro giorno mi è capitato di visitare un appartamento x un eventuale affitto; avevo appuntamento con la signora, una 45-50 enne (curata e tutto sommato non male per l'età;
ma niente battute sulle trame dei porno, per cortesia) all'interno del locale. Solita mini-conversazione introduttiva chi sei che fai questa è la cucina questa è la camera ecc.
Tutto ok, sono tranquillissimo, o almeno credo di esserlo.
Poi, esauriti gli argomenti convenzionali di "conversazione" funzionali alla circostanza (ah mi ero dimenticata di mostrarti il bagno, la pulizia delle scale costa tot, la lavatrice funziona...) mi invita a sedermi e si apre ovviamente un vuoto di argomenti, ma non posso ancora levarmi dalle balle perché deve aspettare un altro visitatore e poi mi deve far vedere un altro locale.
Ovviamente cerca di riempire come può il vuoto di parole, perché per le persone è una cosa immorale e immonda non parlare
in continuazione.
La cosa strana è che ho avuto l'impressione di percepire (durante il "vuoto" di argomenti in particolare, ma anche prima mentre parlavamo) una lieve ansia o imbarazzo o tensione nella voce della donna. Avete presente, no, quando dovete conversare con qualcuno e vi sentite un po' a disagio: il respiro non è fluido ma sembra di respirare una sostanza più viscosa dell'aria; e poi la voce ha dei punti in cui assume un accento leggermente strano o trema in modo quasi impercettibile.
Dico, è una cosa strana perché io non mi sentivo affatto molto a disagio, o meglio, semplicemente come al solito non sapevo cosa dire o cosa fare e quindi ero in leggero imbarazzo, ma non me ne fregava nulla, e soprattutto
non pensavo che si potesse vedere all'esterno.
La donna era lei stessa leggermente a disagio o in imbarazzo. Perché?
Ero io che causavo questo col mio modo di fare? Come se percepisse qualcosa di "non conforme" nel mio non verbale e quindi non prevedibile?
O perché "non mi aprivo", cioè non avevo un non verbale che mostrava voglia di comunicare?
O semplicemente era un po' in imbarazzo nel trovarsi sola in un appartamento seduta su un divano con un giovane sconosciuto?
E non è la prima volta che mi capita di percepire una forma di disagio in altre persone, nella comunicazione a tu per tu con me; beninteso senza che io abbia comportamenti (verbali o non verbali)
particolarmente da fobico, altrimenti la cosa sarebbe comprensibilissima.
E' come se la gente provasse disagio percependo inconsciamente che nel mio modo di comunicare "qualcosa non va" o che "nascondo qualcosa"...
A voi capita di GENERARE ansia negli altri? Vi capita persino quando pensate di avere la situazione "sotto controllo" e non manifestate comportamenti visibilmente "da fobico"?